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griselda 04-03-2008 13.29.22

Paura di perdere l'amore
 
In questo che ho scritto non ci sono verità, ma è un po' un modo di cercare il perchè della paura dei propri mostri, della fatica di accettare di vedersi in un determinato modo e cosa nasconde dietro.
Ho pensato e ripensato se postarlo perchè è solo una ricerca in me stessa per aiutarmi a comprendere e non so neppure se vi sono riuscita, ma una cosa è sicura in me è forte la paura di perdere l'amore.



Quante cose si fanno che non vorremo fare per paura di perdere l’amore?
Se l’altro mi giudica male smetterà di amarmi?
Allora avrò paura del giudizio. E avrò paura di tutti quelli che mi giudicano perché se arriveranno tutti ad avere lo stesso giudizio negativo su di me perderò l’amore.
Però è anche vero che quando io giudico perdo l’amore che dovrei avere, che dovrei sentire nei confronti del giudicato. Perché il giudizio è una distanza che abbiamo preso da noi stessi.
Da dove arriva questa sensazione di perdere l’amore?
Da quando da bambina i miei genitori se facevo qualcosa che non andava mi picchiavano? Perché chi mi picchia non può amarmi. E se continuo a farlo arrabbiare smetterà di amarmi e continuerà a picchiarmi.
E il genitore picchia perché pensa che il figlio non ubbidisca perché non gli vuole bene, perché per lui voler bene vuol dire assoggettarsi all’altro?
E il genitore picchia il figlio perché crede di vedere in lui i suoi demoni e così facendo glieli trasmette. Imprime sul figlio il suo giudizio negativo affinché l’altro diventerà proprio quello che il genitore voleva evitare.
E così si inizia a difendersi per non perdere l’amore.
Nascondo me stessa perché se mi vedono per quello che sono non mi ameranno più. Lo nascondo nel fondo di me stessa e mi stravolgo cercando di non perdere l’amore. Ma poi quest’amore non c’è ugualmente perché non posso cambiare la prospettiva di chi mi guarda ed imprime il suo sguardo su di me. E allora nego, e scappo e mi nascondo perché non voglio più su me stessa quello sguardo, sporcato da lenti opache. E smetto di ascoltare, e faccio di testa mia.
Ma ormai dentro di me si è insinuata quella paura di perdere l’amore.
E cerco disperatamente l’amore dalle quelle stesse persone che non me lo hanno saputo trasmettere, le trovo con la similitudine giusta, perché devo comprendere che l’amore anche loro non lo conoscevano e facevano quello che sapevano fare: giudicare per paura di perdere l’amore.
Quando mi sento giudicata, mi sento come se mi strappassero di nuovo l’amore, mi sale la paura di perdere l’amore ancora una volta. Mi abbasso e sto li ferma ed ascolto il dolore salire, le lacrime scendere. Sto ferma e cerco di resistere di non soccombere e di imparare se c’è qualcosa da imparare e a non guardare per trovare a mia volta un giudizio con il quale difendermi. E se c’è qualcosa che posso fare mio per migliorare il mio modo di non far perdere l’amore a qualcuno farò in modo di applicarlo come meglio riesco, senza perdere l’amore.

stella 04-03-2008 14.44.47

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 50533)
Quante cose si fanno che non vorremo fare per paura di perdere l’amore?
Se l’altro mi giudica male smetterà di amarmi?

Quello che non riesco a capire è perchè bisogna essere sempre diversi da noi stessi per avere l'amore e approvazione degli altri .....
Perchè mai l'altro dovrebbe giudicarmi male ???? forse perchè non rispondo alle sue aspettative ???

Ma anche anche l'altro vuole essere approvato e amato da noi e ha paura di perdere....

RedWitch 04-03-2008 18.10.59

Se abbiamo paura di perdere qualcosa.. significherebbe possederlo. Ma non è possibile possedere l'amore degli altri, di conseguenza nemmeno perderlo..

Non so da cosa dipenda questa paura della perdita per te Gris, quando prende me, cerco di ricordarmi che chi mi vuole bene davvero, mi vuole bene così come sono, che io posso fare qualcosa per me, per migliorare me stessa, ma che l'altro se vuole, mi deve "prendere" così come sono ora.. magari non a tutti piaccio, pazienza.. non ho nessun potere sull'altro, non posso pretendere che mi ami, se non lo sente, è meglio lasciarlo libero (e liberare me stessa, anche se fa un po' male).. e magari l'altro sarà libero di amarmi a modo suo :H

Nelle domande di Stella c'è quel cerchio da cui non ci si riesce a liberare finchè si cerca di possedere l'amore reciprocamente ...

abbraccio:

turaz 04-03-2008 18.13.29

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 50536)
Quello che non riesco a capire è perchè bisogna essere sempre diversi da noi stessi per avere l'amore e approvazione degli altri .....
Perchè mai l'altro dovrebbe giudicarmi male ???? forse perchè non rispondo alle sue aspettative ???

Ma anche anche l'altro vuole essere approvato e amato da noi e ha paura di perdere....


infatti non devi essere "diversa" da ciò che sei...
ma fino a che non ti conosci per bene... tale cosa è "normale".
tu ti crei delle aspettative sugli altri e non lo vedi per quello che è ... l'altro fa lo stesso con te

stella 04-03-2008 18.36.25

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 50549)
infatti non devi essere "diversa" da ciò che sei...
ma fino a che non ti conosci per bene... tale cosa è "normale".
tu ti crei delle aspettative sugli altri e non lo vedi per quello che è ... l'altro fa lo stesso con te

In effetti si teme il giudizio degli altri per paura di deludere le aspettative che hanno su di noi, tendiamo a mostrare il meglio di noi per essere accettati, anche facendo cose che non sentiamo nostre, mentre l'amore è amare una persona per quello che è, e casomai crescere insieme...
Se riduciamo l'amore a quello che sono le nostre aspettative o a soddisfare le aspettative altrui, ci sentiremo sempre in corsa e non saremo mai sicuri di averlo.

griselda 04-03-2008 19.03.19

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 50548)
Se abbiamo paura di perdere qualcosa.. significherebbe possederlo. Ma non è possibile possedere l'amore degli altri, di conseguenza nemmeno perderlo..

