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Non cito nessuno perchè la discussione è andata molto avanti e non avrebbe senso. Dico solo che forse andrebbe spostata in esoterismo, se si vuole esplorare un minimo alcuni aspetti che sono emersi.
In ogni caso, tornando alla natura e agli istinti, vi siete mai chiesti alla natura a cosa serve l'umanità? Perchè vuole la nostra riproduzione? Parlo dell'umanità, non del singolo uomo... così come uno qualsiasi di noi tiene alle sue cellule, non gliene può fregare di meno di quella singola cellula convinta di chiamarsi Mario e di poter diventare chissà che, magari un intero organo. Gli serve allo stesso modo in cui gli servono le zanzare... l'umanità fa parte di un insieme più grande, appunto la natura, e nutre e viene nutrita, a vari livelli (e qui rischiamo di ricascare in arogmenti esoterici, ma possiamo anche evitarlo) altre parti e da altre parti di essa. Come la cosa delle cellule... il nostro fegato è composto da svariate cellule, che continuamente nascono e muoiono. Noi siamo interessati alla sana continuazione di questo processo e abbiamo, a questo scopo, dei meccanismi che lo preservano. Eliminiamo le cellule di troppo, ne produciamo di altre, scartiamo quelle troppo piccole e quelle che crescono troppo e cose di questo genere. Se ci poniamo dal punto di vista delle cellule, quei meccanismi che preservano il nostro fegato, potrebbero essere vissuti, ad esempio, come istinti alla riproduzione. Come morte inevitabile delle singole entità, come leggi che regolano il mantenimento della specie. Ammettiamo adesso che, potenzialmente, ognuna di queste cellule, come per altro sotto certi aspetti è, possa a sua volta diventare fegato, o addirittura umano o semplicemete un'altra cellula di qualcos'altro che magari non mi danneggia di per se. Beh, sicuramente avrei bisogno, io fegato, di quelche meccanismo che mi difenda da ciò. Non tanto perchè rischio il danneggiamento, ho altri meccanismi che mi preservano, ma quanto perchè quelle cellule mi servono. Mi servono per scopi più complessi... il fegato produce altre cose che servono ad altri organi che fanno funzionare un sistema più complesso e così via. Posso tollerare che qualche singola cellula sfugga in qualche maniera al meccanismo generale, posso tollerare che le difese non siano perfette, che ci sia qualche buco nella rete, ma non posso tollerare che questo avvenga per un numero significativo di esse. Lo chiamerei cancro. Potrei tollerarlo solo se tutto il sistema fosse pronto a cambiare in qualcos'altro, ma questo prevede cambiamenti che alla singola cellula che pur si evolve sfuggono del tutto (per quanto illuminati c'è sempre qualcosa di più luminoso... di gran lunga più luminoso). Forse adesso il discorso della mia evoluzione che influenza gli altri in modo poco significativo torna un po' di più... forse torna un po' di più anche a Diam, anche se c'è da approfondire la cosa del risveglio parziale e del risveglio in genere che, dalle sue parole, vedo un concetto un po' confuso. |
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Così sembrerebbe che quasi tu sia indignato di volerci ognuno di noi considerare qualcosa di più di una cellula del corpo. E alla fine parli di essere luminoso. Ma io non la penso così per me l'umanità è fatta dal singolo. Potrei dire quindi che mi frega poco degli altri che si levano mentre io perisco. Scusa ma non trovo molto di spirituale io quelle frasi, è scritto male secondo me. Ramesh parla anche lui così ma non per paragonarci alle zanzare. |
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Se vuoi apri dove ritieni più opportuno, non lo faccio io visto che ho il concetto un pò confuso, e vorrei chiarimelo se è possibile, andando dritti alla questione. |
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Se il discorso in qualche modo ti turba è il discorso a farlo, non io :) |
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Non ho detto che non ci debbano essere momenti di isolamento, ma che ogni momento è un ottimo momento di crescita per cui a nessuno è negato. Il Vivere stesso è anche un momento di ricarica. |
Qui si parla di Natura, che secondo me non è Dio, ma è la veste di Dio, o meglio il sistema che c'è in questo pianeta o universo.
