Ermopoli

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RedWitch 20-04-2006 10.59.20

Specchi
 
Noi scopriamo in noi stessi quel che gli altri ci nascondono, e riconosciamo negli altri quel che nascondiamo a noi stessi.
- Vauvenargues -


Vediamo gli altri in noi e noi stessi negli altri.. non siamo poi così tanto diversi gli uni dagli altri...

Grey Owl 20-04-2006 12.23.21

Palestra
 
Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch
Noi scopriamo in noi stessi quel che gli altri ci nascondono, e riconosciamo negli altri quel che nascondiamo a noi stessi.
- Vauvenargues -


Vediamo gli altri in noi e noi stessi negli altri.. non siamo poi così tanto diversi gli uni dagli altri...

Al contrario... siamo diversi gli uni dagli altri... e' qui' il bello della vita... in fondo la vita non e' che la palestra dell'anima... mi piace pensare che siamo come sfere che si toccano alla periferia... a volte si intersecano... si compenetrano... per affinita'... per simpatica... per similitudine... in questo la crescita... la conoscenza di noi... la palestra appunto...

Uno 20-04-2006 14.37.24

Direi che siamo diversi al 50%....... :o .........icon_mrgr:

Era tanto per dire qualcosa di diverso boccaccia:

Grey Owl 20-04-2006 15.03.56

111%
 
Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Direi che siamo diversi al 50%....... :o .........icon_mrgr:

Era tanto per dire qualcosa di diverso boccaccia:


non avevo dubbi :H

... comunque la percentuale esatta e' 111%... piu' o meno precessionale...hihihihihihi

Cat 22-04-2006 16.44.19

Cos'è una versione aggiornata della pagliuzza nell'occhio del vicino senza vedere la trave che è nel proprio?

RedWitch 05-07-2006 10.55.38

Effettivamente Cat, credo sia molto più semplice vedere i difetti degli altri, piuttosto che i nostri.. è anche abbastanza comodo..

Ho trovato queste parole di Fedro, che mi pare rendano bene:

Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.
(Fedro)

Pero' che proprio proprio non possiamo vedere i nostri.. in fondo basta solo cercare con un po' di attenzione.. e magari giudicare meno gli altri ..







griselda 05-07-2006 12.15.59

Provocazione ma non troppo
 
Smettendo di giudicare il nostro prossimo, dovremmo imparare a non giudicare noi stessi… fiori.gif
Domanda: non si rischia il qualunquismo? martello.:
Esiste un limite oltre il quale…? booh.gif

Ray 05-07-2006 16.52.20

Citazione:

Originalmente inviato da griselda
Smettendo di giudicare il nostro prossimo, dovremmo imparare a non giudicare noi stessi… fiori.gif
Domanda: non si rischia il qualunquismo? martello.:
Esiste un limite oltre il quale…? booh.gif

non credo si rischi nulla nel non giudicare. Viceversa si rischia molto nel farlo. Per giudicare (giù-indicare... giù dire) devo pormi sopra colui che giudico. La mia posizione è arbitraria e temporanea, diciamo pure illusoria, dato che per giudicare una persona dovrei perlomeno trovarmi in una posizione sovra-personale.

Chi giudica molto gli altri teme essere loro sotto e, per difesa, si pone sopra... teme il giudizio altrui perchè, sentendosi intimamente sotto, tale giudizio gli pesa...

Haamiah 05-07-2006 17.12.26

E' inevitabile che giudicando qualcuno mi ponga inevitabilmente al di sopra d questi.

Ma se il vedere qualcosa che non mi piace in qualcun'altro, senza per questo giudicarlo,
aiuta a far vedere qualcosa di me, ben venga.

E' anche vero però che un buon senso 'autocritico' non faccia male, chi ritiene di non aver mai nulla da migliorare, pensa forse di essere perfetto?

Amy 05-07-2006 21.34.15

Infatti! La perfezione non esiste...e noi uomini siamo esseri imperfetti per eccellenza! Tutti possiamo migliorare....ma anche peggiorare e cadere nei tranelli che la vita ci " impone "

Non sempre chi giudica si pone al di sopra! A volte è esattamente il contrario...." giudico il prossimo per celare ciò che può essere in me criticato!"

RedWitch 05-07-2006 21.50.41

Citazione:

Originalmente inviato da Haamiah
E' inevitabile che giudicando qualcuno mi ponga inevitabilmente al di sopra d questi.

Ma se il vedere qualcosa che non mi piace in qualcun'altro, senza per questo giudicarlo,
aiuta a far vedere qualcosa di me, ben venga.