No è vero non lo si possiede mai, ma vi è uno scambio reciproco l'amore che proviamo lo distribuiamo esce da noi e torna a noi sotto forma di riflesso con le stesse vibrazioni.

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 50548)
Non so da cosa dipenda questa paura della perdita per te Gris, quando prende me, cerco di ricordarmi che chi mi vuole bene davvero, mi vuole bene così come sono, che io posso fare qualcosa per me, per migliorare me stessa, ma che l'altro se vuole, mi deve "prendere" così come sono ora.. magari non a tutti piaccio, pazienza.. non ho nessun potere sull'altro, non posso pretendere che mi ami, se non lo sente, è meglio lasciarlo libero (e liberare me stessa, anche se fa un po' male).. e magari l'altro sarà libero di amarmi a modo suo :H

Il problema nasce di solito quando l'altro ti dice che non lo ami che non sente il tuo amore.
Alla fine siamo sempre noi che non siamo capaci di amare e dividiamo in: questo è amore e questo non lo è.
Beh si sono d'accordo con te, non possiamo obbligare gli altri ad amarci come non possiamo neppure obbligare noi stessi ad amare se non abbiamo compreso i motivi per cui non riusciamo a farlo. Non li abbiamo accettati.

abbraccio:

Ray 04-03-2008 23.09.46

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 50533)
E così si inizia a difendersi per non perdere l’amore.
Nascondo me stessa perché se mi vedono per quello che sono non mi ameranno più. Lo nascondo nel fondo di me stessa e mi stravolgo cercando di non perdere l’amore. Ma poi quest’amore non c’è ugualmente perché .....

perchè se anche ci riesci quella amata è quell'altra, quella finta, quella che non esiste. Tu, nascosta, non puoi essere amata.

E' estremamente difficle riempire i vuoti d'amore lasciati in noi anticamente... ci vorrebbe un atto di coraggio, un atto per il quale ci si mostra così come si è e, se si è amati bene, altrimenti si continua a fare a meno. Nessuna garanzia.

Sembra una cosa senza speranza, senza redenzione. Eppure... eppure mostrarsi è un atto di amore e l'amore attira sempre amore.

A me è piaciuto tanto leggerti, mi ha commosso come ti sei mostrata.

griselda 28-07-2008 22.59.25

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 50565)
perchè se anche ci riesci quella amata è quell'altra, quella finta, quella che non esiste. Tu, nascosta, non puoi essere amata.

E' estremamente difficle riempire i vuoti d'amore lasciati in noi anticamente... ci vorrebbe un atto di coraggio, un atto per il quale ci si mostra così come si è e, se si è amati bene, altrimenti si continua a fare a meno. Nessuna garanzia.

Sembra una cosa senza speranza, senza redenzione. Eppure... eppure mostrarsi è un atto di amore e l'amore attira sempre amore.

Ci ho messo un po' a capire.
Oggi pensavo che mi sono nascosta talmente tanto che chi si era innamorato di me si era innamorato dell'apparenza, dell'idea che si era fatto di me.
Poi con il tempo...le confidenze...la convivenza le maschere cadono...ed ecco che si crede di non aver amato mai l'altra persona, non la si vuole più, si rivuole la maschera di cui ci si è innamorati. piango.gif martello.:
Ma allo stesso modo anche l'altro ha "mentito" anche l'altro aveva parti nascoste di se. E quindi mi viene da pensare che se non è uno scherzo del fato (che non esiste) dietro ci siano motivi che vanno al di là della superficiale considerazione. Due calamite che si sono attratte a loro insaputa e che nonostante questo contatto non riescono a rendersi conto di quanto è importante l'essersi incontrati.
Se questo assunto ha ragione di esistere allora capisco perchè il più delle relazioni vadano a scatafascio.
C'è chi si innamora di un cavallo selvaggio, credendolo un cavallo da corsa, cerca di rinchiuderlo in un recinto ma il cavallo non ci vuole stare, e tenta più volte di scappare sino a che non diviene domato, a quel punto però il cavallo non è più selvaggio e quindi non piacerà più. piango.gif

Io passato la vita a nascondere cose di me che pensavo anzi che non accettavo non le volevo mie bruciavano e quindi non le volevo vedere e a quanto pare mostravo proprio il contrario :U e se qualcuno me le mostravo scappavo a gambe levate (l'istinto ce l'ho ancora eh) echecacavolo io cerco di nascondere e tu mi fai vedere?icon_mrgr:
Insomma una bella lotta vah.
Bon poi ci ritorno.
abbraccio:

griselda 01-07-2009 14.58.56

Qualche giorno fa ho dato un nome a questo mio sentire... entro in libreria da sola e mi si para davanti agli occhi un libro dal titolo: dipendenza affettiva :o qualcuno mi aveva già soffiato nell'orecchio, ma la mia mente annaspa sempre e se non mi venisse incontro non so quale sia questa parte, ma è una parte di me, quella che mi ha condotto in quella libreria da sola e mi ha messo davanti a quel libro.
Lo apro e leggendolo mi scendono le lacrime dagli occhi, mi dico che non devo compiangermi e stringo i denti e mi allontano da quella emozione inutile. Tutto quello che viene descritto nel libro già nelle prime pagine mi descrive nei minimi dettagli.... la prima cosa che mi viene da fare sentendo l'ansia salire è...leggere di corsa, poi chiudere il libro, poi aprire un post e condividere perchè da sola non reggo...la paura di fare da sola di non essere capace di fare da sola, proprio come dice anche il libro. Inoltre descrive bene la sensazione di fame d'amore, di mancanza di amor proprio, di affidare la proprio vita agli altri perchè non ci sente all'altezza di essere capaci di farci felici da soli e neppure di riuscire a fare allora ci si affida al primo venuto pur di non prenderci la responsablità di fare noi da soli. E' terribile averlo da sempre intravisto e diverso dal vederlo tutto insieme li scritto che penetra dentro come un sorta di veleno che se lo lasci fare senti che può ucciderti mentre tenta già di paralizzarti.
Non sono ancora arrivata al punto dove descrive come conoscersi perchè le persone che vivono questo problema non si conoscono non si vedono e delegano la loro vita all'altro diventandone dipendenti sino allo stremo, sino all'ultima goccia di energia che donano all'altro pur di non dover fare da soli, pur di non dover dipendere da se stessi tanta è la paura della solitudine, di rimanere soli con se stessi, del grande vuoto di quella voragine che inghiotte tutto senza mai dare un senso di pienezza o di appagamento che è all'interno di noi.
Questo senso di mancanza di affetto, questa voragine ci sono persone che tentano di riempirla con tutto dal fumo, all'alcol, al sesso all'affetto....ma sino a che si scappa da se, sino a che non si impara ad essere responsabili di se, a smettere di farsi manovrare dai sensi di colpa, o dalla paura di non essere amati, dall'orrore di quel tremendo vuoto interiore non si può iniziare a fare niente.
Ho tanta paura di continuare a leggere ma so che la prima parte della strada è leggere e capire che fare e poi prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel fare con il naso chiuso alla puzza della paura che prende dentro quando si tenta di avvicinarsi a quella voragine antica.
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.

