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Astral 18-09-2008 12.24.37

Umiltà contro volontà
 
Ogni percorso spirituale parla di umiltà, ma cos'è veramente l'umiltà, prostarsi a terra, farsi piccoli, o essere onesti con se stessi?
Ho notato che un po' l'umiltà si contrappone alla volontà, ma non volontà intesa come fare qualcosa, ma intesa proprio come potere, o vero il volere fare veramente qualcosa, ed ottenerlo.

L'altro giorno ho notato questa cosa, che quando facciamo uno sforzo determinato per ottenere qualcosa spesso abbiamo la giusta cosa per affermare il potere, ma non quel potere che schiaccia gli altri, ma quello che ci permette di affermarci.
Ho notato che spesso finchè di è troppo modesti questo non avviene sempre.

turaz 18-09-2008 12.54.32

se parliamo di piccoli io l'umiltà è intesa proprio come farsi piccoli o prostrarsi a terra nei confronti di Altro che deve emergere (ma qui siamo già nel mentre siamo coscienti di quel piccolo io altrimenti se non siamo coscienti non abbiamo nemmeno chiaro cosa intendiamo con umiltà, siamo confusi e pieni di altro)
e per fare emergere l'Altro occorre (a mio avviso) collegare l'umiltà alla volontà per darsi la spinta corretta.
una volta emerso quest'Altro la parola Umiltà assume un significato più ampio e non mi vien meglio che definirlo Totale.

solo che sino a che quest'Altro non è emerso qualsiasi definizione di umiltà (non essendo Totale o Assoluta) risulta limitata e relativa a ciò che in quel frangente si sta vivendo

griselda 18-09-2008 13.32.37

Secondo me quella di cui parli tu non è umiltà ma è qualcos'altro vestito di umiltà.
La persona umile è vera, pura, incontaminata da.... fa quello che sa fare nel migilore dei modi in cui la sa fare e non fa per altro al di fuori del fare.
E' quello che è, è, se è un contadino non si sogna di spacciarsi per altro.
E' quando ce la raccontiamo che facciamo i finti umili e li è chiaro che la volontà decade.
Se sono umile sono sincero con me stesso so cosa posso fare e cosa non posso fare (subito) posso tendere a fare di più ma non mi nascondo dietro la sconfitta e non mi denigro perchè so quello che sono.
Se sono umile so che dovrò faticare per diventare altro e se davvero lo desidero mi sforzerò, se invece sono un falso umile e me la racconto vorrei già esserlo e quindi mi arrabbio ogni volta che non riesco e questo che frena la volontà.
fiori.gif

MaxFuryu 18-09-2008 16.47.12

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 58879)
Ogni percorso spirituale parla di umiltà, ma cos'è veramente l'umiltà, prostarsi a terra, farsi piccoli, o essere onesti con se stessi?
Ho notato che un po' l'umiltà si contrappone alla volontà, ma non volontà intesa come fare qualcosa, ma intesa proprio come potere, o vero il volere fare veramente qualcosa, ed ottenerlo.

L'altro giorno ho notato questa cosa, che quando facciamo uno sforzo determinato per ottenere qualcosa spesso abbiamo la giusta cosa per affermare il potere, ma non quel potere che schiaccia gli altri, ma quello che ci permette di affermarci.
Ho notato che spesso finchè di è troppo modesti questo non avviene sempre.


Mi pare che il discorso verta sul fare qualcosa in corrispondenza di altre persone, nel senso se penso di essere meno bravo allora magari una cosa non la faccio proprio, se penso di essere più bravo allora la faccio e mi viene pure bene, dato che riceverei la spinta al fare dal mio voler dare dimostrazione di essere più bravo.
Non credo sia umiltà questa, con umiltà intendo la consapovelezza di quello che si è, nè più, nè meno, e dato che parliamo di consapevolezza allora la cosa non è affatto facile.
Quello in rapporto agli altri non è umiltà (umiltà è verso se stessi), ma è un giudizio.

Astral 18-09-2008 18.08.32

Da dove proviene tutta sta saggezza gri? Si credo proprio sia che quando pensiamo che si è in un modo e non lo siamo succede sempre qualcosa.

