Come si usano le parole
 

C'era un tread di Nike che non ho ritrovato nel quale, se non erro, diceva una cosa simile... su come l'uso fuorviante delle parole trasforma il significato della comunicazione e può manipolare.

L'esempio che porto è quello di Arrigoni, ma sto parlando delle parole. Leggo, senza approfondire, che è stato "giustiziato" prima che scadesse l'ultimatum.

Giustiziato???? Io avrei detto ammazzato.

E attenzione, lo avrei detto anche per chiunque altro fosse stato messo a morte da un qualunque potere più o meno riconosciuto.
Giustiziare riporta unì'idea di giustizia. Se anche la legge del luogo lo prevede ho un'opinione diversa in merito... ciò che è legale non è detto che sia giusto.

In ogni caso, se anche si vuole assimilare giustizia a legalità (sistema legale vigente in quello spazio-tempo) si deve restare in un ambito relativo... ossia in quello spazio tempo è stata fatta giustizia in quel modo. Ma per dirlo dovrei almeno condividerlo. Posso capire che la pensino in questo modo quelli che l'hanno ammazzato, ma che lo faccia il giornalista italiano che fa il titolo... mi pare troppo. Certo, c'è da attirare il lettore, ma mi sembra che si stia esagerando in, diciamo, leggerezza.

Simile anche se meno pesante:

Tg di oggi: la guardia di finanza ha sequestrato non so quanti gadget contraffatti per la beatificazione di Papa Wojtyla.

Contraffatti? Ciò vuol dire che ci sono anche gadget regolari, autorizzati etc...