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Ray 22-10-2007 00.28.33

Mal comune mezzo gaudio
 
Ma che scherziamo?

Se mi fa male il ginocchio e fa male anche a te, allora per metà godo?

nonso.gif

Grey Owl 22-10-2007 01.22.10

Eggià... sennò mica avrebbero successo tutte quelle trasmissioni pomeridiane in cui si raccontano storie tristi di persone sfortunate e messe male.

La mente dell'uomo è fatta così... sapere di non essere la sola persona a stare male pone in uno stato di mezzo gaudio.

Frasi del tipo:
Beh... almeno non ci sono solo io a soffrire.
Soffro ma almeno non sono l'ultimo della fila.
Oggi a me ma sicuramente domani a te.

Il mezzo gaudio inteso come un giustificarsi per rincuorarsi. Il pensare di non essere i soli a soffrire pone in uno stato di accettazione e sopportazione del dolore stesso.

Il ginocchio fà male a me come potrebbe fare male a te.
Sapere che il mio male può essere il male di tutti (sentito e sofferto) mette in uno stato di mezzo gaudio.

dafne 22-10-2007 08.37.29

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41449)
Ma che scherziamo?

Se mi fa male il ginocchio e fa male anche a te, allora per metà godo?

nonso.gif

In effetti sembra un pò un controsenso. credo che significhi che se un male è condiviso (mal comune) ci si rallegra a metà, nel senso che se ho preso quattro in matematica e lo ha preso anche metà della classe mi consolo un pò sapendo che anche altri hanno fallito. Non è un vero godere, solo mezzo, una specie di consolazione ..
:C:

turaz 22-10-2007 09.45.29

beh vista da un punto di vista "positivo" può anche essere che essendo non solo io ad avere un certo "male" può essere più facile osservarlo attraverso qualcuno che vive lo stesso problema...

ciauzz

RedWitch 22-10-2007 10.56.25

In questo detto ci trovo un modo utile per abbassare l'importanza personale.
Mi fa male un ginocchio (soffro, e mi sembra che soffro tremendamente solo io icon_mrgr:), poi vedo altre persone che hanno male al ginocchio, e allora mi rendo conto che non sono l'unica a cui fa male il ginocchio e che magari altri affrontano la cosa senza lamentarsi come me..
Non sono contenta se altri stanno male, ma posso usare l'averlo visto per pormi in maniera differente e non pensare di essere l'unica sulla faccia della terra a soffrire..

In genere per esprimere questa cosa uso il detto "Siamo tutti nella stessa barca.. "

turaz 22-10-2007 11.03.21

redwitch.. semplicemente descrive qualcosa che "avviene" normalmente... (in un'accezione neutra)
ossia per comprendere qualcosa di "verticale" io la devo orizzontalizzare al mio livello... quindi la devo "abbassare" al mio grado di consapevolezza.
in una connotazione negativa è quanto dici tu.
almeno secondo me

griselda 22-10-2007 11.38.05

Secondo me mal comune mezzo gaudio è un modo di soffrire meno, di togliere potere alla sofferenza. Basta sentire che un altro sta come noi per sentirsi meno sfortunati. In quel momento ci si avvicina all'altro. Vi è comprensione perchè accomuna lo stesso problema.
Quindi anche per me è IP.
Ma non per tutti è mezzo gaudio, ci sono persone che approcciando a se stessi comportandosi così: soffro taccio non lo dico a nessuno e tendo a risolvere il problema sopportando stoicamente la mia sofferenza e quando sentono qualcuno che si lamenta usano questo momento per sentirsi più forti e dimostrare che si può soffrire senza lamentarsi in questo caso il gaudio e tutto loro nell'abbassare l'altro per la sua sofferenza dimostrando che loro sono superiori.
Al di là di queste due possibili espressioni di IP credo che il gaudio del mal comune sia quello specchio momentaneo che innanzitutto unisce ma che ci permette anche di specchiarci e vederci sotto angolazioni diverse.

:C:

Sole 22-10-2007 14.39.36

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41449)
Ma che scherziamo?

