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Kael 08-06-2006 16.26.34

Centri e attività umane
 
Vi sono vari centri che l'uomo utilizza per compiere le sue normali attività quotidiane: correre, mangiare, pensare, provare sentimenti, ecc.. dove ognuno ha una sua funzione e una sua specilizzazione.
Potremmo iniziare a parlare dei centri inferiori, ossia:
  • centro istintivo
  • centro motore
  • centro emotivo inferiore
  • centro intellettuale inferiore
Saperli usare correttamente significa disporre appieno delle potenzialità della macchina umana... viceversa, un loro uso improprio porta a serie conseguenze... Ad esempio, troppo spesso capita che le nostre emozioni vadano ad alterare i nostri pensieri.. Questo perchè non facciamo un uso corretto dei centri e permettiamo al centro emotivo di interferire col centro intellettuale, sfornando così emozioni che non sono emozioni e pensieri che non sono pensieri, ma un misto delle due cose... Il detto "pensi con il c..." non è proprio tanto campata in aria...

Altro esempio. Quando iniziamo a guidare la macchina è tutto comandato dal centro intellettuale, e le difficoltà di pensare a tutto sono notevoli: premi la frizione, cambia la marcia, guarda la strada, gira il volante, metti la freccia, frena, ecc.. Piano piano, questa attività passerà ad essere controllata dal centro motore, e acquisterà una notevole velocità di esecuzione... tanto da riuscire a fare tutto in maniera "automatica"... così che il nostro centro intellettuale sarà libero e ci potremmo permettere di pensare mentre guidiamo... cosa prima impossibile.

Sia chiaro, un'attività automatica non è sbagliata nell'uomo, tanto che ne esiste pure il relativo centro... è l'uso che se ne fa che può essere deleterio. Se guardiamo quante persone pensano e si emozionano in maniera automatica, possiamo capire subito il perchè... Esse usano il centro motore o il centro istintuale al posto del centro emotivo o intellettuale, e al loro interno è tutto un miscuglio..

A questo punto sarebbe interessante secondo me dare pane al pane e vino al vino, cercando di associare alle varie attività il loro corretto centro.
Partiamo dal primo:

Il centro istintivo

Comanda quelle funzioni basilari, indispensabili alla sopravvivenza: respirazione, alimentazione, digestione/matabolizzazione del cibo e relativa trasformazione in energia, ecc..
Giacchè se ne pensi, tanto per precisare, questo centro "pensa" esattamente come il cervello, solo ad una velocità tale da sembrare automatico, e questo è dovuto alla loro differenza d'evoluzione.. è da pochi millenni infatti che l'uomo ha iniziato ad avventurarsi nel campo della ragione, e il suo cervello è ancora infantile, mentre già da centinaia di migliaia di anni ha sperimentato la necessità di sopravvivenza. Da questo punto di vista, il centro istintivo è il migliore e il più rodato centro di cui l'uomo dispone, utilizzato sulla scala evolutiva anche da piante e animali.

Tanto per fare un esempio, non ci crescerebbero i capelli se il centro istintivo si "dimenticasse" di rifornirli dell'energia di cui necessitano...
I bambini down devono le loro deficienze di crescita proprio a delle disfunzioni di tale centro, che come si può vedere sono deleterie...

Ora, prima di passare a parlare dei successivi centri, mi fermo un attimo e pensavo che sarebbe interessante se ognuno postasse alcune attività che sono/dovrebbero essere governate da tale centro...

:C:

Shanti 08-06-2006 21.54.08

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Ora, prima di passare a parlare dei successivi centri, mi fermo un attimo e pensavo che sarebbe interessante se ognuno postasse alcune attività che sono/dovrebbero essere governate da tale centro.

Cammino per la strada e a un certo punto vedo una macchina perdere il controllo e venirmi addosso, istintivamente mi getto di lato per evitarlo. Istinto di sopravvivenza, potrei morire. Lo faccio e basta, non sto lì a pensare: Mah! sarà meglio buttarsi nel fosso o arrampicarmi su questo albero? Può andare? :H

RedWitch 09-06-2006 00.37.03

A me viene in mente, la tendenza dell'uomo a vivere da sempre in gruppo, comunità, villaggi, paesi, città.. l'uomo non è capace di vivere da solo, se non con un grosso sforzo di volontà.
Anche l'istinto di autoconservazione ..l'uomo da sempre procrea e non permette che la specie si estingua.. e gli istinti sessuali, l'attrazione fisica. Se il mio vicino di casa vede la lattaia (icon_mrgr:) avvenente, sarà attratto da lei....

