Ermopoli

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Ray 11-02-2006 17.30.22

Alchimia
 
Come chi mi conosce sa molto bene, la sintesi è la mia specialità. icon_mrgr:

Per questo mi assumo di riassumere un argomento così complesso come l'alchimia in un post di una ventina di righe.

Alla fin fine la questione è piuttosto semplce:
si parte dall'assunto che esiste uno Spirito Universale... un'Anima Mundi (sarebbe da specificare una differenza, che però non è sostanziale. Come ben sa chi mi conosce non amo le specificazioni inutili icon_mrgr: icon_mrgr: , quindi lo faremo più avanti eh), di natura immateriale che permea e vivifica tutto ciò che esiste.
Questo Spirito Universale emana da un Principio e si diffonde via via manifestandosi in vari "modi" di esistenza.
Più un qualcosa è in grado di "contenere"... di far "passare attraverso" questo Spirito Universale più è "vivificato". E più è vivificato più si avvicina alla "purezza" dello Spirito ... più è in grado di accogliere la sua "forza" originale.

Scopo dell'alchimia è "corporeizzare" questo Spirito. Ovvero costruire (senso etimologico del termine) un corpo adatto a contenerlo e a racchiuderlo "ermeticamente".

Il risultato finale... cioè questo "corpo"... si chiama Pietra Filosofale.

Il cammino, il percorso, nonchè tutti i meccanismi per arrivarci si chiamano Grande Opera.

Siccome nulla si crea e nulla si distrugge non è che si può "fare" questo corpo dal niente. Si deve giocoforza partire dalla situazione in cui ci si trova... situazione che corrisponde alla Materia Prima... sia da una punto di vista generale, ovvero la condizione umana di quel momento evolutivo, sia da un punto di vista particolare, ovvero la condizione specifica dell'individuo che intraprende l'Arte.
Per questo motivo si parla di Trasmutazioni... di trasformazioni. Si acchiappa ciò che si ha e si cerca di trasformarlo nelle Pietra Filosofale.

Punto. Fine. L'alchimia è tutta qua.



Nei prossimi post, con l'aiuto di chi vuole, cercheremo di addentrarci nella simbologia e nel linguaggio alchemici... in modo da capirci un po' meno.

:C:

Ray 11-02-2006 17.40.58

Aggiungo solo una cosa, per il momento.

Molto prima e molto meglio di me è stata riassunte tutta la teoria e la pratica alchemica in un'unica frase la quale, per acronimo, è diventata un'unica parola.

La frase è la seguente:

Visita Interiora Terrae, Rectificando, Iuvenes Occultam Lapidem
(visita l'interno della terra, rettificando, troverai la pietra nascosta)

L'acronimo risultante è VITRIOL... che fa parte del linguaggio alchemico, che prima o poi vedremo.

Uno 11-02-2006 17.57.04

Citazione:

Originalmente inviato da Ray

Scopo dell'alchimia è "corporeizzare" questo Spirito. Ovvero costruire (senso etimologico del termine) un corpo adatto a contenerlo e a racchiuderlo "ermeticamente".

Aspetta la prima frase è perfetta: "corporeizzare" lo Spirito e Spirtualizzare il corpo nello stesso modo/momento, la seconda non è esatta nel "racchiuderlo ermeticamente", anche se hai messo le virgolette è meglio specificare che questo corpo sarà formato di materia spirtualizzata e lo stesso Spirito diverrà un corpo in un certo senso, qual corpo ovviamente non è paragonabile se non in minimissima parte a ciò che con tale termine conosciamo. In pratica non è che si prende lo Spirito e lo si rinchiude dentro un corpo icon_mrgr:
Si agirà in maniera tale che la materia del nostro corpo si possa via via raffinare in modo tale che lo Spirito possa sempre più connettersi con essa.
Spero di aver chiarito (anche se non completamente, poi andremo avanti) un punto importante.
:C:

Ray 11-02-2006 18.09.55

Hai fatto bene a chiarire... le specificazioni sono importanti. icon_mrgr:

Certo si parla di "fare" corpi via via più adatti, nei quali lo Spirito può "abitare". Se il corpo lo avessimo già, cioè se andasse bene quello che abbiamo così come è non si parlerebbe di Opera.

Effettivamente per trasumtazione si intende, come dici tu, la "raffinazione" della materia (nel senso più ampio possibile... anche di più) in modo che diventi in grado di accolgiere livelli vibrazionali sempre maggiori... o meglio, di con-vibrare più in alto (visto che tutta la "materia" vibra).

Corporeizazre lo Siprito e spiritualizzare il Corpo è proprio, alla fin fine, quel che si intende con "portare in alto ciò che è in basso e in basso ciò che è in alto"... almeno una delle accezioni (ce ne sono altre tutte valide)... e ci riporta ad Ermete... all'ermetismo... e un po' a quell'ermeticamente virgolettato di cui sopra. Approfindiremo.

Se qualcuno vuole...

Kael 12-02-2006 17.26.57

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
questo corpo sarà formato di materia spirtualizzata e lo stesso Spirito diverrà un corpo in un certo senso, qual corpo ovviamente non è paragonabile se non in minimissima parte a ciò che con tale termine conosciamo. In pratica non è che si prende lo Spirito e lo si rinchiude dentro un corpo icon_mrgr:

In pratica non è più un corpo che contiene uno Spirito, ma divengono una cosa sola, corpo e Spirito al tempo stesso, fra cui non esiste più differenza... come vedo lampante nella frase "Il Padre è in me, ed io in Lui".

Sole 17-02-2006 14.37.16

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
Visita Interiora Terrae, Rectificando, Iuvenes Occultam Lapidem
(visita l'interno della terra, rettificando, troverai la pietra nascosta)


Il Vitriol, può essere "visitato" a diverse fasi.
La prima, mai sottovalutabile, è l'osservazione interiore. Per quanto possa deludere la questione, alla fine l'alchimia si riduce ad un piccolo laboratorio, l'Athanor, contenuto nell'uomo stesso. Dunque nessuno strano miscuglio artificioso. Oh certo ... magari ci sono ... ma per altra ragione.
Il primo passo verso la grande opera è: visita interiora terrae. La terra.
Uno degli elementi, quello dei quattro dove nella sue viscere si sviluppa la vita. Nel buio e nel silenzio.

jezebelius 18-02-2006 14.08.43

Quindi stiamo parlando in un " viaggio " all'interno di se stessi.
La prima parte di VITRIOL, come Sole ha specificato, è la visita interiore; si parte da questo.
Siccome non so na bene amata mazza, se non per sporadiche riflessioni, l'Alchimia utilizza simboli o altro tipo di Linguaggio? Quale aiuto da il simbolo affinchè si inizi il viaggio?

Ray 18-02-2006 14.51.42

Nei testi alchemici si trova un linguaggio legato ad una particolare simbologia che potremmo chimare "ermetica" (nel senso che di primo acchito non si capisce un tubo). Essa richiede alcune chiavi di lettura, però trattandosi di simbologia, non si deve fare l'errore di racchiudere tutto il significato in un'unica accezione. Ricordiamoci che i simboli vogliono dire questo e anche quello...

