Il sonno della ragione genera mostri
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In effetti mettendolo in aforismi è perché alla fine il discorso credo che sia riconducibile a tutto. Il sonno della ragione potrebbe intendersi da ogni punto di vista e quindi le possibilità interpretative potrebbero, allo stesso modo, essere tante. Pensavo soprattutto, non escludendo le altre " letture" ovviamente, alla circostanza di presentare, da chi detiene il potere ad esempio, la realtà in un determinato modo e su quello la popolazione offuscando il proprio senso critico " genera " la propria realtà... |
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Intendi dire che chi detiene il potere (il governo? chi?) puo' presentarci la realta' a proprio modo e che la massa e' costretta a seguirla? Non mi e' chiaro.. A me queste parole, hanno fatto venire in mente il sonno (anche se piu' che della ragione direi della Coscienza) in cui versiamo ordinariamente.. banale, ma piu' si dorme e piu' si vive in un proprio mondo interno che genera mostri e ce li fa apparire reali anche quando non lo sono... :C: |
A me ha fatto venire in mente questo:
Se sono stata aggredita, e non uso la ragione, vedrò possibili aggressioni ovunque e per questo genererò mostri nella mia mente. Se uso la ragione e trovo la ragione, non genererò più mostri. Il sonno della ragione inteso come il non uso della stessa. :@@ |
A me viene in mente che i mostri potrebbero essere i sogni della ragione che dorme. Nel senso che se la si lascia andare la ragione invece di lavorare per noi può divagare.
In ogni caso allego il quadro dell'opera |
1 Allegato/i
Eccolo scusate
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si potrebbe mettere anche così,se si addormenta la ragione siamo succubi.nonso.gif
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Beh, da un altro punto di vista, i mostri li abbiamo dentro. Se la ragione si addormenta li lascia liberi di agire.
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La ragione ed il relativo " sonno" ossia la mancanza di utilizzo della stessa attraverso anche il senso critico offusca il vivere, il quotidiano relegandoci in quel pezzo di realtà credendo che, appunto, sia quella la realtà vera. A sto punto si potrebbe richiamare pure il film Matrix nelle sue scene emblematiche. Ad esempio, per spiegare quel che voglio dire, pigliamo il " Patriot Act " che in America ha fatto " poco" discutere all'indomani dell'attentato alle torri gemelle. Perchè poca discussione? Ebbene questo provvedimento, se non vi fosse stato quell'attentato col risultato che ha poi creato in termini di vittime e di percezione di un pericolo sconosciuto - in territorio americano -, occulto e terrorizzante che è causa fondamentale per aver scatenato le paure dei cittadini U.S.A ma non solo, sicuramente non sarebbe passato. Il "patrioct act" in sostanza definisce limitazioni alle libertà individuali dando, tra l'altro, maggiori poteri agli organi di polizia ed in alcuni casi la facoltà di ledere la privacy dei cittadini. Ora cosa c'entra con l'aforisma? Nella sostanza se l'attentato non si fosse verificato con " quel " catastrofico effetto e dunque non fosse stato generato - lasciato libero di agire - quel clima di diffidenza e di incertezza ( perchè come ha detto Ray le abbiamo comunque dentro; della serie " abbiamo il pericolo in casa " oppure " ci attaccano" ) quel provvedimento non avrebbe avuto alcun presupposto che ne potesse giustificare l'esistenza. Poichè la ragione, e per questo il senso critico, come in definitiva la coscienza, viaggia a livelli bassi di norma ecco che la " modifica della realtà come la conosciamo", attraverso uno shock o evento che ne destruttura la precedente percezione, fa il suo ingresso. Dove prima c'era ostracismo nei confronti di un provvedimento lesivo della libertà, ora con quel clima e quelle paure lo stesso Patrioct Act, per molti, è un provvedimento necessario ( l'unico ed indispensabile ! ) se pure lesivo delle libertà individuali. Cioè si crea ad hoc la tensione in funzione del fine che si vuole raggiungere. Più è bassa la ragione, più il sonno avanza e, con questo quello della coscienza, più le funzioni critiche sono offuscate. Se a questo aggiungiamo che il circuito è alimentato in modo che la ragione, appunto, venga offuscata in maniera costante il quadro è completo e ciò può avvenire - avviene - in tanti modi talmente subdoli ed anche inconsapevoli che agiscono e la maggior parte di chi li subisce neanche si rende conto. Se io governo o, più in generale, detentore del potere sono in grado di offuscare ed addormentare attraverso qualsiasi mezzo, avrò ampi margini di mobilità per realizzare i miei fini. Ancora, se i miei cittadini vivono bene non mi consentiranno di fare quel che voglio, quindi devo creare una situazione che legittimi il mio comportamento, non smettendo però di continuare ad addormentarli. L'esempio ovviamente può essere rapportato a tutto. Ditemi se è chiaro. :C: |
Stavo riflettendo tra me e me, e mi stavo dicendo che la sola ragione non basta, se i mostri li abbiamo dentro, la ragione può essere il mezzo per tirarli fuori e benedirli con acqua santa altrimenti la ragione vive nel sonno. Magari la ragione deve diventare Ragione.
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Sei senteticissimo oggi.icon_mrgr:abbraccio: |
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Quel che penso è che posso essere ( ancora! ) vittima- inconsapevole, mentre invece penso di essere diventato l'opposto, con la visione alternativa che ora, rispetto a quella che avevo,adesso nuova, mi si pone innanzi - passando da un estremo ad altro. Cioè, l'emergenza sta, a mio parere, nel 'se' la ragione è "velata", e rimane tale, dal mio stesso non utilizzo. Ciò si potrebbe verificare nel caso di una idea che ho di un fatto. Mettiamo una idea generica, considerando che il modo col quale ragiona l'uomo medio è quello per associazioni. Ad esempio potrebbe essere la facile e semplice associazione del tipo: " i cinesi sono tutti accattoni", oppure "i neri sono tutti sporchi". Di li potrei trovarmi all'estremo opposto. Mettiamo che guardando un documentario sulle condizioni di lavoro ed igieniche dell'una o dell'altra categoria mi accorgo che non sono accattoni o sporchi bensì, purtroppo, nel primo caso sfruttati dalla criminalità organizzata, nel secondo ho visto che si lavano! Son disposto a modificare insomma, cambiare ed anche da subito, la mia posizione nei loro confronti, passando cioè da una punto A, estremo, ad altro B, altrettanto estremo solo perchè è cambiata la percezione che ho della cosa. Insomma se prima credevo ad una data storia, generalmente riconosciuta, ed ora con un passaggio ho potuto guardare la cosa da altro punto, corro il rischio, ed è dietro l'angolo secondo me, se non uso il senso critico, di trovarmi nella stessa posizione di prima benchè in una manifestazione differente rispetto al "prima". Mi viene in mente l'immagine ed il funzionamento della " livella " dei muratori. Se è stabile è perchè la livella non è inclinata, troppo o troppo poco; è in equilibrio. Se la muovo di qua e di la la bolla non è centrata...ma l'importante forse non è muovere continuamente la livella per vedere che la bolla si muove quanto, invece, cercare di tenerla ferma per far venire il muro dritto! |
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