Ermopoli

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Sole 11-07-2007 22.47.50

darsi
 
"Dando te stesso, come potresti temere di perderti? Al contrario, ti perderesti rifiutando di darti."
Sant'Agostino


Bella. L'ho trovata in home e la fermo qui.

Dare se stessi. Mi domando spesso come si fa a darsi, a donare se stessi. E' facile non farlo però. Si è avari di se perchè si ha paura di perdere la propria individualità (se l'avessimo). Si perde la "faccia" se si concede qualcosa all'altro. Si mostra qualcosa che poi un io libero e infamotto ci fa pentire di aver dato. Ci fa vergognare...
Essere abbastanza liberi con se stessi da riuscire a dare senza timore vuol dire non aver paura di perdere nulla perchè nulla possediamo.
Se invece ci rifiutiamo possediamo l'immagine che vogliamo mostrare fuori, ci identifichiamo con quell'immagine e allora si che perdiamo noi stessi e la possibilità di trovarci.

Rifiutare di dare è un pò come rifutare di cercarsi.

Questa la mia interpretazione secondo un vissuto personale, mi piacerebbe sentire le vostre:H


Elle 11-07-2007 23.15.13

Darsi la vivo come un'apertura, darsi con consapevolezza genera allo stesso tempo una maggiore comprensione di sè stessi, da origine ad altre esperienze, attraverso le esperienze si forma una maggiore conoscenza di ciò che ci circonda e come risvolto anche di noi stessi.
Quindi nel rifiuto ci vedo una chiusura un negarsi non solo esperienza ma anche comprensione e conoscenza.

RedWitch 11-07-2007 23.25.00

E' vero Sole sono parole molto belle.. abbraccio:

Per dare veramente sè stessi, bisognerebbe essere arrivati ad un punto in cui si ha consapevolezza di non avere nulla da perdere mostrandosi per come si è, andando davvero verso l'altro. Invece si ha sempre paura di spogliarsi.. di mostrare debolezze o imperfezioni, alla fin fine torniamo sempre all'importanza personale.. mettiamo noi stessi davanti a tutto e tutti e darsi significherebbe secondo me soprattutto mostrarsi sul serio... ci si puo' scottare.. e ci si difende...

Un passo per volta.. chissà che non si arrivi a darsi davvero.. bacini.gif

griselda 11-07-2007 23.43.17

Dare secondo me implica l'aver qualcosa da dare se poi si tratta di noi stessi mi sa che prima dobbiamo trovarci.
Per trovarci dobbiamo osservarci e scrutarci e acchiapparci.
Poi si può anche interpretare come donare ciò che sappiamo fare andando anche contro alle nostre paure e difetti ma per farlo dobbiamo rinunciare a quello che crediamo di essere. Altrimenti è un dare sporco travestito che invece prende.

Sole 12-07-2007 00.08.30

Ecco, secondo me quando diciamo a noi stessi: non ho niente da dare, sono sporco, faccio schifo ecc ecc (è tutto veroicon_mrgr:) è un modo per chiudersi, una scusa che mettiamo per non mostrarci/aprirci. E' vero che prima dobbiamo aiutare noi stessi e poi il resto dell'universo.. si, ma dare non vuol dire aiutare, vuol dire mettersi in gioco, esperire se stessi ...

Citazione:

Al contrario, ti perderesti rifiutando di darti."
Lo dice l'autore stesso, non puoi trovarti se non ti dai/apri

griselda 12-07-2007 00.59.18

Tempo fa feci una discussione con una persona sulla validità della Confessione....e le dissi ciò che sentivo in quel momento ovvero che quello che pensiamo e facciamo di solito solo noi lo sappiamo ma se siamo credenti ed osservanti poi ci dobbiamo confessare.... Ecco in quel momento mostriamo noi stessi, lo trovo un atto di umiltà e di verità...è un inizio per prendere atto di cosa "siamo" e di cosa mostriamo e non mostriamo.