Kael 09-06-2006 13.27.57

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti
Lo faccio e basta, non sto lì a pensare: Mah! sarà meglio buttarsi nel fosso o arrampicarmi su questo albero?

Io invece credo che il centro istintivo "pensi" anche a questo... Anche se mentre camminiamo razionalmente pensiamo a tutto altro, le cellule del nostro corpo si scambiano innumerevoli informazioni provenienti dal mondo esterno, e vengono codificate nel centro istintivo. Se alla fine ti butti nel fosso, può essere perchè quell'albero aveva alcuni rami marci oppure troppo in alto per arrampicarcisi, anche se non ne sei cosciente...

Anche la lattaia... non solo è carina, ma il centro istintivo elabora anche quelle informazioni che sfuggono al razionale: il suo odore (e molto spesso sembra che l'odore sia molto più influente dell'aspetto fisico per determinare l'attrazione) la sua voce, il suo campo energetico, ecc... Senza contare che il centro istintivo può anche aver memoria di esperienze passate, e quella lattaia può ricordarci una persona a cui abbiamo voluto molto bene e di riflesso esserne attratti per la legge dei simili...

Che ne pensate?

:C:

jezebelius 09-06-2006 16.03.38

Penso che Tu abbia ragione.
Le informazioni che si recepiscono non solo rientrano in questa operazione ma addirittura vengono elaborate in maniera " più rude ".
Vengono interessati settori dei quali non si ha piena consapevolezza..determinando quello che si chiama l' " agire istintivo ".
Ad esempio, la completa sudditanza di " noi stessi " alla rabbia ovvero lo scalzare della coscienza " vigile " ( poi bisognerebbe vedere quanto vigile ) in seguito ad uno scatto di ira è anche, a mio avviso, un altro modo di reazione: quante volte ci si è trovati nella situazione di " scattare " per un motivo particolare che ci aveva fatto girare le bolasicon_mrgr: e per un istante ci si è trovati a pensare a noi stessi come ad una persona diversa che aveva concretizzato quel'azione.
E' probabile, come nel caso della lattaia, che quella decodificazione di segnali, che descrivi Kael, sia legata al possesso di una sorta di " chiave " di lettura che appunto, se anche ad un livello " più basso " fa collimare le informazioni possedute con quelle che riceviamo dall'esterno.
Questo interagire determina, in un secondo momento, la reazione che è funzione di questa lettura.
Credo che ciò sia dimostrabile dicendo che il mio istinto " reagisce " in determinate situazioni e non in tutte visto che solamente particolari condizioni presentano " caratteristiche " tali da fare in modo che si verifichi quell'agire istintivo per quella definita situazione.
Aggiungo che secondo me, questa operazione di decodifica del segnale è più intensa per esperienze che interessano il vissuto;in altre parole si cerca una simil correlazione tra ciò che possediamo( o che è stato ) e quello che ci servirebbe. Questo, in secondo luogo, deriva dal fatto che per certi versi l'uomo segue una linea di autoconservazione - che si estende in ogni dove - la quale tende a lasciare..o meglio ad imprimere una " presenza " che a livello microcosmico interessa la singola esperienza ed a livello più esteso, costituita dalle singole azioni, considera l'esistenza stessa dell' individuo.

RedWitch 12-06-2006 10.05.20

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Io invece credo che il centro istintivo "pensi" anche a questo... Anche se mentre camminiamo razionalmente pensiamo a tutto altro, le cellule del nostro corpo si scambiano innumerevoli informazioni provenienti dal mondo esterno, e vengono codificate nel centro istintivo. Se alla fine ti butti nel fosso, può essere perchè quell'albero aveva alcuni rami marci oppure troppo in alto per arrampicarcisi, anche se non ne sei cosciente...
:C:

Non so Kael, questo non lo definirei solo istinto, ma intuito.. l'intuito risiede nel centro istintivo?

Kael 12-06-2006 10.49.15

Ovviamente l'intuito non risiede nel centro istintivo, sarebbe un controsenso...
Si potrebbe pensare all'istinto come un qualcosa che arriva dal basso, e l'intuito come un qualcosa che arriva dall'alto.

Un'intuizione sfugge ai comuni sensi fisici, ha vibrazioni più alte... Ad esempio se intuisco cosa vuole dirmi una persona, non è perchè ne fiuto l'odore o ne vedo la forma (come invece posso fare istintivamente per cercare un rifugio sicuro in caso di pericolo) ma proprio perchè capto determinate vibrazioni a livello mentale...