Questa simbologia, che man mano approfondiremo come possiamo, descrive la teoria del meccanismo delle Grande Opera e, nei testi migliori, nasconde una pratica. Il simbolo permette questa poli-valenza interpretativa.

Per cominciare potremmo accennare ai tre (ma forse non sono proprio tre...icon_mrgr: ) principi operanti nell'Opera. Sale, Mercurio e Zolfo. Questi tre aspetti allegorici vengono solitamente interpretati come corpo, anima e spirito. Specificherei che per "corpo" si intende la dualità fisico-vitale (la cosa è controversa però), per "anima" l'insieme sottile delle possibilità umane polarizzato tra corporeo e spirituale (i due aspetti del mercurio) e per "spirito" la scintilla divina da cui si origina l'individualità (questo può richiedere ulteriri spiegazioni... per quel che valgono).
Però non ci si deve fermare a questa valenza del simbolo. Sale Mercurio e Zolfo sono anche i meccanismi operativi legati ai tre aspetti sopra descritti.

Quindi il sale, oltre ad essere il "corpo" è anche il punto di partenza dell'Opera... e come il corpo verrà via via trasformato in sale di diverso tipo, a rappresentare altri punti, di arrivo e successiva partenza... quindi si può dire che il sale sarà sempre presente... (nei vari testi i vari tipi di sale si chiamano in modi diversi... magari ne vedremo qualcuno).

Bon mi fermo per il momento, attendo correzioni, specificzioni ed interventi...:C:

Ray 18-02-2006 20.40.13

Nell'Alchimia si deve tener presente che tutte le cose, tutti i concetti e tutti i simboli sono collegati tra loro. Ogni espressione ne sottende altre... vuol dire più di una cosa, ed è collegata a varie altre.

Uno dei motti alchemici è "omne omne est" che in latino significa "tutto è tutto"... ogni cosa è ogni cosa... l'universo è un unico "essere" vivente permeato di Spirito Divino.

Così il concetto di "materia prima" è da una parte il punto di partenza dell'Opera, collegato quindi al sale, ma dall'altra è la "materia" di cui è fatta la materia (oggi diremmo proto-materia), che viene detta "quintessenza". Questa quinta essenza, da cui si originano le altre quattro (terra, acqua, aria e fuoco) è il punto di partenza della materia, cioè la materia ad uno stato indifferenziato, ad un precedente livello di manifestazione... ciò che sta dietro a tutte le possibili manifestazioni di quello che chiamiamo materia. E qui abbiamo un altro collegamento col sale, solo in chiave macrocosmica, o meglio "naturale". Il collegamento è dato dal principio vitale della dualità corporea... che si può associare alla quintessenza per grado di manifestazione.

Ed è questa quinta essenza che "disponibile a tutti e presente dappertutto" come si legge in molti testi, che va "rintracciata" ed utilizzata per le varie operazioni alchemiche... che sono "occulte" sia perchè avvengono all'interno dell'individuo sia perchè non sono visibili, pur essendo sempre presenti ed agenti nella natura.

In qualche modo il processo di trasmutazione della materia di cui parla l'alchimia, che è anche i vari processi di trasmutazione interiore dell'Opera, avvengono riportando la materia di partenza al suo stato indifferenziato di quinta essenza e poi ri-manifestandolo in altra forma.

Questo ci porta al "solve et coagula"... ma bon, mi rifermo...

Uno 02-03-2006 23.00.38

La grande Opera si divide generalmente in tre opere:
opera al Nero, opera al Bianco e opera al Rosso

Questi poi sono tre fasi di qualsiasi percorso, tradizione... solo che tranne nella Magia di solito prendono altri nomi, anche nella magia ovviamente cambiano altre cose in pratica l'approccio.

In una estrema ma perfettibile sintesi:

Nero è la scoperta delle forze che ci spingono verso l'estrema materializzazione, forze che al contrario di quello che generalmente si dice: cioè che sono da combattere e distruggere; sono da conoscere, osservare come agiscono e "usare", per usare non intendo tipo quella che viene considerata magia nera (e che in realtà non è così) , intendo riconoscere le forze che fanno il loro lavoro per mantenere in equilibrio la crezione, dopo riconosciute imparare a conviverci senza mai lasciarsi sopraffare.
Questo è generalmente il primo stadio di qualsiasi via anche se poi non se ne esce mai completamente, la "tentazione" sarà sempre presente, all'inizio dei cammini si chiama anche poeticamente "notte buia dell'anima" perchè finchè non si ha il controllo... la conoscenza di queste dinamiche ci troveremo sbalzati fuori dalla nostra vita normale, non saremo n carne ne pesce e perderemmo tutti i punti di riferimento... o meglio quelli che credevamo punti di riferimento.

Bianco il momento della purezza, anche fuori dalla sintesi si può dire poco direttamente, è l'agire pulito, se la parte nera in maniera più o meno densa o sottile è riconducibile al manifesto, il bianco è legato al non manifesto, è legato all'agire senza agire, è il fuoco interno che nel Nero impariamo ad accendere utilizzando gli attriti con le forze oscure, qui ormai la fiamma arde a pieno regime e brucia costantemente tutte le nostre impurità, ciò implica che comunque ne creeremmo... ma finchè la fiamma interna brucia il "sistema" si manterrà "pulito" e se non è pronto si preparerà al grande Fuoco, se nel Nero si impara a padroneggiare la prima attenzione, nel Bianco si lavora sulla seconda attenzione (queste saranno oggetto di un thread apposito in esoterismo)

Rosso entriamo sempre più nell'indefinibile, terza attenzione e l'entrata in scena del grande Fuoco esterno, lo Spirito Santo... chi "padroneggia" l'opera al Rosso è in contatto direttamente con la fonte.... l'origine anche se attraverso il punto "sopportabile" nella nostra condizione umana. Chi arriva a conoscere e terminare le tre Opere crea un veicolo che gli permetterà di continuare il viaggio con tutta la consapevolezza e coscienza acquisita, ha compiuto la grande Opera.

Nel gergo alchemico ci sono molti termini e materie che via via si trasformano ma ho cercato di condensare la sostanza (espandibile in seguito) e allo stesso modo ho evitato tappe intermedie (verde e gialla) che sono usate da alcuni ceppi dell'Alchimia come della Magia

Enoch 21-03-2006 16.02.43

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
Ed è questa quinta essenza che "disponibile a tutti e presente dappertutto" come si legge in molti testi, che va "rintracciata" ed utilizzata per le varie operazioni alchemiche... che sono "occulte" sia perchè avvengono all'interno dell'individuo sia perchè non sono visibili, pur essendo sempre presenti ed agenti nella natura.

Questa sostanza ha per caso relazione con la prima immagine del mutus liber?

Enoch 21-03-2006 16.05.28

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
La frase è la seguente:

Visita Interiora Terrae, Rectificando, Iuvenes Occultam Lapidem
(visita l'interno della terra, rettificando, troverai la pietra nascosta)

Che pietra poi non è....

