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siam 11-06-2004 16.52.27

la rabbia
 
ragazzi, vorrei aprire con voi un nuovo argomento... ho un sentimento che vivo da tantissimi anni e che ho deciso di affrontare... la rabbia, l'amarezza per dolori passati, per il senso di ingiustizia... anche se ormai so che nulla è ingiusto di ciò che ci capita, non riesco a superare questo sentimento, che ho represso dentro di me da sempre...
volete aiutarmi a capire?

Un grazie anticipato a chi mi aiuterà a capire e
se possibile affrontare questo sentimento che "sento" è il momento di affrontare

fiori.gif

*Sissi* 15-06-2004 19.12.35

Ciao Siam,
ho letto solo ora questo tuo messaggio.
Purtroppo sei in buona compagnia, intendo io, ho avuto molti motivi nel passato remoto, prossimo e recentissimo di essere arrabbiata.
Sono arrivata anche alla conclusione che non esiste una giustizia, purtroppo la mia rabbia ancestrale affonda le radici nella mia storia di vita di esclusa, di donna "diversa" per mille motivi, di una storia familiare pesante per via di genitori che mi hanno denigrato appena potevano, più che altro mio padre.
Mille cose mi fanno rabbia, soprattutto la gente che mi giudica sulla base di poche cose che sa di me e che mi dice che le mie sono "seghe mentali"... quanto mi sta antipatica questa espressione!! Mi fanno rabbia le persone superficiali, i falsi, i razzisti, i falsi buoni e gentili, quelli che non prendono mai una posizione, quelli che si permettono il lusso di dirti cosa devi o non devi fare, come ti devi o dovresti sentire in certe situazioni, coloro che mi ignorano quando cerco un dialogo, gli snob,.... quelli che parlano sempre e solo di sesso e si vantano dei loro exploits, quelli che con la scusa dello scherzo calpestano gli altrui sentimenti, coloro troppo autoritari pronti sempre a reprimerti e a tapparti la bocca, le persone aggressive ed egocentriche, gli arroganti.
E soprattutto mi fa rabbia che certa gente pensi che il passato e i dolori si possano spazare via facilmente, nulla di più falso.
Come vedi non posso esserti molto d'aiuto, ciao...

Era 15-06-2004 19.52.33

Si che puoi Sissi...
puoi essere d' aiuto...
parlando della tua rabbia
sei nella posizione di aiutare...
principalmente te stessa...perchè niente
di peggio esiste al mondo che reprimere...
e poi gli altri...che si possono confrontare
me per prima che non mi rassegno
all' evidenza..non la chiamo rabbia..
semplicemente delusione...
e finchè sarò delusa di qualcosa so
di avere uno scoglio da superare..
non importa chi mi delude...
dipende da me capire e superare...

ciao dolce cactus fiori.gif

Uno 15-06-2004 20.45.05

Effettivamente anche io ho letto solo adesso, strano non mi scappa mai niente....
Troverei la collocazione più giusta in psicologia ( se non vi secca lo sposterò).

La rabbia....
inanzitutto come dice Era non bisogna reprimerla, se sapeste quanti problemi e problemini psicosomatici possono venire dalla rabbia.... non reprimerla non significa andare a prendere a sberle (o peggio) tutti quelli che ci fanno inc....re, significa prima di tutto prenderne atto, e qui mi sembra che siamo sulla buona strada, da li poi si può iniziare ad analizzare (e nessuno meglio di noi stessi può farlo) il come e il perchè, il quando la cosa succede, inizia e si riaccende. A questo punto Sissi mi avrà già catalogato come superficiale :D , però se non avessi preso posizione lo avrebbe fatto, se le dicessi (e mi guardo bene dal farlo) cosa dovrebbe fare le farei rabbia lo stesso, è difficile trovere un compromesso per lei abbraccio: , è forse arrabbiata contro il mondo intero? Dai Sissi sto scherzando....
Certamente la rabbia indica un... energia? Che non viene sfogata in altro modo, come dice Sissi il rapporto con i nostri genitori può compromettere (o favorire putroppo in pochissimi casi) tutta la nostra fututra vita fino alla morte, solo noi possiamo spezzare la catena, qui non faccio demagogia parlo per esperienza, solo nel momento in cui prendiamo in mano la nostra vita completamente (può essere a 20 o a 60 anni o anche mai) nel momento in cui primo... non ci aspettiamo niente da nessuno, si senbra freddo, brutto ma pensateci se non mi aspetto niente ogni piccola cosa positiva per me sarà una gioia immensa, poi dobiamo avere la forza di staccarci da ogni rapporto che ci incatena in una situazione non giusta, quando siamo sicuri prima lo facciamo meglio è, io personalmente mi sono staccato dai genitori a poco meno di 30 anni, ma ho avuto problemi fin dai 16, mettiamo che fino a 20 avrei dovuto aspettare comunque per essere sicuro, per prepararmi un minimo, ma se mi fossi staccato a 20 22 anni quanto tempo avrei guadagnato? E' vero che da una parte dico questo, ma con il senno del poi so che doveva andare così, però quello che volevo esprimere è che bisogna trovare la forza di tagliare i rami secchi, dopo aver capito che sono veramente secchi.... piuttosto che stare tutta la vita a recriminare contro qualcuno. Ripeto questo non significa che se uno ci dice una cosa giusta ma non ci garba lo eliminiamo, anche se purtroppo osservo che spesso eliminiamo le persone giuste che ci mettono di fronte a noi stessi e ci teniamo strette quelle che da una parte ci accondiscendono dall'altra ci portano sempre più in basso.
Certo la società, le convenzioni etc sono studiate apposta per mantenere un sistema che incrementi certe dinamiche, anche questo è giusto... di ogni cosa non materiale (anche materiale, ma qui mi interessa l'altra) , al mondo ce nè una certa quantità, che sia felicità, saggezza etc e solo chi fatica per esse può possederne, non mi credete? Non importa
Non ho finito, potrei andare avanti giorni, ma 1 non vorrei annoiarvi tutto insieme, secondo abbiamo tempo


