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Mi studio tutto d'accapo e vediamo che ne esce inizio con una sola domanda per volta. Quindi si nasce con quell'archetipo, ma uno solo per ciascuno? |
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Uhum..... dire che l'Archetipo dal mondo delle idee origina tutto è giusto, ma come l'hai messa sembra che tutti gli archetipi diventano demoni... e noi non siamo formati solo dai demoni. E' sulla differenza tra origine ed inizio che dovremmo focalizzarci, l'archetipo origina, il demone inizia... ma non solo il demone. Quote:
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Sulla realtà potremmo non finire mai di parlare, comunque non sono tanto d'accordo con quella definizione, per me è reale la quotidianetà, il regno delle idee e anche tutto ciò che viene e va tra i due. Quote:
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Non e' una cosa che si studia e' una cosa di cui ti accorgi vivendo. Alla fine parliamo dell'anima di gri non di strane teorie. Dafne che si commuove per l'abbandono di un bambino sara' una donna protettiva , affettuosa non una rampante in carriera,astuta e calcolatrice ma neppura dovra' essere schiava di questo ruolo (demone) potra' lo stesso seguire Afrodite e sedurre il suo uomo o arrabbiarsi con chi le manca di rispetto ....tuttavia tendenzialmente stara' particolarmente bene nel primo ruolo. Poi abbiamo gli archetipi ombra quelli di cui ci si vergogna :chissa cosa sogna dafne ad occhi chiusi o aperti. Scusa Dafne se ti ho usato come esempio e' solo questo . Gli antichi pero' accettavano tutto di se' stessi non se ne vergognavano (vedi l'omosessualita') bene e male, la persona era un tutt'uno integra , oggi la divisione netta tra bene e male (operata dalla morale cristiana quella istituzionale!) ha frantumato l'individuo che non puo' ammettere di essere composto da ombra , se no va all'inferno,l'ombra viene rimossa. E dove finisce la propria ombra ? Addosso all'altro la si vede nell'altro , specchio di noi stessi. Ma avete visto C'era una volta in America , il film dei film , coagulo di molti archetipi , un altro era lo struggimento per il tempo che passa ed il suo effetto sulle persone e sui sentimenti? |
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Grazie. fiori.gif |
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Questa tua risposta assieme a quelle precedenti comincia a darmi qualche indizio. Dunque, gli archetipi sono delle "forme" primordiali su cui in un certo senso ci modelliamo? Una sorta di stampino per i biscotti mentre noi siamo la pasta? (evvabbè mi sono rimessa sotto controllo alimentare si sente? icon_mrgr: ) Mentre i demoni in un certo senso sono i fuochi che ci attorniano per la cottura.. Straparlo stasera mi sà, ma fatico a vedere la differenza tra archetipi e demoni. Posso dire che l'archetipo è come un dna che invece di determinare la forma del viso o del piede porta a delle predisposizioni a un certo modo d'essere..ma i demoni? Sono i pensieri gli schemi radicati? Pazientate per favore, continuo ad arrivare vicina ai concetti e poi mollo la presa e mi tocca rimettermi in fila e ricominciare piango.gif Se uno degli archetipi di Dafne è la madre protettiva il suo bisogno di essere protetta e coccolata cos'è un demone? (e se si il demone è comparabile a un bisogno?)Come si distinguono gli archetipi dai demoni? Gli archetipi sono tutti positivi e riflettono in un certo senso le virtù o non c'è alcun legame tra le due cose? Uffa, leggo, seguo il ragionamento dico si ci sono poi cerco di dirlo con parole mie e mi rendo conto che sono a mille miglia. Cosa sogna Dafne di notte, è curioso ma spesso esattamente quanto accade alla fine del film citato sopra. Il nano del film non ha mollato la presa icon_mrgr: |
Provo a mettere per iscritto quello che ho compreso riguardo gli Archetipi e i Daimon.