E' anche vero però che un buon senso 'autocritico' non faccia male, chi ritiene di non aver mai nulla da migliorare, pensa forse di essere perfetto?

Se qualcosa ci piace o non ci piace, a mio parere stiamo già giudicando (non importa se in bene o in male) ... e se non ci piace, in genere ci infastidisce, mentre se ci piace, cercheremo di accostarci a questo qualcosa.. :C:

Sole 05-07-2006 23.46.45

Citazione:

Originalmente inviato da griselda
Smettendo di giudicare il nostro prossimo, dovremmo imparare a non giudicare noi stessi… fiori.gif
Domanda: non si rischia il qualunquismo? martello.:
Esiste un limite oltre il quale…? booh.gif


Si potrebbe anche dire che smettendo di giudicare noi stessi si guarda il prossimo diversamente.

Per qualunquismo intendi 'buonismo'? Oh si! Se nn si e' sinceri con se stessi e di conseguenza con gli altri, direi di si.

Ma se il nn giudicare nasce dall'ascoltare senza opinioni frapposte tra me e te (soprattutto se sono a negare la tua opinione) allora nasce il saper entrare nella visione altrui.
E nn e' poi cosi' impossibile e difficile, basta ricordarselo mentre qualcuno ci parla.

p.s.
io me lo scordo regolarmente manata.gif

Uno 06-07-2006 00.21.08

Citazione:

Originalmente inviato da griselda
Smettendo di giudicare il nostro prossimo, dovremmo imparare a non giudicare noi stessi… fiori.gif
Domanda: non si rischia il qualunquismo? martello.:
Esiste un limite oltre il quale…? booh.gif

Cambiando termine si, se per non giudicare arriviamo pure a non vedere, i problemi nascono, viceversa bisognerebbe non trasformare un vedere pulito in vedere sporco e giudizio... forse intendevi questo

Laocoonte 06-07-2006 00.29.35

Una volta ho tradotto una versione di Greco che diceva: gli uomini portano due bisacce, una enorme e una minuscola. L' enorme sta davanti e contiene i difetti altrui, la piccola sta dietro e contiene i difetti propri.

Beh è così da sempre, anche se non ricordo se le dimensioni delle borse erano uguali o diverse... comunque una era davanti e l' altra dietro.


diavolo.g: diavolo.g: diavolo.g:

Haamiah 06-07-2006 02.28.39

Secondo me potrebbe essere utile porsi queste domande:

1) quante persone in realtà mi infastidiscono veramente?

2) quanto riesco a vedere un 'difetto' altrui rimanendo totalmente scevro da giudizio?

3) prima che mi si faccia notare un mio difetto ci sono già arrivato da me?

4) noto spesso e mi preoccupo di quello che fanno i miei vicini?

5) quanto mi preoccupo di quello che gli altri pensano di me?

6) uno specchio rifletterà sempre la realtà?


Per ora mi vengono queste

Cat 12-07-2006 13.05.29

Tralasciando il discorso sul giudicare o meno, pensavo al titolo che è stato dato a quest'aforisma:"specchi".
Lo specchio è una superficie riflettente che rimanda un'immagine di ciò che gli si pone di fronte, ma perché l'immagine sia quanto più vicina all'originale, lo specchio non deve essere deformato...ora se noi ci specchiamo negli altri, per avere davvero un'immagine di ciò che siamo, la persona in cui ci specchiamo deve essere piana e in ogni caso ciò che vedremo sarà sempre invertito (la destra al posto della sinistra e viceversa)rispetto a come è posto nella realtà....cosa vediamo di noi nell'altro allora? L'immagine cambia in base a chi abbiamo di fronte..tante persone, tanti specchi diversi....e noi? cosa rimandiamo agli altri?

(mi sento un po' Marzullo soio.gif )

griselda 01-01-2007 17.57.49

Specchio specchio delle mie brame....
 
Ritiro su questa discussione perchè vorrei comprenderre meglio come si fa a specchiarsi negli altri.
Qualcuno avrebbe un esempio di quelli magici che mi possa aiutare? icon_mrgr: abbraccio:
nonso.gif

Sole 01-01-2007 19.40.35

Di magia ne ho poca, ma attraverso le emozioni che mi suscita chi ho davanti, i movimenti, le impressioni, osservando quelle e cercardo di rappoortarle al vissuto interiore mi guardo allo specchio.

A volte la parte più superficiale dello specchio ci fà sentire un fastidio.. che poi a volte è anche un piacere.
Non è sempre negativo l'azione dello specchio.
Così come proprio non soportiamo qualcosa allo stesso modo possiamo deliziarci di altro nello stesso modo.
QUalsiasi persona o evento muova in noi re-azioni è uno specchio del nostro intimo, del nostro vissuto interiore ed occulto (occultato).