Uno 21-03-2006 17.39.27

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch
Che pietra poi non è....

ma profuma di pan cotto.... che è?


icon_mrgr: scusa Enoch... ma non ho resistito alla battuta... vabbeh ermetici ma oggi l'ermetismo si fa in altro modo... dai non dare corpo alla timidezza... che leggiamo volentieri
comunque ho detto la verità anche scherzando ;)

:C:

Enoch 21-03-2006 18.02.53

Il fatto è che non so nemmeno io cosa sia precisamente l'alchimia, l'ermetismo, ecc... diciamo che mi stò documentando.

L'affermazione di prima l'ho basata su questo brano, letto in rete:


Nel diciassettesimo secolo il filosofo, Eirenaeus Philalethes (riverito da Isaac Newton, Robert Boyle, Elias Ashmole ed altri colleghe contemporanei della Royal Society), ha scritto nel 1667 un'opera intitolata 'Segreti Svelati'. In questo trattato discusse la natura della Pietra Filosofale, che si è comunemente pensato tramutasse i metalli vili in oro.

Nella messa in opera dei documenti, Philalethes andò diritto al punto che la pietra era essa stessa fatta d'oro e che l'arte del filosofo era il perfezionamento di questo processo. Dichiarò: "La nostra pietra non è altro che oro raffinato al più alto grado di purezza e sottile fissazione. Il nostro oro, non più volgare, resiste all'azione del fuoco al pari di qualsiasi altra pietra. Nella fattispecie è l'oro, più puro dei più puri; è fisso ed incombustibile come una pietra, ma il suo aspetto è quello di una polvere finissima".

Un po' di tempo prima, nel 1416, il celebre chimico francese Nicolas Flamel scrisse che quando il metallo nobile era preparato perfettamente, faceva una fine 'polvere d'oro ', la quale era la Pietra Filosofale.

Uno 21-03-2006 18.54.54

Beh se ti stai documentando... non sia mai detto che io sia sordo... e approfitto per mandare avanti un pezzetto questa discussione.
Innanzi tutto specifichiamo qualcosa che più o meno implicitamente è stato già detto nei post precedenti: anche se c'è una reale corrispondenza chimica (non proprio della chimica conosciuta... ) in realtà tutto si riferisce all'uomo e al suo ambiente e si usa il modo ermetico (cioè di nascondere nei simboli e metafore) per evitare in tempi passati di essere "disturbati" nei propri lavori, che profani ne venissero a conoscenza dato che le informazioni stavano passando da un elitè alla massa con gradualità, oggi invece tutti dicono tutto... c'è gran confusione in giro e quindi l'ermetismo prende altra forma... le cose sono nascoste nella massa e volume di informazioni, cosa comune tra passato e futuro è che solo la crescita di consapevolezza di chi Cerca permette di distinguere il vero dal falso e/o meglio di trovare il vero che c'è in ogni affermazione.

Proviamo a vedere un passaggio di quelli da te postati in ottica umano-centrica:
"La nostra pietra non è altro che oro raffinato al più alto grado di purezza e sottile fissazione. Il nostro oro, non più volgare, resiste all'azione del fuoco al pari di qualsiasi altra pietra. Nella fattispecie è l'oro, più puro dei più puri; è fisso ed incombustibile come una pietra, ma il suo aspetto è quello di una polvere finissima"

Se diamo a pietra la valenza di Uomo trasformato, raffinato in tutte le sue componenti e a fuoco la valenza di energia creativa troviamo che l'Uomo così divenuto non è corruttibile al pari di una pietra (cioè non in eternità ma con dei limiti dell'ambiente in cui risiede) ma non ha le caratteristche "negative" della pietra... è polvere finissima... che quasi al pari dell'acqua può prendere qualsiasi forma.
Polvere ha anche molte altre valenze... se torniamo polvere comune siamo sotto un metro di terra... morti... se "diveniamo" polvere di oro siamo non facciamo più parte della comune terra... interessante è che in entrambi i casi perdiamo l'acqua.

Ok ho dato altri spunti leggo.gif

Enoch 21-03-2006 19.27.03

Purtroppo i miei interessi in questo momento sono relativi alla parte "chimica" dell'alchimia, cioè cercare di capire se questa "leggendaria" pietra filosofale è una cosa vera, cioè se è possibile ottenere mediante essa la perfezione dei metalli ed anche (cosa non da poco) la perfezione del corpo, non dico in modo da ottenere l'immortalità, ma almeno per conservare un decente stato di salute, e curare mali difficilmente curabili con i metodi tradizionali.

Ti ribalto la frittata dicendo che il linguaggio ermetico potrebbe essere benissimo un modo per nascondere questa verità.

Mi piacerebbe sentire anche il parere di Ray al riguardo...

Uno 21-03-2006 19.45.39

Capisco... sei già armato di fornelli più o meno, si si può fare anche una pietra che non è l'uomo, può curare effettivamente qualsiasi malattia e molto altro e non si può produrre in fabbrica ovviamente (qui ho detto già molto) ... se guardi in giro trovi la ricetta ma manca una cosa che non può essere scritta neanche volendo...
Ok ti lascio a Ray :C:

Enoch 21-03-2006 21.44.59

Innanzitutto grazie Uno per le risposte, e lo spazio che hai dato su questo forum, senza neanche conoscermi. Mi sento veramente onorato e piacevolmente sorpreso.
In passato ho provato a mandare dei messaggi di posta elettronica (contenente alcune domande e mie idee sull'argomento) a due persone che gestivano altrettanti siti web sull'alchimia, ma non ho mai avuto nessuna risposta da loro, nonostante affermassero nei loro siti di essere 'caritatevoli'. Boh?

In effetti mi sono messo ai fornelli, ho da qualche giorno iniziato il mio esperimento.
Non mi sembra il caso di descrivere in maniera esplicita il mio esperimento, visto che come mi hai fatto notare tu gli alchimisti sono "ermetici" e mio malgrado mi devo adeguare. Comunque è quello in cui tramite il mercurio si apre il sole ciclicamente... ora sono alla fase dell' "incubazione".

Probabilmente non cocluderò nulla di buono, ma per adesso mi va bene così, mi basta sapere che almeno una probabilità su mille (o un milione!) di riuscita ce l'ho.

Certamente, con la pietra si dovrebbe ottenere anche una perfezione ed un raffinamento mentale...però non sò se questo sia lo scopo di questa discussione e se certe cose si possono dire così apertamente.

Ray 22-03-2006 00.01.28

Come precedentemente accennato da me e ribadito da Uno, la pietra filosofale esiste eccome. Intendo proprio roba fisica, nello specifico polvere d'oro... anzi d'Oro... e con essa esiste anche l'elisir di lunga vita. Entrambi sono ottenibili tramite procedimento alchemico.
Il fatto è che non basta mettersi ai fornelli... anche se è necessario.

Come emerge da altre discussioni (Tradizione primordiale, simbolismo ecc.) un qualsiasi simbolo, per essere tale, deve essere valido ANCHE letteralmente. Il livello letterale è però il livello più basso, quello meno importante... più si sale con l'interpretazione più ci si avvicina al "vero", nel senso di reale (dotato di Realtà).

Nel caso particolare della simbologia alchemica ci troviamo di fronte ad un linguaggio che descrive una pratica totale, che riguarda tutti gli aspetti della realtà e tutti i livelli interpretativi.
Se trovate due che litigano sostenendo il primo che l'alchimia è una cosa "fisica" e il secondo che è una cosa "spirituale" avvisateli che sbagliano entrambi... la vera alchimia non può essere divisa in pratica e spirituale, esterna o interna. E' tutti questi aspetti, sennò è incompleta.