Gli Archetipi sono le nostra fondamenta (come lo sono dell'universo) essendo noi parte e tutto dell'universo. Sono la struttura in cui poggia l'esistenza, la matrice generante, l'Origine. La si può vedere come lo stampino per i biscotti in cui l'universo si forma. I Daimon sono come vortici che assorbono, disgregano o esaltano, in qualche modo modificano la forma originale. Esserne posseduti equivale ad essere in balia dei flutti e dei venti in cui la nave non raggiunge mai la costa e non ha rotta sicura. Nell'esempio di Dafne sono come mani sconosciute (inconscio) che modificano la forma de biscotto messo sulla teglia a cuocere. Il biscotto siamo noi che originati dagli Archetipi (secondo una forma) siamo modellati dai Demoni che ci possiedono. Conoscere i Daimon (Angeli e Demoni) equivale a controllarli, questo permette di neutralizzare le modifiche subite per conoscere la forma Originale. |
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Lasciamo da parte i biscotti: gli archetipi sono delle idee che esistono da sempre: la mamma, l'amore, l'odio , la prepotenza, la difesa del piu' debole ecc. ecc. stanno nel mondo delle idee, nel cielo metaforicamente.. Quando nasciamo per qualche motivo ( forse sono residui di vite precedenti?) alcune di queste idee si collocano nella nostra anima, sono piu' radicate di altre nel nostro inconscio e diventano dei daimon ,delle energie psichiche , dei demoni , chiamali come vuoi non e' importante ,l'importante e' sentirli dentro. li chiamiamo demoni perche' sono molto potenti ma a volte sono angeli perche' ci salvano. Ti faccio un esempio: io ho molto radicato in me l'archetipo della dignita' ,del rispetto per me stesso del tu ''non puoi farmi questo'' ; mi provoca reazioni quasi violente che devo trattenere, mi si muove tutta la pancia quando accade e il sangue mi va alla testa, gli altri la vedono come voglia di impormi o presunzione ed e' un demone per lo piu' ma a volte questa cosa mi ha salvato da grandi disgrazie perche' mi ha permesso di dire basta e di uscire da situazioni molto pericolose psichicamente , e' come un limite, un salvavita oltre il quale so che non andro' mai ; Questo archetipo e' stato per me un angelo, un campo di energia psichica positivo sul quale so che potro' sempre contare. Questa cosa da' grande sicurezza pur in un percorso faticosissimo quale e' il superamento dei nostri limiti. A volte mi dimentico di averlo ma questo demone o questo angelo al momento giusto emerge dal profondo e determina le mie azioni ,se non lo controllo, nel bene e nel male. Dunque non ci modelliamo su di loro ,sono loro che modellano noi , sono la parte piu' intima di noi, il nostro vero carattere al di la' della maschera di ogni giorno. Trovarli in noi significa trovare noi la nostra piu' intima natura. Non solo ma sono tanto potenti da modellare interi popoli : i latini , i tedeschi ,gli scandinavi, i russi, ma questo lo vediamo piu' avanti. E' piu' chiaro?Dimmi pure poi andiamo avanti. |
Seriamnete, ci stò provando, ma mi sfugge sempre qualcosa.
