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turaz 04-07-2007 10.19.22

a meno che un domani non la pensi diversamente...

Kael 12-07-2007 10.46.19

"Se giudichi le persone, non hai il tempo di amarle."
Madre Teresa di Calcutta

C'era in home questo aforisma oggi e ho pensato di metterlo qua. Descrive perfettamente quello che sento... e si riallaccia a ciò che diceva Uno: se si da spazio ed energia (e come nell'aforisma anche tempo) alla mente istintiva per partire con i suoi giudizi, se ne toglie poi altro per funzioni più nobili e profonde...

Sole 12-07-2007 11.23.38

Ho provato ad osservare la mente istintiva, ed è quella che parte in automatico, che fa mettere in moto i meccanismi che ci dominano. A volte è incontrollabile, parte e prima di riprenderla ce ne vuole (parlo per me).
A volte però, passo un millesimo di secondo in cui si avverte il passaggio tra l'influenza esterna e la partenza della mente istintiva.
In quello spazio/tempo si ha la possibilità di "acchiapparla". La si riconosce, sono i meccanismi che partono in automatico. Non ci sono sentimenti, non ci sono emozioni, o meglio sono emozioni negative. A quel punto si prende quel pensiero automatico che parte e che ci farebbe vivere il meccanismo come vero/reale/nostro in noi, e lo si controlla e come niente sparisce (detto così è semplicistico ma la presenza lo fa andare).

Quel che mi domando però è come si può capire il limite tra questo e la repressione?

Se non cogliamo l'attimo in cui il meccanismo parte come facciamo a capire cosa controllare e cosa invece è da vivere?
Osservando ancora sta roba ho trovato che molto semplicemente il momento di passaggio che possiamo percepire è qualcosa che è pronto a essere risolto.. non so dirlo meglio, indebolito da osservazioni e controlli precedenti, mentre quello che non dominiamo e parte per la tangente è qualcosa che va vissuto e punto, per seguire la stesso iter : viverlo, osservarlo e poi indebolirlo.
In un certo senso è come se l'osservazione indebolisse il meccanismo e rafforzasse l'Essere.
Mi resta il dubbio però, essendo una reprimitrice d'eccellenza, come e dove è il limite della repressione nel controllo?

RedWitch 12-07-2007 11.52.56

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Mi resta il dubbio però, essendo una reprimitrice d'eccellenza, come e dove è il limite della repressione nel controllo?

Visto che l'argomento è "giudicare gli altri", provo a fare un esempio di come la vivo...
una persona mi sta sulle scatole quando si comporta in un certo modo (influenza esterna), scatta il giudizio istintivo (provo la sensazione negativa fisicamente) . Le reazioni che in quel caso vengono fuori, sono due: inghiottire la sensazione, scacciarla (reprimerla), oppure buttarla fuori senza controllo, magari parlando con qualcuno, sfogarmi dire peste e corna di questa cosa come la sto vivendo, affossare questa persona in un fiume di parole ( con un terzo non con il diretto interessato).. alimentando la negatività, ingigantendola etc... Nessuna delle due è la via giusta pero' (sperimentate entrambe)..
Partendo dal fatto che quando giudico so benissimo che il problema non è nell'altro ma in me, cerco di osservare il perchè questa persona mi sta sulle scatole, lascio agire in me "l'emozione" che mi suscita osservandola, per poterla conoscere. A volte non riesco a farlo da sola, puo' capitarmi di parlarne con qualcuno che ritengo imparziale (anche se non so quanto sia giusto farlo).. Per riuscire a non reprimere credo che sia necessario conoscere prima "l'emozione" che mi suscita.. e per farlo bisogna lasciarla agire un po' senza pero' lasciare che mi sommerga..

turaz 12-07-2007 12.01.06

esatto a mio sentire.
occorre "fermare la mente" (resistenza)
a quel punto rivolgere l'attenzione dentro se stessi e non "fuori"
e portare luce ove dentro noi stessi vi è ancora "buio"
con quali "chiavi"?
la prima è luce. la seconda "perdono" , la terza Amore

turaz 12-07-2007 12.02.19

e sai quale è la cosa bella?
che una volta che hai fatto luce su quel punto, impari a modificare te stesso perchè "conosci" comprendi e vai oltre.
quindi quell'esperienza non si ripeterà

RedWitch 12-07-2007 12.06.24

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36069)
la prima è luce. la seconda "perdono" , la terza Amore

Mi piace molto questa immagine.. :H

Io le chiamo:

osservazione, accettazione, Perdono.