Mi scappa una battuta mi perdoni Sole? diavolo.g:
Urka non ci ho mai parlato con l'autore. abbraccio:

Ray 12-07-2007 09.17.47

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 36044)
Dare secondo me implica l'aver qualcosa da dare se poi si tratta di noi stessi mi sa che prima dobbiamo trovarci.
Per trovarci dobbiamo osservarci e scrutarci e acchiapparci.
Poi si può anche interpretare come donare ciò che sappiamo fare andando anche contro alle nostre paure e difetti ma per farlo dobbiamo rinunciare a quello che crediamo di essere. Altrimenti è un dare sporco travestito che invece prende.

Darsi è essere a disposizione...

Sole 12-07-2007 10.18.48

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 36043)
E' vero Sole sono parole molto belle.. .



Belle vero? Mi hanno colpito moltissimo... chissà perchè?icon_mrgr:

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 36043)
Per dare veramente sè stessi, bisognerebbe essere arrivati ad un punto in cui si ha consapevolezza di non avere nulla da perdere ...

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 36043)

Un passo per volta.. chissà che non si arrivi a darsi davvero..



Già, però si può iniziare nei limiti di ognuno. E' come dare il meglio di se stessi nelle possibilità che si hanno. Diamo del nostro meglio, e non facciamo il meglio che ci aspettiamo.. eppure quel (meglio) dato in quel momento è ciò che ci farà fare sempre più la volta dopo. L'esperienza.
Io non so come si faccia a dare davvero, ma sembra che nessuno lo sappia spiegare, va proprio provato....





Sole 12-07-2007 10.36.41

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 36053)
Darsi è essere a disposizione...

Essere a disposizione, mi piace come defiizione e ad un certo livello la sento così ma ha dei limiti interpretativi, e cioè: Disponibili a dare sempre tutto o a essere presenti? Sforzarsi sinceramente o costringersi in nevrosi? Il confine è sempre dentro di noi.
Saper dire no (un no a volte è più grande e amorevole di sbrodolarci tutti), saper dire si (riconoscere il bisogno dell'altro e saperlo gestire in noi e per l'altro), presuppone sempre una conoscenza di se stessi. Essere a disposizione onestamente, senza attendersi nulla in cambio è dare, ma esserlo con la pretesa di avere indietro dal proprio dare è pretendere e prendere. E' illudersi di dare. Poi ognuno dà ciò che ha da dare.
A volte diamo pensando di farlo per gli altri ma soddisfiamo bisogni nostri. Come fare allora? Non credo ci sia altra via che sperimentare/ci.
Il limite è sempre nell'esperienza. Fare, sperimentarsi, mettersi in gioco.. sopportando il calore che genera il dare quando diciamo no ad esempio... C'è un altro aforisma in giro per il forum degli Esseni. Diceva che il dare è l'Amore e il ricevere è la Fede. Dare/attivo/calore.

RedWitch 12-07-2007 11.27.18

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 36057)

Già, però si può iniziare nei limiti di ognuno. E' come dare il meglio di se stessi nelle possibilità che si hanno. Diamo del nostro meglio, e non facciamo il meglio che ci aspettiamo.. eppure quel (meglio) dato in quel momento è ciò che ci farà fare sempre più la volta dopo. L'esperienza.
Io non so come si faccia a dare davvero, ma sembra che nessuno lo sappia spiegare, va proprio provato....

Sì sono d'accordo Sole, nemmeno io so come si faccia.. l'unico modo è farlo. Sbagliando, pagandone le conseguenze quando serve, darsi è una cosa che non credo si possa imparare con la teoria..


Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 36059)
Essere a disposizione, mi piace come defiizione e ad un certo livello la sento così ma ha dei limiti interpretativi, e cioè: Disponibili a dare sempre tutto o a essere presenti? Sforzarsi sinceramente o costringersi in nevrosi? Il confine è sempre dentro di noi.
Saper dire no (un no a volte è più grande e amorevole di sbrodolarci tutti), saper dire si (riconoscere il bisogno dell'altro e saperlo gestire in noi e per l'altro), presuppone sempre una conoscenza di se stessi. Essere a disposizione onestamente, senza attendersi nulla in cambio è dare, ma esserlo con la pretesa di avere indietro dal proprio dare è pretendere e prendere. E' illudersi di dare. Poi ognuno dà ciò che ha da dare.
A volte diamo pensando di farlo per gli altri ma soddisfiamo bisogni nostri. Come fare allora? Non credo ci sia altra via che sperimentare/ci.

Spesso non si riesce a vedere che un certo dare/darsi non va bene per nessuno. Si alimentano bisogni nostri come hai detto tu pensando di dare e avendo comunque un'aspettativa (inconscia) di ritorno. Anche ammettere onestamente questo quando accade è un modo per darsi dal mio punto di vista.
Essere sempre presenti o disponibili qualunque cosa ci venga chiesta esplicitamente o implicitamente non è darsi è prendere..
Al momento io non credo di essere in grado di darmi completamente, ho delle difese perchè se no finisco nel gorgo "do per riavere". Paletti che poi vanno buttati giù.. con l'esperienza sì.. fiori.gif

turaz 12-07-2007 11.42.23

l'importante è "dare" punto.
il resto è solo gioco per la mente e sostanzialmente non conta.
qualsiasi cosa si faccia sarà cmq giudicata dagli altri.

così come l'amore.
l'importante è "amare" punto.
il giudizio è già "dopo"

ciauzz

Sole 12-07-2007 11.46.11

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36065)
l'importante è "dare" punto.
il resto è solo gioco per la mente e sostanzialmente non conta.
qualsiasi cosa si faccia sarà cmq giudicata dagli altri.

così come l'amore.
l'importante è "amare" punto.
il giudizio è già "dopo"

ciauzz

Ma il dare dipende dal cosa e dal come se sia di qualità o meno. Altrimenti cosa dò? Dò tutto quello che abbiam detto sopra, ego per dirla come ti piace :H



L'amore.. anche qui diamo ciò che riusciamo a comprendere dell'amore.. e non lo è mai davvero altrimenti esploderemmo e saremmo stelle..... ok, ho esagerato icon_mrgr:

Aggiungo: poi è vero che dobbiamo esercitarci/esperire, altrimenti son chiacchiere.

turaz 12-07-2007 11.58.35

appunto... come vedi il giudizio è già dopo.
cosa dai?
il meglio di te stesso. quel "meglio" che ogni volta evolve con l'esperienza.
tutto qua

Sole 12-07-2007 12.05.30

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36068)
appunto... come vedi il giudizio è già dopo.
cosa dai?
il meglio di te stesso. quel "meglio" che ogni volta evolve con l'esperienza.
tutto qua

Ma si Tur, si. Lo dicevo anche sopra questo che ripeti, il punto è osservare "come" dare, perchè altrimenti si rischia di cristallizzare qualcosa che ci illudiamo sia un dare.
Dare per dare non so se valga nell'aforisma.

cassandra 12-07-2007 15.45.19

Scoprirsi capaci di dare se stessi senza paure nè riserve è un po come trovare un tesoro...le delusioni nascono dall aspettarsi qualcosa in cambio,se questa pretesa (conscia o inconscia) non sussiste, nessuno potra'farti del male almeno da quel punto di vista ed in questa visione colgo il senso del dare per dare di cui parlava Turaz e lo condivido...
Quando sorrido ad una persona sconosciuta che mi sembra triste ho dato...
Quando aiuto una vecchietta ad attraversare la strada o le tolgo un peso di mano ho dato...
Quando salvo un gattino per strada o raccolgo una cartaccia gettata da altri anche questo è dare...
Quando apro il mio cuore al mondo senza temere che mi ferisca o deluda ancora sto dando...io personalmente non saprei vivere altrimenti...
Mi chiedo soltanto da cosa nasce tale predisposizione,perchè neanche delle brutte esperienze mi hanno cambiata...:C:

turaz 12-07-2007 16.16.54

a mio sentire nasce da ciò che sei
= Amore.