Se mi fa male il ginocchio e fa male anche a te, allora per metà godo?

nonso.gif

E non potrebbe starci il discorso che in tanti si sopporta meglio la luce (buio in questo caso)?
Il mezzo gaudio potrebbe non essere nel godimento del male altrui ma nel sollievo del proprio perchè in qualche modo "distribuito".

dafne 22-10-2007 14.43.22

E se lo vedessimo come un ammonimento?
Voglio dire, proprio perchè di tendenza il fatto che anche altri abbiano il nostro stesso problema ci fa godere in realtà il proverbio vuole sottolineare che c'è solo mezzo gaudio, perchè è finto, un pagliativo..
booh.gif

cassandra 22-10-2007 15.13.35

Mi viene in mente una persona che parla di altri che hanno vissuto medesime situazioni e si tira su il morale considerando che il suo male è anche altrui e tende ad evidenziarlo per ridurre il suo carico personale...
Faccio un esempio:si dice di Tizio che è poco serio,Tizio a sua volta sottolinerà la poca serietà altrui per ridimensionare la sua...
Una sorta di comune denominatore che è anche una giustificazione inconscia talvolta...se io sono cattiva,ma lo sei anche tu,lui etc.mi sento un po meno cattiva ed anche allegerita del peso di quella data caratteristica.
L'esempio classico potrebbe essere una persona che tradisce il partner e viene scoperta,la notizia si diffonde nel sociale,a quel punto quando quella persona viene a sapere che altre hanno avuto lo stesso comportamento,gode del fatto di non essere sola ad essere mal giudicata...io la vedo proprio come un godere del fatto che il male non è soltanto nostro,egoisticamente se stai male pure tu,se anche tu tradisci per me è meglio!
Ci sta?
:C:

turaz 22-10-2007 15.22.00

a mio avviso ci sta... ma in una connotazione essenzialmente "negativa" del detto

cassandra 22-10-2007 15.53.05

Io ce la vedo una connotazione negativa Turi perchè altrimenti sarebbe "ben comune mezzo gaudio"...ma magari è un mio limite di visuale che spero venga chiarito alla fine...

turaz 22-10-2007 15.55.32

beh certo si parte da un qualcosa che è considerato "male" in genere... quindi già la partenza è "negativa"... in un certo senso...(cmq con quanto dici concordo se lo analizzo da un punto di osservazione completamente negativo)... solo che a mio parere rimane viziata in "negativo" anche l'analisi successiva

gibbi 22-10-2007 22.13.50

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41449)
Ma che scherziamo?

Se mi fa male il ginocchio e fa male anche a te, allora per metà godo?

nonso.gif

Dal mio punto di vista non si può parlare di godimento, non provo una sensazione
piacevole per il fatto che anche a te Ray diavolo.g: faccia male il ginocchio sinistro come a me piango.gif .
Certo sapere che il fare le scale ,in certe condizioni, è una sofferenza anche per te , mi aiuta psicologicamente a meglio sopportare il mio di dolore e questo sollievo collegato alla condivisione è un fatto che mi sento di confermare.boccaccia: .
Quello che al momento ancora mi sfugge è : " perchè sapere che anche tu zoppichi e trascini la gamba sinistra nel salire le scale , anzichè farmi provare un dispiacere per la tua situazione , migliora la mia sopportazione ? "nonso.gif

Shanti 22-10-2007 22.52.49

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi
Quello che al momento ancora mi sfugge è : " perchè sapere che anche tu zoppichi e trascini la gamba sinistra nel salire le scale , anzichè farmi provare un dispiacere per la tua situazione , migliora la mia sopportazione ? "

Forse perchè mentre mi trascino la gamba su per le scale sono chiusa, concentrata sul mio dolore e non penso ad altro. Poi vedo te nella mia stessa situazione, e per questo posso capire come ti senti, potrei dire a te, o tu a me, che ho imparato che se metto il piede in un certo modo fa meno male, si potrebbe provare, o potremmo sostenerci a vicenda salendo le scale e magari anche dimenticarci per un po' del male, sdrammatizzando e ridendo per la situazione in cui ci troviamo... mal comune mezzo gaudio fiori.gif

Ray 23-10-2007 00.37.00

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 41504)
E non potrebbe starci il discorso che in tanti si sopporta meglio la luce (buio in questo caso)?
Il mezzo gaudio potrebbe non essere nel godimento del male altrui ma nel sollievo del proprio perchè in qualche modo "distribuito".