Io però mi riferivo non tanto alla superbia e alla finta umiltà, ma sopratutto al fatto che molte volte non sperimentiamo il potere, perchè ci crediamo inferiori o per lo meno pensiamo di non avere quella capacità ed invece ce l'abbiamo ( praticamente ce la raccontiamo al negativo).

:C:

griselda 18-09-2008 20.54.01

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 58888)
Da dove proviene tutta sta saggezza gri? Si credo proprio sia che quando pensiamo che si è in un modo e non lo siamo succede sempre qualcosa.

Io però mi riferivo non tanto alla superbia e alla finta umiltà, ma sopratutto al fatto che molte volte non sperimentiamo il potere, perchè ci crediamo inferiori o per lo meno pensiamo di non avere quella capacità ed invece ce l'abbiamo ( praticamente ce la raccontiamo al negativo).

:C:

A che saggezza ti riferisci? :U
Io posso dire solo quello che riesco a vedere su di me altro no, e ancora vedo limitatamente, quindi magari se manco di qualcosa sicuramente qualcuno me lo farà notare aiutandomi.
Per sapere cosa sono devo sperimentarmi ovvero mettermi in gioco, perchè io ho un'idea, come tutti, di quello che sono, che spesso è quello che vorrei essere o quello che sono stata, in pratica se non mi metto alla prova non so ne dove sono ne dove posso arrivare.
Quindi è giusto quando dici: -ci crediamo inferiori o per lo meno pensiamo di non avere quella capacità ed invece ce l'abbiamo - questo perchè? Perchè realmente non ci conosciamo, magari ci è rimasta impressa un'esperienza del passato e l'abbiamo presa come default, spesso è questa che ci devia dal sapere se realmente siamo così o possiamo essere anche altro.
L'umiltà non vuol dire secondo me ammettere, senza sapere realmente cosa sono, di essere qualcosa, ma ammettere che non mi conosco, tutto il resto è legato nella mia mente e mi limita se io glielo permetto, poi ci sono limiti che nonostante lo sforzo non posso oltrepassare e questo lo vedrò nel momento in cui metto alla prova, ma l'umiltà sta anche nell'accettare questo non spaccandomi la testa o la schiena per voler a tutti costi arrivare dove non posso. Ma se davvero ci tengo ad arrivare da qualche parte dovrò provare e riprovare, sempre che io ci tenga talmente tanto, da dare tutta me stessa per cercare di ottenerla, ma l'umiltà sta anche nel ricordarmi da dove sono partita e che non posso pretendere il tutto subito.
In tutto questo movimento ci sono i mei demoni i miei difetti che per lo più non conosco, se non li conosco non posso fare altro che cercare di farlo.
Se sono pigra e non lo voglio vedere la pigrizia si impossessa di me e penso di non aver voglia perchè non mi piace, invece è solo che devo lottare contro di essa costantemente, per farlo devo accettare di essere pigra ci vuole umiltà nell'ammetterlo ma ancora di più nell'accettarlo e sapere che sono limitata nei miei movimenti da sto ammasso di schifezza che mi frena se solo glielo concedo, ma questa ha anche un certo peso e se penso di non tenerne conto poi ci dovrò fare i conti, se penso di averla già sconfitta mi frega. Umiltà sta in non credersi mai niente secondo me ma osservare in continuazione dove siamo in quel momento dentro gli opposti. L'unico potere per come la vedo io sta nell'intento a fare con tutta me stessa il resto non è di mia competenza. E non sto dicendo che sono già a questo punto eh ma tendo a questo.
:C:

Sole 18-09-2008 22.26.02

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 58888)

Io però mi riferivo non tanto alla superbia e alla finta umiltà, ma sopratutto al fatto che molte volte non sperimentiamo il potere, perchè ci crediamo inferiori o per lo meno pensiamo di non avere quella capacità ed invece ce l'abbiamo ( praticamente ce la raccontiamo al negativo).