nikelise 01-07-2009 15.47.36

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70664)
Qualche giorno fa ho dato un nome a questo mio sentire... entro in libreria da sola e mi si para davanti agli occhi un libro dal titolo: dipendenza affettiva :o qualcuno mi aveva già soffiato nell'orecchio, ma la mia mente annaspa sempre e se non mi venisse incontro non so quale sia questa parte, ma è una parte di me, quella che mi ha condotto in quella libreria da sola e mi ha messo davanti a quel libro.
Lo apro e leggendolo mi scendono le lacrime dagli occhi, mi dico che non devo compiangermi e stringo i denti e mi allontano da quella emozione inutile. Tutto quello che viene descritto nel libro già nelle prime pagine mi descrive nei minimi dettagli.... la prima cosa che mi viene da fare sentendo l'ansia salire è...leggere di corsa, poi chiudere il libro, poi aprire un post e condividere perchè da sola non reggo...la paura di fare da sola di non essere capace di fare da sola, proprio come dice anche il libro. Inoltre descrive bene la sensazione di fame d'amore, di mancanza di amor proprio, di affidare la proprio vita agli altri perchè non ci sente all'altezza di essere capaci di farci felici da soli e neppure di riuscire a fare allora ci si affida al primo venuto pur di non prenderci la responsablità di fare noi da soli. E' terribile averlo da sempre intravisto e diverso dal vederlo tutto insieme li scritto che penetra dentro come un sorta di veleno che se lo lasci fare senti che può ucciderti mentre tenta già di paralizzarti.
Non sono ancora arrivata al punto dove descrive come conoscersi perchè le persone che vivono questo problema non si conoscono non si vedono e delegano la loro vita all'altro diventandone dipendenti sino allo stremo, sino all'ultima goccia di energia che donano all'altro pur di non dover fare da soli, pur di non dover dipendere da se stessi tanta è la paura della solitudine, di rimanere soli con se stessi, del grande vuoto di quella voragine che inghiotte tutto senza mai dare un senso di pienezza o di appagamento che è all'interno di noi.
Questo senso di mancanza di affetto, questa voragine ci sono persone che tentano di riempirla con tutto dal fumo, all'alcol, al sesso all'affetto....ma sino a che si scappa da se, sino a che non si impara ad essere responsabili di se, a smettere di farsi manovrare dai sensi di colpa, o dalla paura di non essere amati, dall'orrore di quel tremendo vuoto interiore non si può iniziare a fare niente.
Ho tanta paura di continuare a leggere ma so che la prima parte della strada è leggere e capire che fare e poi prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel fare con il naso chiuso alla puzza della paura che prende dentro quando si tenta di avvicinarsi a quella voragine antica.
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.

Gri , sdrammatizzo un po' ,
poi ne parliamo seriamente ,
ma hai descritto il rag. Fantozzi?

stefano 01-07-2009 16.22.44

quello che hai vissuto io lo chiamo "momento di grazia" griselda.
esperienza sicuramente forte ma che a mio avviso ti aprirà bellissime porte.
in quella descrizione quantomeno in parte mi ci ritrovo.

griselda 01-07-2009 16.45.42

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70666)
Gri , sdrammatizzo un po' ,
poi ne parliamo seriamente ,
ma hai descritto il rag. Fantozzi?

Ti dico una cosa Nike,
se avessi postato questa frase ad un'altra persona qui del forum credo ti avrebbe dato una rispostaccia oppure avrebbe dovuto fare ricorso ad una grande forza per non rispondere.
Invece a me le tue parole pure essendo entrate hanno fatto poco, e sai perchè?
Non perchè ti sono affezionata, perchè ti sono amica, ma perchè, (orribile) ci sono abituata. Inoltre so che volevi sdramattizzare e che è il tuo modo di fare, ma io sono propensa a giustificare tutti. E io? E me?
Ora sdrammatizzo pure io pensa che non sono mai riuscita a guardare un film di fantozzi anzi sentivo per lui un profondo fastidio tanto che non resistevo neppure davanti ad una sola scena senza saltare sulla poltrona, ma non, come fa mio figlio, dal ridere. 8-) Chissà forse è indicativo.

Ray 01-07-2009 16.54.47

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70664)
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.

Per quando riuscirai a razionalizzare e guardare le cose in modo un po' obiettivo, cioè passata la buriana:

Sei sicura che tutti i punti di questa descrizione ti descrivano?

nikelise 01-07-2009 16.56.11

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70673)
Ti dico una cosa Nike,
se avessi postato questa frase ad un'altra persona qui del forum credo ti avrebbe dato una rispostaccia oppure avrebbe dovuto fare ricorso ad una grande forza per non rispondere.
Invece a me le tue parole pure essendo entrate hanno fatto poco, e sai perchè?
Non perchè ti sono affezionata, perchè ti sono amica, ma perchè, (orribile) ci sono abituata. Inoltre so che volevi sdramattizzare e che è il tuo modo di fare, ma io sono propensa a giustificare tutti. E io? E me?
Ora sdrammatizzo pure io pensa che non sono mai riuscita a guardare un film di fantozzi anzi sentivo per lui un profondo fastidio tanto che non resistevo neppure davanti ad una sola scena senza saltare sulla poltrona, ma non, come fa mio figlio, dal ridere. 8-) Chissà forse è indicativo.

