Neve
Seduti come foglie accartocciate, la testa piegata da un lato. Se ne stanno così e mi guardano, spuntando fuori dal guscio, molli lumache con gli occhi languidi. Le dita di nocciolo tremano, stringono gli ultimi tralci di vita e si arrampicano per farsi sostenere. Aria di morte, di acqua stagnante. Rantoli e sospiri, ombre di ali polverose danzano sul velo opaco dei loro sguardi, allungandosi scure, ghermendo l’ultimo bagliore.
Getto lo sguardo fuori, invoco l’aiuto degli alberi verdi ma è inverno, i rami neri tramano sul cielo soltanto le loro magie. Una scintilla, una sola brucia il maleficio e arde violenta nel cuore, una luce divina che scende dal cielo e si annida nei loro cuori da falene. Quanto amore in quella luce, quanto ardore. Nel giardino dell'ospizio si posa lento il primo fiocco di neve. E' Natale. |
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