D'altra parte però è vero anche che il piano spirituale domina quello fisico... dal che deriva che un alchimista "spirituale", il quale intraprenda la propria trasmutazione in "pietra filosofale" non è necessariamente obbligato a farla anche in laboratorio (meglio sarebbe però) ... invece viceversa non vale.

Se vuoi la pietra o l'elisir devi diventarli tu stesso... o puoi provarci all'infinito... ma se il tuo evolvere non sta dietro all'evolvere di quel che metti nell'atanor, fallirai sicuramente.

A questo punto dovrebbe risultare chiaro il motivo per il quale gli alchimisti avvisavano coloro che erano mossi da brama di ricchezza o di salute di abbandonare i loro motivi... pena il fallimento.

Spero di aver fugato alcuni dubbi... torno sulla faccenda della pietra e dell'elisir... ottenerli (diventarli) non corrisponde alla fine dell'Opera...

Enoch 22-03-2006 02.43.20

Forse era meglio che mi fossi letto le altre discussisoni del forum prima di postare ( ho scoperto il forum oggi ), ma la mia impaziente curiosità mi ha spinto ad intervenire immediatamente.
Prima di fare un qualsiasi altro intervento mi leggerò le discussioni da te indicate Rey, ed anche quelle attinenti.

Haamiah 22-03-2006 03.23.55

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
La grande Opera si divide generalmente in tre opere:
opera al Nero, opera al Bianco e opera al Rosso

Questi poi sono tre fasi di qualsiasi percorso, tradizione... solo che tranne nella Magia di solito prendono altri nomi, anche nella magia ovviamente cambiano altre cose in pratica l'approccio.


Bianco il momento della purezza, anche fuori dalla sintesi si può dire poco direttamente, è l'agire pulito, se la parte nera in maniera più o meno densa o sottile è riconducibile al manifesto, il bianco è legato al non manifesto, è legato all'agire senza agire, è il fuoco interno che nel Nero impariamo ad accendere utilizzando gli attriti con le forze oscure, qui ormai la fiamma arde a pieno regime e brucia costantemente tutte le nostre impurità, ciò implica che comunque ne creeremmo... ma finchè la fiamma interna brucia il "sistema" si manterrà "pulito" e se non è pronto si preparerà al grande Fuoco, se nel Nero si impara a padroneggiare la prima attenzione, nel Bianco si lavora sulla seconda attenzione (queste saranno oggetto di un thread apposito in esoterismo)


Andrò fuori tema però considerando la valenza del 'Bianco', inteso nella grande opera, che è poi quella che ritroviamo nella visione popolare/occidentale/cristiana, non ho potuto fare a meno di richiamare quella che gli fu attribuita da Herman Melvill in Moby-Dick.
Qui il simbolo del bianco va oltre la purezza, qui il bianco racchiude tutto, attrae, inganna, nel bianco vi è la spettralità, è la ricerca che va oltre la comprensione, la decisione di andare avanti spinti da un fatale impulso.
La forte valenza simbolica che venne attribuita qui al bianco della balena,
ha reso nuove interpretazioni del bianco stesso.
Richiama pure le false luccicanze che ritroviamo nel Libro Tibetano dei Morti, in cui queste attraggono le anime, che non riconoscendo la vera luce, finirebbero per perdersi.
Scusa se non c'entrava niente, in tal caso mi auto martello.:

:C:

Uno 22-03-2006 13.19.25

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch
Prima di fare un qualsiasi altro intervento mi leggerò le discussioni da te indicate Rey, ed anche quelle attinenti.

Sono tutte attinenti (non propriamente all'alchimia del laboratorio esterno, ma all'Alchimia si) anche quelle apparentemente più strane, ma non è ciò che a te interessa ora.
Comunque parti con l'idea che "forse" invece che "probabilmente" non concluderai nulla di buono, che le due cose sono diverse. Per ora non ho nulla da dirti... se non di seguire la luna ed evitare che ti mangi il sole, ma sentiti libero di usare il sito e il forum come vuoi (nei limiti dell'educazione ovviamente) non saremo caritatevoli forse ma aperti a nuovi amici si :H

Enoch 22-03-2006 13.47.30

La critica di non essere "caritatevoli", in fatto di informazioni, non era rivolta a nessuno di voi del forum in particolare, ma a persone su altri siti a cui ho chiesto alcune informazioni, e che manco mi hanno risposto.

Per quanto riguarda le altre discussioni, essendo una persona curiosa, le leggerò comunque, oltre al fatto che devo ancora comprendere e digerire il discorso Alchimia inteso nel suo insieme.

Ray 13-04-2006 19.03.04

via secca e via umida
 
Dalla tradizione alchemica risultano due vie possibili per ottenere la grande Opera. Sono tendenzialmente chiamate via secca e via umida.

Accenno brevemente, anche perchè sarebbero da approfondire la fasi colorate, eventualmente approfondiamo.

La trasformazione della materia in altra materia più nobile e atta a contenere lo Spirito passa attraverso il ritrovamento di quest ultimo. Si potrebbe dire uno spostamento della coscienza, e relativa identificazione, dal corpo (Saturno) via via fino allo Spirito (Sole).
Il tutto si gioca sul Mercurio che, al punto di partenza, è "prigioniero di Saturno". Questo significa, più o meno, che lo Spirito, via via manifestatosi fino al piano più solido e "fisso" si imprigiona sempre più, prima come anima e poi fino al corpo. A questo punto è differenziato nell'individualità, prigioniero in una forma statica. Tutti i principi, zolfo e mercurio sono legati a Saturno.
Quindi la partenza è liberare quel che si può liberare, ovvero il mercurio volgare (non il mercurio dei filosofi) dal vincolo corporeo. Con questo si intende svincolare il principio vitale della dualità corporea dal fisico, in modo da ristabilirlo ad uno stato meno differenziato, non più dipendente da quel singolo corpo.
Questo sciogliemnto dei vincoli, il primo "solve" e susseguente "coagula" della coscienza ad un piano più sottile, innesca e precede i solve successivi. Qui si parla anche specificatamente di "morte" (putrfactio, nigredo, nerezza ecc. ecc.) perchè nel distacco vengono a mancare di colpo tutti i punti di riferimento percettivi... letteralmente manca la terra sotto i piedi e si precipita.
Una volta precipitati (morti) la terra è conosciuta e, uscendone, si apre una nuova luce... un nuovo re domina la scena, Giove ha detronizzato Saturno.
Messa così la "morte" è la conclusione della fase al Nero e l'inizio di quella al Bianco, nella quale si accende il fuoco interno che purificherà il sistema per renderlo capace di reggere il fuoco esterno, la fase al rosso.
Questa morte, come si può immaginare, non è priva di rischi, oltre a non essere facile da ottenere. Per ottenerla è necessaria una speciale preparazione... preparazione la quale, se non è completa, implica il rischio di "tornare" con una serie di danni (tipo coscienza diminuita), o non tornare proprio.
Questa la via umida. E' basata sull'azione del principio vitale, mercurio... acqua.

