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jezebelius 15-06-2008 15.32.03

La Perdita di identità
 
Il sogno è stato abbastanza articolato.
Devo dire che la prima parte la ricordo in maniera confusa, mentre la seconda mi ha lasciato un po interdetto. Per questo se qualcuno ha un qualche suggerimento lo accetto volentieri.

Nella prima parte sono con Amici con i quali siamo in una città ( guarda un po icon_mrgr: ).
Tra strade, piccoli corsi d'acqua e fontane, stiamo percorrendo una strada all'interno della quale ci sono delle indicazioni. Ora non ricordo di che tipo nello specifico ma ricordo, per esempio, un piccolo corso d'acqua con all'interno degli oggetti ( sembravano monete ) per cui una delle Amiche, poco prima al primo passaggio, aveva avuto una intuizione su cosa potessero essere.
Il tutto si svolgeva sotto la Supervisione di un Maestro.

Alla seconda parte, passato un ponte - sempre nella città - io e l'Amica di cui sopra, arriviamo, sempre condotti dal Maestro mentre per gli altri per quel momento non avevo più notizia, davanti ad una casa.
Sembrava più un ufficio a dire al verità tant'è che vi era una finestra con griglia a mo di protezione - quelle che vi erano ad esempio nei vecchi uffici postali o di banca del Far West o come per la maggior parte si vedono nei film - in cui il Maestro si infila, per poi riaffacciarsi, dietro la griglia ma con solo lo spazio alla base di questa per riscuotere,a mò di incaricato alla riscossione per l'appunto.
Le dimensioni del Maestro erano fuori della norma, infatti doveva essere almeno di altezza paria a due metri con fisico robusto. I capelli lunghi fino più o meno alle spalle, biondo/castano.
Da dietro lo sportello mi dice: " consegnami tutto ciò per cui potrebbero riconoscerti".
Io apro il portafogli e gli consegno la patente ( dove si vedeva la mia foto ), la carta di identità ( che nella realtà al momento non ho ), i bigliettini da visita ( che pure nel reale non ho ) e tutto ciò che mi poteva far riconoscere in giro.
Una volta " preso " tutto, il riscossore/Maestro esce dall'ufficio e mi dice: " ora se vuoi puoi andare in giro, nessuno ti riconoscerà"
Ma io, un po titubante ed anche, forse, un po spaesato, gli chiedo quando possiamo vederci/organizzarci per la prossima volta.
Mi dice che probabilmente ha intenzione di " togliere di mezzo", poiché ha visto che uno se ne va di qua ed altri di la ed un po rassegnato mi dice che forse è meglio così.
Ma a quel punto gli chiedo, ancora con forza, di seguirmi giacché non ero pronto, e ne ero consapevole, per andare da qualche parte oltretutto da solo in giro.
Lui mi guarda e mi dice " Vabbè se insisti....ma non dire niente alla milizia"

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Se vi dico che non ci ho capito granché mi credete?
Vabbè ci provo per quello che ne viene.
la prima parte indica una sorta di percorso che sto facendo. la città potrebbe avere tra i tanti significati quello che riguarda si la mia " struttura " ma anche quella che riguarda quella di Altri.
Le indicazioni sulla strada, insomma, ci sono e le seguiamo tutti.
La seconda parte invece la vedo abbastanza ostica. Non credo di riuscire a comprendere bene il " gesto", alla richiesta di consegnare. Forse una piccola consapevolezza che i segni distintivi per essere riconosciuti non servono dove invece si vuole/vorrebbe arrivare e che, da un certo punto in poi, bisogna abbandonarli/consegnarli a colui che è delegato sia al controllo ma anche al Ruolo di Maestro. Infatti i segni distintivi sono quelli usuali, soliti, come al patente ( con foto ) che individua forse la capacità di "guidare", o anche la carta di identità che potrebbe individuare, appunto, il " chi sono " o ancora i blgliettini da visita che rappresentano forse il primo mezzo per essere individuati un po più concretamente.