un abbraccio

turaz 12-07-2007 16.18.26

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 36071)
Ma si Tur, si. Lo dicevo anche sopra questo che ripeti, il punto è osservare "come" dare, perchè altrimenti si rischia di cristallizzare qualcosa che ci illudiamo sia un dare.
Dare per dare non so se valga nell'aforisma.

che tu "dia" per ego che tu dia per consapevolezza alla fine non stai forse cmq "dando"?
è che tu lo faccia per ego o per consapevolezza di fronte a te ci sarà qualcuno che avrà con te co-creato quella situazione.

un abbraccio

griselda 12-07-2007 16.25.03

booh a me pare che ste sto dando per IP o ego sto prendendo non dando è un dando travestito che prende invece di dare. Dai all'altro si ma esteriormente mentre dentro prendi. Cioè sei inconsapevole che non è il modo giusto di muoversi sei mosso invece che muoverti se non sai perchè lo fai, poi se lo sai può decidere credo a quel punto anche di prendere ma lo fai consapevole che non stai dando veramente ma stai prendendo.
Oddio chissà se si capisce il mio pensiero.fiori.gif

griselda 12-07-2007 16.37.20

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 36053)
Darsi è essere a disposizione...

Grazie della disponibilità io con le parole al solito faccio a cazzotti, bon grazie dell'imbocco. fiori.gif

Ricordo che un amico che lavorava con la Cabala mi raccontava che quando iniziò il suo lavoro lavorava in Malkuth e li voleva dire bon ad usare i cinque sensi più di ogni altra cosa e quello che arrivava da essi non andava analizzato se non esteriormente tipo picchio i piedi per terra sento la terra sotto di essi il calore che si sprigiona il terreno caldo freddo etc senza dare espressione invece sentimentale di ciò, l'altra questione era proprio quella di non rifiutarsi dire sempre di sì davanti ad ogni richiesta e questa espletarla al massimo di se stessi con amore.
Sarà questo che si intende?

turaz 12-07-2007 16.39.48

dai-prendi.
ma non è per caso sempre così (scambio)?
cmq lo si voglia considerare?

turaz 12-07-2007 16.40.50

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 36094)
Grazie della disponibilità io con le parole al solito faccio a cazzotti, bon grazie dell'imbocco. fiori.gif

Ricordo che un amico che lavorava con la Cabala mi raccontava che quando iniziò il suo lavoro lavorava in Malkut e li voleva dire bon ad usare i cinque sensi più di ogni altra cosa e quello che arrivava da essi non andava analizzato se non esteriormente tipo picchio i piedi per terra sento la terra sotto di essi il calore che si sprigiona il terreno caldo freddo etc senza dare espressione invece sentimentale di ciò, l'altra questione era proprio quella di non rifiutarsi dire sempre di sì davanti ad ogni richiesta e questa espletarla al massimo di se stessi con amore.
Sarà questo che si intende?


a mio avviso e sentire si.
significa "disinteressarsi del risultato"
donarsi completamente

Uno 12-07-2007 17.35.15

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 36094)
l'altra questione era proprio quella di non rifiutarsi dire sempre di sì davanti ad ogni richiesta e questa espletarla al massimo di se stessi con amore.
Sarà questo che si intende?

E perchè? Intendo perchè dire sempre si? A che serve? A chi serve?
Invece al contrario, a volte dico si a volte dico no... ma se dico si è un Si... devo dare il massimo di me stesso (anche se è più facile a dirsi che a farsi)... invece tanti dicono si perchè non sanno dire di no e poi fanno il minimo indispensabile. Se appartengo alla prima categoria... chi mi conosce sa che può contare realmente su di me... quando dico si... se appartengo alla seconda invece sa che può cercare sempre di approfittare ma non si fiderà mai di me....