Perchè ci infastidisce? Torniamo al giudizio... giudichiamo noi stessi.. non accettiamo, non accogliamo noi stessi in quell'aspetto. Non accettando e vedendolo riflesso in altri crea un attrito, un fastidio, una chiusura.

Come si fa a specchiarsi negli altri? Sarà ripetitivo.. ma osservandosi. Mentre vivi se ti osservi puoi accorgerti di te stessa/o e cos' notare cose che prima nn vedevi. Non credo esista una formula, un modo. L'osservazione è la base per la propria tecnica.

Astral 01-01-2007 20.32.55

Questo significa che se qualcosa non mi sta bene, e non sono daccordo e la giudico in maniera negativa, sia per forza qualche lato di me stesso che giudico male?

In questo caso bisognerebbe annullare totalmente le proprie capacità di giudizio?

Sole 01-01-2007 20.49.34

Questo sarebbe drastico e troppo rigido se fosse preso come metodo generale.

Direi che per prima cosa nel rapportarci agli altri è sempre necessario osservarci.. poi successivamente si può verificare se l'atteggiamento altrui ci infastidisce per questioni di specchi o per altro.. ma la base secondo me è comunque una accettazione di se stessi che porta ad aprirsi agli altri. E per poter accettare bisogna scoprire cosa c'è da accettare (appunto) e per s-coprire bisogna osservare. Osservando si arriva a conoscere.

Un giudice quando deve dare una sentenza deve astenersi da ogni simpatia o preferenza. Un Padre quando deve amare i due figli deve poter prescindere dalle affinità caratteriale con l'uno o l'altro.
Il nostro giudizio spesso è sporcato dalle questioni puramente soggettive. Il giudizio vero arriva solo nel momento in cui si è in grado di Vedersi, di Conoscersi e quindi conoscendo i propri moti interiori si è capaci di essere imparziali ed oggettivi.

Prescindere dal giudizio non è la base ma un traguardo a cui si arriva.

Quel che volevo dire sopra era che ogni volta che giudichiamo qualcosa negativamente probabilmente , se nn siamo ancora in gradi di essere imparziali, stiamo non accettando qualcosa di noi.

:C:

Uno 01-01-2007 21.47.58

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 27393)
Ritiro su questa discussione perchè vorrei comprenderre meglio come si fa a specchiarsi negli altri.
Qualcuno avrebbe un esempio di quelli magici che mi possa aiutare? icon_mrgr: abbraccio:
nonso.gif

Per voi donne l'esempio è quasi più facile... (tra l'altro la cosmesi è ancora più "mascherante" che nell'uomo) mettiti davanti ad uno specchio....
Ti osservi, vedi se un ciuffo di capelli è scomposto, se vuoi tu sai se sei realmente spettinata o se soffri di mania di perfezione e quindi nello specchio ti vedi sempre male oppure al contrario non vedi neanche quando sei realmente spettinata, ti vedi comunque bene, anche se l'immagine non mente....
Poi la cosa più difficile è vedere la nostra parte dietro, abbiamo sempre la nostra parte nascosta come tutto ciò che esiste, anche qui la metafora può aiutarci... come facciamo a vederci dietro? Usiamo un'altro specchio no? Spesso infatti capiamo meglio quando una cosa non ce la dicono direttamente ma la dicono ad un'altro e noi ascoltiamo... ma non significa solo questo... significa che se lo specchio singolo ci mette di fronte alla nostra immagine speculare il doppio specchio raddrizza l'immagine della nostra parte nascosta... che è comunque opposta a quella visibile....
Che ho detto? icon_mrgr: (ho ingarbugliato volutamente... ma sono sicuro che qualcuno coglierà delle cose a lui/lei destinate)

griselda 02-01-2007 14.17.07

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27399)
Per voi donne l'esempio è quasi più facile... (tra l'altro la cosmesi è ancora più "mascherante" che nell'uomo) mettiti davanti ad uno specchio....
Ti osservi, vedi se un ciuffo di capelli è scomposto, se vuoi tu sai se sei realmente spettinata o se soffri di mania di perfezione e quindi nello specchio ti vedi sempre male oppure al contrario non vedi neanche quando sei realmente spettinata, ti vedi comunque bene, anche se l'immagine non mente....
Poi la cosa più difficile è vedere la nostra parte dietro, abbiamo sempre la nostra parte nascosta come tutto ciò che esiste, anche qui la metafora può aiutarci... come facciamo a vederci dietro? Usiamo un'altro specchio no? Spesso infatti capiamo meglio quando una cosa non ce la dicono direttamente ma la dicono ad un'altro e noi ascoltiamo... ma non significa solo questo... significa che se lo specchio singolo ci mette di fronte alla nostra immagine speculare il doppio specchio raddrizza l'immagine della nostra parte nascosta... che è comunque opposta a quella visibile....
Che ho detto? icon_mrgr: (ho ingarbugliato volutamente... ma sono sicuro che qualcuno coglierà delle cose a lui/lei destinate)

