Il mare
Il mare torna e ritorna nei miei sogni, sin da bambina: cambiava la spiaggia, ma il sogno era lo stesso, un'onda gigantesca che si alzava di colpo sul mare piatto all'orizzonte e si abbatteva a riva, uccidendo e distruggendo tutti e tutto.
Ora la grande onda non c'è più, ma il mare pericoloso c'è sempre, un mare che si agita senza preavviso e invade la terra. In questi sogni non muoio più come mi succedeva da bambina: nel sogno ho il presentimento che il mare si stia alzando, quindi cerco di allontanarmi e quasi sempre riesco appena a tempo. Le volte che non faccio a tempo a scappare, resto in attesa dell'ineluttabile per accellerare la fine e... non so come spiegare, ma non muoio Un aiutino a capire? Grazie fiori.gif |
da piccolina avevi molta paura delle tue emozioni da cui ti sentivi travolta.
ora le reputi pericolose (quindi la paura c'è ancora) ma forse più che in passato hai imparato un minimo a osservarle. insomma hai paura del tuo mondo emotivo. aggiunta: dimenticavo, ora come ora è più una paura mentale che altro. nel sogno il mare non si alza sul serio... sei tu che hai paura che lo faccia. |
Citazione:
Se ho capito correttamente quanto ha detto del sogno, la paura non è mentale, o perlomeno non solo. |
Cerco di spiegare meglio... il mare si "alza", non più con un'unica onda gigante, ma si "alza" nel senso che il moto ondoso aumenta, le onde ingrossano e invadono la terra. Il pericolo c'è.
Non riuscivo a capire se il mare rappresentasse le emozioni o l'inconscio |
Citazione:
Una lettura non esclude l'altra, andrebbero indagate entrambe. Per i sogni della bambina mi concentrerei sulle emozioni però. |
Citazione:
avevo letto di fretta questa parte. Rileggendo con calma direi che attualmente diciamo che riesci a prevedere... quando le emozioni ti stanno per travolgere... |
Sì, da bambina avevo dentro tanta tristezza, paura e rabbia, che però, se provavo a esprimere, non venivano riconosciute. I miei mi hanno amato come hanno potuto facendo del loro meglio; un certo tipo di sensibilità però non apparteneva loro, quello che provavo veniva archiviato come una specie di capriccio, a me in fondo non mancava nulla... di materiale. Così ho imparato a temermi queste cose ingombranti tutte per me, scrivevo tanto, mi sentivo debole, avevo paura che gli altri potessero distruggermi se avessero scoperto quanto ero debole. Così ho imparato a "mascherarmi" e a... ignorare le emozioni.
Poi... troppo lungo, andrei ot. Però posso dire che il mio "mostro" ora come ora è la paura fiori.gif |
Citazione:
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Citazione:
A volte, davanti all'ostacolo, ho come un rifiuto e... toh, mi viene da evitare l'ostacolo, praticamente scappo. Così poi spesso finisce che il tempo passa e la situazione non solo non si è risolta da sè, ma si è ulteriormente aggravata. |
quindi l'interpretazione che la paura è più mentale che altro non era così errata...
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Citazione:
Non c'è nessuno che realmente ti prende per il collo o ti mette un cappuccio, ma di fatto quando capita la situazione (questa si reale, persone o frangenti) vai in apnea... sopravvivi ma non vivi. Mentale? dipende... tutto è mentale Stefano, ma se ti si stringe il cuore dovresti avere una mente di acciaio per bloccare il processo che qualcosa riesce ad innescare e a volte non basta. |
Soffocata lo sono... oggi ne ho avuto la conferma. E la mia mente non è riuscita proprio a frenare nulla stavolta
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Citazione:
mi verrebbe da chiamarlo "blocco" |
Blocco in che senso Stefano?
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premetto che non sono uno psicologo di professione.
ma presumo che vi siano stati nel corso della tua vita tante situazioni "uguali" da questo punto di vista. Originate probabilmente da qualche episodio nella tua infanzia dove davanti a una situazione "pressante" ti ha travolto quello che hai visto nel sogno. da li in poi è come se davanti a situazioni simili il tuo cervello continua a riproporre lo stesso schema. è come se davanti a quella situazione andasse in tilt pensando di non poterlo gestire al meglio (e da li parte secondo me anche tutto il carico emotivo collegato legato alla prima situazione di quel genere che hai vissuto) |
Stanotte mi sono trovata ancora una volta alle prese col mare. Mi trovavo sulle prime alture della città, vicino al mare in linea d'aria ma "rialzata". La giornata era plumbea e io mi trovavo in quello che poteva essere un belvedere (ricordo una ringhiera di limitazione). Intorno c'erano altre persone... ma non erano con me, forse una sì, ma non ne sono sicura
A un certo punto so che il mare sotto ingrossa; credo di essere al sicuro. Invece mi sbaglio, le ondate cominciano ad essere gigantesche e arrivano lì e disseminano il terrore. Poco serve allontanarsi o cercare di nascondersi, il mare ti raggiunge ovunque. Ma non mi uccide Per me questo è un periodo di forte pressione. Vado spesso in ansia, mi sembra di non riuscire più a reggere nulla Sto poi vivendo un grosso dubbio: se rinunciare all'incarico che attualmente rivesto in azienda col suo carico di responsabilità e stress oppure no. Quello che sembra il primo freno a non abbandonare è l'aspetto economico, quei soldi in più per l'incarico mi fanno davvero comodo... ma sotto sotto c'è anche un altro motivo che mi frena. Non vorrei trovarmi nella situazione di aver rinunciato e di trovarmi comunque a vivere nell'ansia per altre cose, perchè comunque il problema è dentro di me e si riproporrebbe su altre tematiche. La tentazione di fuggire è forte, ma non sono affatto sicura sia la cosa giusta |
Poi ci sono altri freni. Il dover rinunciare al mio "personaggio" sul lavoro (credo sia una forma di attaccamento); e poi un certo senso di "fallimento" e la vergogna di dover ammettere pubblicamente e a me stessa di non essere in grado di gestire 'sta cosa.
Però il freno più forte è proprio come una voce che mi dice attenta, la tua ansia rimarrebbe e si trasferirebbe in un altro ambito della tua vital... almeno credo... di sicuro da qualche parte "me la sto raccontando" Mentre sto scrivendo sto cogliendo nuovi particolari... per cui preferisco fermarmi e riprendere a scrivere dopo aver riflettuto un po' |
Fermati e respira, almeno tra una ondata ed un'altra
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Quando mi fermo e respiro, mi sgorgano le lacrime dagli occhi e scivolano giù con grande naturalezza... come un vaso colmo d'acqua che tracima
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Citazione:
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Tina... forse sono a contatto con le mie emozioni... ma purtroppo non riesco a vedere con lucidità cosa c'è nel groppone che tracima appena non sono in tensione. Penso un bel mix di cose che ho deciso di far finta che non esistono. Ma è una elucubrazione mentale la mia, non legata a comprensione
Stanotte ho risognato il mare grosso. Sono in riviera a trovare mio cugino che abita davvero lì. Guardo la mareggiata che arriva sino al lungomare, come a volte capita da noi, ma la cosa non mi riguarda, perchè io non sono lì; sono nel portone da mio cugino e lo messaggio, per venire a sapere che non potrò vederlo. |
Ho rinunciato stamattina alla responsabilità di un progetto... direttore inferocito, perchè l'ho lasciato in braghe di tela.... credo che la cosa avrà ripercussioni.
Non ce la facevo più, l'ansia per le responsabilità sul lavoro mi sta divorando Mi sento sollevata |
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