Secondo me dipende da come si vive, ci sono per esempio persone che avrebbero anche tutta la giornata libera, ma sono comunque prese da altre cose, e non hanno mai tempo per se stesse, altre che durante gli impegni possono sempre trovare degli spazi ed in più è l'esperienza stessa vissuta nel quotidiano ed insieme agli altri a fare la differenza. Uno può risvegliarsi anche anche facendo l'imprenditore che lavora tutto il giorno o la casalinga che deve spicciare casa, ma lo fa in un certo modo. |
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Trovo sconcertante ma perfettamente calzante questo tuo esempio, molto chiarificatore. Brrr... siamo cellule cancerogeneicon_mrgr: |
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Vedere Ray cellula del cuore e giudicarlo male perchè io sono cellula del fegato, o vedere tizio che ha funzione di globulo bianco e paragonarlo a caio che ha funzione di globulo rosso e per questo motivo diversi porta disturbo all'unità. Se vedessimo noi come parte di un tutto meraviglioso nella sua diversità e nelle sue peculiarità, superando lo spavento di vederci soli e coocausanti i propri guai probabilmente sentire questo dentro di noi sarebbe meraviglioso e ci sarebbe sempre da sprone. |
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Ma quello che non e' chiaro e' perche' non si parla di indifferenza della natura verso l'evoluzione spirituale ed invece si parla di opposizione di quella su questa . Come se l'illuminato non fosse anch'esso soggetto alle leggi della natura , le migliori leggi che la natura mette a disposizione e non la nutrisse anch'esso. La natura non da' tutto a tutti ma a chi chiede da' tutto quello che serve .Vogliamo parlare delle capacita' extrasensooriali e di tutto quanto non e' ordinario ma e' pure a disposizione dell'uomo ? L'illUminato o il risvegliato con la sua influenza indiretta sulle cose e le persone non sarebbe allora un cancro ma un enzima o un aminoacido con riferimento alle loro funzioni di ''collegaemnto '' tra le varie sostanze di cui e' composto il corpo umano . Non vedo e non capisco questa incompatibilita' tra chi si e' risvegliato e la natura , tutto e' natura , cambia solo la qualita' del sistema organico uomo pur migliore ma sempre uomo e' . Sui figli e l'evoluzione solo una cosa : se , dico se , si fosse capaci di crescere con loro rispettandoli non ci sarebbe spinta migliore che il rapporto genitori figli . E' vero che i figli sono doni in prestito ma molto di quello che facciamo incide sulla loro vita e sulla nostra . Per cui dico , il rapporto genitori figli se affrontato nel giusto modo favorisce piu' che altri sistemi di lavoro l'evoluzione . |
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Si si! Però siamo carini, tutti colorati diversi! A parte gli scherzi, rendersi conto che siamo solo quello per la Natura che è la Madre e che ha la stessa radice etimologica di Materia... da una enorme spinta a dirigersi verso un'esistenza migliore. Rendersi conto che non siamo proprio niente di così importante, piccoli esserini di passaggio in un mondo che ha milioni di anni.. e noi che non raggiungiamo nemmeno i 100 anni... appena un secondo per Tiamat (come la chiamavano i Sumeri)... cosa siamo se non il suo nutrimento... che finiremo nella terra a far da concime, tutto questo fa solo venir voglia di muovere il cu.....ore. |
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Si parla di andare contro Natura nel senso degli istinti, della meccanicità, di uscire dal numero elevato di leggi che governano l'uomo medio, per rimanere nella citazione di Gurdijeff, ma che non solo lui ha riportato parlando delle leggi che l'uomo subisce. Si parla di abbattere le catene di quelle leggi, di accellerare all'iverosimile certi processi, di creare veri squarci tra i veli che tutte quelle leggi pongono tra noi e una sempre più vera realtà. Tutto questo è potenziale e non ordinario. Un risvegliato inizia a percepire realtà diverse dalla ordinaria naturale, che gli permette di accedere ad un "Mondo" che ha meno leggi sotto cui sottostare. I poteri extrasensoriali non sono altro che la connessione con una realtà che la Natura continuamente ci vela. Extra-sensoriali: oltre ciò che si percepisce, si ma ordinariamente. Volevo chiarire però un punto. Un Uomo non subisce più i fortissimi influssi che la Natura emana, come fosse un magnete. Ma non subire non vuol dire che le leggi di questo mondo non si debbano rispettare. Ma se un bambino le rispetta sempre senza capire esattamente perchè e come, e solo perchè esistono e non sa fare altro, e non sa che c'è altro (the Truman Show è carino in questo senso) un Uomo evoluto sa come rispettare il luogo dove abita pur non subendolo, quindi equilibrando se stesso continuamente con la Natura di questa realtà, una scelta quotidiana. Un dare ed un ricevere. Mentre l'uomo comune non fa altro che subire e non sapere, un Uomo evoluto decide come quando e cosa dare alla Natura e questa è libertà, libertà che l'uomo comune non ha. Continuerei ancora, si aprono talmente tante porte e discorsi, ma non so se ho centrato cosa intendevi dire. |
