nasce dal giudizio esagerato giusto o sbagliato che sia.
il giudizio in se non permette un certo tipo di lavoro soprattutto se fatto "ante". ciò porta solo a chiudersi nella maggior parte dei casi e genera mostri. non so ma a me ricorda il famoso "non giudicate per non essere giudicati". Visto in quest'ottica da un ottimo spunto |
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Ma capire che una cosa non va fatta dopo (grazie ad) averla fatta una volta e decidere di non farla più e dirlo agli altri non è ipocrita... è solo bacchettone icon_mrgr: (il dirlo agli altri). |
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eppure lo facciamo ogni giorno anche qui. |
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Scherzi a parte, penso che il bacchettone sia colui che dice agli altri come devono comportarsi e che nel farlo ci sia una componente di giudizio. a differenza dell'ipocrita, il bacchettone si comporta effettivamente come dice. Quindi almeno è coerente. Però la parte giudicante è ovviamente discutibile. Se vogliamo lo è anche l'interessamento verso l'atrui comportamento quando questo o non è richiesto o non previsto dal ruolo o dalla situazione. Non dico che non si dovrebbe dire nulla a chi sbaglia, anzi si dovrebbe fare eccome, ma dovrebbe essere a favore di chi riceve l'appunto. Quindi, ad un livello ideale, dovrebbe essere sensa giudizio... il giudizio sta dalla parte opposta dell'amorevolezza. Attenzione però: parlo del giudizio verso la persona, non verso ciò che ha fatto. Io posso eccome giudicare che, se hai rubato, hai fatto una cosa non corretta. Solo che il giudizio dovrebbe limitarsi alla tua azione e non estendersi a te. Questo perchè le azioni appartengono ad un ambito di esistenza inferiore a quello di chi le compie, in quanto sono possibilità di questi ultimi. Il problema nasce quando chi giudica estende il giudizio a tutta la persona e/o quando lo fa la persona stessa, ossia chi si sente giudicato tutto quando ci si riferiva sollo all'azione. E' un problema di molti e ne avevamo parlato in lungo e in largo a suo tempo. La disidentificazione dalle nostre azioni è un obiettivo di crescita e quindi anche un compito educativo. Purtroppo spesso, a livello educativo, viaggia il messaggio opposto, con l'effetto di cristallizzare i giovani nelle loro azioni. Ma la confusione non dipende solo dal messaggio educativo, che venga dai genitori, dalla società, dalle istituzioni... ci si mette anche del proprio. E con questo rispondo parzialmente anche a Nike: l'immagine irreale di noi che vorremmo veicolare dipende innanzitutto dal nostro atteggiamento verso le aprti di noi che non ci piacciono. Purtroppo questo atteggiamento rimuovente viene spesso rafforzato dai messaggi che arrivano a livello educativo (di super-io per intenderci), ma questi messaggi a loro volta derivano da mancate comprensioni di chi veicola il messaggio (o da maleintenzioni, ma qui torniamo all'ipocrisia). Nel messaggio religioso, per fare l'esempio caro a Nike, originariamente, non c'era certo l'intenzione di produrre questo risultato, anzi viene sconsiglliato l'atteggiamento rimuovente... poi la realtà umana è quello che è. |
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concordo sulla disidentificazione. ti chiedo: anche volendola eliminare ci è concesso fare tutto o esiste un buono/cattivo cmq? se nn c'è identificazione per cosa si soffre? |
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Appunto, io di questa parlavo parlando dell'ipocrisia e delle sue origini . Della realta' umana com' e' , non di come l'uomo dovebbe essere o di uno stato di liberta' che non c'e' o del principio religioso originario puro rispetto alle strumentalizzazioni che ne sono seguite. |
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In che senso per cosa si soffre? Di cosa soffriamo se c'è? |
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soffriamo "solo" per una questione di identificazione? oppure c'è altro? c'è? dipende. alcuni dicono di no. dicono che da quando hanno capito il meccanismo non sono identificati. |
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La necessità del lavarsi esiste. Purtroppo esiste anche chi la nega e altri che usano male l'acqua della sorgente. Ma non possiamo per questo chiudere la sorgente e dire che tutto va bene o pretendere di andare in giro sporchi. Però concordo sul fatto che si deve poter ammettere di essere sporchi, ma questo non significa che va per forza bene mostrarlo a tutti. Anzi allla fin fine mostriamo lo sporco di cui non ci accorgiamo. Di quello che ci accorgiamo va bene vergognarci se la vergogna è nostra e non indotta, perchè ci può spingere a lavarci. |
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mi domandavo se per te è davvero solo così oppure c'è altro. |
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Però siamo fortemente OT adesso... il titolo è "ipocrisia". Se vuoi parlare del concetto che hai esposto basta aprire unn tread o cercare tra quelli vecchi uno che si adatti (ce n'è ce n'è) |
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L'ipocrisia nasce dal voler camuffare la propria indole, dal voler apparire quello che non si è...la volontà di reprimere le ombre o quanto di nero c'è in ciascuno non mi sembra ipocrisia, mi sembra piuttosto il tentativo mal riuscito di nascondere il male,la parte oscura, la volontà di dominare forze e pulsioni sempre presenti, anche nei santi purtroppo! |
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