In palestra col maestro
 

Mi trovo in una sorta di palestra, dove chi guida è un pranoterapeuta che tempo fa conobbi, che non mi fece simpatia più di tanto, ma poi a tratti è anche un altro che si occupa di terapia sfruttando certi movimenti del corpo.
C'è molta gente nella palestra e gli attrezzi sono tutti impegnati, mi faccio un varco, e cerco di usare delle manopole libere. Arriva l'istruttore e mi trova posto e mi dice anche di tenere sulle tempie degli elettrodi che in effetti sono due spinotti solo di plastica.
Comincio a muovermi e mi rendo conto che sono da troppo tempo fuori allenamento, devo fare tutto da capo.
Poi mi sposto fuori, staccata dagli altri, su un piccolo molo dove mi siedo su una ciclette, proprio sul bordo vicino l'acqua. C'è il sole, l'aria mi piace, c'è il giusto caldo. Guardo giù sulla mia destra, vedo il fondo del mare poco profondo ed è bellissimo, pulito, con belle pietre; è una situazione che non mi aspettavo, nuova interessante, è ciò di cui avevo bisogno, perchè le solite palestre al chiuso mi annoiano.
L'uomo-guida a turno ci segue, e ora viene da me infondo al molo; gli dico che sto andando bene, che mi piace essere così vicina al bordo, quasi sopra l'acqua, anche perchè con mia sorpresa non ho le vertigini come al solito. Ecco però che mentre lo dico in un attimo comincio a provarle, fino a scendere dalla ciclette per afflosciarmi a terra tanto mi sta aumentando la sensazione di frustrazione e di paralisi.

Mi sveglio, resta più forte la sensazione bella provata rispetto al disagio che mi fa svegliare, come se per intanto ho provato qualcosa di ciò che desidero anche se è durato pochissimo.