Beh lo specchio non mente ma gli occhi che vi guardano si...
Se guardo la mia immagine e vedo che niente va bene è perché non mi accetto e non ci metto mano perchè tanto non andrebbe mai bene vorrei essere altro e li nasce o il far finta di non vedere o l'accettarsi. Se faccio finta di non vedere mi abbruttisco ancora di più.Nasce anche la scusa eh dovrei fare questo e quello non ce la posso fare come sono sfortunata e mi piango addosso e rimango tale e quale davanti allo specchio immobile non mi accetto ma non faccio nulla. Aspetto la manna.
Di dinamiche ce ne sono molte posso anche dare la colpa agli altri che mi vedono brutta.
Ma sono io che mi vedo brutta.
Beh spesso lo specchio lo abbiamo ma lo usiamo male se non sappiamo come fare.
A volte li vediamo i difetti dell'altro che abbiamo noi e ci diciamo che noi sapremmo come fare si si perchè tanto lo devono fare loro è molto più semplice. E ci spendiamo in mille consigli per non far nulla noi.
Oppure facciamo di mal comune mezzo gaudio e piangiamo uno sulle spalle dell'altro. O come siamo sfortunati si si facciamoci compagnia. icon_mrgr:
Sulla fine mi son persa ancora di più nonso.gif
Mi viene in mente il sermone del prete alla Messa quando si dice che ognun si prenda il suo.icon_mrgr:
Ma intendi che quando qualcun altro viene ripreso se anche noi siamo convinti di essere come lui ci sentiamo in vergogna o ci risentiamo in qualche modo, nel primo caso ci vorremmo sotterrare perché riconosciamo nel secondo non volendo riconoscere ci irritiamo e ci reagiamo in qualche modo difendendoci coccolando il difetto.
Mi sa che ho fatto un casino.
:C:

Ray 02-01-2007 14.41.17

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27399)
Poi la cosa più difficile è vedere la nostra parte dietro, abbiamo sempre la nostra parte nascosta come tutto ciò che esiste, anche qui la metafora può aiutarci... come facciamo a vederci dietro? Usiamo un'altro specchio no? Spesso infatti capiamo meglio quando una cosa non ce la dicono direttamente ma la dicono ad un'altro e noi ascoltiamo... ma non significa solo questo... significa che se lo specchio singolo ci mette di fronte alla nostra immagine speculare il doppio specchio raddrizza l'immagine della nostra parte nascosta... che è comunque opposta a quella visibile....

Al di la del fatto che stare a sentire due che parlano di me è un tantiniello difficile da organizzare o, se vogliamo, un'inaspettata fortuna, dici che non si tratta solo di questo.
Mettiamo che chicchesia mi faccia da specchio singolo. Per vedermi dietro ne devo mettere un altro... ma dato che ciò che voglio vedere è la parte nascosta, quel me che si sta specchiando più o meno a mia insaputa, posso usare come secondo specchio me stesso?
So di non essermi spiegato bene... ma un po' forse si capisce. Se faccio tre passi indietro rispetto alla parte di me che si specchia, posso arrivare a vederla da dietro? O in quei tre passi mi porto inevitabilmente dietro lo specchio?

Sole 02-01-2007 15.04.56

Ma forse semplicemente ascoltando qualcuno che parla ad altri e sentondo risuona la cosa per se stessi ci si pone dietro di se. Stando attenti ai segnali o appunto a specchairsi in qualcuno mentre ascolta le parole di altri..
diventa facile allora ascoltare perchè nn colpiti direttamente ma da dietro..

ma forse c'è anche la parte che nn vedo..

sembra quasi di stare nel mezzo tra i due specchi in maniera del tutto impersonale.

Grey Owl 02-01-2007 15.14.29

Ho fatto un'esperimento... ho messo due specchi uno di fronte all'altro e mi sono messo nel mezzo... vedo la mia immagine riprodotta infinite volte... solo che divento piccolo piccolo e devio verso il basso... che strano... l'immagine riflessa di me piu' volte e' sempre piu' piccola e non segue una linea retta...

