Un aguzzino nella testa
Bon ho bisogno di certezze sulle quali costruire perchè sui dubbi si scivola.
Ho bisogno di fare tacere quel non so che, che parla nella mia testa, e non è il grillo parlante, ma un torturatore, che cerca di sfinirmi, di farmi fare quello che più gli aggrada, succhiandomi via poi ogni briciolo di energia e con essa ogni briciolo di volontà. Passo da stati di sofferenza a stati di rabbia pura che se non sto attenta si trasformano in aggressività che spesso rasenta l'autodistruttività. Dietro a tutto ciò ci sono le mie paure, da cui cerco sempre istintivamente di scappare perchè non vorrei averle. Il non volerne prendere atto, il cercare di scansarle fa si che scatti quanto detto sopra. Una lotta esasperante per il potere per il controllo dell'incontrollabile. Devo stare il più presente possibile, concentrata in quello che faccio, in modo da non dargli spazio per parlare. Se per caso mi distraggo e ascolto cosa dice non devo entrare in conversazione con "lui" ma riconcentrarmi sul da farsi. Mi sento come se avessi satana alle calcagna che mi tenta e ritenta affinchè io possa cedere e dare spazio alle parti più basse della mia anima. Allo stesso tempo non devo reprimere il mio stato d'animo. Ma lo stato d'animo è dato anche da ciò che dice il mio torturatore e dallo spazio che do lui. A volte recito l'Ave Maria come un Mantram e ritrovo un attimo di pace... Quindi mi sorge un grosso dubbio che mi immobilizza lo devo tener sempre muto il torturatore? |
mano a mano che proseguirai emergerà un qualcosa che ti aiuterà.
cmq in un certo senso si (quantomeno per quello che penso di aver compreso io) |
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Se mi posso permettere, da quello che scrivi, appare che in te c'è tanta rabbia repressa che a volte sta buona e a volte sale su come un demone dominante, e se è troppa la rabbia repressa chiaramente è distruttiva, ma soprattutto quando è così tanta non si riesce ad usarla, è troppa... . Tu sei anche quella rabbia, non c'è niente di male ad essere arrabbiati, a sentire vendetta, odio, rancore, gelosia, cattiveria ecc ecc sono emozioni che scaturiscono da eventi vissuti, se le butti giù torneranno rafforzate, centuplicate. Forse il torturatore che dici potrebbe rappresentare il mezzo tra l'immagine che vorresti vedere di te e il nero che sale in certi momenti e che non vuoi? Quote:
Quando abbiamo una grande matassa di lana con tanti e tanti nodi da sciogliere sarebbe impossibile cercare di farlo partendo dal lato del filo più interno della matassa, perchè solo il fatto di cercare di tirarlo fuori creerebbe un enorme grosso nodo terribilemente complicato da sciogleire, occorrerebbe una grandissima pazienza e tolleranza ed esperienza. Invece si iniza dal lato del filo fuori, ma così non vediamo cosa c'è dentro e quanto lungo sarà il lavoro e il filo. Iniziamo con il primo nodo e scopriamo che poi ne incontriamo un secondo ecc ecc andando avanti. Fino a sciogliere tutta la grande matassa. Invece noi con i nostri nodi interiori pretendiamo di prenderli, buttare all'aria tutto e risolvere... penso che lavorando su piccole cose alla fine la matassa trova da sola la via per sciogliersi. Cosa volevo direicon_mrgr:? Che se non hai (giustamente) la forza di affrontare la grande paura, lavora su piccole ( piccole per modo di dire) cose e vedrai che un giorno ti accorgerai di guardare la paura che ti faceva paura. La domanda sorge spontanea: e su cosa lavoro? beh, sulla quotidianità, ad esempio magari ti repelle scrivere con la penna rossa, iniziando a scriverci mai penseresti che potresti risolvere la questione del fumo (è un esempio scemo eh!) ma siccome dal di fuori la matassa annodata non la vediamo, se sciogli un nodo arrivi all'altro e così via... Quote:
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Scusa per il fiume di parole spero che ti rasserenino un pò... |
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specifico meglio perchè così non si capisce una mazza. la frase "cmq in un certo senso si" può essere fuorviante. Vediamo se riesco a spiegarla meglio. Ciò che devi imparare (come tutti a silenziare) è il "pre-giudizio" (è lui il torturatore di cui parli, ) su una cosa non la cosa stessa. la rabbia c'è amen, osservala (guardala in faccia come dice Sole), non giudicarla (bene/male ecc. ecc.) dalle il tempo di emergere e osserva sempre senza giudicare da cosa nasce. non c'è nulla di sbagliato in te. mano a mano (e pian piano) che si riesce a dilatare il tempo di reazione (quello che fa scattare il pregiudizio) qualcosa in te emergerà e ti aiuterà in questo processo |
Sono alle prese con la belva (icon_mrgr: la famosa biscia) come te e non ho soluzioni in mano Gris, mi spiace abbraccio: ma posso suggerirti una cosa che mi ha aiutato molto?