Allora, via i biscotti,andiamo per punti cos' riesco a vedere fin dove ti seguo e dove mi perdo, gli archetipi sono delle forme che esistono da sempre, la mamma, l'eroe, la belissima donna, il saggio dignitoso, sI? Possiamo dire che sono delle figure emblematiche che rappresentano una determinata caratteristica? (azzardo, un pò come i significati dei tarocchi?) La mia prima domanda è, gli archetipi sono sempre positivi? Ma passiamo ai daiamon (demoni mi svia un pò, mi vengono subito in mente esseri malefici...) Alcuni degli archetipi esistenti sono presenti nella nostra anima, diciamo che questi modellano il nostro essere (un pò come le foglie degli alberi che hanno forme e zigrinature diverse a seconda di quale pianta appartengono) posso pensare che nel momento in cui questi archetipi diventano "vivi" in me, nel momento in cui interagisco con il mondo, queste azioni, queste energie tendenze e pedisposizioni che partono dall'archetipo diventano i daiamon? Partendo dal tuo esempio, hai in te l'archetipo della dignità, bene, il daiamon è ciò che ti fà reagire ? Ciò che vivifica in te quella forma, quell'idea? Quindi, se ho capito qualcosina nasciamo con determinati archetipi, essi sono la nostra struttura portante e mettono in gioco tutta una serie di azioni e reazioni che, se subite ci fanno essere vissuti e dalla vita e dai nostri daiamon, mentre se li riconosciamo se li comprendiamo possiamo cercare di capire come utilizzarli a nostro favore? Se uno dei miei archetipi è la mamma che protegge i piccoli se conosco il mio daiamon permetterò ai miei figli e a chi voglio bene di essere liberi pur restando sempre loro vicini mentre se mi farò dominare cercherò di controllarli e sottometterli perchè per volere il loro "bene" cercherò sempre di guidare le loro azioni ecc ecc? Mi fermo qui per vedere quanto ho capito, inutile postare le altre mille domande che mi vengono. Grazie per la paziente pazienza icon_mrgr: |
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quindi non sono sempre positivi altrimenti non avremmo l'ombra nell'anima cioe' quella parte '' NON DIGNITOSA '' di cui l'io razionale si vergogna, che non puo' esere messa in piazza. Sono pero' ambivalenti a seconda di come , io direi ,(vediamo se UNO e d'accordo) si rapportano con l'io razionale che deve compensarne la forza per farli diventare angeli e non demoni nell'accezione comune negativa. Se invece prevalgono danno luogo alle nevrosi alle ossessioni . La realta' li fa emergere in te all'improvviso perche' tutta la realta' non e'che un riflesso degli archetipi cioe' quello che jung chiamava inconscio collettivo , perche' appartiene a tutti. Jung anche diceva con estrema sintesi '' gli dei , questi daimon, diventano malattie'' adesso e' piu' chiaro perche'? |
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Ni icon_mrgr: Se prendi il daimon in senso globale ha in se buono e cattivo etc... e va bene, siamo in linea, ma le sue caratteristiche polarizzate l'io non le cambia, in sostanza un angelo non diventa demone e viceversa... anche solo rimanendo nel psicologico. Al limite il nostro cambiamento può far si che ciò che prima era un demone (per noi) diventi (per noi) un angelo e/o viceversa. Lo so, le mie solite sottigliezze e pignolerie però possono cambiare il nostro approccio alla materia. Quote:
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può essere che l'archetipo di riferimento alla fine sia una forma di collegamento per immagini alla "natura" del SE mentre i daimon siano come diciamo così già "forme" di manifestazione "duali" e pertanto soggette diciamo così a una legge di equilibrio?
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Il rapporto che c'e' tra archetipo e daimon (come hai detto sopra c'e' un punto di contatto) e' il rapporto che c'e' tra afrodite cioe' la bellezza e eros suo figlio nel mito e nella vita. E' cosi'? Allora il daimon e' un effetto ,una proiezione, una conseguenza ,dell'archetipo dentro di noi . Come l'odio e' un' effetto della guerra o della lotta -archetipo, come il voler figli e' l'effetto della madre- archetipo . E' cosi'? Detto questo per parlare di cose pratiche cosa succede quando gli dei diventano malattie ,si espandono eccessivamente nella psiche e devono essere compensati? L'io li deve contenere. Come? Tu parli di cambiamento , cambiamento di cosa visto che l'archetipo e' immutabile e dentro di noi agisce come gli pare. |
