Modo di relazione ovvero B-S-E-R
Tempo fa ho partecipato ad un'incontro con un psicoterapeuta, il Prof. Ernesto Gianoli il quale ha sintetizzato il modo di relazionarci con questa sequenza: Bisogno-Sensazione-Espressione-Risposta.
Ad esempio un bimbo appena nato ha il bisogno primario di nutrirsi che si traduce nel senso di fame, il pianto è un modo di esprimere questo bisogno ed il seno materno è la risposta a questo bisogno. Fin qui il cerchio si chiude, un cerchio che inizia col bisogno e termina con la risposta. Tutte le nostre relazioni seguono questa sequenza ed in effetti essa spiega in modo semplice ciò che ci muove dal bisogno alla risposta. Cosa succede quando si interrompe la sequenza? Ho provato a sovrapporre questa sequenza in ambiti della mia vita di relazioni ed ho scoperto che un punto delicato nel mio modo di relazionarmi è posto tra la sensazione e l'espressione. Ma ancor peggio quando il bisogno non coincide con la sensazione. Spesso non mi fermo a pensare al bisogno, spesso confondo le sensazioni col bisogno, le sensazioni indotte che non hanno nulla a che fare col bisogno. Trovo interessante affrontare il modo di relazionarci con uno schema semplice che induce a cercare nelle cose semplici senza appesantire la ricerca. Secondo voi è troppo semplice il B-S-E-R oppure manca qualcosa? Come la vedete voi? |
Prima poi succede, non tutti i bisogni possono venir soddisfatti purtroppo o per fortuna.
Facciamo l'esempio pratico di noi adulti. Io sento il bisogno di guadagnare soldi, la sensazione quale sarebbe, manco la capisco, l'espressione magari che li chiedo, o mi cerco un lavoro e la risposta può essere positiva, negativa. In caso di risposta negativa, sembra come se tutto il ciclo torni indietro. Boh è complicato! |
Guadagnare soldi nasce dal bisogno di cosa?
Il guadagnare soldi non è un bisogno in se ma fa parte dell'espressione di un bisogno. Nel tuo esempio provo a definirlo per come la vedo io. Ho un bisogno di essere riconosciuto da questa società, sento che mi mancano i simboli del benessere (auto di grossa cilindrata, vestiti firmati, accessori costosi), lo esplimo col fare soldi, infine ricevo il mio riconoscimento da questa società. |
Forse non sono riuscito a far passare il mio intento che è quello di creare una traccia, una sorta di percorso schematizzato di come ci relazioniamo. Sulla base di questa traccia è possibile fare una analisi personale sul nostro modo di relazionarci. Ma sopratutto indagare dove vi è carenza o blocchi nella propria sequenza BSER.
E' quindi il mio un'esortare, un provare come ho fatto io, a cercare e scoprire che spesso il bisogno non coincide con la sensazione ma anche che l'epressione non coincide con la richiesta di una determinata risposta. La sequenza è semplice e non ammette complicazioni come non esclude nulla di quello che in ogni relazione accade. Quello che ci muove è il bisogno, quello che cerchiamo è la risposta. La relazione è fatta di sensazioni ed espressioni. L'analisi eseguita su questa traccia aiuta a semplificare quello che a volte pare complicato. |
Citazione:
Il bisogno di soldi nasce dal farmi sentire riconosciuto dalla società? Quello è il bisogno di ricchezza. Il bisogno di soldi nasce dal fatto che se vuoi mangiare, funziona cosi e se vuoi avere un tetto su una casa. Sono bisogni primari quello di un cibo ed un tetto, non so no lussi. Per ultimo, non per essere scettico, ma esistono tanti psicoligi che si inventano formuline, per riempire i loro seminari. Bisognerebbe vedere un po' se nella psicologia c'è questa cosa. Questa sensazione di cui parla invece, non la capisco affatto, perchè non fai un esempio pratico? |
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Citazione:
Che tipo di sensazione? Mancanza? Necessità di? Ho fame (bisogno), lo stomaco brontola (sensazione), mangio (?) mi sento piena... Qui dov'è l'emozione? Non ci trovo questo processo "SE"... parto da B arrivo ad R diretta... Tipo azione/reazione, non riesco a trovare nulla in mezzo.. |