Gri l'ho fatto con te perche' sapevo che lo potevo fare, che avresti capito.abbraccio:
Poi sdrammatizzare serve a vedere le cose per come sono a non ingigantirle ed io sono convinto che non sono come le dipingi tu .
Sono convinto che per gran parte sia un effetto della psiche , quasi un'abitudine a lasciarsi andare.
Che non sia il tuo essere .
E' una tendenza da abbattere .

griselda 01-07-2009 17.04.11

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70676)
Gri l'ho fatto con te perche' sapevo che lo potevo fare, che avresti capito.abbraccio:
Poi sdrammatizzare serve a vedere le cose per come sono a non ingigantirle ed io sono convinto che non sono come le dipingi tu .
Sono convinto che per gran parte sia un effetto della psiche , quasi un'abitudine a lasciarsi andare.
Che non sia il tuo essere .
E' una tendenza da abbattere .

Ecco, il nocciolo della questione, chi ha abdicato per molto tempo, credo, non sappia proprio chi è, ne come fare e devrà fare uno sforzo enorme...io ho smesso di fumare, anche questa è una dipendenza e ci vuole tanta volontà e capacità di sofferenza per portare a termine quello che si è deciso di fare e costanza e determinazione stando sempre all'erta perchè il pericolo è sempre dietro all'angolo visto gli anni di automatismo che si sono vissuti.
Vedremo che saprò fare per liberare il mio essere, anzi per scoprirlo innanzitutto.

nikelise 01-07-2009 17.24.43

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70677)
Ecco, il nocciolo della questione, chi ha abdicato per molto tempo, credo, non sappia proprio chi è, ne come fare e devrà fare uno sforzo enorme...io ho smesso di fumare, anche questa è una dipendenza e ci vuole tanta volontà e capacità di sofferenza per portare a termine quello che si è deciso di fare e costanza e determinazione stando sempre all'erta perchè il pericolo è sempre dietro all'angolo visto gli anni di automatismo che si sono vissuti.
Vedremo che saprò fare per liberare il mio essere, anzi per scoprirlo innanzitutto.

Se mi permetti pero' vedo un'analogia tra quello che hai descritto ed altra persona a me consanguinea femmina anche lei che ha la tua stessa tendenza ......a voler perdere .
E vedo anche un vecchio post che mi fece dire ad Uno mi pare '' chi e' all'origine di questo disastro ?''
Poi mi chiedesti di non parlarne piu' cosa che ho fatto .
Cosi' uno spunto di riflessione per te .abbraccio:

griselda 01-07-2009 17.31.52

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70678)
Se mi permetti pero' vedo un'analogia tra quello che hai descritto ed altra persona a me consanguinea femmina anche lei che ha la tua stessa tendenza ......a voler perdere .
E vedo anche un vecchio post che mi fece dire ad Uno mi pare '' chi e' all'origine di questo disastro ?''
Poi mi chiedesti di non parlarne piu' cosa che ho fatto .
Cosi' uno spunto di riflessione per te .abbraccio:

Spetta non ti seguo, forse ti riferisci a quando parlasti di repressione?
Si avevo intuito che ti ricordavo qualcuno...
Puoi spiegare non ho capito cosa intendi con voler perdere?

nikelise 01-07-2009 17.37.16

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70679)
Spetta non ti seguo, forse ti riferisci a quando parlasti di repressione?
Si avevo intuito che ti ricordavo qualcuno...
Puoi spiegare non ho capito cosa intendi con voler perdere?

Voler perdere e' un atteggiamento negativo di chi puo' vincere ma non vuole farlo per tanti motivi.
Pensaci tu un po' perche' .
Vincere significa esere contenti di se'.
Prove a rileggere quel post.
Spero che la memoria e le sensazioni non mi ingannino.

griselda 01-07-2009 17.55.42

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70681)
Voler perdere e' un atteggiamento negativo di chi puo' vincere ma non vuole farlo per tanti motivi.
Pensaci tu un po' perche' .
Vincere significa esere contenti di se'.
Prove a rileggere quel post.
Spero che la memoria e le sensazioni non mi ingannino.

Non so devo guardarci bene, perchè così d'acchito ti direi di no, per come mi vedo io mi sento molto competitiva e non mi piace perdere proprio per niente, però hai visto mai?
Però non mi hai risposto nonono.gif se ti riferivi alla repressione. icon_mrgr:

nikelise 01-07-2009 17.59.31

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70682)
Non so devo guardarci bene, perchè così d'acchito ti direi di no, per come mi vedo io mi sento molto competitiva e non mi piace perdere proprio per niente, però hai visto mai?
Però non mi hai risposto nonono.gif se ti riferivi alla repressione. icon_mrgr:

Si mi riferivo a quell'argomento .
Allora non ci sta il tuo post di oggi.
Non ci sta con la tua voglia di vincere.

griselda 01-07-2009 18.06.24

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70683)
Si mi riferivo a quell'argomento .
Allora non ci sta il tuo post di oggi.
Non ci sta con la tua voglia di vincere.

Non me ne volere eh ma ho l'impressione che, (non so forse magari per lavoro?)tendi a semplificare tanto che a volte ti perdi delle sfumature.

Mentre rileggevo mi è venuta in mente una cosa di cui avevamo parlato in archetipi dove si diceva che si nasce incendiari e si muore pompieri...insomma le cose cambiano e forse può capitare di rimanere fissi con la mente al prima mentre si è ad un dopo ancora oscuro.

Da ragazza non ero repressa ero trasgressiva per ribellione e quando scrivesti della repressione ti dissi che non era così...allora non era.
Quindi il tempo passa e si cambia e se non si sta attenti non ci si accorge.