Eccomi, oggi sono un pò incasinato
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Si possiamo dire così, se hai colto, sopra ho scritto che dovremmo focalizzarci sulla differenza tra origine ed inizio. Quote:
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noi ci ammaliamo perchè ci danniamo dietro i daimon (letteralmente e praticamente). Certo possiamo anche considerare la malattia come entità che in questo caso è rappresentata dai daimon, in molte tradizioni sciamaniche (e anche molta psicologia transpersonale) così cercano la guarigione, affrontando direttamente il demone a cui si da forma concreta in varie maniere, per concreta non intendo sempre materiale, nello sciamanesimo si, anche con strutture fisiche vere e proprie, tipo feticci e simulacri, nella psicologia usando l'immaginazione attiva, i sogni comuni o lucidi etc... (anche se poi non è che ci siano tanti professionisti in grado di seguire e accompagnare in percorsi del genere). Dicevo "possiamo", ma volendo vedere le cose più direttamente la malattia è il rapporto tra noi e i daimon (in senso non materiale) non sono loro in se, tanto è vero che lo stesso daimon può indurci in malattia ma anche essere un potente mezzo di guarigione, e non solo, come dicevi anche tu. Per chiarirci, gli dei in questo contesto sono le entità che ci tengono in contatto con il mondo delle idee (o archetipi), quelle entità che ci permettono di trascendere e comprendere anche i daimon, altrimenti come faremmo? La nostra visione di essi (daimon) sarebbe sempre filtrata da loro (daimon), e non avremmo mai contatto diretto con il regno delle idee. Certo gli dei non sono a "buon mercato" come i daimon, ma sono una possibilità che abbiamo. Quote:
Il "noi stessi abbiamo creato" equivale al tuo "che la sorte ci da". Quote:
--------------------------------------------------- Ti dirò che della discussione iniziale è rimasto poco icon_mrgr:, però va bene, il discorso è utile e penso che possa interessare, magari quando ho un secondo vedo se è possibile dividere questi nostri interventi a parte perchè non vadano persi in un titolo. |
il daimon da origine alle egregore ?
o sono la stessa cosa fondamentalmente? |
Scendendo nell'uomo, l'archetipo si può definire come la struttura, il potenziale di un singolo uomo e i daimon come ciò che si muove dentro la struttura girando da un polo positivo ad uno negativo?
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Ok TI RINGRAZIO . Siamo arrivati al tema dei temi , quello che ci spinge anche a stare in Ermopoli :il processo di individuazione. Non solo ma mi incuriosisce molto quel :'' nei termini a te piu' consoni'' . Vediamo come altri hanno affrontato il tema. Io aprirei una discussione ''il processo di individuazione e processi analoghi'' pero' per non farti lavorare troppo tu dovresti dare l'imput sugli analoghi e noi cerchiamo di approfondire Ok? |
Beh tutto quello di cui parliamo (direttamente o indirettamente) qui in Ermopoli è inerente a tale processo, riunire in un solo 3d è un pò complicato, si può fare uno specchietto ma a quel punto perderemmo molto per strada e non so se avrebbe senso, forse per qualcuno, ma non per molti.
Io direi che sarebbe meglio prendere singoli parti del processo e fare delle analogie con percorsi e termini diversi. Se vuoi iniziare da ciò che conosci meglio, qualcuno integrerà..... E' giusto che è il tema dei temi, ma non sottovaluterei il singolo mattono di fronte alla casa, se non piazziamo bene i mattoni tireremo su una casa o qualcosa che sembra una casa, ma il risultato sappiamo qual'è.... quella che io definirò individuazione sbilenca, quella che rende gli uomini (come genere) appena passata una certa età (anche molto fresca spesso) cristallizzati in una serie di atteggiamenti che apparentemente può farli autoritenere realizzati, o anche farli ritenere dalla massa ma nel profondo rimane l'insoddisfazione che culmina poi nel momento della morte. E lo so già che sei d'accordo su questa cosa, lo hai visto, forse pure troppo. |