La via secca è un po' diversa. Non distingue in modo netto le tre fasi, anzi non le rende necessarie. Se nella via umida la coscienza superiore è ottenuta dalla perdite della coscienza inferiore, nella via secca abbiamo una crescita più o meno costante e nessuna perdita di coscienza. Quindi le fasi colorate sono molto sfumate, scompaiono quasi. E' la via sicura, che non si basa direttamente sull'azione del mercurio ma richiede subito l'azione dello Spirito, anche se inizialmente sarà un'azione indiretta e tenue. Via via che l'alchimista avanza questa azione diventerà sempre più diretta e intensa.

Oltre ad essere la via sicura, la via secca è anche considerata la via nobile, quella regale. E' detto anche però di non intraprenderla da soli, a differenza di quella umida. Questo per vari motivi, intanto diciamo che se l'alchimia in genere è una via per pochi, la via secca è una via per ancora meno. Per intraprenderla infatti è necessaria una speciale qualificazione spirituale di partenza o l'aver ricevuto un'iniziazione. Normalmente per la via secca è necessario un Maestro. Si tratta alla fin fine di purificazione dei principi per ascesi... quindi una questione di tecnica.

Bon, molto altro sarebbe da dire... e già non so mica se è chiero questo... aspetto indicazioni

stella 13-04-2006 21.31.11

la pietra filosofale
 
Salmi 118:22 La pietra scartata dai costruttori è diventata pietra angolare.

biggem.gif



jezebelius 14-04-2006 14.27.05

Citazione:

Originalmente inviato da stella
Salmi 118:22 La pietra scartata dai costruttori è diventata pietra angolare.

biggem.gif



Stella, scusami....in che senso?:C:

stella 14-04-2006 18.02.49

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius
Stella, scusami....in che senso?:C:


L’espressione simbolica della pietra d’angolo ha un duplice significato: è la pietra posta a fondamento di una costruzione, che unisce e rende stabili due muri al loro punto d’incontro, ma è anche la pietra angolare che non sta nelle fondamenta, ma, al contrario, sulla sommità dove completa l’edificio e al contempo lo tiene unito. E’, analogicamente, l’alfa e l’omega, il principio e la fine, la pietra grezza e la pietra digrossata, l’apprendista e la pietra cubica, l’Uomo che aspira a trasformarsi ritualmente in Tempio, proiezione su scala microcosmica dell’Universale Tempio.

Fulcanelli nei suoi testi spiega che uno dei significati della pietra angolare è la Prima pietra, la materia iniziale della Grande Opera. Umanizzata a Notre Dame di Parigi sotto le spoglie di Lucifero ( il portatore di Luce, la stella del mattino), la statua veniva popolarmente chiamata "Mastro Pietro del Cantone", appunto la pietra maestra del cantone, la pietra d’angolo.


Quella materia come ci spiega un testo alchimistico del 1526 che:
è familiare a tutti gli uomini, giovani e vecchi, la si trova nelle campagne, nel villaggi, in città, in tutte le cose create; eppure tutti la disprezzano. Ricchi e poveri l’hanno per le mani tutti i giorni. Le donne di faccenda la gettano tutti i giorni per strada. I bambini ci giocano. Eppure nessuno dà valore ad essa, che nondimeno è molto vicina all’animo umano, è la cosa più bella e ricca che ci sia sulla terra ed ha il potere di abbattere re e principi. Eppure di tutte le cose della terra è stimata la più bassa e la più spregevole.


E, poi, non possiamo non menzionare le pagine, numerose e profonde, che alla pietra angolare ha dedicato René Guénon. In esse si osserva quella applicazione dell’analogia fra il principio e la fine, fra il primo e l’ultimo, tra microcosmo e macrocosmo, e che lo portano a concludere che:
la costruzione rappresenta la manifestazione nella quale il principio appare solo come il compimento finale; e proprio in virtù di questa analogia la ‘prima pietra’, o la ‘pietra fondamentale’ può essere considerata come un ‘riflesso’ dell’‘ultima’ pietra, che è la vera ‘pietra angolare’.


Questa pietra inoltre viene disprezzata e gettata tra i rifiuti perché per così dire simbolicamente non si è ancora passati dalla squadra al compasso. Ulteriori speculazioni possono sorgere dal fatto che la forma quadrata corrisponde alla terra e quella circolare al cielo e che nel nostro simbolico edificio avremo quattro pietre d’angolo squadrate a fondamento e una pietra circolare o semi circolare che sarà la chiave della cupola o della volta. La figura geometrica ottenuta sarà quella della piramide, nella quale i quattro spigoli laterali procedono verso il vertice e viceversa emanano da esso.
Un addetto alla Massoneria è addestrato alle correlazioni architettoniche con quelle alchimistiche e vi vedrà immediatamente la corrispondenza tra i quattro elementi e la "quintessenza", per cui in architettura il compimento dell’opera è la "pietra angolare", in alchimia è la "pietra filosofale". O anche vi vedrà, avvicinandosi alle antiche cosmogonie,come nella mitologia greca, le pietre gettate dietro il capo, e cioè le ossa dell’Antica e Grande Madre, della Madre Terra, da Deucalione e Pirra, unici superstiti scampati sull’arca dal diluvio universale che annientò la stirpe dell’età del bronzo. Pietre che si tramutarono in uomini e donne e per questa ragione, come ci narrano Apollodoro e Ovidio nelle Metamorfosi, gli uomini vennero metaforicamente chiamati popoli (laoì) dalla parola làas, pietra, perché il genere umano è duro ed "esperto" nelle faticose opere.

Infine come dimenticare che questa pietra disprezzata, è in realtà preziosa e rammenta quindi la pietra del Graal del Parzival di Wolfram von Eschenbach: il lapsit exillis, interpretabile come la pietra discesa dal cielo - lo smeraldo caduto in terra dalla corona di Lucifero -, custodita da templari eletti. Per quelle coincidenze che possono apparire strane solo al mondo profano, anche Parzival è "il figlio della signora rimasta vedova", come il Gesù, prima ricordato, del Talmud, e, soprattutto, come Hiram Abiff, architetto del Tempio di Salomone, "figlio di una vedova"(Re, 7, 14). D’altronde, secondo i più recenti studi letterari e antropologici, il testo di Wolfram, tra i vari dedicati al Graal, è quello che più risente di influssi orientali e gnostici, ed è il primo che descrive il Graal come una pietra. L’origine gnostica del Parzival era stata individuata da diversi studiosi di esoterismo già nell’Ottocento e, dal Settecento fino ai giorni nostri, ritorna continuamente l’ipotesi, sotto varie congetture, che i Templari fossero venuti a contatto con forme superstiti della Tradizione, divenendo detentori di una dottrina che si era dovuta soffocare, attraverso il processo all’Ordine, per non mettere a repentaglio la sopravvivenza della fede cattolica.

http://www.ritosimbolico.net/studi1/studi1_12.html


Per me la pietra angolare è Gesù Cristo, e il significato è che pur essendo stato crocifisso dagli uomini è la chiave per accedere al Regno di Dio, mentre da quello che ho postato sopra sembra che la pietra angolare si riferisca a Lucifero...
Chi mi illumina???

