Per restare fermo dovrai correre
Per restare fermo dovrai correre.
Se invece vorrai andare avanti, dovrai correre ad una velocità almeno doppia. Lewis Carrol, La regina in "Alice nel Paese delle Meraviglie" Non è un errore di digitazione, è una grande verità. C'è anche l'altro detto (titolo di un film se non sbaglio) che in un certo senso dice la stessa cosa: "Chi si ferma è perduto" Basta guardare le cose più semplici della natura, un fiore quando interrompe lo sviluppo inizia ad appassire. D'altro canto un fiore non dovrebbe svilupparsi più velocemente di quello che il ciclo naturale in cui è immerso... quindi cosa dovrebbe muoversi ad una velocità almeno doppia? |
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E' un po' come nelle scale mobili o il tapis roulant, se non corri come minimo torni indietro altrimenti stai nello stesso punto, per andare avanti devi correre il doppio.
Come anche nell'esempio del fiore penso che sia la resistenza a dover raddoppiare... |
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Se penso allo sviluppo naturale delle cose è chiaro che il più forte sopravvive, chi ha capacità di adattamento si ri-abitua velocemente a qualsiasi situazione o imprevisto possa capitare. L'uomo nel tempo si è dovuto adattare ai cambiamenti climatici per esempio, alcuni animali (e credo anche vegetali) non ce l'hanno fatta e si sono estinti. Altri (anche l'uomo stesso) si sono modificati per potersi adattare all'ambiente. Questo in natura.. Se dalle scuole medie passo alle scuole superiori, cambio tutto, professori, scuola, compagni di classe , magari questi professori pretenderanno più di quanto io non fossi abituata a studiare. Se riesco ad adattarmi in fretta a quei ritmi, al nuovo ambiente , troverò un modo di studiare che sia compatibile con quello che mi viene chiesto, ma il tempo che ho a disposizione per studiare è sempre lo stesso che avevo alle medie. Poi se riesco ad affinare (e velocizzare) ulterioremente la mia tecnica di studio potrò addirittura trovare il tempo per fare sport per esempio... Ora.. non penso che sia sufficiente questo, nell'uomo il riuscire a velocizzarsi, dipende da più cose secondo me, ma l'adattamento credo che mi permetta di risparmiare tempo. Poi immagino l'uomo come un tubo in cui per rendere al massimo deve passare sempre più energia, e che quindi nel tempo si debba in qualche modo "allargare". Per fare questo la resistenza che diceva Sha è indispensabile, devo fortificarmi in modo che il corpo svolga il suo compito. Se non reggo quello che passa, non posso utilizzarlo.. e si perde in mille venature. Credo che questo "allargamento", se si lavora costantemente (chi si ferma è perduto..) coinvolga tutto il nostro Essere e ci permetta in qualche modo di andare più veloci.. |
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Mi sono venuti in mente i tarocchi ( forse non centrano) dove ad ogni fase attiva, ne segue un'altra ricettiva o statica. Il rischio della fase attiva è quello di correre nella direzione sbagliata e sprecare tutta l'energia prima di arrivare alla fase ricettiva o dell'accumulo dove si possono godere un po' i frutti. Il rischio della fase ricettiva, è non tentare nulla di nuovo, rimanere aggrappati nelle proprie acque che senza rinnovamento stagnano. Tuttavia questa frase non mi trova molto daccordo: cosa si ferma? Di quale movimento si tratta? Il fiore appassisce? Però al livello di decadimento fisico mi sembra che si consuma molto più chi faccia una vita piena di lavoro, piuttosto di chi fa una vita un po' piu adagiata... fiori.gif |
...quindi cosa dovrebbe muoversi ad una velocità almeno doppia?
