Il mio cammino finora...
Volevo aprirla altrove ma principalmente si tratta della mie esperienza, quindi forse sta meglio qui. Questa discussione è un po' collegata all'altra sull'esperienza con la chiesa cattolica (sempre su esperienze e aperta da me).
Le mie esperienze principali: 1) a 5 anni circa, feci una domanda "strana" a mia madre su quanto vive un uomo, e su cosa c'è dopo la morte. E mi sembravano troppo pochi 100 anni soltanto per vivere. Mia madre mi rispose da cattolico e mi chiedo se mi avesse risposto che dopo la morte non c'è niente, se oggi sarei una persona diversa. 2) Durante la fanciullezza (10-12 anni) ho fatto parte del Rinnovamento dello Spirito, un gruppo di preghiera cattolico un po' particolare per la questione dei carismi e del fatto che alcuni profetizzavano delle cose. E' stata una forte esperienza di preghiera, ma anche li c'era molto di umano. 3) A 17 anni ebbi una sorta di "depressione" se cosi vogliamo dire, dovuto al fatto che trovavo tutto superficiale intorno a me e decisi di conoscere almeno un po' meglio almeno la mia religione. Con mente aperta ho accettato tutti i precetti della chiesa, facendo anche il catechista ed il volontariato. Qui ho avuto dei primi "risultati". Ero sempre sereno ed avevo una grande volontà. Questo fino a circa 20, 21 anni, poi ho capito che l'esperienza non bastava e che alcune cose me le sono fatte piacere per forza. 4) Ho approfondito correnti orientali, il paganesimo, il new age. Col paganesimo ho avuto una brutta esperienza, forse la morale era rimasta per certi versi fondamentalmente cattolica, per cui non mi ritrovavo nel discorso del fare come ci pare. 5) Negli ultimi anni ad oggi, ho letto alcuni libri, qualcosa in generale di esoterismo. Principalmente so che oltre a pregare e chiedere aiuto dal cielo come mi insegnava la vecchia scuola, devo anche analizzare ed essere consapevole dei miei aspetti. Oggi mi ritrovo così che non posso più tornare indietro (anche se qualcosa del vecchio mi manca) ma non so nemmeno bene dove andare avanti. O forse lo so ma è difficile da attuarlo... |
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E' un problema comune: ritrovarsi con le entità cristiane, ma non condividere i principi della Chiesa. Credo che però se fosse soltanto quello basterebbe cambiare chiesa: esempio gli evangelici, i protestanti, gli anglicani o la chiesa veterocattolica apertissima ad esempio in temi come divorzio, omosessualità, sacerdozio femminile e matrimonio per chi ha la vocazione.
Il rito è come quello cattolico-romano. No, non è soltanto questo, se fosse per esempio mi sceglierei una di queste chiese, che sicuramente al 90% rispecchiano i miei principi, contro il 30% della chiesa cattolica. Il problema per me rimane che nessun percorso Essotorico, tratti un percorso esoterico. E secondo me se non vado pari passi nella cosa, rimarrò incompleto se seguo solo uno o solo l'altro. Qualcuno obbietterà dicendo che seguendo una religione fino in fondo, o un percorso esoterico fino in fondo, è un percorso completo, ma bisogna considerare che ognuno è a sè. |
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D'altro canto anche con un percorso esoterico serissimo non è detto che si arrivi fino in fondo, ma non tutti nascono per andare fino in fondo. C'è predisposizione e scelta. |
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Forse il nostro problema non è il diventarlo, ma capire cosa diventare.. Dove convergere il grosso delle nostre energie |
St'ultima frase mi ha fatto riflettere, cosa voglio diventare?
Però se ci pensi bene ognuno di noi ha dei talenti, delle doti naturali, delle predisposizioni (come ha detto Uno prima) quindi se si cerca bene e prendo quella predisposizione il cosa diventare non è poi cosi lontano... Con cammino spirituale noi pensiamo sempre all'aspirazione di sacerdote o mago, e quella è una grande aspirazione ma non è da tutti. Ma se io sono destinato a diventare sindaco, un musicista, o semplicemente una madre di famiglia, che faccio qualcosa per cambiare la società, l'arte, la politica etc... in un certo senso sto lavorando anche spiritualmente. Forse ho un idea un po' astratta dello spirito: preghiere, meditazione, il sentire e parlare con Dio, o a guardare le cose celesti, ma la spiritualità è qualcosa che deve necessariamente fungere nel terreno ed esprimersi sotto forma di qualcosa per seguire la volontà di Dio (ora mi ricollego al post di Kael, oggi so specializzato coi collegamenti). Quindi da un lato c'è una parte devozionale, ascetica, ma poi occorre capire cosa fare in concreto sulla terra. Il lavoro interiore continua, ma poi deve esprimersi anche all'esterno. Se ognuno di noi facesse veramente cosi... saremo nel paradiso terrestre. |
La potenzialità però non è detto che puoi metterla in pratica, o per meglio dire il metterla in pratica costerebbe un prezzo che non sei disposto a pagare.