farfalla.:

siam 16-06-2004 09.49.22

grazie per le vostre risposte...

Molto di quello che ho letto, in realtà, l'ho anche vissuto... soprattutto quanto dice Sissi, la capisco molto bene...anche per me cattivo rapporto con i genitori, soprattutto con mio padre, difficoltà a rapportarmi con gli altri, tendenza a chiudermi in me stessa... Ho cercato di risolvere questo problema cercando di capire le motivazioni delle altre persone...spesso nei loro comportamenti ci leggevo cose che solo io vedevo e spesso non erano giuste...
Ma ora, quello che so di avere fin dalla nascita è una sorta di "rabbia" contro la vita che mi è data da vivere, i continui dolori, spesso molto pesanti... ho anche vissuto la rabbia verso Dio per lunghissimi anni, su cui ho lavorato e spero di aver compiuto qualche piccolo passo...

Forse la rabbia è solo per me stessa, perchè continuo a vedere cose e persone come io le desidero e non per come esse sono realmente... ho rabbia perchè mi illudo e spesso torno a dare la mia fiducia anche a persone e situazioni con cui ti ritrovi, ancora una volta, a dover soffrire...

Non so... forse sono in un momento di cambiamento e non so quale strada prendere... la rabbia, l'amarezza, il dolore vorrebbero farmi allontanare...ma non è così semplice, soprattutto quando hai sulle spalle la responsabilità e il benessere di altre persone, anche fragili...

Il cuore mi spinge da una parte, e sempre il cuore mi impedisce di allontanarmi...che fare?

Era 16-06-2004 12.43.39

bacini.gif eppure qualche indicazione ce l' hai bacini.gif


luna.gif :W luna.gif

siam 16-06-2004 14.43.43

verissimo Era, ho molte più indicazioni di quanto altre persone al mio posto, potrebbero avere... ma, come ben sai, difficile è fare una scelta con tutta te stessa, e abbracciare anche chi ti sta facendo del male... :-)

come avrai ben capito non sono ancora santa!!!!! :R


chissà forse con una bella :brindiam: mi si schiarirebbero le idee... peccato che io sia anche astemia...dopotutto!!!!

ciao :@@

Era 16-06-2004 21.19.39

e una damigiana di camomilla per Uno? :D lui adora la camomilla
:R :R

gia astemia....che voglia dire che alcune decisioni o scelte vadano prese con la mente non offuscata da.....il resto metticelo tu..che tanto sai che voglio dire.. :W

Uno che dici? va bene così? tutto di seguito...senza andare a capo neanche una volta..o quasi...???? sig piango2.g: sto facendo violenza al mio estro creativoooooooo manata.gif può avere effetti collaterali lo sai????' piango2.g: :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R :R della serie..se non son pazzi non li vogliamo!!!!


luna.gif

siam 16-06-2004 22.01.50

Touchéé...!!!!

nonso.gif

piango2.g:

:C: :C: :C:

Uno 17-06-2004 00.12.02

Citazione:

Originalmente inviato da Era
e una damigiana di camomilla per Uno? :D lui adora la camomilla
:R :R

gia astemia....che voglia dire che alcune decisioni o scelte vadano prese con la mente non offuscata da.....il resto metticelo tu..che tanto sai che voglio dire.. :W

Uno che dici? va bene così? tutto di seguito...senza andare a capo neanche una volta..o quasi...????

luna.gif

No grazie la camomilla la lascio a te che so che la ami quanto me :D
Credo di essermi sbagliato, puoi anche scrivere nel tuo modo bislacco andando a capo :p