:C:

turaz 12-07-2007 12.08.33

per finire con "Amore".
ossia "trascendenza" in un certo senso

Uno 12-07-2007 12.15.06

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36070)
quindi quell'esperienza non si ripeterà

Su questo non ci giurerei, se non serve a te può essere che serva a qualcuno con te collegato... e bisogna stare attenti a fare queste considerazioni, spesso vedo persone che "studicchiando" qualche libro fanno ragionamenti tipo mettersi su un piedistallo, cioè credendo di essere fuori dal mondo e compatendo gli altri, sentendosi superiori... mentre invece se la raccontano, se avessimo finito tutto tutto non saremmo più qui.
Ovviamente non mi sto riferendo a te Turi, mica sei così tu, vero?

turaz 12-07-2007 12.51.00

ma guarda uno ti dirò non sono una persona che "compatisce" gli altri anche perchè non amo compatire me stesso prima di tutto.
cerco di amare per quanto mi è possibile e per come sono in grado di fare.
capisco cmq cosa hai inteso sottolineare con quel 3d.
mi è capitato di osservarmi tempo fa e so che si rischia di cadere in quel "giochetto" soprattutto quando pensi di "essere arrivato" oppure quando magari inconsapevolmente continui a "cercare" per sfamare il tuo ego.
penso sia utile in quel caso ricordare quella frase "essere nel mondo ma non del mondo"

turaz 12-07-2007 12.53.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 36074)
Su questo non ci giurerei, se non serve a te può essere che serva a qualcuno con te collegato... e bisogna stare attenti a fare queste considerazioni, spesso vedo persone che "studicchiando" qualche libro fanno ragionamenti tipo mettersi su un piedistallo, cioè credendo di essere fuori dal mondo e compatendo gli altri, sentendosi superiori... mentre invece se la raccontano, se avessimo finito tutto tutto non saremmo più qui.
Ovviamente non mi sto riferendo a te Turi, mica sei così tu, vero?

sul punto mi sa che mi sono spiegato un pò male.
intendevo dire che nel momento in cui impari non vivi più quell'esperienza a livello interiore.
esteriormente potrà capitare di ritrovarti in quel "mentre" ma tu interiormente non avrai le stesse re-azioni precedenti.
questo ho vissuto sinora.
se ho ripetuto è perchè fondamentalmente non avevo "compreso".

Ray 12-07-2007 17.28.24

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 36061)
Se non cogliamo l'attimo in cui il meccanismo parte come facciamo a capire cosa controllare e cosa invece è da vivere?

A mio modesto parere in questa tua frase è racchiuso il nocciolo del tuo dubbio. Viene da chiedere perchè opponi controllare a vivere. Sorge il sospetto che confondi controllare con reprimere.

Noi viviamo veramente solo ciò che controlliamo, se non controlliamo siamo vissuti. Quando siamo vissuti abbiamo sensazioni, quando viviamo abbiamo Sensazioni, quando reprimiamo blocchiamo e non abbiamo nulla.

Controllare è letteralmente "rotolare assieme", implica una colalborazione attiva e consapevole e una gerarchia. Controllo il cavallo quando viaggiamo assieme, lui corre e io che domino do la direzione. Sto attento ai suoi bisogni e lui ai miei desideri. Entrambi ce la godiamo un mondo e corriamo.

La tendenza al giudizio non va repressa va controllata. Sapere che c'è l'inizio. Cercare di bloccarla va bene credo ma, come dici va presa in tempo. Se scappa una buona cosa forse può essere non crederle... (e comportarsi di conseguenza).

Astral 20-05-2011 17.23.03

Come si fa a non giudicare? In una competizione o un concorso devo necessariamente giudicare chi a mio avviso è la più bella, o il più bravo. Perchè nella vita reale deve essere diverso?
Se non giudicassimo affatto, non distingueremo nemmeno chi è un professionista bravo da uno meno bravo.

Questa cosa è da chiarire perchè semplicemente non la capisco. Poi se io mi giudico superiore agli altri quella è superbia, se mi giudico inferiore può essere bassa autostima.


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