Ridimensionare lo stile di vita
Ne è venuto a capo nella discussione della crisi economica con Nike, ed ho pensato che questa discussione merita un topic a parte.
I punti fondamentali della discussione, è capire quale sono i pro e i contro di uno stile di vita ridimensionato. Forse non è l'aggettivo giusto, o è incompleto, potremo dire infatti uno stile di vita più sano, ecologico, di meno sprechi, più naturale, se vogliamo, anche più antico. Prima che do le risposte e dico come la pensa, lascio la palla a voi. Cosa è per voi uno stile di vita più sano? Cosa e come ridurreste individualmente il vostro stile di vita, e come dovrebbe la società. Cosa è inutile e cosa è utile? |
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Però vivere secondo natura è utopico e comunque non esiste più niente di naturale, è tutto frutto di selezioni artificiali. Senza contare che se fosse per la natura, ogni tot farebbe pulizia con qualche terremoto ( e infatti lo fa) o qualche catastrofe, non ci vedo niente di affettuoso nel suo atteggiamento... Secondo me l'uomo è nato per sottrarsi dai ritmi 'naturali'. Ciò non toglie che una collaborazione armoniosa con essa, ci porterebbe dei vantaggi in termini di salute. |
Ho le stesse perplessità. Vivere ad esempio senza internet, o senza aerei che ti portano dall'altra parte de mondo, al giorno d'oggi lo troverei una sconfitta, penso si bloccherebbe tutto, e si tornerebbe veramente indietro.
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Io ho la sensazione che la società di oggi sia una fotocopia di quel che siamo la maggioranza di noi, ansiosi o distratti che vivono un pò nel passato e un pò nel futuro.
Nella tecnologia c'è la spinta all'avanti, nel ricordare com'era la spinta indietro, non siamo mai dove siamo quindi spesso compriamo per un dispendio futuro ipotetico che poi non arriva mai. Ridimensionare le spese comunque, fondamentalmente, riduce e riporta all'essenza, il che non piace, sempre in genere eh. Senza contare la nota e diffusa illusione di poter prendere senza dover poi pagare spendendo in anticipo crediti che poi nella realtà non otteniamo o che sono inferiori alle nostre aspettative. Per gli avari non và meglio, a mio avviso, che accumulano accumulano e poi non possono spendere ciò che hanno accumulato. Ridimensionare comunque non è impossibile, spesso ci capita solo per necessità e lì si il passato e il futuro ci servono per equilibrare un'immagine di riferimento su cui tarare le uscite, sia di denaro che di energie. Mio figlio minore si è innamorato di una caraffa filtrante, io non ci credevo moltissimo ma poi mi sono resa conto dell'utilità collaterale. Ne ho scelta una di marca ma di minor costo e abbiamo eliminato quasi del tutto l'acquisto di bottiglie di plastica! L'acqua del rubinetto è piuttosto ferrosa e la caraffa in effetti o per convinzione toglie un pò quel gustaccio..bello no? Il boiler mi ha obbligato a imparare a scaldare l'acqua per lavare i piatti con la pentola ma sono infiniti gli sprechi che ancora facciamo. E' che sprecare richiede meno attenzione che non farlo, alla fine secondo me grosso del problema si riduce qua. |
Credo che ci si dovrebbe chiedere cose significhi essere sobri o cos'e' la sobrieta '.
E poi qual'e' il motivo per il quale il grado di sobrieta' varia al variare della liquidita' che ho in tasca in un determinato momento o se ho ricevuto qualche compenso in piu' del solito : subito il livello di sobrieta' si modifica , se invece ricevo di menodi quanto mi aspettassi si abbassa . Vi e' capitato credo no? Perche' non e' un dato stabile e si modifica al variare della capacita' di spesa di quel dato momento ? |
Concordo con quanto dice Daf che la società ci rispecchia e viceversa.