Digli di si. (così vado a trovare Sole a quel paese icon_mrgr: icon_mrgr: ) Posto che non dovresti percepirlo come altro da te e già qui mi scappa da ridere perchè lo hanno detto anche a me..hai voglia..comunque, dagli ragione. Il che non significa assecondarlo nelle sue mattane ma legittimare la sua esistenza. Se è incacc..avrà un motivo e se il motivo a te pare assurdo concediti per un secondo di pensarla diversamente. Perchè a parlarti di non giudicarti neanche ci provo perchè mi stò consumando nel tentativo. Po ripeto, sono in viaggio non so dirti che treno prendere e a che stazione scendere. dry.gif Se vuoi ridere però ti racconto una cosa che mi è successa oggi. Ero dal mio psicoterapeuta e ho messo insieme i vari momenti-no della mia vita, li ho esposti cercando la constatazione e non il giudizio (vi adoro, la parcella la dovrei pagare a voi icon_mrgr: ) alla fine Gri m'è uscito che si, sono arrabbiata, sono arrabbiatissima e inca..ehm..issima con tizio caio e sempronio e vorrei sfasciare la testa di almeno due terzi di quelle persone, violentemente e (sigh) gustosamente, e incredibilmente dirlo ad alta voce ad un estraneo un pochino il moto d'odio s'è spento. E ho accettato di essere arrabbiata e impaurita perchè ho vissuto l'abbandono. E sono fragile. Abbiamo lavorato un pò su questo e poi lui mi fà "bene, siamo riusciti a vedere le cose, a legittimarle, ad ammettere che la rabbia esiste e anche la paura ...-pausa- e adesso ti dico una cosa in dialetto...:sornione: e adesso che fòòmm?" :U icon_mrgr: icon_mrgr: e adesso che facciamo? Volevo strangolarlo, alla faccia della rabbia inespressa..ahahah e che ti pago a fare uffa? La verità è che dobbiamo imparare a convivere con i nostri mostri, e che cambiare rotta è un clic che scatta solo con lungo allenamento e costanza..e pazienza. Ce le abbiamo tutte e tre stè qualità, che dici? diavolo.g: abbraccio: coraggio Ti auguro che capiti anche a te di sperimentare un momento, un luogo, una persona o qualsiasi cosa che ti faccia vivere l'assenza di giudizio come è capitato a me qualche settimana fà, è una sensazione inesprimibile di assoluta accoglienza che cambia la vita fiori.gif fiori.gif (anche se non risolve se lasciata fine a se stessa) |
assenza di giudizio significa libertà in un altro certo senso.
il mostro cresce se trattieni per paura (e lavora in fondo) perchè è della paura che si alimenta (non so spiegarlo meglio di così) |
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Quindi ascolto l'aguzzino che mi aizza ma non devo muovere un muscolo? diavolo.g: Citazione:
(ti sono riconoscente apprezzo molto abbraccio:abbraccio:abbraccio:ma non so se avrò energie per arrivare alla fine del post osanna.gif) Magari se non ti spiace rispondo un po' per volta. Citazione:
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Mi fermo qui non ho più energia scusa. Poi o domani ci ritorno. Grazie ancoraabbraccio: Citazione:
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