Uno 01-07-2009 18.18.27

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 70675)
Per quando riuscirai a razionalizzare e guardare le cose in modo un po' obiettivo, cioè passata la buriana:

Sei sicura che tutti i punti di questa descrizione ti descrivano?

E aggiungo (sempre per dopo la sburiana), se e per quelli che pensi ti descrivano, perchè usi la terza persona?

nikelise 01-07-2009 18.42.02

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70684)
Non me ne volere eh ma ho l'impressione che, (non so forse magari per lavoro?)tendi a semplificare tanto che a volte ti perdi delle sfumature.

Mentre rileggevo mi è venuta in mente una cosa di cui avevamo parlato in archetipi dove si diceva che si nasce incendiari e si muore pompieri...insomma le cose cambiano e forse può capitare di rimanere fissi con la mente al prima mentre si è ad un dopo ancora oscuro.

Da ragazza non ero repressa ero trasgressiva per ribellione e quando scrivesti della repressione ti dissi che non era così...allora non era.
Quindi il tempo passa e si cambia e se non si sta attenti non ci si accorge.

Scusami ma non posso far altro che semplificare da qui.
Ma semplificare non e' male .

nikelise 01-07-2009 18.49.57

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70684)
Non me ne volere eh ma ho l'impressione che, (non so forse magari per lavoro?)tendi a semplificare tanto che a volte ti perdi delle sfumature.

Mentre rileggevo mi è venuta in mente una cosa di cui avevamo parlato in archetipi dove si diceva che si nasce incendiari e si muore pompieri...insomma le cose cambiano e forse può capitare di rimanere fissi con la mente al prima mentre si è ad un dopo ancora oscuro.

Da ragazza non ero repressa ero trasgressiva per ribellione e quando scrivesti della repressione ti dissi che non era così...allora non era.
Quindi il tempo passa e si cambia e se non si sta attenti non ci si accorge.

Poi lo sai che i piu' trasgressivi son quelli che sono stati in catene prima.....

griselda 01-07-2009 18.51.47

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 70687)
E aggiungo (sempre per dopo la sburiana), se e per quelli che pensi ti descrivano, perchè usi la terza persona?

Scusa Capo,fiori.gif mi scuso con Ray abbraccio:entrando dalla Home e non andando a vedere dietro mi era saltato quel post, grazie di averlo portato alla mia attenzione. (A volte ci vuole pure la sveglia icon_mrgr:)
Allora ho scritto in terza persona a volte perchè volevo lasciarlo là anche per qualcun altro che potesse beneficiarne, a dire il vero, però mentre scrivevo mi ronzava sta roba della terza persona, eri per caso tu che mi tiravi le reccie? icon_mrgr:
Ho riletto...credo perchè non accetto quella Grii li come rifiuto fantozzi e ho preso da lei le distanze non voglio essere quella li.

Invece per rispondere a Ray nell'ultimo post mi sono resa conto che, facendo riferimento alll'incendiaro e al pompiere che ancora sono legata al ricordo di come ero e oggi non so più bene cosa e come sono, un po' il "fermo vita" che ho avuto e che mi ha sbalottato tutta dentro tant'è che a volte penso di essere in un modo e poi se qualcuno mi illumina un attimo mi accorgo che sono nella fase due.
Poi ci sono sfumature nel senso che la frase la metto ma dovrei entrare con dovizia di particolari perchè alcune frasi dovrebbero essere analizzate ed espanse con la mia vita.

Ray 01-07-2009 19.36.12

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70691)
Scusa Capo,fiori.gif mi scuso con Ray abbraccio:entrando dalla Home e non andando a vedere dietro mi era saltato quel post, grazie di averlo portato alla mia attenzione. (A volte ci vuole pure la sveglia icon_mrgr:)
Allora ho scritto in terza persona a volte perchè volevo lasciarlo là anche per qualcun altro che potesse beneficiarne, a dire il vero, però mentre scrivevo mi ronzava sta roba della terza persona, eri per caso tu che mi tiravi le reccie? icon_mrgr:
Ho riletto...credo perchè non accetto quella Grii li come rifiuto fantozzi e ho preso da lei le distanze non voglio essere quella li.

Invece per rispondere a Ray nell'ultimo post mi sono resa conto che, facendo riferimento alll'incendiaro e al pompiere che ancora sono legata al ricordo di come ero e oggi non so più bene cosa e come sono, un po' il "fermo vita" che ho avuto e che mi ha sbalottato tutta dentro tant'è che a volte penso di essere in un modo e poi se qualcuno mi illumina un attimo mi accorgo che sono nella fase due.
Poi ci sono sfumature nel senso che la frase la metto ma dovrei entrare con dovizia di particolari perchè alcune frasi dovrebbero essere analizzate ed espanse con la mia vita.

Scusa Gris, ma la mia sensazione è che la buriana non sia ancora passata. Pigliati il tempo (il tempo si prende? potrebbe essere uno spunto per altro) e rispondimi/ti quando riuscirai a guardare quei punti con una certa tranquillità... così vedi meglio anche la cosa della terza pesona. diavolo.g:

fiori.gif

griselda 01-07-2009 19.38.16

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70690)
Poi lo sai che i piu' trasgressivi son quelli che sono stati in catene prima.....

Sono anche quelli che non ricevando troppe attenzioni e amore fanno casino per cercare di portare almeno quel tipo di attenzione su di sè, anche se magro bottino rimane.

griselda 01-07-2009 19.53.06

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 70694)
Scusa Gris, ma la mia sensazione è che la buriana non sia ancora passata. Pigliati il tempo (il tempo si prende? potrebbe essere uno spunto per altro) e rispondimi/ti quando riuscirai a guardare quei punti con una certa tranquillità... così vedi meglio anche la cosa della terza pesona. diavolo.g:

fiori.gif

Andiamo bene perchè secondo me la buriana non c'è, c'è stata ma forse ne porto gli strascichi, ma c'è la paura di non riuscire ad uscire da una situazione che vedo difficile.
Io mi vedo così, forse non sono più così, ma mi vedo così e non mi piace quella descrizione.
Però se lo dite vuol dire che io non mi vedo per niente e questo non so se dovrebbe consolarmi ahahahah icon_mrgr:8-)

P.S. inoltre la descrizione in terza persona era quella del libro

nikelise 01-07-2009 20.36.41

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70695)
Sono anche quelli che non ricevando troppe attenzioni e amore fanno casino per cercare di portare almeno quel tipo di attenzione su di sè, anche se magro bottino rimane.