:C:

Questo è Importanza Personale. Non lo faccio perchè il mio atteggiamento è quello di una vittima oppure di un dipendente o qualunque altra cosa, per cui mi giuggiolo nell'abitudine di essere così e pur sapendo di potercela fare non mi metto in gioco e amen... non mettersi in gioco continuando ad avere lo stesso ruolo di sempre è mantenere la propria recita, non applicare nessuna volontà ma lasciarsi vivere e trascinare dagli eventi. .

Secondo me ci vuole umiltà per esercitare volontà e viceversa. Se non si è umili la volontà crolla sotto il peso dell'immagine che abbiamo di noi stessi che inevitabilemte prima o poi qualcuno metterà alla prova, in questo mi trovo vicina all'idea di umiltà di Gris uguale ad essere il più possibile se stessi, cioè concentrati ed attenti su di se e non all'esterno.
Se non c'è volontà l'umiltà trascende presto in arroganza o pigrizia mentale.
In questo caso assocerei volontà a rettitudine, nel senso di mantenere retta una scelta e la prova a cui ci si sottopone.

Il potere che intendi è l'espressione fino in fondo delle proprie capacità?

dafne 18-09-2008 22.46.42

A me capita spessissimo purtroppo di associare in automatico umiltà con umiliazione, nel tempo, negli anni, ho iniziato a capire che pur avendo la stessa radice hanno una connotazione molto diversa.

Onestamente sull'umiltà ci stò ancora lavorando e temo di essere ben distante dal comprenderla appieno ma l'immagine che mi è venuta in mente pensandoci è quella di San Francesco che fece proprio dell'umiltà la sua lionea guida.
Direi che la sua volontà era piuttosto forte pur essendo umile, ecco, umile ma non modesto, povero di beni ma ricco dentro.
Se ci penso in effetti il contario di umile, credo, dovrebbe essere ricco, in senso di beni terreni e presuntuoso, arrogante, in termini più spirituali..

Parlare di potere secondo me devia molto il discorso, per tentare un strada nuova non devo essere modesto dici tu, può essere, anche se in fin dei conti si tratta di autostima, di autovalutazione, di affrontare e superare i prpri limiti non centra molto l'umiltà. Essere umili è "restare bassi" il dizionario etimologico traduce umile come "che stà in basso" appunto, e a me la radice fà venire in mente l'humus, la terra.
Quindi un stare bassi, o stare sotto, vicini a se stessi, senza orpelli aggiunti, ne di beni materiali nè di di quelli psicologici o spirituali.
L'umile si lancia, prova ma se cade cade poco proprio perchè rimane..diciamo ancorato alla terra...
dry.gif
eh beh
Ci ho provato :H

griselda 19-09-2008 00.24.53

Mi è venuto in mente ora che esistono due 3D sull'umiltà quindi tanto vale mettere il riferimento anche se qui non si parla esclusivamente di umiltà ma di questa e della volontà, sopratutto perchè c'è un post molto interessante e chiarificatore di Uno:
Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27642)
All'epoca mi sono tenuto alla larga da questa discussione perchè quello che vi avrei scritto al 99% sarebbe utilizzato per "mettersi" a posto la coscienza.... e continuare ad agire secondo i propri comodi.... comunque speriamo nell'1%.
Sostanzialmente sono d'accordo con Milsan anche se specificherei che in qualsiasi stato io sia, riconosco che c'è ancora qualcosa sopra (come al di sotto... ma di questo non dovrei preoccuparmi)
Questo non significa essere sottomessi o accondiscendenti con tutti... e neanche dissolvere l'ego... o gli io, senza questi tanto vale farmi un vestito di legno, ma rimanere anche attaccato alla terra, non sentirmi volteggiare nell'aria e camminare sopra a tutti.
Ecco la forza dell'umiltà, sapere che c'è qualcosa sopra mi permette di lavorare per cercarla, se mi credo arrivato, finito (urca se son finito dove sono finito? icon_mrgr: scusate il gioco di parole, ma può essere illuminante) non faccio nulla e rimango dove sono.