Mi rendo conto sempre più spesso che si può comprare per bisogno o per compensazione, e bisognerebbe fermarsi sempre un attimo prima di aprire il portafoglio chiedendosi il perchè, sono sempre le solite magagne che ci spingono ad un certo tenore di vita, l'apparire, il potere, l'approvazione, la frustrazione e questi sono i motori su cui puntano. Modificare queste parti avrebbe la conseguenza di modificare lo stile di vita. Le pubblicità e le vetrine sono piene di desideri da esaudire per riempire i vuoti esistenziali che una volta acquistati rimangono in giro da qualche parte a riempire lo spazio perchè non appagano realmente. Mentre mancano cose che appagano l'anima come paesaggi, il modo di procurarsi il cibo che farebbe in modo di procurarsene adeguatamente e senza esagerazioni o distruzioni inutili. Il vivere in comunità che scaldano in ogni senso, oggi siamo più divisi che mai. E lavorare in essa per noi e per la comunità un tempo utile e il resto dedicarlo al corpo e all'anima con attività idonee Poi come dice Edera non è necessario eliminare la lavatrice o internet ma si può non avere un televisore in ogni stanza perchè così si può fare quel che si vuole e ci si distacca dagli altri anche in casa. O doversi comporare l'auto perchè fa simbolo di potere (questo poi è legato a tantissime cose abbigliamento accessori) Ma anche trovare il modo se stiamo bene di far stare bene anche chi ci vive attorno. Migliorare gli ospedali e i servizi dedicati al pubblico e in modo particolare a chi sta male. |
Si dice che i bisogni e le necessità vanno in basso alla classe sociale. Il contadino ha necessità di mangiare, il patrizio se non ha la piscina di lusso nella villa, ha il suo tenore di vita abbassato.
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E comunque pagare le tasse, forse è uno spreco minore che pagare due mutui. Io pènso invece che tanti sprechi avvengano per esempio col cibo. |
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Biscotti vari, merendine, bibite gasate, patatine, sughi, venti tipi di formaggi ecc.. Sono tutte cose eliminabili con beneficio della salute. Si possono fare preparazioni che durano più giorni (minestroni ecc) e comprare cibi poveri come legumi e pesce azzurro economico (sardine, palombo). Diminuisce la spesa e aumenta la qualità di ciò che infiliamo nel pancino:) |
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ognuno ha un suo livello di ricerca dell'apprezzamento altrui, a volte chi compra una bella borsa per godere degli sguardi non è necessariamente diverso da chi proclama distacco dalle vanità del mondo per godere dei commenti positivi degli astanti, se l'ambiente è quello giusto. e' un meccanismo che ci colpisce tutti, credo. non credo ci sia soluzione,o comunque non la vedo. per me, finora, la chiave sta dalle parti del concetto di "non credersi ontologicamente migliori" di quella della borsetta, quando siamo quelli del distacco. |
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Tra l'altro credo sia piuttosto normale come meccanismo, non so se esista ad esempio un 'discepolo' che non abbia avuto in qualche maniera il bisogno di mostrare 'al maestro' qualcosa, anche solo per compiacerlo o per dimostrargli (o dimostrare a se stesso) di aver intuito qualcosa. Ma che ne so? Magari esiste Per quel che mi riguarda mi sta passando pure la voglia di staccarmi da questa materia icon_mrgr: E forse, da un punto di vista strettamente umano e non spirituale, è un bene. [Ma di mostrare 'cose' non mi importa più o comunque molto meno, l'ho già fatto in abbondanza] |
lo dico, eh. pensavo a me,non a te, quando dicevo la cosa dei commenti.
io credo che lo spirito forte non scappa dal mondo, ne' ci si tuffa,ma ci cammina dentro. e appunto penso sia un equilibrio, quello che cerco. tra la borsa e il commento, l'assenza della borsa e il silenzio. l'indifferenza all'attenzione altrui e il predellino. mi sa che ho una vita davanti per scoprire che l'equilibrio perfetto non c'e', non c'e' un baricentro. si bazzica da quelle parti, tutti quelli che ci provano, sbagliano, ci riprovano. "ci vediamo in centro", insomma. |
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Ogni volta che mi sembra di essere arrivata a un pensiero sensato, a un accenno di direzione..Tac! Mi accorgo che è sempre la solita storia, si sposta e basta e questo non fa altro che demoralizzarmi. Vale per quello che dici sul bisogno di mostrare qualcosa a qualcuno ma si può estendere a tutto il resto... A dire la verità mi sa che la via di uscita c'è ma è solo per pochi o per chi ha già risolto un bel po' di nodi. Citazione:
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io non mi demoralizzo piu'.
la stabilità è sopravvalutata, la coerenza pure. mi avessero fatto per trovare il centro e fermarmi li' non avrei i piedi, ma una punta tipo bastone delle foglie secche. io giro, da quelle parti. sono un essere umano, echediavolo. |
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