Per il discorso si è aperto un confessionale :D per cui non intervengo, tanto questi discorsi li affronteremo chissa quante volte finchè ci sarà internet ;)

siam 17-06-2004 09.36.49

Perdonami Uno..cosa significa "si è aperto un confessionale?" Se ne ho parlato significa che vi ritengo persone in grado di capire anche i lati meno belli di una perosna e...chissà...forse avete anche un consiglio...un'esperienza... da proporre, in modo che chi la riceve può rifletterci...
Ho parlato di quello che vivo, sinceramente, perchè ritengo di essere davanti a persone che fanno o hanno fatto il mio stesso cammino...cioè tentare di capire.. no?
Quindi ben vengano tutti i consigli, le opinioni, le esperienze... sarò grata ad ognuno di voi...
fiori.gif fiori.gif fiori.gif fiori.gif fiori.gif fiori.gif

Uno 17-06-2004 10.13.37

Probabilmente mi sono espresso male e troppo sinteticamente (spesso è un mio difetto ), intendevo che con Era stavate parlando di particolari di cui siete a conoscenza voi, per cui non intervengo su questi, magari o su questa discussione o su altre ne parlerò più in generale o anche con mie esperienze, tutto qui, niente di personale fiori.gif

siam 17-06-2004 12.05.00

E' vero...hai ragione... fiore.gif scusami...
con Era abbiamo un rapporto tutto speciale...
però se ne ho accennato anche qui, significa che mi interessa anche il vostro punto di vista...

un grande :C: :C: :C:

Era 17-06-2004 13.43.36

hai ragione Uno ....
e non immagini quanto mi costa darti ragione :p

ci sono sempre i privati...
Siam dobbiamo fare un' esercizio ok?
t' insegno ok?
(giuroooo vedo e sento le risate di Uno) :R


luna.gif

siam 17-06-2004 15.03.32

ok...Era...sono pronta! :-)))))))) :wow:

Uno 17-06-2004 16.37.42

Citazione:

Originalmente inviato da Era
hai ragione Uno ....
e non immagini quanto mi costa darti ragione :p

ci sono sempre i privati...
Siam dobbiamo fare un' esercizio ok?
t' insegno ok?
(giuroooo vedo e sento le risate di Uno) :R


luna.gif

Ma non c'è nessun problema, solo che visto che ero intervenuto per rispondere alla tua battuta, mi sembrava di dover spiegare perchè non rispondevo sul discorso principale :C:

stella 04-11-2007 17.25.23

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 253)

La rabbia....
inanzitutto come dice Era non bisogna reprimerla, se sapeste quanti problemi e problemini psicosomatici possono venire dalla rabbia.... non reprimerla non significa andare a prendere a sberle (o peggio) tutti quelli che ci fanno inc....re, significa prima di tutto prenderne atto, e qui mi sembra che siamo sulla buona strada, da li poi si può iniziare ad analizzare (e nessuno meglio di noi stessi può farlo) il come e il perchè, il quando la cosa succede, inizia e si riaccende.

Ho ripreso questa vecchia discussione perchè in questi giorni mi capita di vivere questo sentimento, che mi capita quando vivo situazioni di ingiustizia e vorrei sfogarmi, è sbagliato reprimere ma con chi mi sfogo se la persona che è causa della mia rabbia nega tutto ????
Tutti più o meno conoscete la mia situazione nel forum, io mi chiedo come può una persona prendere il mio nome, scrivere quello che gli pare e permettersi così di limitarmi o quantomeno di rendermi la vita difficile....
Ho molta rabbia dentro che mi fa quasi piangere, ho cercato più volte di perdonare, ma visto che non cede e nello stesso tempo non so come incastrarlo mi si scatena una rabbia che non so con chi sfogare.....
Poi quando cerco di spiegare mi sembra che tutte le parole non servano, forse perchè mi sono un po' abituata, ma ogni volta che accade di nuovo ci resto molto male e molto arrabbiata, a volte mi sembra di combattere contro un fantasma...
A parte questo mi sembra interessante capire come la rabbia può essere sfogata meglio che rompendo la prima cosa che capita tra le mani....

Kael 04-11-2007 19.17.32

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 42549)
A parte questo mi sembra interessante capire come la rabbia può essere sfogata meglio che rompendo la prima cosa che capita tra le mani....

Ad esempio costruendo qualcosa di utile...

La rabbia è energia, può farti correre per ore se stai rincorrendo chi ti ha fatto del male... quando invece in situazioni normali non correresti per più di 10 minuti..
Questo è anche uno dei motivi per cui anticamente (non credo si faccia ancora) un pugile veniva schiaffeggiato al proprio angolo dal suo allenatore, in modo che poi a inizio incontro "sfogasse" quella rabbia sul suo avversario...
Certo, quando si tira pugni è facile... per veicolare la rabbia nello studio invece è assai più complicato. Questo per un motivo specifico: la rabbia si propaga dal corpo. Quindi usarla in sforzi fisici è la norma, dal corpo esce e dal corpo si sfoga... Invece per "trasferirla" dal corpo alla mente e magari usarla per lo studio è cosa assai più complessa, implica una padronanza del corpo assoluta, che si mette a disposizione della mente, cedendole tutta la sua energia...