L'atteggiamento..... si può essere umili mostrando certezze, e si può essere boriosi continuando a dire per esempio (ma ci sono infinite varianti) cose tipo: "sono anche imperfetto" o "non sono tanto perfetto", che significa anche o tanto?
C'è però qualcosa che stabilisce inequivocabilmente l'umiltà di una persona, anche se il metro di misura non è accessibile se non si utilizza in maniera impersonale, il grado di umiltà è proporzionale a quanto si parla (e si mostra) indifferentemente di tutto, sia di ciò che si conosce (o che si crede di conoscere) sia di ciò che non si conosce, non intendo dire che bisogna parlare a vanvera (questo è il contrario dell'umiltà) ma che non devo tenermi lontano da un discorso che non conosco per non far vedere la mia "debolezza", direi che anzi è l'occasione per imparare.... se mi approccio con umiltà....

Certo chi mi legge un pò, potrà pensare che non sono il tipo adatto per parlare di questo... non faccio mai domande... è vero qui non ne faccio, e raramente ne ho (qui si potrebbe parlare sul vero senso di "beati quelli che credono....." quel credono... credere che nell'origine della parola è molto vicino a creare) ma non è detto che non sappia dove e come cercare le risposte.


http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2078
http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=1552

Mi incuriosisce quell' um con cui inizia la parola umiltà.nonso.gif

Astral 19-09-2008 09.32.10

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 58892)
Il potere che intendi è l'espressione fino in fondo delle proprie capacità?

Esatto, ma intendo anche quell'atteggiamento positivo che sembra farti alla fine raggiungere ciò che ti sei prefisso ed è legato al volere (volontà).

Non so se ti è mai capitato che per un attimo hai trovato il potere dentro dicendo no adesso voglio questo, e sembra che si attiva una forza che supera gli ostacoli, io lo chiamo volere ma non so se è cosi.

Invece ho pensato all'umiltà sempre come una forza in cui si fa affidamento, ci si abbandona, quindi più passiva.

turaz 19-09-2008 11.00.32

"Non so se ti è mai capitato che per un attimo hai trovato il potere dentro dicendo no adesso voglio questo, e sembra che si attiva una forza che supera gli ostacoli, io lo chiamo volere ma non so se è cosi"

I newagers la chiamerebbero luce, gli ebrei shekinah, Saint Germain "Io sono" insomma la parte "divina" in te.
quell'Altro a cui devi far spazio nella tua mente e a cui facevo riferimento nel post che ho scritto.
Almeno secondo me.

RedWitch 19-09-2008 11.17.20

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 58888)
.........
Io però mi riferivo non tanto alla superbia e alla finta umiltà, ma sopratutto al fatto che molte volte non sperimentiamo il potere, perchè ci crediamo inferiori o per lo meno pensiamo di non avere quella capacità ed invece ce l'abbiamo ( praticamente ce la raccontiamo al negativo).

:C:

A me questa continua a sembrare finta umiltà Astral.. ce la raccontiamo sì, perchè per abitudine, poca fiducia in sè (anche questo è raccontarsela) , insicurezze varie, alla fine sembra più comodo rinunciare in partenza, vuoi mettere la fatica che bisogna fare per raggungere un obiettivo , qualunque esso sia, se rinuncio, non provo, non posso nemmeno fallire.. perchè intanto so già che fallirò.. insomma è un bel ingorgone che alla fine costa più tempo e fatica che se ci impegnassimo per raggiungere l'obiettivo (e meno sofferenza) .. allora davanti agli altri si potrebbe anche sembrare umili perchè si rinuncia a molte cose con questo atteggiamento, ma la rinuncia è solo in superficie, non è per umiltà che si rinuncia...

Citazione:

Originalmente inviato da Astral
.................................
Non so se ti è mai capitato che per un attimo hai trovato il potere dentro dicendo no adesso voglio questo, e sembra che si attiva una forza che supera gli ostacoli, io lo chiamo volere ma non so se è cosi.

La volontà muove cose che non si sospetta nemmeno di avere dentro ed invece.. l'interesse verso qualcosa, e il desiderio di raggiungere quel qualcosa fa sì che si possa trasformare qualcosa che pareva impossibile, in possibile.. sarebbe bello avere la forza ogni volta che si deve fare qualcosa, di trasformarlo in volere fare quella cosa, cambieremmo prospettiva su molte cose credo.