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36095)
dai-prendi.
ma non è per caso sempre così (scambio)?
cmq lo si voglia considerare?

Inzomma... c'è prendi e prendi e c'è dai e dai.... c'è un prendi che in realtà è un dai e c'è un dai che in realtà è prendi... se non distingui queste sottigliezze allora prendi sempre boccaccia:

turaz 12-07-2007 17.39.38

distinguere serve "dopo" per comprendere e andare oltre.
tutto qua.
si distingue si per carità ma se non si vive rimangono parolette

griselda 12-07-2007 17.46.24

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 36099)
E perchè? Intendo perchè dire sempre si? A che serve? A chi serve?
Invece al contrario, a volte dico si a volte dico no... ma se dico si è un Si... devo dare il massimo di me stesso (anche se è più facile a dirsi che a farsi)... invece tanti dicono si perchè non sanno dire di no e poi fanno il minimo indispensabile. Se appartengo alla prima categoria... chi mi conosce sa che può contare realmente su di me... quando dico si... se appartengo alla seconda invece sa che può cercare sempre di approfittare ma non si fiderà mai di me....

manata.gif ecc'hai ragione è come quando una persona ti dice sì ti ascolto e nel frattempo fa altro e poi ti chiede di ripetere ciò che hai detto un sacco di volte perchè non ha ascotato con attenzione. Esempio banale.
Grazie Uno.fiori.gif

turaz 12-07-2007 18.10.39

esempio banale un tubo ))))))
quanto è espresso in quel passo di kabbalah significa:
dire sempre di si perchè si "è" si
è un si infinito.

turaz 12-07-2007 18.12.11

il dire "si e no" essendo pienamente sia il si che il no è il primo passo.
tutto qua a mio sentire.
sappiamo dire "si" essendo pienamente quel "si" a tutto?
chi ci riesce è molto bravo
io no quindi cerco perlomeno di dire si ed essere si e dire no ed essere no

Uno 12-07-2007 18.15.29

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36101)
distinguere serve "dopo" per comprendere e andare oltre.
tutto qua.
si distingue si per carità ma se non si vive rimangono parolette

Oltre dove? Intendi quando mettiamo il vestito di legno? icon_mrgr:
Chiariamoci... non è che ogni azione che faccio sto a guardare "con questo prendo così... ah questo mi sta dando colà" etc etc... anche perchè ammesso di saper vedere bene non si può forzare un comportamento od un'altro... (neanche in senso negativo... non posso decidere di prendere solo perchè mi garba... posso essere solo quello che sono) in questo senso siamo d'accordo rimangono parole... ma neanche lasciar correre tutto senza tentar di capire serve a qualcosa.

turaz 12-07-2007 18.20.35

infatti era proprio ciò che intendevo.
tu agisci e "dopo" rifletti

cassandra 12-07-2007 19.22.20

Eppure ero convinta di dare...booh.gif ...questa cosa del c'è un dare per prendere e c'è un dare per dare mi ha un po' confusa,in effetti non riesco a vedere le sottigliezze di cui parla Uno quindi va da se che arraffo sempre...
E' impossibile dare senza prendere se non si capiscono le sottigliezze di cui parli?
...la mia materia grigia sta ammuffendo,me ne rendo conto...ma faccio un esempio sul quale potete dirmi la vostra opinione...stamattina ero in un Centro Termale in sala d'attesa,mentre aspettavo ho notato una signora anziana che trafficava con il telefonino ed aveva l'aria seccata,le sono andata vicino istintivamente ed insieme abbiamo ricaricato ...dopodichè lei felice e contenta,io seduta come prima ed anche un po contenta...
Allora mi chiedo,sono invadente...sono disponibile...oppure adoro gli anziani perchè amavo mio nonno e di conseguenza riempio la sua mancanza avvicinandomi ad altre persone che me lo ricordano???...questa potrebbe essere una sottigliezza di cui si parlava?
Seppur ho preso è il cuore a prendere... o per forza l'ego o l'IP?:C:

Uno 12-07-2007 23.42.13

C'è anche un prendere per dare... che proprio ti suona strano eh? :H

Intanto veniamo al tuo esempio, alla fine dell'esperienza eri contenta, non c'è nulla di male, dico sempre che magari tutti facessero belle cose per trarne soddisfazione il mondo sarebbe un paradiso, però visto che stiamo cercando di studiarci e conoscerci quel "un pò contenta" indica che c'è stato un ritorno.
Le parole adesso limitano quello che voglio dire, non è prendere essere contenti o gioiosi in se, lo è la differenza di potenziale tra prima e dopo, differenza che c'è se mi accorgo di essere qualsiasi cosa.
Se sono contento e continuo a rimanere contento non c'è alterazione di stato, Sono... percepisco la mia contentezza, che in tal caso non sarà mai manifestata eccessivamente, ma non mi capiterà come di svegliarmi e di accorgermi che sono contento, non so se si capisce.
Quando invece passo da uno stato triste, ma anche sempre contento ma di minore intensità verso uno di maggiore intensità (o minore) ecco che sento il cambiamento, cosa che non è male... è comunque un mini barlume di esperienza... alla fin fine se ci pensate i fatti che ci capitano servono per movimentarci, per farci passare da uno o più stati ad altri stati... nel movimento percepiamo e proviamo una cosa molto simile ad un risveglio... mini... molto mini... infinitesimale.
Che cosa memorizziamo normalmente? Tutti i passaggi... adesso sento un profumo... in pratica memorizzo il passaggio da non sentire quel profumo a sentirlo, poi cammino e vedo tizio, cosa memorizzo? il momento in cui da non vederlo lo vedo... se lo guardo per 2 ore la cosa che comunque più mi rimarrà impressa è la differenza tra non c'era - c'è.
Queste sono le forme, che siano solide o meno, noi percepiamo forme.
Di tutta sta cosa vi arriverà il 10% di quello che intendo... ma pazienza ci torneremo.
Tornando al discorso, non ho detto che tu abbia aiutato la signora per soddisfarti (essere un pò contenta) in maniera voluta cosciente, ma un automatismo ha fatto questo, ora ti dico una cosa che suonerà strana... l'unico modo per far qualcosa in maniera disinteressata è aspettare che l'interessato ce la chieda, va bene porsi nella condizione di ricevere la domanda, ma la richiesta cambia tutto.
Qualcuno potrebbe obiettare che in questo modo ci si appaga con la richiesta, può succedere se ci si perde, ma normalmente il senso è che sono attore della vicenda altrui senza dare spazio all'ego (una volta tanto ci sta bene icon_mrgr:) di agire per conto suo.

Fatemi sapere (con calma) quanto si capisce, grazie, in caso cerco di dilatare.

turaz 13-07-2007 09.49.38

si capisce molto bene.
a spese del mio "ego" l'ultimo periodo di quanto hai scritto l'ho imparato.
E ritengo che quanto hai scritto sia una grande verità

RedWitch 13-07-2007 10.11.27

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 36120)
Le parole adesso limitano quello che voglio dire, non è prendere essere contenti o gioiosi in se, lo è la differenza di potenziale tra prima e dopo, differenza che c'è se mi accorgo di essere qualsiasi cosa.
Se sono contento e continuo a rimanere contento non c'è alterazione di stato, Sono... percepisco la mia contentezza, che in tal caso non sarà mai manifestata eccessivamente, ma non mi capiterà come di svegliarmi e di accorgermi che sono contento, non so se si capisce.
Quando invece passo da uno stato triste, ma anche sempre contento ma di minore intensità verso uno di maggiore intensità (o minore) ecco che sento il cambiamento, cosa che non è male... è comunque un mini barlume di esperienza... alla fin fine se ci pensate i fatti che ci capitano servono per movimentarci, per farci passare da uno o più stati ad altri stati... nel movimento percepiamo e proviamo una cosa molto simile ad un risveglio... mini... molto mini... infinitesimale.
Che cosa memorizziamo normalmente? Tutti i passaggi... adesso sento un profumo... in pratica memorizzo il passaggio da non sentire quel profumo a sentirlo, poi cammino e vedo tizio, cosa memorizzo? il momento in cui da non vederlo lo vedo... se lo guardo per 2 ore la cosa che comunque più mi rimarrà impressa è la differenza tra non c'era - c'è.