Se guardo in faccia a un'alta persona il mio occhio destro e' in linea col suo occhio sinistro e cosi' tutto il mio destro e' il sinistro dell'altra... mentre nello specchio se osservo il mio lato destro e' il destro e il sinistro e' il sinistro... se alzo la mano destra vedo nello specchio alzarsi la mano destra...

si capisce?... no eh?...

griselda 02-01-2007 15.17.26

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 27420)
Ma forse semplicemente ascoltando qualcuno che parla ad altri e sentondo risuona la cosa per se stessi ci si pone dietro di se. Stando attenti ai segnali o appunto a specchairsi in qualcuno mentre ascolta le parole di altri..
diventa facile allora ascoltare perchè nn colpiti direttamente ma da dietro..

ma forse c'è anche la parte che nn vedo..

sembra quasi di stare nel mezzo tra i due specchi in maniera del tutto impersonale.

Se il riflesso arriva da un altro riflesso ha meno potenza ma è ugualmente valido. Brucia meno forte perché è velato ma brucia.
Come quando si parla di qualcuno che ha un difetto fisico e tu ti senti a disagio perché lo hai anche tu anche se è nascosto. Ti brucia ugualmente. Scopri così il difetto che ti da fastidio anche se facevi finta o credevi di averlo accettato.

Kael 02-01-2007 15.34.41

Toh.. i due specchi che riflettono... uno davanti e uno dietro... Oriente ed Occidente... Capisci di più quando usi entrambi infatti... ognuno riflette ciò che riflette l'altro, lo raddrizza ma lo "mostra", così il davanti vede il dietro e il dietro vede il davanti... cosa che un solo specchio non può fare.. e tu in mezzo ai due specchi ti scopri "doppio"...
Inoltre, non so se avete notato, ma i specchi di casa, quelli a cui siamo abituati, riflettono un immagine di noi che gli altri specchi, tipo nei negozi o in case altrui, danno in maniera differente... Sarà forse che siamo abituati al tipo di luce che abbiamo in casa, proveniente sempre dalla stessa angolazione... Seppur di poco infatti, se sposti la luce cambia l'immagine riflessa...

Grey Owl 02-01-2007 16.10.18

Esperimento
 
Mi sono posto davanti ad uno specchio (non di casa) ed ho fatto questo esperimento:
Con lo sguardo osservavo il mio occhio destro allo specchio e con l'attenzione "sentivo" il mio occhio sinistro e poi ho osservato il mio occhio sinistro (riflesso nello specchio) e "sentivo" il mio occhio destro... poi ho fatto la stessa operazione con le orecchie e con le spalle e con altro della mia immagine riflessa nello specchio...
Ad un certo punto ho come sentito un punto centrale tra me e la mia immagine dove confluivano tanti raggi... un punto di convergenza... invisibile all'occhio ma percepibile... strana sensazione... infine osservavo quella immagine di me come un'altro che fosse alla finestra... dietro il muro... avevo ora un'immagine di me diversa... osservavo con curiosita' quell'immagine di me che non avevo notato prima... i capelli, la fronte... gli occhi...

La cosa strana e' che potevo vedere una parte della mia immagine allo specchio (parte sinistra) ed allo stesso tempo potevo portare consapevolmente attenzione nel corpo alla sua parte opposta (parte destra)... facendo questo "incrocio" dopo un po' percepivo questo punto centrale tra me e l'immagine allo specchio...

Bon... mi e' venuto cosi' questo esperimento... pero' mi ha lasciato una strana sensazione...


manata.gif

RedWitch 02-01-2007 17.16.01

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27399)
come facciamo a vederci dietro? Usiamo un'altro specchio no? Spesso infatti capiamo meglio quando una cosa non ce la dicono direttamente ma la dicono ad un'altro e noi ascoltiamo... ma non significa solo questo... significa che se lo specchio singolo ci mette di fronte alla nostra immagine speculare il doppio specchio raddrizza l'immagine della nostra parte nascosta... che è comunque opposta a quella visibile....

Il doppio specchio raddrizza l'immagine .. che in genere vediamo distorta... è quindi più semplice se qualcosa che sta in noi viene detta ad un altro.... in questo modo possiamo vederla "al dritto" , riuscendo poi a rapportarla a noi stessi?

Per esempio, a me capita, soprattutto se vedo delle somiglianze con un'altra persona di cercare di osservare il più possibile se a questa persona vengono dette cose, che posso rapportare su di me.. e che non vedo o nego che ci siano..