Anche un animale può "scegliere" di buttarsi nel fosso anzichè arrampicarsi sull'albero, perchè glielo suggerisce l'istinto quale rifugio più sicuro.. Non ci vedo intuito in questo.

:C:

RedWitch 12-06-2006 11.03.40

Ecco.. proprio per il discorso di pensare all'istinto come qualcosa che viene dal basso e l'intuito dall'alto, mi sfuggiva, il fatto che istintivamente si potesse scegliere il rifugio più sicuro, per istintivo, intendevo, qualcosa che si fa, senza "informazioni", cioè.. se io scelgo l'albero piuttosto che il fosso, non lo faccio perchè ho ricevuto altri input, ma esclusivamente per istinto di conservazione per esempio.

Adesso ci sono.. quasi icon_mrgr:
grazie fiori.gif

Kael 12-06-2006 11.30.08

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch
mi sfuggiva, il fatto che istintivamente si potesse scegliere il rifugio più sicuro

Poeticamente l'istinto viene dalla terra e l'intuito dal cielo... ma la terra non è negativa in se...
Come ho detto prima un'attività automatica nell'uomo non è sbagliata, anzi.. Se non avessimo avuto l'istinto ci saremmo estinti un bel po' di tempo fa secondo me...

Quindi l'istinto non è negativo in se, dipende da che punto lo guardiamo.
Un primitivo che usa un remo per mandare avanti la sua pagoda ne ha un'utilità... un uomo moderno che si ostina ad usare il remo per mandare avanti la sua barca invece di usare il motore, beh... questo non è utile... anche se poi in certe situazioni particolari, come in un passaggio stretto, il remo può rivelarsi più utile del motore...
Imparare a conoscere i propri strumenti, ed usare quello giusto nel contesto giusto... questo è saggio...

lupa 12-06-2006 11.41.25

Credo che l'istinto e intelligenza non siano separabili,anche nelll'azione più intelligente vi è una base istintiva,l'istinto è la coscienza propria dell'intelligenza ma conserva però l'immediatezza che l'intelligenza ha perduto, un abraccio

Sole 12-06-2006 14.14.23

Citazione:

Originalmente inviato da lupa
Credo che l'istinto e intelligenza non siano separabili,anche nelll'azione più intelligente vi è una base istintiva,l'istinto è la coscienza propria dell'intelligenza ma conserva però l'immediatezza che l'intelligenza ha perduto, un abraccio

L'intelligenza considerata su una base istintiva è pura e semplice capacità di elaborare un problema e risolverlo sulle basi del miglior guadagno o minor disagio. Tiene conto dei fattori probabili di sopravvivenza. Lo fa istintivamente sulla basi di fattori gnetici atavico o nuove informazioni accumulate nel corso della vita.

Inoltre il famoso albero o fosso in caso di pericolo nn è sempre conseguenza uguale per tutti. Infatti c'è anche chi mette le mani sugli occhi (vedi lo struzzo) lasciando il volante per istinto ... dunque l'istinto è dominato a sua volta dal nn ragionamento. Per cui nn riesco a vedere l'istinto conseguenza intelligente o viceversa.
Diciamo semmai che il tipo di intelligenza presa in esame è una capacità acquisita dell'uomo animale di "vivere".

Se invece vogliamo vedere l'intelligenza come fonte di ispirazione allora dobbiamo parlare di intuito e lo ha descritto Kael.
L'intelligenza (parliamo di quella umana ancora.. ) che riesce ad elaborare attraverso il cervello (che è il suo strumento di lavoro) le informazione e sintetizzarle e trasformarle a favore dei centri alti dell'essere Umano.
Se attraverso questa elaborazione l'Intelligenza perviene a dei risultati si distinguerà dal fattore animale da cui proviene pur mantenendone l'utilizzo controllato.
Forse nn è molto chiaro cosa intendo ..

Volendo fare un esempio. L'intelligenza che si fà usare dall'istinto è l'operaio di fabbrica che monta insieme i pezzi perchè qualcuno gli ha detto di fare così, nn si chiede perchè. Lo fà ... l'Ispirazione è quell'Intelligenza capace di pensare e generare il lavoro che farà l'operaio. Tutto questa fabbrica è l'Uomo.

