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Sole 03-05-2011 14.27.37

Conoscenza e consapevolezza di essa
 
"Il maestro disse a un suo allievo: Yu, vuoi che ti dica in che cosa consiste la conoscenza? Consiste nell'essere consapevoli sia di sapere una cosa che di non saperla. Questa è la conoscenza."

Confucio



Ho trovato questo aforisma e mi sembra di scorgerci un nuovo significato che prima non vedevo, ma forse sto spaziando troppo nell'astratto e non razionalizzo bene, pertanto volevo discuterne un pò insieme se secondo voi c'è la possibilità di vederci questo che vi vado a dire.

Questo sapere non ci appartiene lo facciamo entrare in noi ci lasciamo attraversare e poi va. A noi resta l'idea, l'effetto, di una concezione nuova che è arrivata. Il sapere non è nostro è universale, pertanto ciò che so non lo so io, ma ne trattengo solo l'effetto, la modificazioni del mio modo di essere e di agire o di pensare, ma non so la conoscenza.

Forse ci ho fantasticato troppo, e si "riduce" solo al fatto di essere tanto onesti da mantenersi sempre aperti a ciò che non si sa. Come canne al vento lasciare che nuovi imput arrivino senza pregiudizio.

Il Folle 03-05-2011 15.48.51

Più ermeticamente, Socrate riassumeva in: "Io so di non sapere".

Secondo me, essere consapevole di ciò significa sapere che per quanto si possa scavare nella ricerca dopo aver risolto i primi enigmi, ci sarà un nuovo quesito da risolvere sempre più ampio, in quanto la Conoscenza è infinita.

Sempre secondo me, conoscere qualcosa di una determinata materia non significa avere tutta la conoscenza a riguardo perchè più imparo e più la mia conoscenza si amplia e più si amplia più il mio limite diventa elevato ma questo non significa che non abbia limiti in materia.

Credo che quello che ci volevano dire questi illustri personaggi è abbiate sempre presente che la conoscenza è illimitata, ma l'uomo è limitato, l'unica cosa che si può fare è aumentare il limite e non abbatterlo.

:C:

Ray 03-05-2011 15.54.51

Si, alla fin fine io ci vedo "solo" (si fa per dire) grossomodo quello che dici alla fine. Una cosa la so ma so anche che quello che so è parziale e che ho da imparare. Quindi non la so. Se togliessi il "non so" chiuderei alla possibilità di imparare ancora. D'altronde il dire "non so" non deve cancellare quello che effettivamente so e su cui poggia l'eventuale seguito. Quindi sia so che non so.
D'altronde, anche sapere di non sapere, se uno escludesse l'altro, sarebbe un paradosso.

Poi sul fatto che la conoscenza non ci appartenga ma sia una condizione dell'essere, una possibilità di accesso, una connessione, sono d'accordo. Questo la pone nell'ambito dell'essere e non dell'avere. Però è anche vero che si dice "ho conoscenza" e "so"... e se leghiamo a quel "so" quello che sta (forse) iniziando ad uscire nel tread sulla parola, quindi qualcosa di legato al sapore, ad un succo, ad una qualità intrinseca di chi sa, forse i termini si ribaltano.

Uno 03-05-2011 15.57.32

La conoscenza non è illimitata, è illimitato ciò che si può conoscere.

Ray 03-05-2011 17.22.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 99182)
La conoscenza non è illimitata, è illimitato ciò che si può conoscere.

Quindi si può arrivare a conoscere definitivamente l'illimitato...

centomila 03-05-2011 22.12.30

A me convince: "so di non sapere."

Credo che si riferisca alla sostanziale impotenza umana di rispondere alle classiche domande: da dove vengo, dove vado, perchè sono qui?

Il non poter rispondere a queste domande determina una incontrovertibile e profonda non conoscenza rispetto alla nostra esistenza. Siamo un pò come ciechi che non sanno dove andare.........nonso.gif

E per questo che la superbia è così orribile ed allo stesso tempo grottesca: hai visto mai un cieco condurre un altro cieco? Magari con spocchiosa sicurezza? Anche se egli è persona potente, potentissima per gli standard di questo pianeta, il non poter rispondere a domande così decisive lo pone su un piano di perfetta ignoranza.

Ed ecco dunque che l'unica, dignitosa consapevolezza è quella di non sapere.

Grey Owl 03-05-2011 22.19.57

Seguo il trend delle citazioni e riporto un brano:"Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia." dall'Amleto di William Shakespear.

Condivido quello detto da Uno, è illimitato ciò che si può conoscere. Si può quindi affermare in piena onestà intellettuale che so di non sapere (tutto).


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