Non riesco a vedere questo passaggio di Sole:

Citazione:

sembra quasi di stare nel mezzo tra i due specchi in maniera del tutto impersonale
se stessimo in mezzo a due specchi in maniera impersonale, potremmo osservarci oggettivamente. Ma non riesco a capire bene cosa intendessi..
:C:

Astral 03-01-2007 10.55.19

Bisogna anche notare che mettendo uno specchio dietro di noi, abbiamo anche un infinita proiezioni di specchi, poichè quello di dietro riflette l'immagine davanti, che nello stesso momento riflette quella dietro, fino a creare infinite proiezioni.

Uno 03-01-2007 11.26.46

bravi sia Red che Astral, state iniziando a tirare fuori il senso....

Non è la stessa cosa che io mi rispecchi su una sola persona o su almeno due persone.... se io Ascolto ciò che qualcuno dice ad un'altra persona lo comprendo meglio che se lo dicesse direttamente a me....
C'è quello che non trovando modo migliore chiamo effetto risonanza e che Astral ha evidenziato nella metafora... con più di due persone di raffronto si moltiplica in maniera esponenziale l'effetto di qualsiasi cosa queste persone facciano o abbiano intenzione di fare.
Qui si può leggere una delle innumerevoli chiavi di
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro
o nella versione di Tommaso
Dove ci sono tre divinità, esse sono divine. Dove ce ne sono due o una, io sono con lei

Kael 03-01-2007 13.51.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27473)
con più di due persone di raffronto si moltiplica in maniera esponenziale l'effetto di qualsiasi cosa queste persone facciano o abbiano intenzione di fare.

Dunque si tratta molto di "intenzione"... Più le due persone hanno un intento in comune, e più si raffrontano, si mettono una di fronte all'altra, creando quel gioco di specchi di cui parlava Astral che si verifica tanto più gli specchi sono allineati frontalmente. Da quella posizione, se si inzia a ruotarli verso altre direzioni (quindi variando intento) la moltiplicazione dei riflessi cala fino a che non si vedono più...

Capita sovente che quando ci dicono qualcosa a noi non capiamo, poi se ascoltiamo la stessa cosa mentre viene detta ad altri, di colpo ci sembra tutto chiaro... Un Maestro quindi si trova avvantaggiato ad usare questa "tecnica"... spiegando le cose ad un allievo davanti alla classe, lo può usare un po' come "cavia"... e non solo le spiega in realtà a TUTTA la classe, ma fa anche sì che questa classe possa vedere meglio che se non le spiegasse di volta in volta ad ognuno singolarmente... Il Maestro fa da catalizzatore e in tal modo tutta la classe ha la possibilità di accelerare il processo di apprendimento...

PS: A proposito di specchi... si dice che chi ne rompe uno lo aspettano 7 anni di guai... Il sette è legato all'evoluzione, e da questo punto di vista racchiude un senso profondo, anche se è "solo" un detto popolare che spesso si pronuncia senza pensarci...

Ray 03-01-2007 14.40.29

Riprovo ad esporre il mio dubbio, vuoi mai che abbia un senso.

Una cosa è il meccanismo grazie al quale con due specchi vedo meglio (moltiplicato dall'effetto risonanza) ciò che potrei comunque vedere con uno solo, seppur con maggiore difficoltà e, in certi casi, invertito. Fin qui il discorso è chiarissimo.

Altra cosa invece è dire, come mi sembra sia stato inteso ma forse prendo un grosso abbaglio, che grazie a due specchi posso vedere una parte di me che altrimenti è impossibile vedere. In questo caso non si tratta di raddrizzare ciò che è invertito o di godermi un'angolazione migliore (come è utilissimo ma è il caso sopra), si tratta proprio di qualcosa che resterebbe comunque nascosto, al di la della mia intenzione, della mia sincerità, del mio Ascolto e del mio Sguardo.
Se non mi son preso l'abbaglio c'è quindi qualcos'altro e, in questo caso mi sfugge il meccanismo... il dove cosa quando come vedere.

Ho una teoria un po' strampalata a riguardo a dire il vero... connessa con l' "io sono in mezzo a loro"... ma è strampalata parecchio e mi piacerebbe avere qualche chiarimento prima di intraprendere inutili ed illusori tentativi.

Astral 03-01-2007 15.59.44

Vorrei aggiungere il fatto che anche se abbiamo uno specchio avanti e uno indietro, ci manca sempre un punto di vista, infatti ci manca anche uno specchio in basso o uno specchio in alto, uno specchio che mi faccia vedere come appaio dall'alto, e uno come appaio dal basso.



p.s: non è ben capito cosa succede se uno rompe lo specchio? Significa che ho perso un punto di vista, e la mia visuale diviene sempre più soggettiva?

