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ErmoBot 11-03-2009 14.32.27

Coscienza quantistica
 
La comprensione della coscienza e dei suoi fondamenti biologici e fisici è ben lontana dall'essere raggiunta: molti ritengono che le teorie classiche non siano in grado di darne conto e diversi ricercatori hanno ipotizzato che la meccanica quantistica vi abbia un ruolo centrale.

Una delle più note teorie della "mente quantistica" è quella proposta da Roger Penrose e Stuart Hamerhoff, nota come teoria della "riduzione obiettiva orchestrata" (o teoria Orch OR, da orchestred objective reduction).

La teoria ipotizza che i microtubuli cellulari possano funzionare da elementi di calcolo quantistico. All'interno dei microtubuli la coerenza di stati di sovrapposizione quantistica viene mantenuta fino al collasso della funzione d'onda. Normalmente una funzione d'onda collassa in seguito a una misurazione, ma si suppone che il collasso non avvenga finché la sovrapposizione quantistica resta fisicamente separata all'interno della geometria spaziotemporale, detta riduzione obiettiva. Quando un'area di coerenza quantistica collassa, si avrebbe un istante di coscienza.

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Uno 23-04-2009 12.06.57

Non è facile tradurre in parole povere, però immaginate di accatastare delle belle maglie colorate in un armadio. Le piegate con cura e le riponete una sopra l'altra ben ordinate. Per effetto del materiale coincidono perfettamente e si appoggiano una su l'altra nascondendosi a vicenda.
Poi per motivi diversi la pila può crollare, anche se dobbiamo immaginare un crollo che dura un istante. In quell'istante vediamo sia il mucchio che la singola maglia.
A livello quantistico funziona grosso modo nella stessa maniera, e il momento in cui da una pila che si distrugge se ne crea un'altra è un momento di coscienza.

Kael 24-04-2009 23.41.22

Quindi una coscienza ben sveglia dovrebbe non essere per niente coerente (quantisticamente parlando icon_mrgr:)

Però vorrei capire se queste aree di "coerenza quantistica" hanno dei limiti o spaziali o temporali. Voglio dire, può essere che a me la pila cada già al terzo maglione (però ci vorrebbe uno scossone forte) mentre un altro abbia una pila di decine e decine di maglioni e stia ancora perfettamente su, o bisogna arrivare ad un dato limite per avere il collasso?

Questa cosa comunque suona tanto di solve e coagula...

stella 25-04-2009 16.44.22

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 67914)
Quindi una coscienza ben sveglia dovrebbe non essere per niente coerente (quantisticamente parlando icon_mrgr:)

Però vorrei capire se queste aree di "coerenza quantistica" hanno dei limiti o spaziali o temporali. Voglio dire, può essere che a me la pila cada già al terzo maglione (però ci vorrebbe uno scossone forte) mentre un altro abbia una pila di decine e decine di maglioni e stia ancora perfettamente su, o bisogna arrivare ad un dato limite per avere il collasso?

Questa cosa comunque suona tanto di solve e coagula...

A me sembra di capire che questo dovrebbe accadere in continuazione, o almeno quando siamo coscienti o meglio svegli, nello stesso istantante la scomponiamo e la impiliamo nuovamente e così la modifichiamo in continuazione...

Ma negli stati di incoscienza che succede ?
Forse che non avviene questo processo perchè non siamo connessi, non ci osserviamo ?
E allora in quegli stati percepiamo solo un maglione di tutta la pila, o nemmeno uno essendo che si nascondono a vicenda quindi intravediamo solo la pila, oppure la coscienza continua questo processo per conto suo elaborando magari degli impulsi che le vengono comunque da noi anche se non ne abbiamo la consapevolezza ?


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