booh.gif

Uno 14-04-2006 19.23.27

2 Allegato/i
Nessuno può illuminarti :H

Ho allegato delle immagini per mostrare un particolare tipo di pietra, chiamata anche chiave di volta che rende più visibili simbolicamente molti aspetti della faccenda, la chiave di volta si trova tra la risultante di due forze che convergendo verso il centro arrivano dalla terra, questa integrazione permette loro di sopportare il peso della volta, del cielo, nel caso particolare di questo tipo di pietra poi attraverso l'equilibrio si apre una porta tra due ambienti.
Pensando all'equilibrio particolare e al carico che sopporta questa pietra è facile capire che questa è un Iniziato, se rapportiamo il tutto a Gesù grande Maestro vediamo che le due forze che provengono dalla terra sono quella Angelica e quella Diabolica, una cerca di accelerare l'altra di frenare, solo mettendole in equilibrio l'Iniziato sopporta la forza che arriva dalla terza l'attrito che è collegato direttamente al Dio Assoluto, alla sorgente.
Questa è la vera pietra angolare, la pietra maestra del cantone è il suo riflesso, le forze che agiscono su di lei invece che essere verticali sono orizzontali, in questo senso è Lucifero, rappresenta la luce che si espande orizzontalmente nel tempo, creando la materia.

stella 14-04-2006 21.22.12

Grazie. E' stata una risposta molto illuminante!!!!1245.gif

RedWitch 15-04-2006 13.40.57

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
Dalla tradizione alchemica risultano due vie possibili per ottenere la grande Opera. Sono tendenzialmente chiamate via secca e via umida.

Accenno brevemente, anche perchè sarebbero da approfondire la fasi colorate, eventualmente approfondiamo.

La trasformazione della materia in altra materia più nobile e atta a contenere lo Spirito passa attraverso il ritrovamento di quest ultimo. Si potrebbe dire uno spostamento della coscienza, e relativa identificazione, dal corpo (Saturno) via via fino allo Spirito (Sole).
Il tutto si gioca sul Mercurio che, al punto di partenza, è "prigioniero di Saturno". Questo significa, più o meno, che lo Spirito, via via manifestatosi fino al piano più solido e "fisso" si imprigiona sempre più, prima come anima e poi fino al corpo. A questo punto è differenziato nell'individualità, prigioniero in una forma statica. Tutti i principi, zolfo e mercurio sono legati a Saturno.
Quindi la partenza è liberare quel che si può liberare, ovvero il mercurio volgare (non il mercurio dei filosofi) dal vincolo corporeo. Con questo si intende svincolare il principio vitale della dualità corporea dal fisico, in modo da ristabilirlo ad uno stato meno differenziato, non più dipendente da quel singolo corpo.
Questo sciogliemnto dei vincoli, il primo "solve" e susseguente "coagula" della coscienza ad un piano più sottile, innesca e precede i solve successivi. Qui si parla anche specificatamente di "morte" (putrfactio, nigredo, nerezza ecc. ecc.) perchè nel distacco vengono a mancare di colpo tutti i punti di riferimento percettivi... letteralmente manca la terra sotto i piedi e si precipita.
Una volta precipitati (morti) la terra è conosciuta e, uscendone, si apre una nuova luce... un nuovo re domina la scena, Giove ha detronizzato Saturno.
Messa così la "morte" è la conclusione della fase al Nero e l'inizio di quella al Bianco, nella quale si accende il fuoco interno che purificherà il sistema per renderlo capace di reggere il fuoco esterno, la fase al rosso.
Questa morte, come si può immaginare, non è priva di rischi, oltre a non essere facile da ottenere. Per ottenerla è necessaria una speciale preparazione... preparazione la quale, se non è completa, implica il rischio di "tornare" con una serie di danni (tipo coscienza diminuita), o non tornare proprio.
Questa la via umida. E' basata sull'azione del principio vitale, mercurio... acqua.

La via secca è un po' diversa. Non distingue in modo netto le tre fasi, anzi non le rende necessarie. Se nella via umida la coscienza superiore è ottenuta dalla perdite della coscienza inferiore, nella via secca abbiamo una crescita più o meno costante e nessuna perdita di coscienza. Quindi le fasi colorate sono molto sfumate, scompaiono quasi. E' la via sicura, che non si basa direttamente sull'azione del mercurio ma richiede subito l'azione dello Spirito, anche se inizialmente sarà un'azione indiretta e tenue. Via via che l'alchimista avanza questa azione diventerà sempre più diretta e intensa.

Oltre ad essere la via sicura, la via secca è anche considerata la via nobile, quella regale. E' detto anche però di non intraprenderla da soli, a differenza di quella umida. Questo per vari motivi, intanto diciamo che se l'alchimia in genere è una via per pochi, la via secca è una via per ancora meno. Per intraprenderla infatti è necessaria una speciale qualificazione spirituale di partenza o l'aver ricevuto un'iniziazione. Normalmente per la via secca è necessario un Maestro. Si tratta alla fin fine di purificazione dei principi per ascesi... quindi una questione di tecnica.

Bon, molto altro sarebbe da dire... e già non so mica se è chiero questo... aspetto indicazioni

Riprendo un attimo da qui.. perchè ho letto e sentito pareri contrastanti su un paio di punti, e.. sono un po' confusa..

Ray hai scritto che nella via secca, i colori, sono sfumati, quasi non si riesce a distinguere.. perchè si compenetrano giusto? Mentre in quella umida, si distinguono chiaramente i colori e dunque le sfumature.... Dal poco che ho letto, in realtà, anche nella via secca c'è una distinzione, pero' esclusivamente dei colori principali, che, credo siano quelli che ha descritto sopra Uno, e quindi, credo dovrebbero essere necessari, non il contrario.. se possiamo come dicevi tu approfondire i colori.. e se puoi chiarirmi questa cosa...fiori.gif

Poi.. la sicurezza hai scritto che la via secca, è la più sicura, questo perchè comunque c'è meno rischio di "tornare indietro" giusto? E probabilmente, perchè comunque si è seguiti, quindi meno rischio di commettere errori.. e qui aggiungo una cosa, che non abbiamo detto qui ma in altra sede, perchè mi ha messo un dubbio.. da quel che avevo capito, la via umida è quella più lunga, (avevo letto che dura diversi anni..), mentre potenzialmente, mi dicevi, puo' essere brevissima.. si allunga, dunque per l'alto rischio di errore? E qui ... la via secca, credevo fosse la più breve.. mentre se ho ben capito, a questo punto è il contrario..manata.gif

Lo chiariresti qui per favore?

fiori.gif

Ray 19-04-2006 14.49.30

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch
Ray hai scritto che nella via secca, i colori, sono sfumati, quasi non si riesce a distinguere.. perchè si compenetrano giusto? Mentre in quella umida, si distinguono chiaramente i colori e dunque le sfumature.... Dal poco che ho letto, in realtà, anche nella via secca c'è una distinzione, pero' esclusivamente dei colori principali, che, credo siano quelli che ha descritto sopra Uno, e quindi, credo dovrebbero essere necessari, non il contrario.. se possiamo come dicevi tu approfondire i colori.. e se puoi chiarirmi questa cosa...fiori.gif

provo a rispondere un pezzo alla volta. Dico "provo" perchè effettivamente l'argomento non è semplice e le mie capacità sono limitate. Quindi dico qualcosa che a parer mio chiarisce, poi passo la palla... alle domande e soprattutto agli aiuti.