Kael 03-01-2007 16.10.40

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 27484)
p.s: non è ben capito cosa succede se uno rompe lo specchio? Significa che ho perso un punto di vista, e la mia visuale diviene sempre più soggettiva?

Si che hai capito, rompere uno specchio significa perdere una possibilità per "vedersi" e di conseguenza conoscersi... "Rompere uno specchio" poi metaforicamente può anche significare rompere un legame, un'amicizia o comunque non accettare più una determinata persona... la quale, se facciamo molta fatica ad accettare, significa che ci sta mostrando molto di noi... proprio come uno specchio...

:C:

Uno 03-01-2007 18.01.07

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 27484)
p.s: non è ben capito cosa succede se uno rompe lo specchio? Significa che ho perso un punto di vista, e la mia visuale diviene sempre più soggettiva?

Gli specchi materiali e reali sono delle superfici particolari... ci sono molti riti/tecniche, alcuni molto antichi, tramandate anche quando gli specchi non erano come oggi, per l'esplorazione di mondi interni ed esterni.... quindi romperne uno è come fare l'incontrario di una scuola iniziatica vecchia maniera (cioè dalla durata di 7 anni), si frammenta ancor di più l'immagine e quindi la visione del mondo a cui possiamo accedere.... non entrerò qui nei particolari dei riti e cosa mettono in moto, capiterà l'occasione.

Astral 03-01-2007 18.08.44

Spero che capiterà, perchè se lanci un discorso e poi lo ritiri, non soddisfi la mia curiosità, l'alimenti:) .

Quanto all'ultimo topic di Kael, vorrei aggiungere che è vero che molto spesso un atteggiamento che ci infastidisce di qualcun'altro, può essere una parte di noi non risolta che proiettiamo all'esterno, si tratta quindi questo di uno spunto utile.

Tuttavia...

Non sempre è cosi, a volte ci sono persone che a livello energetico si respingono, e se sto molto male con una persona, oltre al fatto che possono esserci dei lati non risolti devo considerare invece, che dovrei ascoltarmi ed allontanarmi da quella persona, sopratutto non forzarsi a frequentarla.

Diciamo che molto spesso si può capire quando c'è qualcosa di irrisolto, perchè parte dentro di noi un energia forte dentro che si agita, mentre se io con una persona non ho nulla a che spartire, e mantengo con serenità le distanze, in questo caso non credo si tratti di specchi, si tratta semplicemente che può essere positivo proseguire su sentieri diversi.

Kael 03-01-2007 18.40.58

Si infatti Astral, nessuno dice di costringersi a frequentare per forza chi non è particolarmente in sintonia con noi... Ognuno avrà sempre le sue preferenze, ma se c'è una persona che ci stride e infastidisce in maniera particolare beh, significa che c'è qualcosa sotto... di nostro.
Una cosa è essere distaccati ma non influenzati, cioè scegliendo noi con chi vogliamo stare, altra cosa invece essere "costretti" ad evitare determinate persone, non riuscire nemmeno a salutarle o fare 4 chiacchiere per buona educazione... in quel caso allora non siamo del tutto liberi e c'è qualcosa che va sistemato in noi stessi...

jezebelius 03-01-2007 20.45.09

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 27493)
Gli specchi materiali e reali sono delle superfici particolari... ci sono molti riti/tecniche, alcuni molto antichi, tramandate anche quando gli specchi non erano come oggi, per l'esplorazione di mondi interni ed esterni.....

Riprendo anche un attimo ciò che Red, nel riportare un passo del "Fedro", ha lasciato:
Citazione:

Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.
(Fedro)
E' assodato a cosa serva uno specchio ed anche a cosa ne servano due o più di due. Quello che però non mi sembra chiaro è il " come " avvenga questo meccanismo o meglio quale dinamica sia evidenziabile in questo lavoro. Provo a spiegare ciò che intendo.
Abbiamo parlato di risonanza e di comunanza di intenti, ed abbiamo detto che, nel caso di un indirizzo comune, chi fa parte di un gruppo( quindi tanti specchi quanti sono i componenti ) è agevolato da questo meccanismo.
Ora nello specchiarsi ( all'interno del gruppo ) la dinamica, secondo me, è tale da " muovere dal basso" o meglio riporatare alla superficie, ciò che, con uno specchio, si è visto solo in maniera superficiale, non piena.
Per questo verso, ad esempio , come se di un albero, dall'alto, si veda soltanto la chioma e non si riesca a vedere il tronco con le radici; oppure come se la superficie del mare fosse come uno specchio ( in presenza quindi di uno che rifletta ), nel caso di due o più vi è come una sorta di "rimescolamento" per cui ciò che si trova nel fondo torbido inevitabilmente viene alla luce, in maniera tale che lo si possa cogliere in maniera piena per valutare, in questo modo, la tridimensionalità del difetto, e della sua fonte, più che la bidimensionalità nascente dall'immagine riflessa. In questi senso è anche concepibile un movimento di punti di visione che non una statica, si fa per dire, presa di coscienza di ciò che da fastidio, nascente da un riflesso " semplice "

