Impedimenti
 

Quando non ho saputo scegliere o decidere secondo ragione, spesso lo ha fatto il mio corpo. Strani meccanismi, che conosco e che tollero. Direi che ci convivo con essi. Stavolta sono caduta prima di entrare in scena (http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=7324). A Natale dicevo mi è venuta l'influenza che non prendo quasi mai o mi dura pochissimo. Guarda caso sono stata a letto sei giorni mentre le mie colleghe di coro stavano in teatro. Una volta sfogatami con la mlattia, ho partecipato all'ultima rappresentazione.
Per anni ho avuto patimenti di vario tipo al solo pensiero di volare in aereo. A volte rinunciavo, ma quasi sempre cercavo di resistere per non penalizzare il lavoro che richiede che io mi sposti per gli acquisti.
Un tormentone puntuale. Sono al solito bivio, smetto o non smetto di espormi al pubblico? Mi dico: ma chi me lo fa fare, alla fine se rinuncio a questa cosa , mi cambia la vita? in cosa? Non vi sono così attaccata.

Esporsi al pubblico può attirare anche l'uomo nero.

Tutto è possibile, però è anche vero che nel mio lavoro ho a che fare con il pubblico con il quale ho un rapporto di assoluta sicurezza, qualunque sia il tipo o la situazione. Anche lì ho a che fare con possibili uomini neri, ma so affrontare con molta calma e fermezza le persone.

Evidentemente è proprio legato alla paura di morire. Sembra esagerato, ma i miei impedimenti mi salvano. Da che cosa? boh

Beh, ma non è detto che ti salvino. Potrebbe anche darsi che proprio ti impediscano.

Dici? Di solito resto convinta di fare qualcosa di troppo rispetto alle mie possibilità. Mi piacciono tante cose, e che non siano banali e facili, ma poi mi crolla tutto addosso e cerco tra virgolette la via d'uscita.
Ora non voglio dire che sia caduta perchè volevo. Di sicuro in tanti sono passati sopra quel masso che sporgeva un pò dal terreno, ma giusto solo io me ne sono dimenticata in quel momento che c'era.
Ero agitata malgrado fossi preparata, ma non ci entrava tutto dentro di me. Certo se avessi resistito, dopo restava che avevo partecipato, e dal dolore che ho sentito dentro la mia mente mentre andavo in fallo ho capito che ci tenevo, che pensavo di meritarmi quel momento e quel posto. Ma poi mi distacco subito, non ritenendo abbastanza importante nulla che non siano gli affetti, lo spazio vitale della mia casa, e il mio lavoro che mi rende autonoma. Qualcosa perdo di sicuro, perchè alla fine coltivare solo le cose indispensabili non realizza completamente il nostro essere che vuole il massimo a cui è capace di dedicarsi.

Assoluta sicurezza perchè sei a casa tua, comandi tu, gestisci tu, diventi regista e attore di te stessa.
In teatro sei scoperta, reciti una parte che ti danno altri, ti dirigono altri, ti vestono altri. Devi imparare a padroneggiare la scena che altri decidono per te e forse questo non ti piace, quando eravamo bambine eri tu a fare la regista, a decidere le parti per te e per gli altri.
Forse in seguito ci fu un momento in cui le cose non andarono come avevi previsto nel copione del paradiso...

Ha ragione Pagliaccio, il teatro e la vita non sono la stessa cosa ma il teatro racconta la vita.

delle cose che hai scritto solo " a casa tua" mi colpisce. E' vero nello spazio che posso gestire senza dover rendere conto io sto bene.

Ma stasera mi sento abbastanza scofitta. Il primo giorno mi è andata bene essere costretta a letto. Ora però sento che non va bene. Ho buona assistenza, a casa mia, non mi manca nulla ma già sento forte il disagio di non potermi muovere. Domani devo scegliere come farmi immobilizzare il piede e riprendere a camminare. Ma dico che era meglio scegliere in tempo di non partecipare alla rappresentazione e togliermi quell'ansia che non mi fa vivere bene le cose. Il prezzo non è basso così anche se ci sono disagi molto più importanti del mio ora, lo so.

Mi stavo dando da fare per farti fare un'uscita nel famoso teatro antico, studiavo con il regista una parte da signora anziana con il bastone, o la sedia a rotelle che già nell'800 esisteva, una variante insomma per farti partecipare. Ma a questo punto mi faccio gli affari miei. Se questa cosa la vuoi alza la cornetta e ti dai da fare, anche perchè non sarà uno scherzo arrivare in teatro a piedi nelle tue condizioni.

A me fa un sacco di rabbia quel che hai detto, ti ho anche messo a disposizione il mio compagno per farti imparare meglio e più in fretta, e diminuire la tua ansia da prestazione.
Tutto tempo perso? Mah... nonono.gif

Ho i canti elfici da fare quest'inverno... IO DA SOLA!

Tipo Maria l'amica paralitica di Heidi decenni dopo :U . Lo so che dici sul serio, e ci ho provato a immaginarlo mentre ne parlavi. L'altra edizione avevamo si, il collega claudicante che fece coppia in veste di nobile anziano con donna a fianco. Ma addirittura la sedia a rotelle credimi mi angoscia solo a pensarlo. Sto anche peggio ora che non mi muovo da domenica.

Non ho detto che non voglio mai partecipare. La mia vita è complicata, ho troppe cose da gestire. Forse tu sei più resistente, oppure come già detto vai allo stremo pur di non mancare all'impegno ed è giusto. anche io l'ho formalmente preso.
Il discorso è sempre quello, se uno canta amatorialmente non dovrebbe sostenere impegni che possono fare in migliori condizioni coloro che del canto ne fanno un lavoro. la mattina almeno dormono.
Tu come ti senti in questi giorni? da quanto già vorresti fosse finita? la tua casa, la tua famiglia che costo paga? Perchè credi che siamo ben volute dai nostri maestri? Perchè siamo tra i pochi sempre presenti, che si adattano a tutto, con privileggi e costi.

Non essere arrabbiata, magari non dovevo dire certe cose.

pensa che ho perso tanti pomeriggi di lavoro e non ho fatto nemmeno una piccola vacanza quest'estate, e non avrò niente da raccontare.
Non completerò l'esperienza con le forti emozioni e i risultati finali, mi resta però che ho lasciato che la musica facesse il suo lavoro dentro di me, sono cresciuta in qualcosa, ho in quei momenti azzerato la mente, e alla fine abbiamo comunque fatto qualcosa insieme e per me ha un valore al di là dello scopo. Volevo studiare canto, mi sono ritrovata in qualcosa che mi chiede ancora un passo oltre.
Lo so che lo sai ciò che voglio dire, come anche io dico cose perchè non so cosa dire di meglio visto che sono rimasta in aria, subisco di essermi fatta male, di cominciare a sentirmi in carcere e bloccata, e in certi momenti faccio fatica a cacciare un forte rammarico. Pensa che ho passato tutto il tempo a sistemare le foto per tutti voi. Spero di venire da spettatrice. Non ho dubbi che mi piace fare le cose insieme a te , al tuo compagno, e a nostra sorella, solo devo stare più attenta ai limiti che il mio stupido organismo mente/corpo sa sempre mi pone. A quest'ora sarete già sul posto, buon lavoro.

Sto pensando allo stupendo abito che non toccherò ne indosserò. Lo metterà qualcun'altra sempre che la trovino con la mia stessa taglia,altrimenti ormai avrete una corista in meno mi diceva la maestra. Peccato lo so.