Da qui in poi ho confusione nel senso che non ho ben chiaro - sempre che per gli altri episodi c'è l'ho sta chiarezza - il motivo della rinuncia sia del Maestro ( non so, fino al ritiro dei documenti è opera mia il resto dipende da te, mi verrebbe da leggerlo così ) per quanto mi riguarda ma anche per quanto riguarda gli Amici.
Poi non ho chiara la richiesta - glie la rinnovo in pratica - di essere seguito poiché non ancora pronto.
Ancora, non ho chiara sta cosa della milizia ( che tra l'altro era riferita pure agli Amici ). nonso.gif
Intanto l'ho messo qua fiori.gif

stella 15-06-2008 18.08.43

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 55127)
Nella prima parte sono con Amici con i quali siamo in una città ( guarda un po icon_mrgr: ).
Tra strade, piccoli corsi d'acqua e fontane, stiamo percorrendo una strada all'interno della quale ci sono delle indicazioni. Ora non ricordo di che tipo nello specifico ma ricordo, per esempio, un piccolo corso d'acqua con all'interno degli oggetti ( sembravano monete ) per cui una delle Amiche, poco prima al primo passaggio, aveva avuto una intuizione su cosa potessero essere.
Il tutto si svolgeva sotto la Supervisione di un Maestro.

Gli oggetti nell'acqua, monetine, potrebbero essere come quelle che si gettano nelle fontane per accapararsi un po' di fortuna....
Oppure piccole offerte di se stessi lasciate durante il percorso.

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 55127)
Alla seconda parte, passato un ponte - sempre nella città - io e l'Amica di cui sopra, arriviamo, sempre condotti dal Maestro mentre per gli altri per quel momento non avevo più notizia, davanti ad una casa.
Sembrava più un ufficio a dire al verità tant'è che vi era una finestra con griglia a mo di protezione - quelle che vi erano ad esempio nei vecchi uffici postali o di banca del Far West o come per la maggior parte si vedono nei film - in cui il Maestro si infila, per poi riaffacciarsi, dietro la griglia ma con solo lo spazio alla base di questa per riscuotere,a mò di incaricato alla riscossione per l'appunto.
Le dimensioni del Maestro erano fuori della norma, infatti doveva essere almeno di altezza paria a due metri con fisico robusto. I capelli lunghi fino più o meno alle spalle, biondo/castano.
Da dietro lo sportello mi dice: " consegnami tutto ciò per cui potrebbero riconoscerti".
Io apro il portafogli e gli consegno la patente ( dove si vedeva la mia foto ), la carta di identità ( che nella realtà al momento non ho ), i bigliettini da visita ( che pure nel reale non ho ) e tutto ciò che mi poteva far riconoscere in giro.
Una volta " preso " tutto, il riscossore/Maestro esce dall'ufficio e mi dice: " ora se vuoi puoi andare in giro, nessuno ti riconoscerà"
Ma io, un po titubante ed anche, forse, un po spaesato, gli chiedo quando possiamo vederci/organizzarci per la prossima volta.
Mi dice che probabilmente ha intenzione di " togliere di mezzo", poiché ha visto che uno se ne va di qua ed altri di la ed un po rassegnato mi dice che forse è meglio così.
Ma a quel punto gli chiedo, ancora con forza, di seguirmi giacché non ero pronto, e ne ero consapevole, per andare da qualche parte oltretutto da solo in giro.
Lui mi guarda e mi dice " Vabbè se insisti....ma non dire niente alla milizia"

Le frasi che ho evidenziato potrebbero significare che in questo percorso molti si sono persi per strada.
Il Maestro ti esorta a non farti scoprire dalla milizia, forse la milizia è una specie di blocco da superare, un poliziotto interno, per cui l'unico modo di proseguire è di liberarti della identità che mostri agli altri e proseguire da solo...
Il Maestro ti potrebbe accompagnare per un pezzo, ma questo percorso dentro se stessi bisogna farlo da soli, le indicazioni per procedere ci sono e il Maestro ti ha reso in qualche modo esente dall'essere riconosciuto da chi o cosa ti potrebbe bloccare.
Hai presente l'io, l'es e il super io?


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