Mi viene da dire la consapevolezza, per muoverci dobbiamo raddoppiare la consapevolezza in quanto se non sviluppata arretra, ci si cristallizza. Mi è tornato alla mente un post in cui parlavo della vita dei salmoni. Qui |
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abbraccio: |
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Riferito al fiore mi vien da dire anche la linfa. Con essa il fiore porta il nutrimento, che è vita e movimento, necessario allo sviluppo.Se la linfa in qualche modo impara a trasportare più velocemente i nutrimenti è come se fossero costantemente presenti nel ricircolo. |
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è da giorni che ci penso, l'unica cosa che mi ciene in mente è che dato che bisogna correre, c'è una cosa nella quale ci troviamo che corre di suo, mi viene in mente il tempo, se si sta fermi si muore, se si corre alla sua velocità si sta fermi, per avanzare si deve andare al doppio, in questo caso potrebbe essere che la natura vera sia quella di usarlo tutto e di non "perderne", inteso come perdita di altro.
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Però continua a sfuggirmi qualcosa nel discorso... non so ci sto pensando. |
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Curiosa stà cosa, in pratica anche solo per stare fermi stiamo già correndo e per andare avanti invece dobbiamo faticare il doppio. :U Se imparo a eseguire delle operazioni ho fatto uno sforzo, ho corso, se mi fermo, non faccio più esercizio, molto se non tutto quello che ho appreso va perduto, se continuo a fare esercizi corro e quindi resto fermo, (continuerò a eseguire espressioni di quella difficoltà)per andare avanti, per eseguire operazioni più complesse dovrò fare un ulteriore sforzo oltre al correre, olte al fare esercizio, studiando operazioni più complesse. Correndo il doppio. leggo.gif cos'è che deve viaggiare a doppia velocità? l'intelligenza? martello.: L'ho detta grossa? |
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chi smette di sperimentare rimane fermo sulle sue posizioni, sempre quelle che portano sempre allo stesso risultato stesso punto quindi si rimane fermi. Chi vuole muoversi deve sperimentare qualcosa di diverso. In questo caso ci si muove dal punto dove si è per esperire nuove cose e facendolo ci si muove. Questo funziona anche quando il punto è solo nella mente idea fissa, convinzione, si è fermi, ascoltando altri punti di vista ci muove dal nostro per andare sino a quello dell’altro e poi si torna indietro con qualcosa in più. Quindi la velocità diviene doppia andata e ritorno. Ci muove in avanti e indietro in tutte le cose portando con se nel ritorno un bagaglio in più e magari nel frattempo si perde anche peso, inteso come zavorre. leggo.gif |
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Mi viene in mente anche che "tutto ciò che non muta, muore". In effetti la vita è movimento.. il che però implica che essa, avendo già un movimento suo, richiede un minimo di movimento solo per starle dietro, solo per sopravvivere. Per stare fermi (al passo con la vita) si deve correre... altrimenti si arretra. Ma stare al passo con la vita, sopravvivere, seguire il "corso naturale degli eventi", può non bastare. Si può voler emergere, accelerare, svilupparsi al di la del "naturale" movimento imposto dalla corrente. Per farlo è necessario correre più di lei... più della "vita". |
Seguire il corso naturale degli eventi sarebbe percorrere le strade del destino alla velocità che lui ci impone e quindi cambiare andatura significa spezzarne le catene.
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Precedere che è anche un andare incontro, visto dall'altra parte. Andare incontro a ciò che ti arriva dal "futuro". |
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Sarebbe come andare più veloci della luce... Andare incontro al futuro non equivale ad anticipare il futuro... La vita stessa è movimento, ma se una cosa deve accadere domani per quanto possa correre devo comunque aspettare domani... |
Il discorso si collega con il nuovo 3d su un'altro modo di dire Sono dietro
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"D-io invitò tutti alle nozze ma alla fine fece entrare solo quelli con l'abito bianco" (libera citazione dal vangelo) da una parte ci sei tu che lavori per connetterti a questo Turaz che da sempre è lì tu ti muovi verso di lui, lui da sempre ti invita a seguirlo :))) ciauzz |
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Un fiore infatti (ma tutto il regno vegetale e anche quello animale), se si muovesse ad una velocità superiore di quella che il suo ciclo naturale prevede, non sarebbe più fiore ma semplicemente passerebbe ad essere altro. Un uomo invece ha la possibilità di rimanere uomo anche andando avanti nella scala evolutiva, anche "vibrando" a velocità maggiori, che da uomo gli permetterebbe di diventare Uomo fino al massimo grado raggiungibile conoscibile in questa forma/sistema solare, fino a raggiungere il Divino. |
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