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Per questo e' troppo semplicistico tranciare il discorso in un senso o nell'altro . Questo piccolo uomo anche se non illuminato puo' raggiungere in certi momenti vette altissime . Il Risvegiato ha ''solo '' , credo , in piu' la capacita' di rendere permanenti e coscienti questi livelli di conoscenza o consapevolezza . |
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l'UOMO pertanto non puo' essere paragonato ad un elemento estraneo alla Natura ad una cellulla cancerosa ma semmai ad un enzima o ad un'aminoacido o ad una cellula totipotente del corpo umano . Insomma alla natura e' indifferente se nasce o meno un UOMO od un uomo ma se questo nasce : un UOMO , e' anche lui parte integrante al massimo grado con Essa . Dunque non c'e' opposizione tra Natura ed un Risvegliato anzi . |
Non ho letto questo tuo prima di inviare il mio ultimo post. Molte cose le ho detto in quello.
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Però un Satori è appunto una Grazia. Un Regalo Divino. Un richiamo un sussulto dell'anima, un ricordo lontano. Una piccola iniziazione a qualcosa che poi dobbiamo fare di nuovo da soli. Tutti ne hanno, pochi però tentano di realizzarlo, moltissimi lo pretendono. Si son d'accordo con la definizione di Risvegliato che dai. |
Interessante questo discorso sulle cellule... ma c'è qualcosa che non mi torna... continuando sul discorso della natura, io la vedo così:
Siamo sottoposti alle stesse leggi a cui è sottoposta tutta la natura, nascita, vita, riproduzione, morte, per permettere al sistema di continuare a vivere... Ma l'uomo ha il potere di modificare la natura, attraverso le scoperte scientifiche, quindi può cambiare il funzionamento del sistema... con l'inquinamento, l'effetto serra, e cose di questo genere... Un'evoluzione spirituale porterebbe l'uomo in primo luogo a rispettare veramente la natura che è lo specchio di Dio e quindi gioverebbe al sistema... Quindi non vedo come l'evoluzione spirituale sia contro la natura, ma secondo me la migliorerebbe. Con il decadimento dell'uomo nel peccato, anche la natura è stata penalizzata, come un corpo con un'infezione che porta piano piano alla morte.... evolvendosi, cioè tirando fuori ciò che di buono ognuno ha (i famosi talenti) e mettendoli a frutto, è come dare una piccola dose di antibiotico, un piccolo blocco all'infezione mortale, e ogni cellula dando il meglio di se stessa al sistema svolgerebbe al meglio il suo compito, e si guadagnerebbe l'immortalità... Un'ultima cosa: anche se il singolo che cerca di migliorarsi spiritualmente è come una goccia d'acqua nel deserto, penso che sapere che esiste questa possibilità, che l'uomo può scegliere o rifiutare, rende ogni singolo uomo (o singola cellula del sistema) responsabile del suo comportamento, cooperatore della buona riuscita sua e del sistema o della sua morte... e secondo me questo non è poco. P.s. Non avevo letto i due post precedenti |
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Ok, non capivo che intendessi con "indifferente" ed "opposizione". Con identificare come un cancro un Uomo bisogna pensare ai diversi livelli di Realtà. Le Leggi di questa Natura/Realtà trova un virus infestante nell'Uomo che cerca di svcegliare altri uomini. Nell'Ordine Generale delle cose tutto è come deve essere ed ognuno ha il suo giusto posto. Yang e Yin continuano a scendere e salire. |
Per riprendere l'esempio di Ray delle cellule del fegato, posso comprendere come quest'ultimo metta in atto meccanismi per ostacolare o non favorire lo sviluppo o meglio l'evoluzione di una cellula in qualcosa di estreneo al fegato, però ad un certo punto questo qualcosa d'altro nel quale si sta trasformando la cellula dovrebbe anche prenderla in carico, visto che ne avrebbe vantaggio.
