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Edera 24-08-2011 11.09.30

Il gabbiano- Sandor Marai
 
“…Voglio pace, perché la mia anima è soltanto mia, perché devo morire domani o tra non molto, perché devo restituire a dio questa maschera e il mio essere, perché ne ho abbastanza dell’ardente ignominia tra uomo e donna – dettata da interesse, egoismo e vanità – denominata amore da una mendace e imprecisa letteratura; adesso basta. Ora voglio pace, avete sentito, originali e duplicati? Ne ho abbastanza della conoscenza della materia umana. […] Ne ho abbastanza della carne che rabbrividisce e freme al contatto della musica e dell’amore, ne ho abbastanza del desiderio e dell’appagamento, ne ho abbastanza del fatto che la persona che amiamo possa morire, basta con l’infame contrattazione, il mercanteggiare della libidine, della tenerezza e del ricatto di una solitudine senza speranza… […] Adesso basta, signore e signori: voglio andare a casa. A casa nella mia solitudine. Ne ho abbastanza di questo ruolo da pagliaccio, non voglio più vestire i panni dell’innamorato, e non voglio più portare la maschera del seduttore; voglio nascondere il viso tra le mani e restare in silenzio, perché sono un uomo.”

(Sàndor Màrai – Il gabbiano)

nikelise 24-08-2011 11.15.42

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 102826)
“…Voglio pace, perché la mia anima è soltanto mia, perché devo morire domani o tra non molto, perché devo restituire a dio questa maschera e il mio essere, perché ne ho abbastanza dell’ardente ignominia tra uomo e donna – dettata da interesse, egoismo e vanità – denominata amore da una mendace e imprecisa letteratura; adesso basta. Ora voglio pace, avete sentito, originali e duplicati? Ne ho abbastanza della conoscenza della materia umana. […] Ne ho abbastanza della carne che rabbrividisce e freme al contatto della musica e dell’amore, ne ho abbastanza del desiderio e dell’appagamento, ne ho abbastanza del fatto che la persona che amiamo possa morire, basta con l’infame contrattazione, il mercanteggiare della libidine, della tenerezza e del ricatto di una solitudine senza speranza… […] Adesso basta, signore e signori: voglio andare a casa. A casa nella mia solitudine. Ne ho abbastanza di questo ruolo da pagliaccio, non voglio più vestire i panni dell’innamorato, e non voglio più portare la maschera del seduttore; voglio nascondere il viso tra le mani e restare in silenzio, perché sono un uomo.”


(Sàndor Màrai – Il gabbiano)

Notevole!!
Ecco uno che parla chiaro .

griselda 24-08-2011 11.36.46

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 102826)
“…Voglio pace, perché la mia anima è soltanto mia, perché devo morire domani o tra non molto, perché devo restituire a dio questa maschera e il mio essere, perché ne ho abbastanza dell’ardente ignominia tra uomo e donna – dettata da interesse, egoismo e vanità – denominata amore da una mendace e imprecisa letteratura; adesso basta. Ora voglio pace, avete sentito, originali e duplicati? Ne ho abbastanza della conoscenza della materia umana. […] Ne ho abbastanza della carne che rabbrividisce e freme al contatto della musica e dell’amore, ne ho abbastanza del desiderio e dell’appagamento, ne ho abbastanza del fatto che la persona che amiamo possa morire, basta con l’infame contrattazione, il mercanteggiare della libidine, della tenerezza e del ricatto di una solitudine senza speranza… […] Adesso basta, signore e signori: voglio andare a casa. A casa nella mia solitudine. Ne ho abbastanza di questo ruolo da pagliaccio, non voglio più vestire i panni dell’innamorato, e non voglio più portare la maschera del seduttore; voglio nascondere il viso tra le mani e restare in silenzio, perché sono un uomo.”

(Sàndor Màrai – Il gabbiano)

Sembra scritta da me, in quei momenti in cui perdo la speranza, quando il velo dell'illusione non vuole stare al suo posto...un attimo prima della depressione :@@

Edera 24-08-2011 16.01.25

Mi ha colpito molto questo scritto, sono contenta vi piaccia. Sembra stanco quest'autore, stanco di ogni ricerca del piacere, di ogni illusione, di ogni romanticheria.. l'attimo prima della tempesta in cui si cambia tutto o si va a picco definitivamente.

nikelise 24-08-2011 16.41.36

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 102843)
Mi ha colpito molto questo scritto, sono contenta vi piaccia. Sembra stanco quest'autore, stanco di ogni ricerca del piacere, di ogni illusione, di ogni romanticheria.. l'attimo prima della tempesta in cui si cambia tutto o si va a picco definitivamente.

Io direi che e' stanco ed e' gia' da tempo nel centro della tempesta .
A me pare descriva proprio il momento prima di iscire o il momento coincidente con l'uscita dalla tempesta ,
quando , tolto tutto il fenomenico di mezzo , resta l'essenza semplice e chiara di quello che e' lui nella sua originalita' .


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