Prendiamo quel tuo post?

griselda 01-07-2009 20.49.18

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70699)
Prendiamo quel tuo post?

Vai, se ti ricordi dov'è, ahimè, la mia memoria fa acqua. ($)

nikelise 01-07-2009 21.30.56

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70700)
Vai, se ti ricordi dov'è, ahimè, la mia memoria fa acqua. ($)

L'ho trovato ma non lo riproporrei .
In realta' c'e' un filo conduttore ma non voglio forzare il discorso .
La' parlavamo di pudore e dell'educazione che davano i genitori alle ragazze .
Forse e' meglio continuare cosi'.

griselda 01-07-2009 22.13.31

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70702)
L'ho trovato ma non lo riproporrei .
In realta' c'e' un filo conduttore ma non voglio forzare il discorso .
La' parlavamo di pudore e dell'educazione che davano i genitori alle ragazze .
Forse e' meglio continuare cosi'.

Si si l'ho ritrovata anche io con la funzione cerca, e mi ricordo ma non la collego al resto, bon fa come vuoi.

Finisco il libro e poi ci ritorno.

stella 01-07-2009 22.19.18

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70664)
Qualche giorno fa ho dato un nome a questo mio sentire... entro in libreria da sola e mi si para davanti agli occhi un libro dal titolo: dipendenza affettiva :o qualcuno mi aveva già soffiato nell'orecchio, ma la mia mente annaspa sempre e se non mi venisse incontro non so quale sia questa parte, ma è una parte di me, quella che mi ha condotto in quella libreria da sola e mi ha messo davanti a quel libro.
Lo apro e leggendolo mi scendono le lacrime dagli occhi, mi dico che non devo compiangermi e stringo i denti e mi allontano da quella emozione inutile. Tutto quello che viene descritto nel libro già nelle prime pagine mi descrive nei minimi dettagli.... la prima cosa che mi viene da fare sentendo l'ansia salire è...leggere di corsa, poi chiudere il libro, poi aprire un post e condividere perchè da sola non reggo...la paura di fare da sola di non essere capace di fare da sola, proprio come dice anche il libro. Inoltre descrive bene la sensazione di fame d'amore, di mancanza di amor proprio, di affidare la proprio vita agli altri perchè non ci sente all'altezza di essere capaci di farci felici da soli e neppure di riuscire a fare allora ci si affida al primo venuto pur di non prenderci la responsablità di fare noi da soli. E' terribile averlo da sempre intravisto e diverso dal vederlo tutto insieme li scritto che penetra dentro come un sorta di veleno che se lo lasci fare senti che può ucciderti mentre tenta già di paralizzarti.
Non sono ancora arrivata al punto dove descrive come conoscersi perchè le persone che vivono questo problema non si conoscono non si vedono e delegano la loro vita all'altro diventandone dipendenti sino allo stremo, sino all'ultima goccia di energia che donano all'altro pur di non dover fare da soli, pur di non dover dipendere da se stessi tanta è la paura della solitudine, di rimanere soli con se stessi, del grande vuoto di quella voragine che inghiotte tutto senza mai dare un senso di pienezza o di appagamento che è all'interno di noi.
Questo senso di mancanza di affetto, questa voragine ci sono persone che tentano di riempirla con tutto dal fumo, all'alcol, al sesso all'affetto....ma sino a che si scappa da se, sino a che non si impara ad essere responsabili di se, a smettere di farsi manovrare dai sensi di colpa, o dalla paura di non essere amati, dall'orrore di quel tremendo vuoto interiore non si può iniziare a fare niente.
Ho tanta paura di continuare a leggere ma so che la prima parte della strada è leggere e capire che fare e poi prendere il coraggio a due mani e lanciarsi nel fare con il naso chiuso alla puzza della paura che prende dentro quando si tenta di avvicinarsi a quella voragine antica.
Chi è dipendente affettivo?
Chi ha sete d'amore una sete insaziabile.
Chi si metto sotto la tutela di qualcun altro lasciandogli la responsabilità della sua vita.
E' un impiegato modello pronto a tutto per essere apprezzato.
Si aggrappa perchè teme di essere abbandonato o che lo si lasci.
Vive per procura, è attratto da quello che gli piacerebbe essere, non ha progetti non ha sogni, non ha a cuore nulla per se vive di riflesso.
Ignora chi è i suoi interessi ricalcano chi gli sta accanto e non è consapevole del suo valore
E' appassionato preda di grandi slanci, molto sulle nuvole, vive alla velocità della luce e il colpo di fulmine è cosa a lui nota.
Ed eleva la sua conquista al cielo per meglio venerarla, guardando il lato lucido della medaglia, quello più scintillante. Ha la memoria corta.
Vive aspettando e sperando in una lunghissima fila d'attesa.
Non si ama, ha una visione negativa di sè e non si interessa a ciò che è, a forza di allontanarsi da sè diventa superficiale suo malgrado: un contenitore senza contenuto, una maschera.
E' sottomesso all'estremo e la sua soglia di tolleranza è molto alta troppo alta, è incapace di mettere limiti perchè ha paura di perdere l'amore.