Lo schema non è sbagliato a prescindere, ma ho il sospetto che il prof lo abbia illustrato meglio :D
I principali problemi nascono quando un bisogno diverso si inserisce nella catena e di fatto questa non potrà chiudersi. Esempio perfetto è il cibo e il post di Tina. Se al posto del bisogno di nutrimento, io provo la sensazione di fame perchè stimolata dal bisogno di affetto ecco che quando arrivo alla risposta il cerchio non si chiude perchè sono partito da un bisogno ma sono arrivato/tornato su un altro |
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Se il corpo ha bisogno di calore, senti freddo, il corpo deve essere nutrito, senti fame. E questi sono esempi semplici e materiali riferiti ai bisogni corporali. Quote:
Non ho parlato di emozione ma di Espressione di un bisogno. Quote:
Quello che ci muove è un bisogno e quello che cerchiamo è una risposta. Per ottenerla, essendo esseri sensibili abbiamo un solo modo, quello di esprimere. Sulla base di questo schema si può lavorare su cosa sia il reale bisogno e sui vari intoppi che si incontrano nella catena. |
Citazione:
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L'argomento è interessante Grey, non abbiamo detto questo, è un po' difficile da capire, sopratutto questo della sensazione, anche se poi Tina ha azzeccato l'esempio.
Vediamo se ho capito: 1) Bisogno: c'è un bisogno di qualcosa che può essere fisico, mentale. 2) Sensazione: Si manifesta con una sensazione, e qui c'è l'inghippo: finchè è fame, sete, bisogno di sesso sono sensazioni, ma se ho bisogno per esempio di essere protetto, di sentirmi al sicuro, oppure ho bisogno di cultura? Si parla ancora di sensazioni? 3) Espressione: Io che esprimo il bisogno? E se per qualche motivo non posso esprimerlo che succede? 4) Risposta: qui si dovrebbe esaurire il bisogno, oppure continuare ad esserlo. Se ho fame, ma la risposta è che non c'è cibo, il ciclo non finisce giusto. Ma potrei dire anche che non mi sento amato, non finisce il ciclo, e questo si sposta in un altro ciclo. Beh ci sono vari spunti ora :D |
Citazione:
Per esempio direi che ho bisogno di cultura quando in una data circostanza dove è richiesta ho la sensazione di essere inadeguata. In questo caso è una senzazione in linea col bisogno. Riguardo al bisogno di protezione o di sentirmi al sicuro, penserei ad un'aula di tribunale in cui non ho un buon avvocato e mi assale la sensazione di doverne cercare un altro. Oppure quandoci si copre fino alle orecche perchè si ha paura del buio. In quel caso la sensazione di avere parti del corpo scoperte ha preso il posto della giusta sensazione che sarebbe quella di sentirsi soli, o senza adeguate risorse interiori. Il punto espressione mi è meno chiaro. |
Tina diceva:
Citazione:
Nel tuo buon esempio per me la sensazione non è in linea con il bisogno reale ma con la sua maschera. Inoltre per me, c'è anche una sequenza differenziata. Cioè, bisogno reale_sensazione reale_bisogno/maschera. Il bisogno reale dell'esempio di Tina è l'essere integrato ed accettato non invece un bisogno di cultura che è la sua maschera (ne so qualcosa..., un esempio favoloso). L'inadeguatezza deriva perciò dal bisogno reale troppo doloroso, perchè andrebbe indagto, sviscerato, affondato, vissuto, ricapitolato ecc ecc, che si trasforma in altro/maschera che restituisce una sensazione anch'essa mascherata. Per adesso mi fermerei ad elaborare questi due aspetti. In sostanza il bisogno di cibo dell'altro esempio non è fame e la sensazione non è fame così come si accennava. Ma se ci si ferma ad osservare il bisogno si arriva a tocacre quello reale. Sicurametne questa sequenza sotto questo aspetto è utile per indagare ed osservarsi in certi nostri aspetti. |
"Se uno fa una cosa per un fine, non vuole la cosa che fa, bensì la cosa per cui fa quello che fa
Socrate Ho trovato questo aforisma in home che per me si adatta benissimo all'argomento e, chiaramente, non solo. |