Esempio: ho una particolare attinenza alle vendite ma faccio tutt'altro lavoro che mi fa guadagnare 1500 euro mese (è un esempio!! magari fosse cosìicon_mrgr: ) che non ha nulla a che fare con la mia predisposizione... Sfruttare la mia predisposizione vorrebbe dire mollare il lavoro ed andare al buio con il rischio di fallire e trovarsi senza una lira... oppure guadagnare milioni. Spesso ci si trova a percorrere il cammino alla ricerca della via più semplice (parlo per me) ma il fatto che sia la via "facile" non è detto che sia sbagliata... |
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Se ti riferisci invece alle pratiche burocratiche per togliersi dal battesimo non saprei... direi piuttosto che un battesimo di un'altra chiesa dovrebbe sostituirlo. |
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Ma ripeto forse mi sbaglio, non ho mai approfondito l'argomento perchè ho sempre avuto l'idea che il mio non sentirmi in pace all'interno della religione dipendesse dalla mia incapacità di comprenderla davvero. Per assurdo io non cambierei chiesa, se arrivassi a volermi sganciare dalla religione, rimarrei proprio senza ma dovrei esserne in grado. Finchè prego entità cristiane significa che ho bisogno di sostegni e quelli mi hanno dato ..:) |
Sono d'accordo con Edera, nemmeno io credo che i Sacramenti ricevuti siano eliminabili, c'è un bell'articolo sui Sigilli qui su Ermopoli, che purtroppo finora non sono riuscita a comprendere, ma certamente, una volta ricevuti questi continuano a lavorare, che ce ne rendiamo conto o meno....
Sarebbe interessante , magari apriamo un thread dedicato, capire anche come avviene una conversione e se in questo caso, si puo' dire davvero di aver chiuso con il precedente credo/chiesa... |
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In pratica sto dicendo che se una Via mi propone qualcosa che per me è particolarmente difficile e vado in un'altra che non mi fa questa richiesta me la sto raccontando. |
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Io invece credo fortemente nelle vie affini, che non sono quelle più facili, sono soltanto quelle più adatte a noi, che nel nostro contesto culturale magari è il cattolicesimo. Se non ti trovi in linea con una confessione non puoi continuare a condividerne i principi, sopratutto poi se oltretutto sono il frutto della convinzione o corruzione di alcuni. Il rifiutare la confessione più convenzionale a noi, e riconoscerlo, questo è già un fatto di crescita spirituale. Io penso che i sigilli si possono tranquillamente indebolire col peccato. Infatti la schiera di battezzati, comunicati e cresimati nel nostro paese che sono cattolici sulla carta, ma che nei fatti si comportano da atei o peggio ne sono la dimostrazione, che questi sigilli non lavorano più. Su persone più spirituali invece possono lavorare ancora e sono daccordo con Red. Ma cosa succede se ricevo il battesimo di una religione pagana? |
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Quindi non è che il sigillo lo indebolisci o che... semplicemente resta virtuale (come ho detto su), perchè virtuale resta il cammino che si fa. |
C'è una bella discussione aperta agganciata all'articolo di Uno su Sigilli, Vincoli,Sacramenti, Iniziazioni minori. Hanno lo stesso titolo, andrebbe ritirata su.