Quindi il primo passo sarebbe avere il controllo del corpo...
Ebbene si, quel corpo fisico tanto bistrattato ormai (soprattutto in occidente), che nemmeno ci ricordiamo di avere, se non quelle poche volte che ci fa male... Anche se a molti può sembrare inutile, la pratica del Training suggerita da Uno può riservare grosse sorprese...

:C:

Ray 04-11-2007 21.39.55

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 42549)
è sbagliato reprimere ma con chi mi sfogo

Non reprimere non significa per forza sfogarsi. Anzi sono praticamente la stessa cosa solo in direzioni opposte. Si reprime n dentro, si sfoga in fuori... spesso facciamo entrambi, ma entrambi vengono dalla stessa esigenza: smettere di sentire (o diminuire).

Invece quel che proponeva Uno nel pezzo che hai citato, l'indagine nella e tutto attorno alla rabbia, prevede la non fuga, il continuare a sentire. Ovvio che la rabia non deve prendere il sopravvento, altrimenti l'osservazione salta e vediamo solo l'esterno, ma la tensione massima da noi sopportabile da il massimo dell'osservazione di cui siamo capaci in quel momento.

Questo fa si che a volte qualcosa dobbiamo sfogare per poter agire, ma di solito questo qualcosa è già sfogato quando ci accorgiamo e ci risolviamo ad osservare.

griselda 04-11-2007 22.12.49

Stella abbraccio:
Venerdì mi stavo arrabbiando mi sono accorta che stavo per reagire ho aperto una pagina di Word e mi sono messa a scrivere ciò che provavo il perchè, cosa avrei voluto fare, dire e perchè volevo fare tutte queste cose. All'improvviso la rabbia non c'era più ma dentro c'era determinazione a fare qualcosa di costruttivo ed è quello che ho fatto che l'abbia fatto bene o male non ha importanza, perchè ci ho messo tutta me stessa, era importante che quell'energia io fossi riuscita ad usarla invece che lei mi mettesse come al solito in ginocchio e creasse in me le solite "lamentazioni".
Non so, ho provato a fare una cosa diversa dal solito e mi è servita, non so se è la strada giusta ma mi è piaciuta.fiori.gif

stella 04-11-2007 23.08.07

Grazie dei consigli.

In effetti quando sono tanto arrabbiata spreco tanta energia che potrei usare più costruttivamente.
E' anche utile osservare cosa succede dentro di me quando mi arrabbio, ma è un tal groviglio che è difficile descriverlo.
Certamento sento salire un groppo che mi fa venir voglia di piangere... Poi sento il bisogno di rompere qualcosa....
Poi devo parlare con chi mi sta vicino per tirar fuori tutto quello che sento, a costo di parlare per ore...

Ray, è vero che quando mi accorgo di essere arrabbiata sto già sfogando, quello che vorrei è che non mi facesse tanto male...

Gris, l'idea di fare qualcosa di costruttivo è buona, e anche quella di scrivere tutto quello che si prova in quel momento, mettere tutto nero su bianco è un modo di sfogare e anche un utile metodo di osservazione, importante è scrivere "a caldo"... se poi a questo segue la determinazione a fare qualcosa, specie qualcosa di utile e magari che mi dia una certa gratificazione, dovrebbe far sbollire la rabbia.

Kael, anche il T.A. è molto utile.... veramente dopo qualche esperienza passata non l'ho preso molto in considerazione, ma concentrarsi su una parte del proprio corpo fino a sentirla calda e pesante fino ad arrivare, gradualmente, a sentire tutto il corpo, è un ottimo esercizio di concentrazione che oltre a rilassare serve a controllare il proprio corpo... e anche la propria attenzione, direi... scostandola da tutto quello che la distoglie.
Penso proprio che riprenderò a esercitarmi.


Devo dire che già il fatto di avere parlato della rabbia e condividere quello che provo mi fa sentire meglio che a tenere tutto per me...

Grazie abbraccio:

Astral 01-12-2007 21.54.37

Ho sempre pensato che la rabbia è l'aspetto negativo della forza. Molto spesso si accumula rabbia anche essendo troppo buoni e troppo disponibili, dicendo di si perchè alcune spiritualità o perchè le convenzioni ci invitano a "dover" sempre aiutare gli altri, di conseguenza mandiamo giù un rospo, sopratutto nelle situazione che c'è un imposizione.