A me questo discorso ha fatto tornare in mente l'avere e l'essere..
Quindi , per dare/darsi davvero, non si dovrebbe percepire nessun cambiamento di stato?
Se Sono contenta lo sono prima e dopo aver fatto una cosa, questa non dovrebbe in nessuna maniera andare a modificare il mio stato, se lo fa, significa che ho avuto qualcosa indietro.. che ho fatto una qualsiasi cosa per trarne beneficio (l'esserne dopo contenta, l'avere contentezza anche se in italiano non suona, mi sembra che renda bene)

Leggendo l'ultimo post di Sole in Coscienza ho provato a pensare se effettivamente mi ricordo un'intera giornata vissuta. Non ne ricordo nessuna in maniera completa (potrei azzardare che ricordo abbastanza bene un paio di giornate, degli ultimi mesi). Ho come ricordi nitidi di giornate particolari (per me) una serie di fotogrammi, i passaggi più significativi, come se fossero rimasti impressi dei momenti, che poi mi permettono di ricordare altre cose.. come in un film.
Per dare forma al ricordo ho comunque bisogno di quei momenti di passaggio.. quindi abbiamo comunque bisogno dell'esterno per muoverci, per provare quel barlume che somiglia ad un mini-risveglio..

turaz 13-07-2007 10.28.25

perchè la sera non provi a ripensare alla tua giornata focalizzando tutti gli avvenimenti?
alcuni la chiamano "ricapitolazione"
ciauzz

griselda 13-07-2007 12.59.27

mi ricorda molto l'esame di coscienza che ci insegnavano da bambini che dovevamo fare la sera per vedere se ci eravamo comportati correttamente, se c'erano state delle mancanze nella giornata. :@@
I miei ricordi sono molto particolariggiati se ero coninvolta sentimentalmente cioè vissuta con trasporto ma le parole so che non mi rendono giustizia neppure se dicessi le ho vissute con ill cuore.:@@ Forse dicendo che ero coinvolta emotivamente.
nonso.gif

Era 13-07-2007 15.20.54

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 36110)
Allora mi chiedo,sono invadente...sono disponibile...oppure adoro gli anziani perchè amavo mio nonno e di conseguenza riempio la sua mancanza avvicinandomi ad altre persone che me lo ricordano???...questa potrebbe essere una sottigliezza di cui si parlava?
Seppur ho preso è il cuore a prendere... o per forza l'ego o l'IP?:C:

sei così!!!!
se invece di un anziano ci fosse stato un giovane...
probabilmente avresti agito allo stesso modo.....
prima di avvicinarti hai pensato a tuo nonno? non credo...
hai fatto "conti e conticini"? non credo...quindi spontaneamente
ti sei avvicinata e le hai fatto un favore....lei ti ha
ricambiata con un sorriso e un grazie probabilmente...

in questo caso specifico io ci leggo spontaneità....
hai dato e hai preso in giusta misura....
lo hai raccontato qui...mica per farti dire :brava (o si?diavolo.g: )...solo per fare un esempio e da questo comprendere megliofiori.gif

turaz 13-07-2007 15.24.05

che meraviglia l'Amore che nasce spontaneo dal "cuore" e che mamma mia quante volte deve essere "sviscerato" dalla mente...così da poter essere "compreso"...

