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stella 30-04-2010 11.15.46

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 85009)
Se alla morte quindi lo Spirito ci lascerà e "polvere eravate e polvere tornerete", con la Realizzazione della Grande Opera questo non sarà più possibile, zolfo e mercurio saranno "Sigillati" insieme per l'eternità, Spirito e Materia una cosa sola...

Quindi immortalità ? oppure risurrezione ? questo punto non mi è molto chiaro......

Kael 30-04-2010 23.51.00

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 85064)
Quindi immortalità ? oppure risurrezione ? questo punto non mi è molto chiaro......

Entrambe, per arrivare alla prima bisogna passare attraverso la morte iniziatica (e relativa risurrezione)

DragoRosso 14-02-2012 09.53.54

Salve,
Mi intrufolo nella discussione, spero di portare un contributo interessante, sono stati espressi diversi concetti errati, a mio modo di vedere quindi è difficile inziare un discorso chiarificatore in 2/3 righe, quindi cercherò di essere prolisso.
La natura e le forze cosmiche sono le uniche variabili in gioco, i principi della alchimia sono 3 ( mercurio sale e zolfo ), 4 sono gli elementi (terra, acqua, fuoco, aria), non si può prescindere da questi concetti, che tantomeno sono trascendentali.
La materia prima deve contenere tutti e tre i pricipi ed essere preparata attraverso i 4 elementi ( 7 numero alchemico perfetto ).
La materia prima è rara, ricordate che l'ermetismo alchemico e le "guide" lasciate dai saggi sono piene di insidie, contrari, omissioni, talvolta il mercurio è realmente il mercurio, talvolta lo zolfo è realmente lo zolfo....
Le vie alchemiche sono 4, la via umida, quella secca, quella mista, e quella breve.
Le vie alchemiche si distinguono per diversi aspetti, la durata è ininfluente, contano le diverse temperature di lavoro ( esempio via secca anche 1200 gradi celsius, nella via breve al massimo si arriva a 400 gradi ).
Ho potuto osservare il lavoro di un paio di artisti viventi, essi operano secondo metodologie arcaiche pur utilizzando strumenti moderni, io stesso sperimento usando il pyrex, l'alluminio e l'acciaio ( strumenti du lavoro ) e non materiali.
L'ultima indicazione che vi posso lasciare, è riferita alle materie prime necessarie per il conseguimento dell'opera, nella via umida il drago rosso costituisce una unione barbara e profana dei 3 principi, possiamo identificarlo serenamente nel cinabro, che però deve essere stato raccolto e scelto dall'artista ( l'artista è l'athanor ), nella via secca il drago nero, identificabile con la stibnite ( antimonite ),
Per quanto concerne l'artista, esso deve essere capace di distaccarsi il più possibile dall'opera ( vedi meccanica quantistica e rapporto con l'osservatore ), potrei affermare che l'artista "deve essere come l'ombra a mezzogiorno", l'artista sà come operare perchè sperimenta, ma lo fà con il cuore, la coscienza, la conoscienza, seguendo i ritmi naturali, la collocazione planetaria e cosmica.
Saluti

luke 14-02-2012 11.16.29

Ehm perchè la materia prima è la stibnite?
E' vero che qua e la si parla di stiibna, antimonio, ma non credo ci si riferisca a quelli "volgari", troppo facile sarebbe....
Poi dici che l'artista deve staccarsi dall'opera, ma non dovrebbe essere il contrario, cioè riuscire a entrare in consonanza, convibrando quasi con ciò che avviene dentro al forno?
Magari le stesse identiche operazioni producono effetti diversi a seconda che a compierle sia io o un vero Alchimista...