Effettivamente la risposta che mi ha più incuriosito è questa di Sole (a parte la cosa della luce...)

Forse il mal "comune" non è un male che abbiamo sia io che te ad ognuno il suo (male raddoppiato) ma un male che ci dividiamo, lo stesso male, come una valigia da portare in due...

gibbi 23-10-2007 21.32.10

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41560)
Forse il mal "comune" non è un male che abbiamo sia io che te ad ognuno il suo (male raddoppiato) ma un male che ci dividiamo, lo stesso male, come una valigia da portare in due...

E se la valigia si può portare in due, alla fine pesa la metà...
A mio modo di vedere uno stesso male o problema o difficoltà se condiviso con altri che siano persone conosciute o meno può dare momentaneo sollievo , sapere di non essere il solo in una determinata situazione può farti guardare al tuo dolore con occhi più comprensivi (sento il mio e anche quello dell'altro), ma il tutto si riduce ad un sollievo psicologico e di breve durata, poi il mio problema è e resta tutto mio e nella sua originaria intensità.

Ray 23-10-2007 22.28.17

Uhm, Gibbi... ma il detto non dice sollievo, dice proprio gaudio. Godimento. In effetti, se ci pensiamo bene, portyare la valigia in due, quindi con mezzo peso, spesso ci fa godere nel portarla... ci fa godere uno dell'altro... senza quella valigia da portare magari non staremmo così vicini.

Poi ricordiamoci che la valigia serve...

Uno 23-10-2007 22.31.25

il senso reale del proverbio non è quello che oggi psicologicamente gli diamo.
E' una questione di grandezze fisiche reali per ogni cosa esistente nel creato in un determinato periodo, ce n'è una determinata quantità. Quindi anche se singolarmente non possiamo valutare sempre questa dinamica di ogni cosa più ne attingono meno per ognuno ce n'è. Vale anche per qualità positive, esempio saggezza, sapienza etc...
So che non è un concetto facile da capire, non per niente da spazio a "filosofie" aberranti e degeneranti, provo qualche esempio pratico.

Una bella famiglia di quelle di una volta, numerosa. Mettiamo che non se la passi bene, c'è una certa fame che gira. mettiamo che questa fame complessivamente si possa quantificare con la mancanza di 10 panini per fare dei pasti completi, ne consegue che se in famiglia sono in 10 ad ognuno toccherà la fame di un panino, se sono in 5 ad ognuno la fame di 2 panini etc etc....
Stiamo parlando di qualcosa che esiste a prescindere dal numero di chiamiamoli "usufruitori" in quella famiglia in quell'anno c'è quella quantità di fame, come al contrario c'è quella possibilità di saziarsi.
Presi ad uno ad uno se a Gigi manca un panino non sa che significa il fatto che potrebbero mancargliene due o mezzo, lui in quel momento è cosciente di quella fame, il fatto che gli altri della sua famiglia abbiano medesima fame lo consola fino da un certo punto (mezzo gaudio infatti... ), come ha scritto Gibbi poi rimarrà solo con la sua fame.

la cosa come scritto sopra si può ribaltare per esempio con la conoscenza (ma anche con tutto), lo stiamo vedendo in questi anni, tutti studiano, tutti accedono ma tutti sanno poco... alla fin fine dico io si fermano alla conoscenza superficiale... questo vale anche per la ricchezza... la ridistribuzione in se per quanto giusta e condivisibile non è sufficiente, se ci sono 10 ricchi e 1000 poveri i 10 ricchi distribuiscono, diventano poveri anche loro e i 1000 non diventano ricchi.... quindi va creata e contestualmente distribuita la ricchezza... ne capitalismo, ne comunismo... ci vuole un mix (non sto facendo politica sia chiaro eh... era nel discorso delle quantità)
Stessa cosa con la Conoscenza, la Saggezza, questo è l'unico vero e non attribuibile a nessuno, motivo della segretezza di certi insegnamenti tanto per fare altri esempi.

Ok ho messo parecchia carne sul fuoco senza approfondire più di tanto, penso che ne abbiate da elaborare.


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