Potrebbe andare come esempio? booh.gif


p.s.
Non capisco molto cosa intendi con l'istinto è la coscienza propria dell'intelligenza riesci a spiegarmelo meglio?

lupa 12-06-2006 16.47.20

provo a spiegarmi meglio:quando usiamo l'intelligenza siamo portati a pensare e ponderare la situazione, ragioniamo , ma se lasciamo uscire anche l'istinto ci lasciamo andare, nal mio caso con l'esempio dell'albero e il fosso ,l'istinto mi porterebbe a mettermi in salvo l'intelligenza a scegliere il fosso (in quanto non riuscirei mai ad arrampicarmi) in praticata è quell'imput in più che ci serve nella vita ...così è come la vedo io un abbraccio

Kael 12-06-2006 18.59.00

Beh lupa, parli di "intelligenza", ma ogni centro ha una sua intelligenza che lo porta a compiere il lavoro per il quale è destinato. Terra terra potremmo parlare dei centri come di tanti piccoli "cervelli" che operano autonomamente, ognuno nel suo settore. In una fabbrica potremmo vederli come le cabine di controllo di ogni singolo reparto, da cui vengono impartiti ordini e direttive..

L'istinto pertanto è anch'esso intelligente, certo. Così come le emozioni e i sentimenti, ma ognuno opera in settori diversi. E' quando "sconfinano" e vanno ad interferire con il lavoro di un altro centro che si creano problemi... Tanto per fare un esempio, è fin troppo conosciuto il fatto che Napoleone pensasse camminando su e giù per la stanza... ma questo è chiaramente un esempio di mal utilizzo dei centri. Il centro intellettuale metteva in moto anche il centro motore, e questo gli provocava il bisogno di camminare...

Ovviamente, per pensare non serve camminare. Non serve nemmeno ticchettare con un dito sul tavolo o fumare una sigaretta, ma questi sono tutti esempi di come "funzioniamo" male nel nostro complesso, e spesso ci troviamo a sfogare tramite altri centri l'energia che non sappiamo utilizzare appieno in un unico centro...

:C:

lupa 12-06-2006 19.18.50

kael posso essere d'accordo con te mai fare in modo che un "settore"interferisca con altri ma non credo sia possibile ,Napoleone camminava questo aumentava la sua concentrazione, io ad esempio quando penso scarabocchio con la penna,se il problema è grosso mi riempio di cioccolato (che non mi aiuta a pensare ma mi gratifica molto),magari tu mordicchi la penna, forse non utilizzeremo appieno un unico centro,forse funzioniamo male ....ma esiste la perfezione? un abbraccio

Kael 12-06-2006 19.43.19

La frase che hai in firma lupa spiega bene la tua posizione... Io dal canto mio sono qua con altri amici per imparare a conoscermi e cercare, per quanto possibile, di cambiare ciò che può essere cambiato. Non diventerò un marziano... uomo sono nato e uomo morirò, però forse un Uomo più cosciente questo si...

La perfezione assoluta non so se esiste, al momento non me ne pongo nemmeno il problema... So che per tutti noi esiste la possibilità di migliorare, anche di un piccolo gradino alla volta, e questo mi è già sufficiente... poi dove questa scala conduca non lo so... lo scoprirà chi vivrà, dice il detto...

Un abbraccio a te abbraccio:

lupa 13-06-2006 00.14.40

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
La frase che hai in firma lupa spiega bene la tua posizione... Io dal canto mio sono qua con altri amici per imparare a conoscermi e cercare, per quanto possibile, di cambiare ciò che può essere cambiato. Non diventerò un marziano... uomo sono nato e uomo morirò, però forse un Uomo più cosciente questo si...

La perfezione assoluta non so se esiste, al momento non me ne pongo nemmeno il problema... So che per tutti noi esiste la possibilità di migliorare, anche di un piccolo gradino alla volta, e questo mi è già sufficiente... poi dove questa scala conduca non lo so... lo scoprirà chi vivrà, dice il detto...

Un abbraccio a te abbraccio:

non fermarti alla firma la uso perchè mi ricorda una persona che non c'è più,io sono disposta ad impare e a cambiare un abbracciofiori.gif

Kael 13-06-2006 00.31.17

Benvenuta a bordo allora... fiori.gif

Kael 13-06-2006 10.10.57

Al momento forse è meglio, dopo brevemente averlo accennato, lasciare da parte il centro isntintivo e riprenderlo in seguito, vista la sua complessità e l'autosufficienza in cui opera.