Uno 03-01-2007 22.53.46

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 27494)
Spero che capiterà, perchè se lanci un discorso e poi lo ritiri, non soddisfi la mia curiosità, l'alimenti:) .

Vedilo come un iperlink ancora da inserire, la curiosità può essere una buona cosa se alimentata e indirizzata bene

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 27498)
Riprendo anche un attimo ciò che Red, nel riportare un passo del "Fedro", ha lasciato:


E' assodato a cosa serva uno specchio ed anche a cosa ne servano due o più di due. Quello che però non mi sembra chiaro è il " come " avvenga questo meccanismo o meglio quale dinamica sia evidenziabile in questo lavoro. Provo a spiegare ciò che intendo.
Abbiamo parlato di risonanza e di comunanza di intenti, ed abbiamo detto che, nel caso di un indirizzo comune, chi fa parte di un gruppo( quindi tanti specchi quanti sono i componenti ) è agevolato da questo meccanismo.
Ora nello specchiarsi ( all'interno del gruppo ) la dinamica, secondo me, è tale da " muovere dal basso" o meglio riporatare alla superficie, ciò che, con uno specchio, si è visto solo in maniera superficiale, non piena.
Per questo verso, ad esempio , come se di un albero, dall'alto, si veda soltanto la chioma e non si riesca a vedere il tronco con le radici; oppure come se la superficie del mare fosse come uno specchio ( in presenza quindi di uno che rifletta ), nel caso di due o più vi è come una sorta di "rimescolamento" per cui ciò che si trova nel fondo torbido inevitabilmente viene alla luce, in maniera tale che lo si possa cogliere in maniera piena per valutare, in questo modo, la tridimensionalità del difetto, e della sua fonte, più che la bidimensionalità nascente dall'immagine riflessa. In questi senso è anche concepibile un movimento di punti di visione che non una statica, si fa per dire, presa di coscienza di ciò che da fastidio, nascente da un riflesso " semplice "

Il "trucco" degli specchi è proprio un passaggio bidimensionale tra ambienti tridimensionali... come esistono passaggi tridimensionali tra ambienti quadridimensionali etc etc.... ma questo non ti dirà niente lo stesso mi sa...
Rimaniamo all'aspetto psicologico e a un singolo specchio, sei tu e una persona di fronte, cosa passa tra voi?
Dipende dal tipo di rapporto... ma per quanta confidenza ci sia non potrà mai passare tutto Jez verso chiamiamolo Caio e neanche tutto Caio verso Jez.
passa quello più o meno consciamente i due vogliono/possono (queste due cose poi sono molto legate) lasciar passare... quindi l'enorme complessità della personalità (strumento che utilizziamo per interfacciarci con il mondo) deve passare per uno spazio molto piccolo (anche al massimo dei rapporti è sempre comunque piccolo tranne quando... lo scrivo dopo) quello che i due si concedono per cui se visualizziamo la personalità come un palloncino questa deve comprimersi e passare in un piccolissimo spazio... ridotto poi dal passaggio dell'altra personalità... a volte una delle due "sommerge" l'altra ma lasciamo i casi limiti da parte.
Dove e come cambia la faccenda? Cambia quando le due personalità vogliono cercare di passare "genuinamente"... senza calcoli preconcetti (più o meno consci)... dovremmo parlare di trasporto... e di amore, passione, allora succede qualcosa di raro alle massime intensità, i due palloncini si trovano in mezzo si mescolano si potenziano e tornano indietro... anzi per esere più precisi si espandono nell'ambiente... si irraggiano (immagina palloncini di gas senza "buccia) con raggi che contengono caratteristiche derivate dalla partenza più i prodotti di esse, quindi tornano/si irriaggiano molto più completi e "pieni" di come sono partiti, quando accade questo ci si specchia realmente.
il processo sopra descritto può avvenire a diversi livelli... anche materialmente con uno specchio riflettente.... non ci vediamo sempre uguali...

Scusate la lunghezza e la non completezza, ma se la griglia è larga un tot mettere troppa carne non la fa cuocere.


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