Per tornare all'umiltà invece, onestamente io non credo di sapere cosa sia.. il post di Uno che ha riportato Gris in questo thread è per certi versi chiarissimo, ma per esempio credo che per riconoscere il proprio stato, bisogna conoscersi già abbastanza bene , e non cadere nel sonno continuamente, solo tenendosi d'occhio il più possibile penso che si possa riconoscere per esempio di aver fatto qualche passo, ma senza immaginarsi che quei passi siano l'intera camminata.. e in questo senso i piccoli io banchettano, almeno con me.. facilissimo per la mia mente passare dal "non valgo niente" al "sono diventata fichissima" in poco tempo se non sto attenta. Un buon aiuto penso che sia questa parte del post che ha citato Gris:

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
..........................................che in qualsiasi stato io sia, riconosco che c'è ancora qualcosa sopra (come al di sotto... ma di questo non dovrei preoccuparmi)

Cercando di ricordarsi sempre che c'è ancora qualcosa sopra, non si dovrebbe dimenticare che c'è del lavoro da fare.

Se dovessi sintetizzare l'umiltà per come la riesco a vedere adesso (e non credo di averne una visione oggettiva) direi che "fare e basta impegnandosi" potrebbe essere un buon modo per allenarsi.. e in questo senso vedo il potere a cui accennava Astral all'inizio connesso: avere fiducia sul "poter fare", qualunque poi sia il risultato.

Sole 20-09-2008 19.15.40

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 58903)
Invece ho pensato all'umiltà sempre come una forza in cui si fa affidamento, ci si abbandona, quindi più passiva.


Bello questo accostamento che fai. Dici che vedi l'umiltà passiva, come qualcosa che si abbandona e la volontà una forza che attiva il fare. Se ci fai caso stai dicendo che umiltà e volontà sono il femminile e il maschile della scelta e del fare.
Beh, ce lo vedo e seguendoi il tuo discorso vedo anche l'umiltà come il veicolo della volontà.

Astral 20-09-2008 19.47.47

Vi ringrazio per i vostri interventi, questo topic non è soltanto servito per aprire il discorso sul potere e il volere, ma pure per comprendere l'umiltà, che come Red a questo punto pure io non so più cosa sia, conosco soltanto la superbia e l'insicurezza.
Credo che ci sono ancora dei forti residui dell'umiltà cattolica, nel quale devi adorare Dio, o devi farti piccolo o farti vedere modesto ( ovviamente non voglio dare colpa alla chiesa, ma forse più ai credenti e alle comunità che hanno intensificato sto concetto). In realtà si confonde umiltà con l'umiliazione, e questo può creare solo vergogna e insicurezza.

Eppure riprendendo la frase di Sole, forse l'umiltà è una forza femminile più grande e potente di quanto si pensi: significa non farsi sensi di colpa, affrontare le cose abbandonarsi alla serenità che una volta fatto il proprio meglio, non tocca a noi giudicare o accanirsi troppo, ci mantiene anche lucidi e ci apre nuove possibilità, perchè un superbo non ha certo bisogno di mettersi in discussione, lui va gia bene cosi.

Ma quando si sa che bisogna compiere l'azione e si nel giusto ( con tutta umiltà) allora bisogna utilizzare la volontà ed il potere e non vergognarci di quel potere o volere. Io invece quando ottenga qualcosa, ho come l'impressione che forse non me lo meritavo oppure che è stata fortuna ( eriecco la falsa umiltà,).

:C:

loryland 01-10-2008 20.46.26

Umiltà,personalmente non amo questo termine anzi non amo l'uso che talvolta ne hanno fatto in passato e ne fanno tuttora i movimenti religiosi.Addirittura se ne è predicato come di una via da seguire,LA via che per eccellenza fa di ogni sentiero intrapreso il giusto cammino.Allora in questi casi umiltà diventa sinonimo di pacatezza,mitezza,OBBEDIENZA.Da qui il passo è breve per deviare in:assoggettarsi,piegarsi sottomettersi.
Si può ben capire a cosa potrebbe portare fare di questo termine una VIA da seguire,ma anche semplicemente caricare la parola coi suddetti significati:si rischierebbe di mortificare,atrofizzare la parte volitiva dell'essere umano.
Il significato che io do alla parola umiltà è quello di consapevolezza dei propri limiti.Niente altro.
In uno stridente paragone con la volontà,i due termini sembrerebbero essere diametralmente opposti qualora per esercitare un "atto di volontà" si dovesse fare i conti con la mansuetudine e l'annichilimento.La fede profonda nell'azione intrapresa nella più totale esaltazione dell'ego,non potrebbe che intiepidirsi in presenza dell' umiltà;più consona ad un atto devozionale e contrastante con la supeperbia di un atto demiurgico.
Mi sovviene:azione-contemplazione;attivo-passivo,mashile-femminile,differenziazioni salienti delle vie iniziatiche.
Chi intraprende un cammino "maschile" attivo è obbligato a temperarsi con l'umiltà,nell'atto di riconoscere i propri limiti,mentre chi segue il cammino contemplativo devozionale,fa della deferenza e della contemplazione la propria azione;assolutamente avulsa ad ogni sorta di atto volitivo.

Ray 02-10-2008 00.05.31

Citazione:

Originalmente inviato da loryland (Messaggio 59559)
Il significato che io do alla parola umiltà è quello di consapevolezza dei propri limiti.Niente altro.
In uno stridente paragone con la volontà,i due termini sembrerebbero essere diametralmente opposti qualora per esercitare un "atto di volontà" si dovesse fare i conti con la mansuetudine e l'annichilimento.La fede profonda nell'azione intrapresa nella più totale esaltazione dell'ego,non potrebbe che intiepidirsi in presenza dell' umiltà;più consona ad un atto devozionale e contrastante con la supeperbia di un atto demiurgico.
Mi sovviene:azione-contemplazione;attivo-passivo,mashile-femminile,differenziazioni salienti delle vie iniziatiche.
Chi intraprende un cammino "maschile" attivo è obbligato a temperarsi con l'umiltà,nell'atto di riconoscere i propri limiti,mentre chi segue il cammino contemplativo devozionale,fa della deferenza e della contemplazione la propria azione;assolutamente avulsa ad ogni sorta di atto volitivo.

Mi piace la tua definizione di umiltà. Ne deriva che è la conseguenza dell'autoconoscenza, anche se in un circolo virtuoso può servire da strumento, di volta in volta.

Però non la vedo discosta dal vero atto di volontà... qualora i limiti lo permettessero e il giudizio lo ritenesse necessario, il compierlo sarebbe atto di umiltà, l'astenersi di superbia.

jezebelius 02-10-2008 00.36.49

Citazione:

Originalmente inviato da loryland (Messaggio 59559)
Il significato che io do alla parola umiltà è quello di consapevolezza dei propri limiti.Niente altro.

Anche dal mio punto di vista, l'umiltà potrebbe essere questa.
Come ha detto Red, riprendendo quel che ha detto Uno, il fatto stesso di rimanere attenti e quindi vigili, abbandonando la certezza di essere arrivati da qualche parte, credo che spieghi effettivamente cosa è l'umiltà. Sapere che c'è sempre qualcuno sopra di noi non penso sia umiliazione anche se questo assoggettamento, questo prostarsi, è quello che va per la maggiore.

Il danno insomma deriva dal non essere chiari con se stessi - onesti, da qui l'umiltà appunto - poichè nel continuo gioco di rimpallo tra l'essere più o meno attenti - svegli - ed il ricadere nella certezza di sapere, passiamo tra un mostrarsi umili, nel primo caso, ed un mostrarsi superbi anche solo per qualche istante nel secondo.
Credo che l'umiltà vada " imparata" e che per questa passi la volontà che mi consente di continuare ad imparare.
Il sapere di non sapere, in definitiva non è semplice anzi è molto complicato.