Prima cosa: la letteratura alchemica pare consti di più di 100.000 volumi. Inoltre molti autori sembrano contraddirsi tra loro (spesso fanno apposta) e sembrano anche contraddirsi da se stessi. Usano anche gli stessi termini per indicare cose diverse e termini diversi per indicare la stessa cosa... fa parte del gioco "ermetico"... e ci sono autori più "generosi" e autori più "avari"... inoltre certi autori possono essere molto generosi su dei punti e molto avari su altri. Leggere di alchimia è fare un puzzle senza avere la figura che deve risultare e senza sapere dove sono i pezzi... nè quanti sono.

Quello che dici sulla compenetrazione dei colori è corretto, oltre che essere espresso meglio di come ho fatto io. Effettivamente forse si dovrebbe dire che coesistono.
La differenza fondamentale è che nella via secca non necessariamente si deve passare per quel tipo di "morte" che prevede il distacco completo dal supporto percettivo... ma è un avanzare più o meno costante della coscienza ad una sempre maggiore pienezza... per azione diretta o indiretta del principio zolfo che non è umido ma secco.
Il fatto è che i vari principi agiscono uno sull'altro tramite il "principio dei principi"... e nella via umida si agisce su quello immadiatamente a portata (il principio vitale) ... nella secca no, o meglio non solo... si lavora su tutti insieme (se si capisce, ma non è preciso) e quindi, per via del "principio che lega i principi" agisce cmq lo Spirito...

Bon, attendo di sapere se è chiaro

RedWitch 26-04-2006 11.06.15

Citazione:

Prima cosa: la letteratura alchemica pare consti di più di 100.000 volumi. Inoltre molti autori sembrano contraddirsi tra loro (spesso fanno apposta) e sembrano anche contraddirsi da se stessi. Usano anche gli stessi termini per indicare cose diverse e termini diversi per indicare la stessa cosa... fa parte del gioco "ermetico"... e ci sono autori più "generosi" e autori più "avari"... inoltre certi autori possono essere molto generosi su dei punti e molto avari su altri. Leggere di alchimia è fare un puzzle senza avere la figura che deve risultare e senza sapere dove sono i pezzi... nè quanti sono.
Non dobbiamo leggerli tutti vero?icon_mrgr: boccaccia:

Citazione:

Quello che dici sulla compenetrazione dei colori è corretto, oltre che essere espresso meglio di come ho fatto io. Effettivamente forse si dovrebbe dire che coesistono.
La differenza fondamentale è che nella via secca non necessariamente si deve passare per quel tipo di "morte" che prevede il distacco completo dal supporto percettivo... ma è un avanzare più o meno costante della coscienza ad una sempre maggiore pienezza... per azione diretta o indiretta del principio zolfo che non è umido ma secco.


Allora, fin qui è chiaro Ray, nella via secca non ci sono passaggi "bruschi", ma graduali.. e senza perdita di coscienza, anzi.. e fin qui.. direi che ci sono ...

Citazione:

Il fatto è che i vari principi agiscono uno sull'altro tramite il "principio dei principi"... e nella via umida si agisce su quello immadiatamente a portata (il principio vitale) ... nella secca no, o meglio non solo... si lavora su tutti insieme (se si capisce, ma non è preciso) e quindi, per via del "principio che lega i principi" agisce cmq lo Spirito...
qua mi sono persa.. i vari principi.. quali sono?
Se ho capito bene, lo Spirito, nella via secca agisce da subito, seppur in maniera quasi impercettibile all'inizio..
sul resto di quel che hai scritto.. ho capito pochino.. sorry icon_mrgr:

Kermes 26-04-2006 21.25.16

Scusate se intervengo, ma mi sono perso; forse non ho capito il senso del discorso, ma se si sta parlando delle varie vie che fanno parte dell'Opera fisica, non riesco a capire come sia possibile vedere i colori nella via secca che si svolge all'interno di un crogiolo sigillato e le cui manifestazioni esteriori sono solo un aumento di peso e l'emissione di suoni nell'ultima cottura. Per quanto riguarda la via umida che si attua in recipienti di vetro, tutto ok. Però esiste anche la cosiddetta via breve, e lì di colori non ce ne sono proprio.

Se sono andato fuori tema, mi cospargo il capo di cenere !!

Ray 26-04-2006 21.59.05

Se è per questo esiste anche la via mista... un po' umida, un po' secca...

Non mi pare che nessuno abbia mai parlato di vedere i colori. D'altra parte il fatto che non si vedano non vuol dire che non ci siano.

Immagino che quel che intendi tu per opera "fisica" corrisponda all'opera esteriore, compiuta su qualcosa di esterno a se stessi. Nel discorso ci si riferiva principalemnte all'opera interiore, quella compiuta su se stessi, come scritto chiaro nei primi post... essendo l'opera esteriore solo un compendio di questa.
In ogni caso se si è l'oggetto su cui si compie l'opera magari la possibilità di percepire "colori" cambia... inoltre non dimentichiamoci che si parla di "fasi" colorate e che i colori hanno una valenza simbolica.

Come abbiamo avuto modo di ribadire più volte non è possibile alcuna opera esteriore senza opera interiore. Aggiungo che se la prima "visita interiora terrae" non avviene all'interno di noi, avremo un bel daffare a capire che si intende per "mercurio", volgare o meno che sia. Tuttavia immagino che sia comunque possibile capirlo. Effettivamente non è questo il motivo per il quale un'opera solo esteriore è destinata a fallire, in un modo o nell'altro.

Il motivo principale per cui non si otterrà alcuna pietra filosofale ed alcun elisir (vale anche per la spagiria) senza diventare a nostra volta pietra filosofale non è proprio semplicissimo da spiegare. E' legato al fatto che "l'osservatore modifica l'evento", fatte le dovute proporzioni.

Più la materia che si opera è grossolana meno risente delle interferenze di chi compie l'opera. Questo vale anche in fisica. Più si va nel piccolo più l'osservatore determina l'evento osservato. Qui invece che verso il piccolo si va verso l' "essenziale". Più si "manipola" materia sottile più aumenta il livello di "interferenza sottile". Anzi, passato un certo limite, conta solo il sottile. Quindi la mia opera esterna non potrà mai oltrepassare le mie possibilità interne e nell'operare agirà la mia materia sottile ed il grado di "essenzialità" che posso mettere in gioco.
Ne deriva, ad esempio, che non potrò produrre nulla di veramente "bianco" senza prima essermi "bianchizzato" a dovere.

Rileggo e mi rendo conto che può risultare per nulla chiaro... eh bon

Kermes 26-04-2006 23.13.36

Ok mi cospargo il capo di cenere.