Altre volte "arrabbiarsi" di fronte a determinate situazioni può indicare il fatto che semplicemente non siamo in accordo con quella persona, allora la razione di disappunto può farci riflettere sul perchè ci sale questa rabbia.

Kael ha parlato di trasferire la rabbia dal corpo alla mente.

Credo che qui ognuno ha il metodo più congegnale, io ad esempio quando sono arrabbiato in una situazione dove non mi è possibile fare altrimenti, cerco di abbandonarmi all'evento passivamente, senza ribellarmi ma senza subirlo, facendolo scivolare via.

Quello che mi domando io è se la rabbia che uno ha represso per anni e negli anni, in qualche modo ritorna oppure basta andare a correre per sfogarla?

Qualcuno poi parla di perdonare i torti, ma a volte sapendo di "dover" perdonare, non ci viene ancora più rabbia?

leggo.gif

Era 01-12-2007 22.05.07

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44505)


Qualcuno poi parla di perdonare i torti, ma a volte sapendo di "dover" perdonare, non ci viene ancora più rabbia?

leggo.gif

se perdoni perchè "devi" non hai perdonato affatto...
e sei da capo...


:C:

Ray 02-12-2007 01.29.13

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44505)
Ho sempre pensato che la rabbia è l'aspetto negativo della forza. Molto spesso si accumula rabbia anche essendo troppo buoni e troppo disponibili, dicendo di si perchè alcune spiritualità o perchè le convenzioni ci invitano a "dover" sempre aiutare gli altri, di conseguenza mandiamo giù un rospo, sopratutto nelle situazione che c'è un imposizione.

Se sono buono e disponibile non accumulo rabbia. Viceversa, se accumulo rabbia, mi sto raccontando di essere buono e disponibile. Come dici tu molte pseudodiscipline insegnano questo... inconsciamente o meno danno il messaggio che si deve reprimere e far finta che non ci sia. Invece, se c'è, me la devo tenere e gestire (per poi "farla salire" ma non uscire)... se mi racconto che non c'è (magari perchè "non deve" esserci) mi domina e sono fregato.

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44505)
Altre volte "arrabbiarsi" di fronte a determinate situazioni può indicare il fatto che semplicemente non siamo in accordo con quella persona, allora la razione di disappunto può farci riflettere sul perchè ci sale questa rabbia.

Si può benissimo essere in disaccordo senza arrabbiarsi. Se ci arrabbiamo con qualcuno è perchè ha toccato in qualche modo, direttamente o meno, un nostro punto debole e ce lo mostra e questo non ci piace.
In realtà ci arrabbiamo sempre con noi stessi, ma ce la prensiamo con l'altro... l'avversario di riserva. (chi si arrabbia, se fa uscire invece di affrontare se stesso, mostra la sua codardia).

Citazione:

Kael ha parlato di trasferire la rabbia dal corpo alla mente.

Credo che qui ognuno ha il metodo più congegnale, io ad esempio quando sono arrabbiato in una situazione dove non mi è possibile fare altrimenti, cerco di abbandonarmi all'evento passivamente, senza ribellarmi ma senza subirlo, facendolo scivolare via
.

Questo che fai credo non sia male, anzi, purchè la ascolti fino in fondo. Se cerchi di deviare, di non sentire, reprimi.

Citazione:

Quello che mi domando io è se la rabbia che uno ha represso per anni e negli anni, in qualche modo ritorna oppure basta andare a correre per sfogarla?
Purtroppo tocca farla salire tutta, pian piano, nella misura che si può gestire. Se si vuole fare un lavoro serio.

falco 02-12-2007 16.46.20

Io sono sono arrabbiata,perche' non smetto di fumare..
Sono arrabbiata con me stessa perche' non agisco ,voglio smettere perche' tutte le cose che si dicono ,,,fa' male,,,
ma mi ferma tantissima energia...tempo..non mi piace vedermi con la sigaretta la maggior parte delle volte...non ditemene,ma ho fumato anche in gravidanza..una al giorno..ma ho fumato..
sono arrabbiata perche' vince lui..
sono dipendente da sto schifo di sigarette
ho smesso di tutto ,cambiato tanto...ma questo faccio una fatica incredibile..e mi arrabbio
tanto da poi prendermela per un sacco di altri futili motivi...e futili cose...
ma non toccatemi la sigaretta
come si puo' essere cosi'!!!

Astral 02-12-2007 17.47.24

E' piu o meno la mia stessa rabbia, quando so che dovrei mangiare meno, e meno schifezze, ed invece eccedo col cibo, dicendo che è più forte di me.

Capisco invece, che dietro sicuramente c'è una carenza, e un corretto stile alimentare dura poco, se non riesco a comprendere ad esempio quale emozioni reprimo, o se si trattà semplicemente di una compulsione data dall'abitudine.