turaz 02-10-2008 11.23.47

se si ragiona all'infinito poi è abbastanza semplice (a mio avviso)...
così come non c'è limite (potenziale) all'alto (quindi c'è sempre qualcuno sopra di te) così non c'è limite al "basso".
già l'avere consapevolezza continua di "cosa si è" è un notevole passo avanti (mio parere).
andando oltre mi viene da dire che l'Umiltà è da una parte il sapersi vedere per quello che si è (come detto "consapevolezza dei propri limiti) collegato al "servizio" verso qualcosa di "superiore" (mi viene da dire Dio) verso il superamento di essi ai fini dell'armonia con il Se (Volontà)

Faltea 02-10-2008 13.17.18

Umiltà???
Persa.. malauguratamente persa.nonono.gif
Condivido il pensiero di Loryland, spesso l'umiltà porta alla sottomissione...
L'equilibrio è la soluzione ultima, sempre. Nel mio personale caso sto cercando di equilibrare la superbia, tendo troppo spesso a sentirmi un passo sopra agli altri. Faccio violenza per evitare di farlo vedere, NON voglio sentirmi un passo sopra, se mi sento così ho le orecchie chiuse ai nuovi insegnamenti, anche i più piccoli...
E' più che sufficente la stanchezza, l'accidia a portarmi al largo...
Volontà??
La volontà regna sovrana, testa dura che scorna finché non sfondaicon_mrgr: e non raggiunge ciò che si è prefissata.

Che una annulli l'altra?

nonso.gif leggo.gif

nikelise 02-10-2008 13.29.59

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 59607)
Umiltà???
Persa.. malauguratamente persa.nonono.gif
Condivido il pensiero di Loryland, spesso l'umiltà porta alla sottomissione...
L'equilibrio è la soluzione ultima, sempre. Nel mio personale caso sto cercando di equilibrare la superbia, tendo troppo spesso a sentirmi un passo sopra agli altri. Faccio violenza per evitare di farlo vedere, NON voglio sentirmi un passo sopra, se mi sento così ho le orecchie chiuse ai nuovi insegnamenti, anche i più piccoli...
E' più che sufficente la stanchezza, l'accidia a portarmi al largo...
Volontà??
La volontà regna sovrana, testa dura che scorna finché non sfondaicon_mrgr: e non raggiunge ciò che si è prefissata.

Che una annulli l'altra?

nonso.gif leggo.gif

Io non credo che una annulli l'altra :
l'umilta' e' uno stato dell'essere
mentre la volonta' e' il suo manifestarsi (dell'essere ) nel mondo .
Non sono pertanto elementi omogenei :
l'umile puo' avere ed anzi di solito ha volonta' ferrea....
se non altro perche' cade raramente , assai raramente .

griselda 02-10-2008 13.45.47

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 59607)
Umiltà???
Persa.. malauguratamente persa.nonono.gif

Condivido il pensiero di Loryland, spesso l'umiltà porta alla sottomissione...
L'equilibrio è la soluzione ultima, sempre. Nel mio personale caso sto cercando di equilibrare la superbia, tendo troppo spesso a sentirmi un passo sopra agli altri. Faccio violenza per evitare di farlo vedere, NON voglio sentirmi un passo sopra, se mi sento così ho le orecchie chiuse ai nuovi insegnamenti, anche i più piccoli...
E' più che sufficente la stanchezza, l'accidia a portarmi al largo...
Volontà??
La volontà regna sovrana, testa dura che scorna finché non sfondaicon_mrgr: e non raggiunge ciò che si è prefissata.

Che una annulli l'altra?

nonso.gif leggo.gif

Devo dire che i tuoi post per me sono una boccata di aria pura nel senso che mi fai sbloccare dalla mia rigidità e sorridere di gusto, fiori.gif lo esprimo come un complimento.
In effetti quando ci vestiamo di falsa umiltà siamo ridicoli, risultiamo più simpatici e veri ammettendo di non esserlo, perchè per me non lo siamo umili a parte rari casi.