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Metti che si abbia voglia di imparare il pc, ci si inserisce in un gruppo per farsi coinvolgere, ad un certo punto si parla sempre più del mondo di Linux, capisco che se voglio stare al passo è meglio che faccia uno sforzo in più e mi ci arrovelli un pò prima che passi l'entusiamo che hanno gli altri ad aiutare tutti. Ho soddisfatto il quel momento il bisogno di non perdere quel treno che sentivo non sarebbe ritornato e me ne godo i benefici arrivati con le risposte che realizzavano la mia necessità. E anche nel caso si sia mossi dal bisogno di sentirsi integrati in un nucleo o nella società, mettiamo capiti ad una persona di avere perso anni della propria vita, impantanata in situazioni di impedimenti vari, non per forza il desiderio di farsi un corso di laurea debba significare volere nutrire una maschera, o eludere dolori pazzeschi che non si è in grado di sviscerare. |
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Si, certo che non è sempre così :D Infatti nel primo caso è la volontà di imparare. Il bisogno è limpido ed anche la sensazione: non capisco e non so, voglio impegnarmi per migliorare. Lo esprimo impegnandomi nello studio e confrontandomi con gli amici che ne sanno più di me e la risposta è che sono migliorato ed io sono pieno di una nuova cosa. La risposta sana è quella interiore, sono realmente soddisfatto, pieno e tutto mi rimane, è mio. Ciò che invece potrebbe essere indice di un bisogno mascherato è quando la risposta ci viene dall'esterno e non riempie il vuoto. Nel secondo caso che citi il bisogno potrebbe essere soddisfatto con lo studio in proprio, non necessariamente una laurea se questa non è necessaria. Se invece, seguo il tuo esempio e non vuole essere una legge, si sente la sensazione di inadeguatezza relativo al senso di colpa del proprio passato o relativo al fatto di non aver fatto quel che si voleva, o relativo a tutta una serie di altre motivazioni... il bisogno nasce per soddisfare quelle mancanze e non è un reale desiderio di studio ma va a "parare" altri bisogni mascherandoli da desideri. Spero di aver passato un minimo il senso della differenza, perchè questa cosa è molto importante. E sospetto che l'incontro a cui partecipò Grey potesse essere diretto all'osservazione di questo aspetto. |
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Senso di colpa che si può esprimere, ad esempio, nel volersi riscattare. Ma in un certo senso resta un guardare indietro. Citazione:
In questo senso il bisogno di voler prendere una laurea, per restare attinenti all'esempio, non nasce da amore verso la materia di studio, ma dal bisogno di riscatto che è il bisogno reale che si maschera da "bisogno di cultura". |
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Scusa Sole ma mi sembra che tu abbia caricato di eccessiva pesantezza il mio pensiero. Mi chiedo come mai. |
Continuate cosi, perchè comincio a capire.
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Però nel caso di un bisogno non reale non la chiamerei più volontà ma mancanza, da cui il senso di vuoto da colmare; ad esempio: sono nervosa e mangio. Riordinando le idee farei questa distinzione: bisogno reale è mosso da una volontà. bisogno non reale è mosso da una mancanza. |
Leggendo in giro definizioni sembra che sia giusto parlare di volontà legata ad un bisogno sempre.
Beh nell'esempio Sole " se voglio una casa ho bisogno di soldi" forse il bisogno resta dietro il volere la casa e i soldi sarebbero il mezzo per realizzare il desiderio. La cosa che volevo capire in effetti è se una situazione di bisogno o ciò che motiva la volontà sia legato in qualche modo alla inadeguatezza sempre.Forse è fuori tema, ma mi sono inceppata perchè qualcosa in ciò che si è scritto non mi è ancora chiaro. Forse è il caso di tralasciare per ora questo inceppamento che mi sembra una palude, e proseguire. In questi frangenti scopro grosse lacune nella conoscenza malgrado siano le leggi che ci governano da un certo punto di vista. |
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