Mi hanno colpito queste parole, perchè in alcuni tratti mi ci ritrovo, anche se non vorrei ammetterlo.
Volendo fare un'analisi il più possibile oggettiva di una situazione così, penso che anche qui c'è uno scambio del tipo "io rinuncio a me stessa per essere come tu mi vuoi e in cambio vorrei la garanzia che mi amerai sempre, non mi lascerai mai".
Ma in questo modo si rischia proprio di perdere l'amore, perchè obiettivamente è difficile amare una persona che dice sempre sì, che è sempre sottomessa, che non dimostra il suo carattere, ma si può creare anche una dipendenza da questa persona per cui sarebbe difficile rinunciare a lei.
E in questa maniera la dipendenza sarebbe reciproca, ognuno ha paura di perdere l'altro, ma per motivi diversi dall'amore che dovrebbe essere uno scambio di due persone libere e indipendenti.
Quello che osservo in me è che c'è come un bisogno di espiare chissà quali colpe per meritarsi l'amore di qualcuno e per sentirsi accettate, anche se razionalmente lo so che l'amore non ha bisogno di questo per manifestarsi, e un'altra cosa che osservo è che si tende a ricadere negli stessi errori anche con persone diverse con le quali non abbiamo proprio nulla da espiare.
Ora sto migliorando, ho imparato a dire no quando ci vuole, e anche a fare cose diverse da quelle che magari si danno per scontate e vedo che in questo modo il rapporto si arricchisce...
Altra cosa che ho imparato è che non c'è nulla da temere a confidarsi, a dire la verità sulle proprie paure, sui propri timori e sulle proprie aspettative, e così un po' alla volta essere se stesse.
Infine diventare individui che possono vivere anche senza l'altra persona, fa sì che nessuno dei due pensi che non può vivere senza l'altro, e allora, quando si rischia di perdere l'atra persona, non si dà più tutto per scontato e il rapporto migliora.
Se invece si scopre che l'amore non c'è e si era scambiato per amore un bisogno psicologico, è un altro discorso che si dovrebbe fare....
Grazie Gri, per avermi dato la possibilità di esternare queste cose, sono cose che accadono più spesso di quello che si crede, anche se con sfumature diverse...

abbraccio:

nikelise 02-07-2009 09.01.27

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70697)
Andiamo bene perchè secondo me la buriana non c'è, c'è stata ma forse ne porto gli strascichi, ma c'è la paura di non riuscire ad uscire da una situazione che vedo difficile.
Io mi vedo così, forse non sono più così, ma mi vedo così e non mi piace quella descrizione.
Però se lo dite vuol dire che io non mi vedo per niente e questo non so se dovrebbe consolarmi ahahahah icon_mrgr:8-)

P.S. inoltre la descrizione in terza persona era quella del libro

Si tratta di una tendenza ,da esplorare e che ci porta lontano , al c.d. '' cupio dissolvi'' anche detto desiderio di distruggersi che non e' solo masochismo ma, credo , sia quell'aspetto dionisiaco , desiderio di morte ed annullamento di se' ,che e' in tutti noi ma che poi va riequilibrato dall'aspetto apollineo .
Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.

luke 02-07-2009 11.27.48

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70719)
Si tratta di una tendenza ,da esplorare e che ci porta lontano , al c.d. '' cupio dissolvi'' anche detto desiderio di distruggersi che non e' solo masochismo ma, credo , sia quell'aspetto dionisiaco , desiderio di morte ed annullamento di se' ,che e' in tutti noi ma che poi va riequilibrato dall'aspetto apollineo .
Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.


Discorso interessante il tuo.....
Per certi aspetti mi riguarda da vicino, anche se la mia è una situzione opposta a quella descritta da griselda, però in genere le situazioni estreme segnalano comunque qualcosa che non va ed inoltre gli opposti alla fine si toccano.
Poco tempo fa mi sono imbattuto nell'eneagramma delle personalità e, per quanto attendibile, ho trovato alcune indicazioni che possono riguardarmi da vicino in uno dei tipi di personalità descritti (il 5 in particoalre).

Sto cercando di capire se e fino a che punto è possibile venir fuori da cristallizzazioni caratteriali che si sono sedimentate nel corso degli anni, e se questo può essere fatto andando ad agire direttamente sul carattere o se, per far venir fuori l'aspetto apollineo ad esempio, si debba agire anche su altre cose.

La paura che ho è che sia difficilissimo modificare certe impostazioni di base acquisite, magari per condizionamenti familiari ed educativi, sin dalla prima infanzia: ho la sensazione che funzioni come con certe malattie, le quali una volta che presentano i primi sintomi sono già diventate incurabili.

Ray 02-07-2009 12.33.03

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 70725)
Discorso interessante il tuo.....
Per certi aspetti mi riguarda da vicino, anche se la mia è una situzione opposta a quella descritta da griselda, però in genere le situazioni estreme segnalano comunque qualcosa che non va ed inoltre gli opposti alla fine si toccano.
Poco tempo fa mi sono imbattuto nell'eneagramma delle personalità e, per quanto attendibile, ho trovato alcune indicazioni che possono riguardarmi da vicino in uno dei tipi di personalità descritti (il 5 in particoalre).

Sto cercando di capire se e fino a che punto è possibile venir fuori da cristallizzazioni caratteriali che si sono sedimentate nel corso degli anni, e se questo può essere fatto andando ad agire direttamente sul carattere o se, per far venir fuori l'aspetto apollineo ad esempio, si debba agire anche su altre cose.

La paura che ho è che sia difficilissimo modificare certe impostazioni di base acquisite, magari per condizionamenti familiari ed educativi, sin dalla prima infanzia: ho la sensazione che funzioni come con certe malattie, le quali una volta che presentano i primi sintomi sono già diventate incurabili.

Come recita lo slogan della sezione salute, non esiste la malattia incurabile, ma solo il malato incurabile. Questo non toglie però nulla al "difficilissimo"...

Tutte le cristallizzazioni si possono sciogliere (se si usa abbastanza energia) e tutti i tratti si possono sviluppare. A questo proposito non concordo con un termine usato da Nike, o meglio lo trovo impreciso: dice che se un aspetto "manca". Gli aspetti non mancano, nel senso che non è che non ci sono, possono però non essere sviluppati ed essere perciò rimasti potenziali. Ma, magari embrionali, ci sono: tutti abbiamo tutto.
Purtroppo, più il problema è radicato, più in profondità di deve andare a sciogliere (solvere).

luke 02-07-2009 12.48.24

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 70730)
Come recita lo slogan della sezione salute, non esiste la malattia incurabile, ma solo il malato incurabile. Questo non toglie però nulla al "difficilissimo"...