Comunque quel che dici è chiarissimo e sono anche d'accordo su molti punti: ad esempio se come dici non si "visita interiora terrae" sarà molto difficile capire di cosa si parla. Sono anche d'accordo sul fatto che l'osservatore influenzi l'evento, ma non potrebbe anche l'evento modificare l'osservatore? Mi spiego: se qualcuno durante delle manipolazioni alchemiche (vere) si desse la pena di accendere un contatore geiger e notasse che la quantità di radiazione misurata non avesse niente a che vedere con la radiazione di fondo (naturale), non potrebbe essere portato a pensare che qualcosa sta influendo su di lui? E quindi, fermo restando che il fine dell'Opera sia quello della tramutazione dell'uomo, questa trasmutazione non potrebbe essere causata da una materia che sta trasmutando e quindi che si trasmuti tutti insieme? Nel senso, chi è l'influenzante e chi è l'influenzato (rafreddore a parte)?

Perdonami, non vorrei accendere una discussione che non ha vie d'uscita, ma in tanti anni che mi balocco, ho sempre visto persone giunte a risultati significativi dopo essersi spaccate le mani.

Questa naturalmente non è una presa di posizione, ci mancherebbe! è solo un mio pensiero che non vuol togliere nulla a nessuno e chiedo venia se ho involontariamente infastidito qualcuno.

Spero di poter continuare la discussione se lo riterrai opportuno.

Ray 10-05-2006 12.58.33

Citazione:

Originalmente inviato da Kermes
Sono anche d'accordo sul fatto che l'osservatore influenzi l'evento, ma non potrebbe anche l'evento modificare l'osservatore?


ho sempre visto persone giunte a risultati significativi dopo essersi spaccate le mani.

Si, sono d'accordo. Certamente, come avevo già detto nei primi post, fare ANCHE l'opera fisica aiuta. Proprio perchè non c'è reale differenza (nell'essenziale) tra esterno e interno, o meglio tra ciò che facciamo dentro e fuori. Può benissimo essere che un certo processo (si parla di divenire non di roba stabile) avanzi magari un pochetto di più fuori e in questo modo stimoli quello interno.
Alla fin fine dicevo solo che l'opera interna può essere compiuta anche senza quella esterna, viceversa no.

Sullo spaccarsi le mani mi trovi in piena risonanza... tra l'altro vale anche e soprattutto per l'opera interna, neanche tanto simbolicamente.

:C:


PS: non avevo mica visto il post... non risultava dal di fuori (io vedevo che l'ulimo post era il mio)... capo???

Enoch 15-05-2006 09.08.24

A proposito dell'opera esterna, non è che si potrebbe parlare un pochettino degli effetti dell'assunzione della pietra?
Ultimamente ho 'testato' su di me quella che stavo facendo io, e gli effetti iniziali sono stati abbastanza notevoli anche se apparentemente solo fisici.
Non è che qualcuno possa confermarmi se sono sulla strada giusta o meno?
Si può postare il tutto qui tranquillamente?

Uno 15-05-2006 18.04.42

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch
Si può postare il tutto qui tranquillamente?

Penso proprio di si... purchè non sia illegale e non offenda nessuno si può scrivere tutto nei vari temi :C:
( O.T. io purtroppo sono un pò impegnato in questo periodo e seguo il minimo per dovere "costituzionale")

Enoch 16-05-2006 10.03.11

Va bene, allora vi racconto brevemente la mia esperienza.
Dico che gli effetti sono stati notevoli in quanto per fortuna (o per mia incoscienza) ho preso solamente 2 gocce (diluite in acqua) del "composto".
L'intruglio è in pratica una soluzione acida con disciolto dell'oro.
In passato avevo già assaggiato qualche goccia di questa soluzione ma non mi era mai capitato nulla.
Col tempo in questa soluzione sono apparse delle goccioline di unto sia trasparenti, e sia grigiastre attaccate alla parete del recipiente che le conteneva.
Ebbene ho pensato che questo fosse l'olio dei metalli degli alchimisti, da cui si ricava l'elisir.
Per renderlo assorbibile dall'organismo ho mescolato la soluzione con una uguale quantità di alcool 95° ed in effetti l'olio si è ben mescolato e disciolto con l'alcool.
A questo punto ho assaggiato 2 gocce di questa soluzione.
Per i primi 5 minuti nulla.
Poi, improvvisamente, sento come se mi si fosse "sformicato" il cervello e balzo in piedi: e mi domando cosa mi stà succedendo?
Da quel momento mi aumentano di parecchio le pulsazioni cardiache fino a 180 ma senza stare male (solo che mi sono preso uno spavento che non vi dico!icon_mrgr: icon_mrgr: )
Infatti penso: Se in soli 30 sec mi sono aumentate le pulsazioni in questo modo non oso immaginare che cosa mi succederà nei prossimi minuti.
Di tutta fretta allora bevo almeno 1 lt di acqua per limitare l'eventuale assorbimento della sostanza ancora presente nei canali digestivi e mi metto tranquillo sul divano, col telefono in mano, in modo da chiamare qualcuno se veramente dovessi stare male.
Dopo circa 2 minuti finisce tutto, tranne il fatto che mi rimane un senso di spossatezza che perdura anche il giorno dopo.
Dopo aver misurato la pressione vedo che mi è calata in maniera consistente 100-65, quindi interpreto il fatto dell'accelerazione cardiaca come il fatto che il fisico per compensare abbia accelerato il battito cardiaco.
La mattina dopo mi accorgo che la sostanza ha anche un potente effetto sul mio pipino icon_mrgr: (scusate il termine).
Allora mi chiedo: gli effetti dell'assunzione della pietra sono compatibili con quelli che ho avuto io, oppure no?
C'è da notare che due goccie di alcool non producono quell'effetto, come anche due gocce di quello che è la mia soluzione formata in gran parte penso di AuCl (a meno che, chiaramente l'oro non sia trasmutato in qualcos'altro).
Però l'unione delle due (avvenuta a freddo) ha prodotto un composto dagli effetti notevoli.
Quindi, che cavolo ho fatto?
Qualcuno di voi può sbilancarsi e rispondere, od ad avanzare qualche ipotesi?

Osiride 16-05-2006 19.22.14

Citazione:

Originalmente inviato da Enoch
Quindi, che cavolo ho fatto?
Qualcuno di voi può sbilancarsi e rispondere, od ad avanzare qualche ipotesi?

Hai fatto una sciocchezza.
Molti di coloro che hanno cercato la Occultum Lapidem provando e riprovando su fornelli, alambicchi, storte e quant'altro sono morti perchè andavano alla ricerca di sostanze nuove e di processi chimici di cui non conoscevano gli effetti venefici. Ma ciò che li ha uccisi non è stata la tossicità dei loro composti, ma l'erronea convinzione che si possa trasformare realmente un metallo vile in oro, senza aver prima trasfomarmato il Metallo vile in Oro.
La Via Alchemica è una strada di trasformazione della Coscienza che nella pratica poco o nulla ha a che vedere con gli intrugli spagirici.
I testi alchemici, i pochi che circolano e che sono attendibili, descrivono solo dei processi simbolici.
Non esiste, e questo lo affermo con decisione, nessun uomo che non sia un vero Realizzato che abbia trasformato il piombo in oro.
Nessuno.
Forse l'ultimo è stato il discepolo di Fulcanelli, il Canseliet.


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