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e questo e' in effetti solo un mio interesse per continuare ... . Tuttavia come incominciare questa strada e dove trovarla parlando dei singoli tratti da percorrere, cioe' della soluzione di singoli specifici piccoli-GROSSI problemi quotidiani o anche non quotidiani ma che inaridiscono e rendono sofferente il quotidiano puo' essere utile anzi forse e' piu' che sufficente per gioire. A me pare sia emersa in questa discussione questa esigenza . Cominciamo come dici tu ....tanto poi chissa dove andremo a finire. Pero' se vuoi ogni tanto prova ad estendere o allargare. |
mi sono ripippata il film, è una sorta di buona dose di coccole abbraccio: e ci stava proprio oggi..fatta questa premessa mi sono anche soffermata un pò di più ad analizzare la trama e i personaggi e devo essere sincera che più che nella mamma alla ricerca del figlio perduto m'immedesimo molto nel bimbo. Ora, quello che mi stò chiedendo è se è possibile avere in sè due archetipi opposti, o se è lo stesso archetipo che genera demoni diversi. Tento di spiegarmi, se da una parte ho visto il mio atteggiamento da "mamma chioccia" dall'altra mi accorgo, proprio nel vedere questo film, che mi sento molto bimba abbandonata. Tanti anni fà la mia insegnante di ginnastica mi disse che soffrivo della sindrome dell'abbandono e il dott. Dimitri tra le righe delle mani ha trovato il mio sentirmi orfana, anche se con una motivazione piuttosto curiosa ( secondo la sua esperienza le mie mani raccontano che alla nascita ero morta per qualche secondo...mah)
Ora, come posso essere mamma e allo stesso tempo bimba sola? Perchè se il mio farmi controllare dall'achetipo mamma premurosa diventa essere una madre asfissiante allora il sentirsi orfana non c'entra nulla. Oppure questo secondo sentire non è un demone nè un archetipo. Insomma credevo d'aver capito che tutte le nostre manifestazioni, le nostre "maschere" abituali originassero da un demone a suo volta originato da un preciso archetipo. Ma credevo ci fosse una sorta d'equilibrio, sennò è come se un archetipo guerriero convivesse con un mammone...vabbuò, compito per casa andare a cercare gli archetipi di Jung, secondo passo rileggere tutti gli interventi qui e sull'altra discussione, terzo...darmi all'ippica? icon_mrgr: |
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O, se preferisci, come può una bimba abbandonata non diventare una mamma chioccia? O, se preferisci, come una mamma potrebbe diventare chioccia se non contenesse una bimba abbandonata? Io non ci vedo due archetipi diversi... ci vedo lo stesso in due tempi diversi. |
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O se preferisci, come può una mamma chioccia non contenere una bambina abbandonata molto chioccia fin da piccola? E venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò... e venne il cane..... |
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spè che ti spiego (e mò sò 'azzi tui come si suol dire ..fiori.gif ) Dunque, nella mia idea di mamma chioccia c'è una donna molto attenta ai suoi cuccioli, sempre presente e attenta a quanto accade loro (e abbiam detto che a seconda del grado di potere del demone posso essere più o meno spacc.ops..asfissiante). Ecco, lo vedo come un darsi e un impiegare tutte le proprie risorse per star dietro ai cuccioli (in pratica mi sono appena detta che stò nella sfera asfissiante martello.: ) mentre quando penso, o sono, la bimba abbandonata stò tutta accartocciata su me stessa, e se mi volgo verso l'esterno lo faccio alla ricerca di qualcuno che mi coccoli e mi consoli..di un chioccio insomma icon_mrgr: (che puntualmente non trovo mai..bon una paturnia alla volta..) vabbè battute a parte se faccio la mamma posso essere equilibrata (giuro a volte capita) oppure pesante ma lo vivo come un momento totalmente diverso dall'essere bambina a mia volta..a meno che ..a meno che io non sia talmente perversa da cercare nel dare attenzioni ai miei figli/altri-soggetti-disponibili non tanto di gratificare la mamma che è in me ma quanto la bimba che cerca affetto? Ti curo, ti proteggo e poi tu lo farai con me? (perchè onestamente non credo di aver mai formulato un pensiero del tipo "devo dar loro quello che non ho avuto io..credo) No dai è troppo elucubratica stà cosa anche per me... piango.gif |
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