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Uno 14-08-2006 14.30.02

Libri
 
Prendo spunto da una domanda che mi è stata fatta per tre volte in forma diversa in questi giorni, una cosa tipo, se ho testi da consigliare, perchè non cosiglio testi per approfondire etc etc. L'importanza del tre è cosa da discorso a parte, comunque mi ha fatto decidere a scrivere due cose che possono essere da prefazione a questa sezione.

Saprete tutti o quasi tutti che l'uso della carta e la stampa industriale ha permesso un'ampia "liberta" nell'espressione di qualsiasi conoscenza, metafora, storia di vita etc, ho virgolettato libertà perchè questa poi si traduce in libertà di un'effettiva verifica dei contenuti, esempio se i libri erano copiati dai monaci a mano erano sempre conformi all'originale, non ne nascevano come i funghi dicendo tutto e il contrario di tutto, questo però significava che erano accessibili solo a delle elitè... se volete l'equazione è
tanto Sapere diviso tra pochi o poco sapere diviso tra tanti
è una legge (applicabile anche ad altro) potrete esservi d'accordo o meno ma è reale, di ogni forza, grandezza, sostanza ve n'è in determinato tempo e spazio una certa quantità si può decidere come dividerla, si può decidere di spostare e trasformare altre risorse in quella che ci necessita ma non si può creare dal nulla.
La situazione dei libri oggi è poco sapere per tanti, vale anche per i media, l'istruzione (una laurea, ma anche un diploma oggi vale 1/5 di quello che valeva 30 anni fa) internet etc etc.

Questo sopra descritto paragonando scritto con scritto, però per fare un discorso completo dobbiamo anche vedere cosa è cambiato dalla parola viva alla lettera morta. Milleni fa c'erano figure in tutti i campi il cui unico scopo era conservare a memoria e tramandare di tutto, alcuni storie (cantastorie e menestrelli nel medioevo, ma prendono orgine dai tempi dei tempi) altri Conoscenze più profonde.... o meglio le conoscenze erano sempre le stesse ma il target di destinazione cambiava, il cantastorie al popolo perchè solo attirandone l'attenzione con il divertimento poteva veicolare dei concetti, i Sacerdoti, i Gran Maestri dei vari ordini a chi era destinato (non da qualcuno ma da ciò che era) per dei compiti.
I libri esistevano già per i secondi, in forme diverse da oggi, a volte su pergamene, a volte su pietra come monumenti che studiati senza il filtro della parola poteva veicolare in ogni tempo sempre lo stesso messaggio (ancora oggi), ma la famosa torre di babele ha fatto si nell'aumentare il fascio del faro del sapere la sua luce divenisse meno potente e profonda.


--continua--

Uno 14-08-2006 14.38.32

Le parole contano come veicolo che trasporta qualcosa da chi parla a chi ascolta, questo può passare anche nello scritto a due condizioni, se chi scrive mette in gioco la sua anima e se chi ascolta fa altrettanto, le due anime si incontrano sulla parola, il veicolo, se una delle due condizioni manca è lettera morta, non trasmette nulla.
Per questo se si legge un libro per sostituire pensieri che in testa ci danno fastidio (distrarsi), senza la giusta attenzione è meglio fane a meno, perchè in realtà questo si accumulerà a ciò che vorremmo togliere, in quel caso sarebbe meglio mettere il libro sotto il cuscino quando dormiamo ci farebbe un effetto migliore.

in queste ottiche ho deciso che con la ristruttururazione del sito ci sarà una sezione in cui personalmente (o qualche redattore da me scelto) recensirò dei libri che almeno sono scritti con l'anima, dopo starà a chi legge, scegliere come leggere, spesso vedo qui e in altri forum che la capacità di attenzione non supera le 4 righe (chissà cosa passerà di questi kmetrici post :D ), sarebbe bene leggere piccoli tratti e chiudere il libro riflettendoci in quel caso.
Altra "regola" e leggere un libro (anche un post se ci interessa) almeno tre volte, con la testa, con il cuore e con il corpo, solo l'individuo sempre cosciente di Se può fare tutto in una sola passata.

Haamiah 14-08-2006 20.48.39

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Le parole contano come veicolo che trasporta qualcosa da chi parla a chi ascolta, questo può passare anche nello scritto a due condizioni, se chi scrive mette in gioco la sua anima e se chi ascolta fa altrettanto, le due anime si incontrano sulla parola, il veicolo, se una delle due condizioni manca è lettera morta, non trasmette nulla.
Per questo se si legge un libro per sostituire pensieri che in testa ci danno fastidio (distrarsi), senza la giusta attenzione è meglio fane a meno, perchè in realtà questo si accumulerà a ciò che vorremmo togliere, in quel caso sarebbe meglio mettere il libro sotto il cuscino quando dormiamo ci farebbe un effetto migliore.