Tutte le cristallizzazioni si possono sciogliere (se si usa abbastanza energia) e tutti i tratti si possono sviluppare. A questo proposito non concordo con un termine usato da Nike, o meglio lo trovo impreciso: dice che se un aspetto "manca". Gli aspetti non mancano, nel senso che non è che non ci sono, possono però non essere sviluppati ed essere perciò rimasti potenziali. Ma, magari embrionali, ci sono: tutti abbiamo tutto.
Purtroppo, più il problema è radicato, più in profondità di deve andare a sciogliere (solvere).

Già è un pò un sollievo sapere che non c'è nulla che sia andato irirmediabilmente perduto ma che, tuttalpiù è rimasto ancora "impacchettato dentro la confezione", si tratta solo di riuscire a tirarlo fuori.
Certo come dici tu più la cosa è radicata più serve energia per sbloccare e non sò fino a che punto possiamo fornircela da soli o se invece avremmo bisogno anche di qualche shock addizionale esterno, che magari già potrebbe esserci solo che noi siamo talmente orientati in un modo che non riusciamo a vederlo ed a sfruttarlo a dovere.
Ogni tanto mi ritrovo anche io a desiderare "l'aiutino scusa.gif", sapendo che comunque devo metterci del mio e non stare alla finestra ad aspettare che qualche evento esterno faccia tutto il lavoro. Anche perchè dopo un eventuale sblocco il lavoro non sarebbe comunque finito, ma si dovrebbe continuare a lavorare per adattarsi alle nuove modalità comportamentali ed esistenziali a vari livelli:
per questo scoprire una sorta di assenso divino non dispiacerebbe, anche perchè trovarsi in un determinato modo per situazioni accadute quando non si era ancora in grado di intendere e volere, le quali sono conseguenti ad altre situazioni scaturite magari prima che nascessimo, ha sempre infastidito non poco.

nikelise 02-07-2009 12.49.09

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 70730)
Come recita lo slogan della sezione salute, non esiste la malattia incurabile, ma solo il malato incurabile. Questo non toglie però nulla al "difficilissimo"...

Tutte le cristallizzazioni si possono sciogliere (se si usa abbastanza energia) e tutti i tratti si possono sviluppare. A questo proposito non concordo con un termine usato da Nike, o meglio lo trovo impreciso: dice che se un aspetto "manca". Gli aspetti non mancano, nel senso che non è che non ci sono, possono però non essere sviluppati ed essere perciò rimasti potenziali. Ma, magari embrionali, ci sono: tutti abbiamo tutto.
Purtroppo, più il problema è radicato, più in profondità di deve andare a sciogliere (solvere).

Per me va bene : manca o non sviluppato e' lo stesso rispetto al concetto espresso.
Anche se certe culture , popoli , non sono stati capaci di esprimere l'apollineo ma forse non lo hanno sviluppato.
Forse perche' non era loro congeniale .

griselda 02-07-2009 15.00.28

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 70719)
Si tratta di una tendenza ,da esplorare e che ci porta lontano , al c.d. '' cupio dissolvi'' anche detto desiderio di distruggersi che non e' solo masochismo ma, credo , sia quell'aspetto dionisiaco , desiderio di morte ed annullamento di se' ,che e' in tutti noi ma che poi va riequilibrato dall'aspetto apollineo .
Se manca l'apollineo per il concorso di altri fattori ,familiari ad esempio ,che hanno impedito l'autostima ....ecco un bel problema.

Oh grazie della risposta abbraccio:urka mi piacerebbe avere una testolina più idonea a comprendere bene tutto ciò, però prendendo quello che posso come posso e riesco dico che è molto interessante. Inoltre mi sovviene qualcosa che lessi tempo fa, ne scrissi anche in un altro 3d e avremmo dovuto aprirne un altro con Edera, magari lo farò, dicevo che lessi che se la madre durante la gravidanza ha pensieri riguardo al feto non troppo edificanti, partendo dal non desiderarlo ma sentirlo e viverlo come un fastidio, pensare all'aborto...insomma tutto ciò che la mamma manda in circolo nel sangue il feto lo vive, ecco quel libro diceva che quel desiderio di morte può derivare proprio da quei nove mesi vissuti in quel modo devastante. Mi ha chiaramente interessato quel discorso perchè mi sono sentita coinvolta dal fatto che mia madre non voleva altri figli quando sono nata io e me lo raccontò, ed io per dispetto gli feci trascorrere nove mesi a letto.diavolo.g: Magari c'entra e magari no, booh. Ad ogni modo credo sia di molte donne questa tendenza al "masochismo" psicologico, un forma inconscia che porta a farsi male.
Mi piacerebbe esplorare meglio questo aspetto che non conosco almeno mentalmente a quanto pare diavolo.g:icon_mrgr:

Edera 03-07-2009 10.03.34

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 70734)
Inoltre mi sovviene qualcosa che lessi tempo fa, ne scrissi anche in un altro 3d e avremmo dovuto aprirne un altro con Edera, magari lo farò, dicevo che lessi che se la madre durante la gravidanza ha pensieri riguardo al feto non troppo edificanti, partendo dal non desiderarlo ma sentirlo e viverlo come un fastidio, pensare all'aborto...insomma tutto ciò che la mamma manda in circolo nel sangue il feto lo vive, ecco quel libro diceva che quel desiderio di morte può derivare proprio da quei nove mesi vissuti in quel modo devastante.

Ciao Griselda,
sto seguendo il 3d con molto interesse, perchè mi riguarda da molto vicino e mi ritrovo in molte cose dette.
Quella volta nel topic parlai di un libro 'Il potere dell'amore' di Janov in cui viene descritto l'azione dell'affetto materno( o la sua mancanza)sul cervello del feto da quando il bambino è nell'utero fino ai 3 anni.
L'ho portato in ufficio e si potrebbe aprire un 3d, non è semplice sintetizzare ed esporre i concetti perchè si tratta di neurobiologia però a grandi linee si potrebbe tentare


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