1) L'abitudine: non ho un bisogno, ma lo faccio perchè la mente si è abituata cosi e ho poca consapevolezza ( ad esempio a me succede di mangiare e pensare ad altro).

2) il bisogno: magari non riesci a gestirti qualche emozione, hai qualche carenza e mangi.

Se non risolvo questo conflitto ( lo chiamo cosi)dentro di me, potrei smettere di mangiare ed iniziare a bere o a fumare, oppure altro, secondo dove sono più debole.

Tornando a te cara Falco, hai pensato al fatto che molti quando smettono di fumare, si sfogano poi sul cibo, ingrassando enormente?

Certo non è per tutto cosi, bisogna vedere se quello del fumo è un vizio dato dall'abitudine, oppure se sostituisce qualcosa che manca.

come diceva Ray quando siamo arrabbiati ce l'abbiamo con noi stessi, però arrabbiandoci perchè non riusciamo a superare un vizio, non ci porta in un circolo vizioso?

falco 02-12-2007 18.20.12

o si! hai ragione
sicuramente il motivo di partenza e' un'emozione o piu' emozioni non gestite ,ma soppresse (come quella specie di salame pugliese)sdrammatizzavo!!!
poi ce' l'abitudine,che ti fa' sentire il bisogno di continuare
la paura di cambiare
che falco sara' senza il vizio?
mi piacerei di piu'
un'altra lotta vinta... Sta' forza di volonta' dov'e'???
POI giusto anche quello che dice Kael,bisogna imparare a incanalare la rabbia,come un'altro sentimento
e gestirlo
i fatti poi sono quelli che contano
e poi spero di canalizzare il bisogno del vizio in altre cose senza andare in un altro vizio!!
eheheh!

Ray 03-12-2007 14.56.54

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44550)
E' piu o meno la mia stessa rabbia, quando so che dovrei mangiare meno, e meno schifezze, ed invece eccedo col cibo, dicendo che è più forte di me.

Capisco invece, che dietro sicuramente c'è una carenza, e un corretto stile alimentare dura poco, se non riesco a comprendere ad esempio quale emozioni reprimo, o se si trattà semplicemente di una compulsione data dall'abitudine.

1) L'abitudine: non ho un bisogno, ma lo faccio perchè la mente si è abituata cosi e ho poca consapevolezza ( ad esempio a me succede di mangiare e pensare ad altro).

2) il bisogno: magari non riesci a gestirti qualche emozione, hai qualche carenza e mangi.

Se non risolvo questo conflitto ( lo chiamo cosi)dentro di me, potrei smettere di mangiare ed iniziare a bere o a fumare, oppure altro, secondo dove sono più debole.

Tornando a te cara Falco, hai pensato al fatto che molti quando smettono di fumare, si sfogano poi sul cibo, ingrassando enormente?

Certo non è per tutto cosi, bisogna vedere se quello del fumo è un vizio dato dall'abitudine, oppure se sostituisce qualcosa che manca.

come diceva Ray quando siamo arrabbiati ce l'abbiamo con noi stessi, però arrabbiandoci perchè non riusciamo a superare un vizio, non ci porta in un circolo vizioso?

E' vero che se un vizio è usato anche per compensativo di qualche meccanismo grosso non gestito (come quasi sempre è) interrompere il tutto di botto produce lo spostamente di quella compensazione in altra "zona", tra l'altro spesso più perniciosa per quel singolo.
Ma è anche vero che, se parliamo di semplici abitudini, questa viene di solito adottata come scusa per non fare sforzi.

In ogni caso, anche nella prima ipotesi, se lo sforzo viene fatto coscientemente e c'è osservazione, non c'è pericolo anzi... proprio grazie alla forzatura si può arrivare ad osservare cos'è che stiamo compensando. E' chiaro che una volta osservato non è detto che la cosa consigliabile da fare sia togliere del tutto fin da subito quella compensazione, ma intanto si sa su cosa lavorare e la situazone è ben diversa da prima.

turaz 03-12-2007 15.03.34

si circolo vizioso.
occorre andare alla "base" del problema e a ciò può servire l'osservazione nel mentre si toglie meccanicità a un gesto.
in quel momento appare quel qualcos'altro che originariamente ha generato dipendenza.
solitamente è una paura legata a un'emozione poco gestita.
io ad esempio ho notato, ora che ho diminuito drasticamente le sigarette fumate (da 15 a 2 al giorno), che la paura che originava questo mio atteggiamento era legata a repressione di rabbia incanalata nel fumo.
diventava una sorta di "mondo personale" ove tranquillizzarsi isolandosi dal resto (far calmierare l'emozione ritrovando l'equilibrio-una sorta di palliativo insomma)
sto cercando in questa fase di aprirmi maggiormente verso chi mi sta vicino e di osservare da spettatore i pensieri che affollano la mente (e sono tanti in questo momento) lasciandoli fluire senza soffermarmi su di essi.