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Due anni fà protestavo con una signora proprio sulla superficialità che vedevo nella chiesa, nelle persone che andavano a Messa ecc e lei, candidamente, mi ha detto "Ma se stai ascoltando il Sacerdote come fai ad accorgerti di cosa fanno o dicono gli altri?'" :wow: Una frase che ha lavorato moltissimo dentro me, mi ha fatto vedere molte cose. Detto questo personalmente penso che prima di conoscere una religione ci vuole del tempo, prima di poter rinunciare bisognerebbe averci provato davvero, totalmente. Non parlo di te Astral ma in generale. Anche e soprattutto per me. Le contraddizioni sono umane, non divine, così mi ha detto il Don un giorno. A me per ora questa cosa basta e consola.:) |
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Diciamo che il problema di fondo è che tendo ad essere integralista in tutto e forse sbaglio. Ad esempio quando vado in chiesa col mio ragazzo lui fa tranquillamente la comunione anche senza confessarsi, spesso discutiamo su questo..icon_mrgr: Io invece non riesco a farla perchè il mio prete mi aveva spiegato che piuttosto di farla senza confessione è meglio non farla. E che senso ha che vada a confessarmi se non prendo nemmeno in considerazione che il sesso prima del matrimonio sia peccato (tanto per fare un esempio)? Cosa gli confesso solo quello che fa comodo a me? Quindi per ora quando vado in chiesa sto là seduta, prego ma sempre a una certa distanza, se abbraccio una cosa vorrei abbracciarla con tutto il mio essere non a pezzi |
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Un conto è avere delle contraddizioni, un conto è non convidere quasi nulla. Citazione:
E' questo il fulcro, che fa venire dei dubbi sulla religione. Un conto è sbagliare, pentirsi e confessarsi un conto è non esserne pentiti, ma dover far finta di essere, per confessarsi e per accedere poi alla comunione. Ma che incubo, sembra peggio della buracrozia italiana! Però lo scrupolo che ti fai tu è giusto, non quello del tuo ragazzo che (senza offesa) da come lo descrivi sembra che fa la comunione per convenzione. Qui non c'entra solo Gesù, nel credo tu dici anche che credi nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Se ad esempio io sono favorevole solo e sempre al preservativo, vado in contraddizione, e ogni volta che si usa uno si dovrebbe confessare. Ma non sta scritto su nessuna Bibbia o Vangelo una cosa del genere, è solo l'interpretazione di una chiesa. Interpretazione che tra l'altro può cambiare: basta guardare la donazioni d'organi che un tempo si diceva che bisognave tenerli per la resurrezione (quindi non ammessa) ed ora invece è diventato atto di carità. Quando sei in una chiesa, in una setta, in un gruppo esoterico, devi condividerne almeno le principali regole, altrimenti te ne vai, oppure fai parte di quei gruppi dissidenti. Se segui ciecamente le regole, rischi di diventare poi rigida nei confronti di chi non le segue, perchè tu non le accetti dentro di te, ma le devi seguire.fiori.gif Cambiare confessione? Dipende può servire...o no. Certo se non credi che Cristo sia Dio, e ci sono dei dubbi anche su quello, allora nemmeno essere protestanti, evangelici e quant'altro ha senso. Comunque anche io sono integralista come te: o posso rispettare tutto, oppure niente. Infatti io mi sento e sono fuori della chiesa, mantengo il battesimo perchè non rinnego quello che sono stato, ma non riconosco la chiesa come autorità. Non sono anticlericale, mi danno fastidio blasfemie e bestemmie, sebbene credo maggiormente in valori più laici e sociali. |
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Dicevo. Se non condivido il concetto di peccato della mia Chiesa non condivido parte della struttura di quella chiesa. Francamente trovo assurdo che uno debba far finta di confessarsi per accedere alla comunione. C'è una contraddizione implicita. Se me ne frego del peccato, nel senso che non lo vivo come tale, me ne frego anche della confessione perchè mi spieghi come può un Sacerdote leggere nella mente e sapere che è peccato? Se sono in grado di fare sesso, perchè di quello si parlava, senza farmi problemi com'è che mi vengono appena entro in chiesa? Perchè mi preoccupo di dovermi confessare "per finta" per accedere alla comunione? La percezione non è del Scerdote ma nostra che intimamente sappiamo che quel gesto non è corretto, all'interno della struttura in cui vogliamo stare, e quindi ci sentiamo fuori posto. Quindi magari ci confessiamo senza mai pensare però che Dio non è che sia proprio scemo icon_mrgr: e infatti le contraddizioni in noi diventano sempre più forti, perchè sono dentro di noi prima che fuori. Citazione:
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Stò ritrovando all'interno della chiesa ciò che avevo perso tantissimo tempo fà, stò deliberatamente tenendomi alla larga da questioni come l'aborto e la donazione di organi, so che un giorno dovrò posizionarmi ma prima di farlo voglio aver vissuto in pieno e intensamente la Fede, lasciandomi guidare. Quanto mi ritrovo in quel "o rispetto tutto oppure niente", poi quella conviinzione ha cominciato a sgretolarsi fino a divenire trasparente come un fantasma. Adesso mi tocca riprendere in mano ogni briciola e verificarla, non sono più in grado di essere così netta nei miei giudizi. Ma è la mia strada, è così che và. |
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Personalmente non mi vengono quando entro in chiesa, anzi mi sento molto bene dentro. Mi vengono solo quando sento il desiderio di avvicinarmi alla comunione e per coerenza e rispetto della sacralità del rito non lo faccio. Mi dispiace ma non posso raccontare a me stessa di considerare il sesso un peccato perchè così non è. Il mio pensiero reale è che tra adulti consenzienti e nel rispetto di entrambi non ci sia nessun peccato e ti assicuro che non sono molto promiscuaicon_mrgr: . E' un mio limite, non della via. Spero che tu riesca a mantenere la purezza che viene richiesta dal cattolicesimo, è una bellissima via con a capo quello che considero il Maestro dei maestri. [Mi sa che starò sempre seduta in quel momento, però mi accontento, mi fa stare bene lo stesso essere lì.] |
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In ogni modo non ho mai detto di considerare il sesso un peccato icon_mrgr: dicevo solo che è contraddittorio porsi il problema della comunione barando sulla confessione icon_mrgr: Detto questo al momento sono single e mi và di restarci ma ho convinzioni ben poco solide in merito, di purezza non parliamo neanche ne sono distante anni luce,di sicuro il discorso dei Sigilli, che riprenderò su dall'altra parte, può essere molto importante o decisamente marginale. Non di sola religione son fatte le Vie 8-) (questa m'è uscita bene) fiori.gif |
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EDERA: per quanto riguarda la comunione ha ragione Edera, basta una masturbazione anche con se stessi, per non poter fare la comunione, non servono tradimenti o specialità. Anzi ti dico di più non c'è bisogno di scomodare il sesso, basta una bestemmia o non andare in chiesa ad una festa di precetto o la domenica e ti devi confessare (a meno che non eri inabilitato al letto e non potevi venire). E' anche vero che per fare peccato mortale ci vuole la Deliberata coscienza, ovvero devi sapere che è peccato, ma ad un cattolico d.o.c. non dovrebbe sfuggire sta cosa. DAFNE: Insegnare catechismo non ti da la conoscenza profonda come un prete, ma sicuramente una visione superiore al cattolico medio si. Per altro da noi ci mandavano a fare formazione alla pastorale della diocesi. Tutto quello che cerchi sulla dottrina lo trovi sul catechismo della chiesa cattolica (scritto piccolo apposta). Questo almeno come formazione teorica, è ovvio che poi c'è il discorso invece di pratica, che devi applicare, la fede e tutto il resto. Non ci sono scorciatoie: non ci si può considerare veri cristiani cattolici se non si accetta la dottrina della chiesa. Quindi se fai sesso fuori i precetti, e non sei pentito, e non puoi confessarti, non puoi comunicarti. Se invece lo fai, ma per te è un incidente di percorso e cerchi di migliorarti allora si, puoi confessarti e comunicarti. Ritorniamo al discorso di Ray, del raccontarsela, a quanto pare nel cattolicesimo se non seguito bene te la racconti. Magari ti puoi raccontare di essere pentito, per poterti confessare e poi comunicare. Oppure raccontartela di essere cattolico, nonostante poi fai come ti pare. Se devo essere onesto, penso che di veri cattolici ce ne siano pochi ed il resto sono un popolo che vive la fede in Gesù emotivamente, o segue la chiesa come tradizione domenicale, nell'attesa che sia pronto il pollo con le patate e la lasagna della domenica dopo la messa. |
NOn vorrei dire eresie, magari ricordo male, ma mi sembra che andare a fare la COmunione in condizioni di peccato mortale (x es. niente messa, bestemmie ecc, il sesso non lo so dove viene collocato) sia considerato sacrilegio.
Per i peccati veniali ci dicevano potesse bastare un atto di dolore ben recitato , con trasporto e pentimento sincero. |
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