Kael 13-07-2007 20.31.17

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 36128)
Quindi , per dare/darsi davvero, non si dovrebbe percepire nessun cambiamento di stato?
Se Sono contenta lo sono prima e dopo aver fatto una cosa, questa non dovrebbe in nessuna maniera andare a modificare il mio stato

Se Sei (maiuscolo), Sei tutti gli stati contemporaneamente. Li vivi in coscienza in una Unità totale.
Altrimenti il "sei" diventa minuscolo e così oggi sei contenta, domani triste, etc.. vivendoli singolarmente.

Se Sono, ho ovviamente in me la contentezza, ma non mi capiterà di "svegliarmi" e rendermi conto che sono contento (manifestando) allo stesso modo per cui, in seguito ad una disgrazia, non mi "troverò" ad essere triste... almeno non al punto da percepire una differenza di stato con prima.. Altrimenti sarei, e non Sono. Non so se si capisce...

Ray 13-07-2007 23.50.41

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 36120)
Le parole adesso limitano quello che voglio dire, non è prendere essere contenti o gioiosi in se, lo è la differenza di potenziale tra prima e dopo, differenza che c'è se mi accorgo di essere qualsiasi cosa.
Se sono contento e continuo a rimanere contento non c'è alterazione di stato, Sono... percepisco la mia contentezza, che in tal caso non sarà mai manifestata eccessivamente, ma non mi capiterà come di svegliarmi e di accorgermi che sono contento, non so se si capisce.
Quando invece passo da uno stato triste, ma anche sempre contento ma di minore intensità verso uno di maggiore intensità (o minore) ecco che sento il cambiamento, cosa che non è male... è comunque un mini barlume di esperienza... alla fin fine se ci pensate i fatti che ci capitano servono per movimentarci, per farci passare da uno o più stati ad altri stati... nel movimento percepiamo e proviamo una cosa molto simile ad un risveglio... mini... molto mini... infinitesimale.
Che cosa memorizziamo normalmente? Tutti i passaggi... adesso sento un profumo... in pratica memorizzo il passaggio da non sentire quel profumo a sentirlo, poi cammino e vedo tizio, cosa memorizzo? il momento in cui da non vederlo lo vedo... se lo guardo per 2 ore la cosa che comunque più mi rimarrà impressa è la differenza tra non c'era - c'è.
Queste sono le forme, che siano solide o meno, noi percepiamo forme.

Quale è la frequenza di percezione del cambiamento di stato?

So che può sembrare una curiosità inutile, ma corrisponderebbe al tempo di abitudine... al tempo nel quale uno stato "nuovo" diventa vecchio. Quindi al tempo di addormentamento minimo.

Chissà se c'entra qualcosa con quel famoso "ottavo di secondo" ancora noto nel medioevo...

Uno 14-07-2007 00.01.04

Al tempo minimo di abitudine... (che di solito è sempre più alto) cioè quel tempo che se fosse costante in questà realtà ti permetterebbe di dire "Io Sono"... e che corrisponde a quell'ottavo...
Si accende una lampadina? 8-)

Uno 14-07-2007 00.06.59

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 36140)
Se Sei (maiuscolo), Sei tutti gli stati contemporaneamente. Li vivi in coscienza in una Unità totale.
Altrimenti il "sei" diventa minuscolo e così oggi sei contenta, domani triste, etc.. vivendoli singolarmente.

Se Sono, ho ovviamente in me la contentezza, ma non mi capiterà di "svegliarmi" e rendermi conto che sono contento (manifestando) allo stesso modo per cui, in seguito ad una disgrazia, non mi "troverò" ad essere triste... almeno non al punto da percepire una differenza di stato con prima.. Altrimenti sarei, e non Sono. Non so se si capisce...

Credo che vada spiegato meglio, il fatto che io sia presente e cosciente costantemente (se lo sono) dei miei stati d'animo non significa non provarne più, significa manifestare quello giusto al momento, non provarlo-provare se va bene, cioè quello che facciamo di solito. Una vicenda ed emerge uno stato d'animo, lo proviamo.. poi a seconda del risultato facciamo l'esperienza, questo facciamo nei percorsi individuali.


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