Astral 03-12-2007 15.24.08

Daccordo con Ray sul fatto che molto spesso non ci si applica, non c'è la consapevolezza, perchè manca anche la Forza di Volontà.

Nel secondo caso (quello dell'abitudine) è possibile gestirlo aiutando ad avere il controllo della situazione con qualcosa che ci rende consapevole.

Ad esempio scrivere che cosa mangio ogni o quante sigarette fumo al giorno, e gradualmente porsi l'obbiettivo di fumarne una in meno a settimana o di farsi un piatto di pasta normale piuttosto che 250 grammi a botta, aiuta lentamente ad essere consapevoli della propria capacità di togliere o quanto meno ridimensionare un abitudine.

Secondo me se togliamo tutto subito senza aver compreso che c'è dietro, facciamo soltanto uno sforzo, ma il peso rimane e quindi quanto le braccia si sono stancate ecco li che cediamo.

Non a caso quando uno fa una dieta e perde tanti kg ( o smette di fumare per lungo tempo), basta una minima tentazione per mandare all'aria tutti i precedenti buoni propositi( e questo non vale soltanto per emozioni come la rabbia).

martello.:

Astral 03-12-2007 15.27.04

Ad esempio io devo fare uno sforzo di volontà, a rileggere e correggere l'ortografia dei topic, perchè ogni volta premo invia, senza aver fatto il controllo ortografico.martello.:

turaz 03-12-2007 16.16.37

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44601)
Daccordo con Ray sul fatto che molto spesso non ci si applica, non c'è la consapevolezza, perchè manca anche la Forza di Volontà.

Nel secondo caso (quello dell'abitudine) è possibile gestirlo aiutando ad avere il controllo della situazione con qualcosa che ci rende consapevole.

Ad esempio scrivere che cosa mangio ogni o quante sigarette fumo al giorno, e gradualmente porsi l'obbiettivo di fumarne una in meno a settimana o di farsi un piatto di pasta normale piuttosto che 250 grammi a botta, aiuta lentamente ad essere consapevoli della propria capacità di togliere o quanto meno ridimensionare un abitudine.

Secondo me se togliamo tutto subito senza aver compreso che c'è dietro, facciamo soltanto uno sforzo, ma il peso rimane e quindi quanto le braccia si sono stancate ecco li che cediamo.

Non a caso quando uno fa una dieta e perde tanti kg ( o smette di fumare per lungo tempo), basta una minima tentazione per mandare all'aria tutti i precedenti buoni propositi( e questo non vale soltanto per emozioni come la rabbia).

martello.:


ciò varia da persona a persona.

Uno 03-12-2007 16.40.20

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 44601)

Ad esempio scrivere che cosa mangio ogni o quante sigarette fumo al giorno, e gradualmente porsi l'obbiettivo di fumarne una in meno a settimana o di farsi un piatto di pasta normale piuttosto che 250 grammi a botta, aiuta lentamente ad essere consapevoli della propria capacità di togliere o quanto meno ridimensionare un abitudine.

Ma lo sai che mi hai dato una bella idea? 8-)
Ci si può intortare anche programmando... ma con l'ausilio degli amici qualcosa può essere più incisivo.
Prossimamente su questi schermi thumbsup.:

gibbi 03-12-2007 17.21.54

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 44612)
Ma lo sai che mi hai dato una bella idea? 8-)
Ci si può intortare anche programmando... ma con l'ausilio degli amici qualcosa può essere più incisivo.
Prossimamente su questi schermi thumbsup.:

Questo entusiasmo è mooooolto sospetto...diavolo.g:

Coinvolgere gli amici o i familiari in qualche nostro progetto che si tratti della dieta e della riduzione delle sigarette , anche semplicemente l'annunciare che si è presa una certa decisione , è come dare un certo crisma di serietà alla scelta fatta e nello stesso tempo contare sulla pressione che la notorietà del fatto esercita su quella decisione per poterla rispettare più a lungo.
Nel mio caso so per certo che la decisione di mettermi a dieta ,se tenuta solo per me , rende il mio impegno più fragile, una golosità e un vabbeh , sarà per domani...Se ho annunciato il mio intendimento ad altri , ci penso due volte prima di "cadere in tentazione".(Solo due icon_mrgr: ).
Coinvolgere gli altri è una eplicita ammissione che non ho sufficiente forza di volontà per "fare" da sola .

gibbi 03-12-2007 18.09.45

Quando si parla della rabbia mi pare che tutti sappiamo cos'è , diciamo che ci intendiamo perchè tutti più e meno l'abbiamo provata.... "è energia" ..."quando siamo arrabbiati ce l'abbiamo con noi stessi " ma PERCHE' PROVIAMO RABBIA? DA DOVE ARRIVA E PERCHE' ARRIVA QUESTA ENERGIA? PERCHE' QUESTA E NON ALTRO?
Se mi sono persa qualcosa ,ditemelo che poi provvedo io martello.: martello.: martello.:

turaz 03-12-2007 18.23.56

secondo me non conta nulla il fatto di dirlo o meno.
dipende dall'approccio sottostante.
tanto per intenderci se io penso che gli altri non possano cmq aiutarmi anche se lo dico è solo un modo che ha l'ego di mettersi in mostra e stop.