Forse quasta presa in carico avviene più in là, c'è una fase transitoria nella quale non siamo nè cellula del fegato nè alro bendefinito, ma dal momento che , per esempio, stiamo diventanto, abbiamo dei tratti da cellula cardiaca, allora, a mio parere, accanto all'ostacolo del fegato dovremmo trovare il sostegno del cuore. Per concretizzare la questione, io ho sempre avuto la sensazione che molte persone che si accontentano di una vita "ordinaria", inquadrati nella massa e nelle sue correnti, beneficino di una sorta di cappa protettiva, che magari non gli consene di avere slanci verso l'alto eccessivi, ma gli evita anche di andare a fondo.Se qualcuno per indole, carattere o quel che sia inizia ad uscire dalla "massa", alllora questa cappa non funziona su di lui, tante situazioni o eventi che sono rodinari per gli altri, per lui non lo sono più, non beneficia di una certa "protezione" che mi sembra di scorgere in tanti casi, magari al posto di protezione si può parlare di influssi o di qualcosa d'altro. Teoricamene a quel punto potrebbe puntare più in alto, ma la prima cosa che gli succede è scendere di parecchio verso il basso, e continuare a scendere nonostante i lavoro più o meno proficuo che prova a fare su se stesso, ma si sente totalmente solo, quasi un fuoriuscito, ed è in quel moemnto, a mio avviso, che sarebbe importante la presa in carico da parte di altro, un sovrasistema della natura , una dimensione con meno leggi , cosa che nonriesco ancora a scorgere nonso.gif |
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Si parla di un'altra natura, non tanto di quella dell'ecosistema, ma della natura umana. La natura umana è di per se animale. E' abituata a scappare o attaccare, si aspetta delle minacce, è spinta dalla paura della morte, e dall'istinto di riproduzione e autoconservazione. Infatti la società ci imposta in questo livello: ci fa nascere, ci fa crescere, cerca in tutti i modi di farci riprodurre (e mantenerci) e poi ci fa morire. Una volta uccisi una mosca, e prima di morire, che fece? fece uscire delle larve. Cosa fa l'uomo in consapevole, spesso deve mettere su famiglia prima dei 30 anni sennò è vecchio, o senno dopo è tardi, perchè è come se si sentisse morire. Quante persone addirittura sento che devono sposarsi entro i 30 anni, e spesso sta scelta manco è data dall'amore tra l'altro. Un uomo che ha compreso questi meccanismi non si sposera ne farà figli (ed uguale una donna) per istinto naturale, ma semmai per una consapevolezza superiore. Non si "accoppierà" ma condividerà con una persona il suo cammino. Il percorso spirituale in un certo senso è contro natura perchè certe cose non crescono naturalmente, ma ci vuole sempre un minimo di volontà. Già il fatto per esempio di essere presenti a noi stessi, di non lamentarsi, e di non giudicare, non ci viene affatto naturale, anzi infatti quello che viene naturale è esternare le lamentale, fare terzi gradi alle persone ed entrare in un loop mentale dove spesso siamo pensati. Questo è tutto naturale :D |
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E' un frutto della natura della sua particolare natura e agisce secondo leggi particolari , non ordinarie , della natura quelle che a poco a poco la scienza va scoprendo . |
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Certamente un UOMO e' al di fuori delle convenzioni ma non certo al di fuori delle leggi della natura visto che ne e' un prodotto almeno biologicamente parlando . |
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Influenze di altro tipo (spero) ne esisteranno anche qui sulla terra, magari in misura minore che in altri luoghi/dimensioni, sono più difficili da captare e da sfruttare , però ci debbono pur essere qui da qualche parte, altrimenti se non ci si appiattisce cosa si diventa? delle sottospecie di rinnegati destinati a sentirsi altro a vita? Mi ricordo, magari non c'entra nulla, di un cartone animato che vedevo da bambino, Devilman, nel quale un demone si ribellava al resto dei demoni e cercava di diventare un umano,(quindi una cosa simile all'uomo che cerca di diventare UOMO, ) e da allora si è trovato ad affrontare il regno delle tenebre che ha