Ma la cosa che mi ha incuriosito molto è quando dici che la testardaggine è volontà... sempre se ho ben capito eh.
Io guardo la mia di testardaggine e non la vedo come volontà, ma come un qualcosa che non mi fa andare da un altra parte ma sempre dalla stessa anche rimettendoci, quindi mi sento più voluta, se sapessi usare quella forza piuttosto che per aprire per aprirmi probabilmente sarebbe diverso.
Ma alla fine forse detto in altro modo è anche quello che dici tu.
nonso.gif

turaz 02-10-2008 14.26.21

Umiltà e Volontà hanno a che fare con il Se
umiltà e volontà con l'I.P. o Ego distorto che dir si voglia.
solo quando riusciamo ad avere una connessione costante con quel Se l'ego si "incanala" verso uno Scopo e si mette al suo Servizio (mio parere)

Faltea 03-10-2008 13.53.45

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 59611)
Devo dire che i tuoi post per me sono una boccata di aria pura nel senso che mi fai sbloccare dalla mia rigidità e sorridere di gusto, fiori.gif lo esprimo come un complimento.
In effetti quando ci vestiamo di falsa umiltà siamo ridicoli, risultiamo più simpatici e veri ammettendo di non esserlo, perchè per me non lo siamo umili a parte rari casi.

Ma la cosa che mi ha incuriosito molto è quando dici che la testardaggine è volontà... sempre se ho ben capito eh.
Io guardo la mia di testardaggine e non la vedo come volontà, ma come un qualcosa che non mi fa andare da un altra parte ma sempre dalla stessa anche rimettendoci, quindi mi sento più voluta, se sapessi usare quella forza piuttosto che per aprire per aprirmi probabilmente sarebbe diverso.
Ma alla fine forse detto in altro modo è anche quello che dici tu.
nonso.gif

Ho grassettato il concetto perché non l'ho proprio capito... eppure l'ho riletto più d'una volta..piango.gif

La testardaggine aiuta la mia volontà, è un'orpello in più... Mi aiuta a perseguire proprio perché m'impunto e non vedo altro... Focalizzo le forze e forse è proprio questo che mi fa raggiungere la meta... mah...

Mi domando se togliendo la testardaggine otterrei comunque il risultato, mi rispondo di no ma...

nikelise 03-10-2008 14.06.42

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 59684)
Ho grassettato il concetto perché non l'ho proprio capito... eppure l'ho riletto più d'una volta..piango.gif

La testardaggine aiuta la mia volontà, è un'orpello in più... Mi aiuta a perseguire proprio perché m'impunto e non vedo altro... Focalizzo le forze e forse è proprio questo che mi fa raggiungere la meta... mah...

Mi domando se togliendo la testardaggine otterrei comunque il risultato, mi rispondo di no ma...


Quella che chiami volonta' sembra piu' ostinazione ...ed infatti piu' sopra dicevi ,mi pare , che non ti aiuta a raggiungere quello che vuoi.

griselda 03-10-2008 14.39.04

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 59684)
Ho grassettato il concetto perché non l'ho proprio capito... eppure l'ho riletto più d'una volta..piango.gif

La testardaggine aiuta la mia volontà, è un'orpello in più... Mi aiuta a perseguire proprio perché m'impunto e non vedo altro... Focalizzo le forze e forse è proprio questo che mi fa raggiungere la meta... mah...

Mi domando se togliendo la testardaggine otterrei comunque il risultato, mi rispondo di no ma...

Si non è semplice da dire o da spiegare ciò che uno sente, magari poi anche con le parole che non sono adeguate, quindi direi che posso riprovarci a spiegare cosa sento io.

La testardaggine ti fa usare solo la testa, la vedo come l'ariete che butta giù il portone, quando magari con l'astuzia, i tempi, la logica, l'acume, la sensibilità giusta, si può entrare da un'altra parte. Quindi la vedo più che legata alla volontà,alla brama.
E' vero che anche la brama spinge ma questa non è volontà siamo voluti dalla cosa che vorremmo possedere, essa ci tira e quindi io ci sbatto la testa sino quasi a romperla perchè non provo a vedere il resto che ho detto sopra.
Io la vedo come una limitazione all'essere e più legata all'avere.
Ecco perchè, sempre secondo me, quando sono testarda non sono umile, perchè non accetto magari che ora con quello che sono non posso ancora possedere quello che mi tira, e quindi mi ci consumo a testate pur di arrivarci e facendo questo divento dura, rigida e mi perdo tutto il resto.
A meno che tu non intendessi tenace.
fiori.gif


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