Uno 03-12-2007 18.27.24

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 44645)
secondo me non conta nulla il fatto di dirlo o meno.
dipende dall'approccio sottostante.
tanto per intenderci se io penso che gli altri non possano cmq aiutarmi anche se lo dico è solo un modo che ha l'ego di mettersi in mostra e stop.

Eppure gli alcoolisti anonimi si basano su questo meccanismo e hanno discreti risultati, il 100% no... ma abbastanza...

Comunque avevamo la disc sulle dipendenze qua stiamo andando fuori (dovevo dirlo già 5/6 post fa ma mi dispiaceva interrompere)

turaz 03-12-2007 18.34.31

non dico che non sia utile generalizzando.
dico che cmq non copre tutte le casistiche.
e il "funzionamento" dipende dall'approccio sottostante di chi si rapporta.
vero è che se uno non si "apre" con gli altri forse non si sta aprendo neanche con se stesso.

Ray 03-12-2007 20.41.19

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 44643)
Quando si parla della rabbia mi pare che tutti sappiamo cos'è , diciamo che ci intendiamo perchè tutti più e meno l'abbiamo provata.... "è energia" ..."quando siamo arrabbiati ce l'abbiamo con noi stessi " ma PERCHE' PROVIAMO RABBIA? DA DOVE ARRIVA E PERCHE' ARRIVA QUESTA ENERGIA? PERCHE' QUESTA E NON ALTRO?
Se mi sono persa qualcosa ,ditemelo che poi provvedo io martello.: martello.: martello.:

A livello di istinti la rabbia è la diretta trasformazione della paura nei casi in cui risulti (all'istinto) impossibile (o molto sconveniente) la fuga... e quindi l'energia in surplus data dalla paura, che sale sottoforma di paura, viene incanalata per il combattimento. E' un meccanismo di sopravvivenza (diretta, difesa del territorio ecc.).

In individui in cui gli istinti non sono del tutto dominati, ossia praticamente chiunque, questo processo per così dire si riproduce a livello psicogico o, se vogliamo, la nostra "psiche" semplicemente funziona istintivamente e quindi quando la "personalità" si sente minacciata per qualisasi motivo, come il vedersi di un difetto, il saltare di un'organizzazione e chi più ne ha più ne metta, si sente minacciata, teme di morire e prova paura. La quale paura, per impossibilità solitamente di fuga, diventa immediatamente rabbia e induce a combattere contro l'apparente causa della minaccia (l'altro).

Poi volendo, siccome questo combattimento realmente di solito non avviene fino in fondo, ovvero non si arriva all'annichilimento dell'altro (o nostra distruzione nel tentativo) ecco che resta del residuo e noi furbamente ci rimuginiamo su, coltiviamo, in attesa di tempi migliori per la sua distruzione (ovvero fino alla prossima volta nella quale gli spariamo addosso anche quello del passato).

gibbi 03-12-2007 23.38.41

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 44650)
A livello di istinti la rabbia è la diretta trasformazione della paura nei casi in cui risulti (all'istinto) impossibile (o molto sconveniente) la fuga... e quindi l'energia in surplus data dalla paura, che sale sottoforma di paura, viene incanalata per il combattimento. E' un meccanismo di sopravvivenza (diretta, difesa del territorio ecc.).

In individui in cui gli istinti non sono del tutto dominati, ossia praticamente chiunque, questo processo per così dire si riproduce a livello psicogico o, se vogliamo, la nostra "psiche" semplicemente funziona istintivamente e quindi quando la "personalità" si sente minacciata per qualisasi motivo, come il vedersi di un difetto, il saltare di un'organizzazione e chi più ne ha più ne metta, si sente minacciata, teme di morire e prova paura. La quale paura, per impossibilità solitamente di fuga, diventa immediatamente rabbia e induce a combattere contro l'apparente causa della minaccia (l'altro).

Quindi se la rabbia è la conseguenza diretta di una paura ( che mi sembra di capire non percepisco perchè a me arriva immediatamente la rabbia) ciò vuol dire che ogniqualvolta considero la rabbia, il perchè il percosa o il percome la sento la controllo non controllo , in realtà mi sto occupando della parte finale di un problema omettendo di valutare la paura che sta alla base.
Mi chiedo , come posso parlare di controllo/dominio della rabbia se non controllo/domino la paura?
Cosa vuol dire che la paura non ha possibilità di fuga?


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