iniziato a combatterlo ed ostacolarlo in ogni modo.Alla fine mi pare riuscisse nel suo intento soprattutto grazie all'amore provato per una ragazza, cosa che potrebbe assimilarsi alla presa in carico della quale parlavo prima. E' ovvio che se vivo in uno stagno e voglio andarmene, non troverò più "L'ecosistema stagno " che mi nutre e protegge a suo modo non prechè è buono e bravo ma perchè gli sono funzionale.Sulla terraferma, ne troverò un altro che mi proteggerà e mi nutrirà, magari a patto ovviamente di riconfigurarmi in modo a lui confacente, altrimenti sarei solo un pesce sulla terraferma ed a quel punto sono guai. Magari se già da anfibio qualcosa mi arrivasse sarebbe estremamene ben gradita :) |
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Volevo chiarire una cosa riguardo alla natura e a quella questione del cancro. A parte il fatto che anche il cancro fa parte della natura, ed è dannoso, nel nostro esempio, solo per il fegato e le aprti a lui dipendenti, in realtà tutto fa parte della natura, non si può certo uscire da essa. Si può però uscire da un "mondo"... ovviamente per entrare in un altro. Si dice che il risvegliato è nel mondo ma non del mondo... e questo può dire molto. Non appartiene più al mondo di partenza per lui, non è più soggetto a quelle leggi ma ad altre. Per il mondo di partenza egli è libero... ma è chiaro che se c'è riuscito ha dovuto in qualche modo andargli contro. E' vero che sia l'umano che l'Uomo fanno parte della natura ma è anche vero che l'umano, in quanto tale, ha delle funzioni in essa e quest'ultima tenderà a conservarle. D'altronde ragazzi, se non fosse così, sarebbe semplice svegliarsi... accadrebbe naturalmente. Sappiamo che non accade no? Quindi la cosa non dovrebbe porre grandi dubbi. Quando parlavo di cancro ero dentro un esempio particolare. Non sto certo dicendo che siamo un fegato. Il che non significa che non possiamo essere, o diventare in determinate occasioni o comportamenti, cellule cancerose del pianeta, ma non è per forza così. L'umanità (non l'uomo o il singolo umano, il collettivo) ha una sua funzione nella natura così com'è. L'umanità è composta da miriadi di singoli umani... ognuno dei quali ha determinate possibilità di evolvere... ma significa uscire dall'umanità. E' chiaro che la natura può sopportare una certa percentuale... fintanto che le funzioni dell'umanità sono conservate. Ma più di quello... Ma dove voglio arrivare? Voglio avvicinarmi da un'altra parte alla questione che attanagliava Faltea qualche post fa. Se gli evoluti possono o debbano in qualche modo far evolvere il collettivo. Beh, se vediamo le cose da questo punto di vista (quello dell'esempio del fegato) mi sa che gli tocca. Il fatto è che perchè il collettivo possa evolvere qualcun altro deve svolgere quei compiti. Qui si aprono due discorsi... che in realtà sono uno. Il primo è quello piramidale... io per evolvere oltre un certo livello devo trovare qualcuno che prenda il mio posto nella piramide. Perchè siamo inseriti in un tutto... non possiamo semplicemente andar via. Non possiamo evolvere danneggiando il tutto. Che poi non sarebbe vero miglioramento. Quindi alla lunga, chi evolve deve far evolvere anche altri. Con la difficoltà non da poco che non può farlo lui ma devono farlo loro... lui può solo fornire un ambiente un po' più adatto. Ma non si può salire se non c'è uno scalino. L'altro discorso è che, banalmente, se tizio ha un compito, una volta che si è evoluto può certamente svolgerlo meglio di prima. Potrebbe, per assurdo, svolgere il compito per il quale ad altri serve figliare senza figliare. "adottando" per così dire tutti i figli del mondo (siete tutti figli miei...). Questo alla lunghissima modifica l'ambiente rendendolo più favorevole all'evoluzione degli altri. Ma per un'evoluzione del collettivo serve che qualcosa prende il posto di quel collettivo nello svolgere il suo compito. Capite ora l'assurdità di certe teorie che prevedono salti quantici imminenti e cose simili, magari in date buone per farci film catastrofici? Vabbeh, non so quanto son riuscito a far passare, ma parlando e parlando... |
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