I restanti 3 centri, motore, intellettuale ed emotivo, sono quelli che governano le 3 parti su cui indagano quasi tutte le tradizioni: corpo, mente e cuore...

Apro una breve parentesi per osservare, grazie ai centri, la differenza sostanziale fra sapere e comprendere. Nel linguaggio parlato è molto difficile riuscire ad esprimere chiaramente la differenza esistente fra di essi, tanto che molto spesso vengono usati come sinonimi.
Diventa chiara però quando ci rendiamo conto che il sapere può essere funzione di un solo centro. La comprensione, invece, risulta dalla funzione di 3 centri. Così l' "apparecchio del pensiero" può sapere qualcosa, ma non diventerà comprensione finchè un uomo non avrà anche il sentimento e la sensazione di questo sapere.
In altre parole, un uomo non può comprendere una determinata cosa finchè la sa soltanto con la testa. La deve sentire, con tutta la sua massa e con tutto il suo essere. Allora la comprenderà.

Kael 13-06-2006 11.01.11

Tornando all'esempio della fabbrica, vediamo come il sapere sia paragonabile al singolo reparto, mentre l'essere alla fabbrica stessa. Per questo si parla di Equilibrio... Una fabbrica con alcuni reparti super operativi e altri molto lenti non può lavorare bene. Si accumuleranno scorie perchè non lavoreranno armonicamente fra loro, e queste scorie dovranno essere smaltite in altri modi.

La comprensione quindi dipende dalla relazione fra il sapere e l'essere.
Il sapere di per se non basta. Se sapere ed essere non crescono parallelamente, non ci sarà mai comprensione.
Allorchè il sapere predomini sull'essere infatti, l'uomo sa, ma non ha il potere di fare. E' un sapere inutile. Al contrario, se l'essere predomina sul sapere, l'uomo ha il potere di fare, ma non sa che cosa deve fare... ed è un essere altrettanto inutile...

Kael 13-06-2006 11.47.41

Il centro motore

Si potrebbe obiettare che ogni movimento corporeo sia comandato dal centro intellettuale, ma a chi non è mai capitato di prendere l'auto e trovarsi a destinazione senza ricordare minimamente che strada abbia fatto, magari perchè assorto nei suoi pensieri?
Il centro motore, una volta messo in moto, sa quello che deve fare. Ci penserà poi il centro istintivo ad intervenire in caso di necessità, come ad esempio una brusca frenata per non travolgere qualcuno.

Un altro esempio valido secondo me può essere quando siamo sulla cyclette in palestra, e chiacchieriamo con chi abbiamo a fianco. Possiamo concentrarci totalmente sulla conversazione e su quella persona, senza badare alle gambe che tanto andranno avanti da sole, comandate dal centro motore.

Ma l'esempio più valido di tutti, è il riconoscere l'esistenza della differenza fra mancini e destri. Se i movimenti corporei sono comandati dal centro intellettuale, perchè questo non riesce a far lavorare in maniera uguale la parte destra e quella sinistra?
Ovviamente perchè non è il centro intellettuale, ma il centro motore stesso che coordina queste funzioni, ed è lui che propende più sulla sinistra o sulla destra.

Come gli altri centri inferiori infatti, anch'esso è polarizzato e troviamo quindi la dualità mancino-destro nel centro motore, la differenza fra la parte razionale e la parte intuitiva nel centro intellettuale, e la dualità amore-odio nel centro emotivo.

Come prima, ora si potrebbero fare degli esempi sul centro motore...

:C:

Ray 13-06-2006 23.11.29

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Come gli altri centri inferiori infatti, anch'esso è polarizzato e troviamo quindi la dualità mancino-destro nel centro motore, la differenza fra la parte razionale e la parte intuitiva nel centro intellettuale, e la dualità amore-odio nel centro emotivo.
:C:

scusa Kael, non mi batte... mi manca la simmetria. Potresti chierirmi il concetto?

Le dualità che nomini non sono tutte corrispondenti tra loro. Se nel caso del motore con la dualità mancino-destro non abbiamo una gerarchia tra i due poli e potremmo considerare un motore ottimo quello che adpera indifferentemente destra e manca (L. Da Vinci), analogamente l'intellettuale equilibrato adopera egualmeente bene sia l'intuizione che la razionalità, essendo entrambe possibilità utili.