Altra "regola" e leggere un libro (anche un post se ci interessa) almeno tre volte, con la testa, con il cuore e con il corpo, solo l'individuo sempre cosciente di Se può fare tutto in una sola passata.


Penso di avere inteso abbastanza bene il senso del discorso di Uno.
Ritengo infatti che quando non ci si capisce è perchè non si è sulla stessa lunghezza d'onda....è chiaro che se io voglio dire qualcosa, ma nel trasmettere quello che voglio dire ascolto solo me stessa, e magari la mia parte peggiore.... senza ascoltare affatto l'altro interlocutore, finirò col parlare da sola....Con questo non voglio dire che dobbiamo ascoltare quello che dicono gli altri senza ascoltarCi, ma saper Ascoltare e ascoltarSi.

Il leggere un libro in alcuni momenti può essere di grande aiuto, in altri potrebbe essere addirittura deleterio, dipende da che libro e in quale momento.... a volte il "caso" potrebbe inviarci il libro 'giusto' al 'momento' giusto, in quel caso lo capiremmo se il libro ci avrà schiarito le idee, o addirittura conferme a nostre profonde 'sensazioni', o magari ci avrà dato risposte a domande che ci ponevamo da tempo, e da cui non riuscivamo a venirne fuori, in tal caso direi o rileggere più volte, o leggere soffermandosi a lungo sui passi importanti, magari sottolinearli, prendere note sui punti salienti anche semplicemente segnare il numero delle pagine di rilievo alla fine del libro, etc. di modo che il lavoro non sia stato vano....
Se invece un libro piuttosto che schiarirci le idee dovesse confonderle di più, a quel punto dovremmo chiederci se è il libro giusto per noi.....
potrebbe esserlo più di qualunque altro e non lo sappiamo, oppure semplicemente non lo è.....sta a noi scoprirlo.

Uno 14-08-2006 22.35.33

Eppure se letta bene anche la settimana enigmistica o il topolino icon_mrgr: può metterci in moto qualcosa, quindi deve essere il libro adatto a noi o noi adatti al libro? :H


breve ma secondo me meritevole O.T.
Questo si potrebbe adattare a comunità di qualsiasi tipo, scuole (intendo anche quelle normali... )
Noi umani cerchiamo di adattare il mondo a noi, lo vediamo nella natura, nella colonizzazione (che cerchiamo nel piccolo di riproporre), e non capiamo quanto più semplice (e certo nel risultato) è adattare noi al mondo.

jezebelius 15-08-2006 20.19.47

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Eppure se letta bene anche la settimana enigmistica o il topolino icon_mrgr: può metterci in moto qualcosa, quindi deve essere il libro adatto a noi o noi adatti al libro? :H


breve ma secondo me meritevole O.T.
Questo si potrebbe adattare a comunità di qualsiasi tipo, scuole (intendo anche quelle normali... )
Noi umani cerchiamo di adattare il mondo a noi, lo vediamo nella natura, nella colonizzazione (che cerchiamo nel piccolo di riproporre), e non capiamo quanto più semplice (e certo nel risultato) è adattare noi al mondo.

di norma l'uomo è sempre stato antropocentrico no?
Da questo non credo si possa cambiare da un giorno all'altro...comunque meglio continuare ancora sulla rotta del " cambiamento "...chissà che non ne esca fuori qualcosaicon_mrgr:
La comunicazione o meglio la capacità di Ascoltare ed ascoltarSi come dice Haam, credo che sia alla base ma spesso le frequenze sono differenti.
Sarà una sezione interessante:sornione::C:

Haamiah 20-08-2006 01.03.27

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
deve essere il libro adatto a noi o noi adatti al libro? :H

Non potrebbero essere entrambe?
Un libro talvolta può essere illuminante...era il libro giusto per noi, o eravamo noi giusti per quel libro?

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Noi umani cerchiamo di adattare il mondo a noi, lo vediamo nella natura, nella colonizzazione (che cerchiamo nel piccolo di riproporre), e non capiamo quanto più semplice (e certo nel risultato) è adattare noi al mondo.


Sarebbe bello si, ma forse più facile a dirsi che a farsi....ma si possiamo metterci d'impegnofiori.gif


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