DragoRosso 14-02-2012 16.59.25

Salve Luke,
Posso confermare che si tratta di Stibnite, per quanto concerne L'Artista la mia considerazione era relativa alla trasformazione della materia prima, ovvero, la scintilla divina è dentro l'Alchimista ( cabala ) che cuoce nel suo Athanor ( ventre ) la mistura filosofica, mentre l'opera fisica avviene nell'Athanor fisico.
Il distacco fisico è inevitabile, la presenza fisica dell'artista inficia nel raggiungimento dell'opera, e gli Alchimisti conoscevano benissimo questo principio.
Aggiungo che nelle varie fasi di lavorazione, i saggi ci indicano diversi livelli di progresso, attraverso il colore della sostanza filosofica, nigredo ( putrefazio, la morte dell'ermafrodito cioè sole-luna, zolfo-mercurio, albedo, rubedo).
Si noti che non è possibile stabilire la colorazione nella via secca, in quanto tutte le operazioni vengono effettuate in crogioli, pignatte chiuse e non trasparenti, ciò nonostante, l'Artista è in grado di sapere esattamente in che fase interrompere un processo.
Consiglierei a chi si interessa di Alchimia di focalizzare l'attenzione sul fuoco filosofico del processo di formazione dell'opera, il sale ( o i sali ), ho letto nel thread diversi interventi al riguardo, ma ho notato che non si ha la minima idea di come trattare l'argomento.
L'urina, come altre materie "estranee" alla materia prima essenziale, hanno un curioso metodo di preparazione, nessun alchimista sarebbe in grado di preparare il materiale in modo adeguato se non fosse preparato in spagyria.
Ad ogni modo stiamo parlando di "magia" e non di chimica, ciò che avviene nella "bolla" (cornuta) o nel "crogiolo" dell'Alchimista, è un fenomeno non riproducibile con metodi scientifici tradizionali.
Saluti

luke 14-02-2012 17.56.49

Citazione:

Originalmente inviato da DragoRosso (Messaggio 109742)
Salve Luke,
Posso confermare che si tratta di Stibnite, per quanto concerne L'Artista la mia considerazione era relativa alla trasformazione della materia prima, ovvero, la scintilla divina è dentro l'Alchimista ( cabala ) che cuoce nel suo Athanor ( ventre ) la mistura filosofica, mentre l'opera fisica avviene nell'Athanor fisico.
Il distacco fisico è inevitabile, la presenza fisica dell'artista inficia nel raggiungimento dell'opera, e gli Alchimisti conoscevano benissimo questo principio.
Aggiungo che nelle varie fasi di lavorazione, i saggi ci indicano diversi livelli di progresso, attraverso il colore della sostanza filosofica, nigredo ( putrefazio, la morte dell'ermafrodito cioè sole-luna, zolfo-mercurio, albedo, rubedo).
Si noti che non è possibile stabilire la colorazione nella via secca, in quanto tutte le operazioni vengono effettuate in crogioli, pignatte chiuse e non trasparenti, ciò nonostante, l'Artista è in grado di sapere esattamente in che fase interrompere un processo.
Consiglierei a chi si interessa di Alchimia di focalizzare l'attenzione sul fuoco filosofico del processo di formazione dell'opera, il sale ( o i sali ), ho letto nel thread diversi interventi al riguardo, ma ho notato che non si ha la minima idea di come trattare l'argomento.
L'urina, come altre materie "estranee" alla materia prima essenziale, hanno un curioso metodo di preparazione, nessun alchimista sarebbe in grado di preparare il materiale in modo adeguato se non fosse preparato in spagyria.
Ad ogni modo stiamo parlando di "magia" e non di chimica, ciò che avviene nella "bolla" (cornuta) o nel "crogiolo" dell'Alchimista, è un fenomeno non riproducibile con metodi scientifici tradizionali.
Saluti

Ho capito che pensi sia stibnite, non ho capito perchè però....
Se la mistura filosofica avvenisse solo dentro l'artista, a che servirebbe l'opera fisica nel forno? mi sembrerebbe una perdita di tempo....

Sulla materia prima esiste già un 3d, si può continuare là. Io , da profano, mi ero fatto l'idea che non si trattasse di un solo materiale da utilizzare ma di un miscuglio di più materiali adeguatamente preparati.
Sicuramente ciò che avviene nell'alchimista e nel forno non risponde a leggi scientifiche riproducibili in serie.

DragoRosso 14-02-2012 18.31.15

La cosa avviene all'unisono, in contemporanea, dentro l'artista e nel forno, non è scindibile.
Non è che io pensi, sono certo, non conosco la via secca e non l'ho mai praticata, questo per la pericolosità delle sostanze che si vengono a formare, e per l'altissima probabilità di detonazioni.


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