Nel caso dell'emotivo però, non si può dire altrettanto della dualità odio-amore, essendo la seconda decisamente preferibile alla prima. Non solo, ma se negli altri casi una possibile evoluzione da perseguire può consistere nello sviluppo di entrambi gli aspetti, per quanto riguarda l'emotivo invece si può vedere lo sviluppo dell'amore come evolutivo e quello dell'odio come involutivo.

Potrei continuare ma mi sembra sufficientemente chiara la mia obiezione...

Kael 13-06-2006 23.38.57

Più che di amore-odio si dovrebbe parlare di attrazione e repulsione. Non è preferibile una all'altra,perchè in entrambi i casi ci si lascia andare all'emozione perdendo il controllo sulla stessa...
Quindi anche in questo caso l'equilibrio è ciò che si dovrebbe cercare... non alterarsi cioè per un fatto spiacevole, ma nemmeno eccitarsi allo spasimo per un fatto piacevole. Senza contare poi, che nel momento in cui ci si avvicina ad una cosa, ci si allontana per riflesso da un'altra...

:C:

Kael 15-06-2006 16.12.07

Ritorneremo comunque sulla questione quando affronteremo il centro emotivo (magari con l'aiuto del capo icon_mrgr: ) ora intanto stavo pensando ad altri esempi per quanto riguarda il centro motore. Ad esempio quando digitiamo al computer il nostro centro intellettuale pensa solo alle parole, ma poi le dita si muovono da sole sulla tastiera alla ricerca delle lettere. Se provassimo ad usare l'intelletto, ci renderemmo subito conto di quanto rallenti la nostra capacità di scrivere, senza contare anche di come perderemmo facilmente il filo del discorso o faremmo tutta una serie di errori...

Stessa cosa per un'altra attività come il camminare. Quando camminiamo il nostro corpo si muove "da solo".. non pensiamo certo con l'intelletto a come portare avanti i piedi, a come oscillare le braccia e le spalle per controbilanciare il movimento, a restare in equilibrio ecc.. Anzi, l'intelletto è libero di pensare a tutto altro, di guardare il cielo o di parlare con chi abbiamo a fianco...

Kael 15-06-2006 16.57.59

Rapporto fra centro istintivo e centro motore

E' abbastanza facile, dato l'automatismo delle loro funzioni, confonderli uno con l'altro. Direi che per meglio definirli serva questa precisazione: le funzioni motrici dell'uomo (ma di ogni altro animale in genere) devono essere apprese, mentre quelle istintive sono innate.

Inoltre, le funzioni istintive sono quasi tutte interne, come respirazione, circolazione del sangue, etc, mentre le sole ad essere esterne sono i riflessi. Tutte le altre azioni esterne dovranno essere apprese dal centro motore, grazie anche ad una delle sue principali proprietà che è la capacità di imitazione. Esso infatti imita ciò che vede senza ragionare, e questo spesso porta a fraintendimenti circa l' "intelligenza degli animali" dove si scambia per intelligenza ciò che invece è imitazione di determinate azioni che risultano del tutto adeguate.

L'uso di cellette esagonali negli alveari, ad esempio, è una scelta perfettamente intelligente dal momento che si è visto che l'esagono è il solido regolare che più di tutti fa risparmiare sul rapporto area/perimetro: si è visto infatti che, a parità di area fra i vari poligoni, l'esagono è quello che vanta il minor perimetro, facendo così risparmiare sull'uso della cera per costruirlo.
Le api, grazie alla capacità di imitazione del loro centro motore, compiono così tutte le medesime azioni, imitando quelle più vecchie, pur non sapendolo intellettualmente, ma per la loro vita ciò non è necessario.

Infine, si dovrebbe considerare questi due centri come opposti/complementari, con in mezzo il centro sessuale (di cui parleremo più avanti) che fa da forza neutralizzante. In altri termini, se il centro istintivo sarà attivo, il centro motore sarà passivo, mentre in altre situazioni si verificherà il contrario.

Questi tre centri, motore istintivo e sessuale, formano il piano inferiore, che di per sè basta alla vita. Il centro emotivo e intellettuale non sono necessari da questo punto di vista, sono un "qualcosa in più"...

Kael 05-11-2006 02.15.25

Vien spesso chiesto dove risiedano questi centri all'interno dell'uomo. Si può dire che essi compenetrino totalmente l'intero organismo, nella sua forma, anche se poi ognuno possiede il suo "centro di gravità", ossia la zona dov'è più concentrato.
La sede, o centro di gravità, del centro intellettuale è nel cervello, quella del centro emotivo nel plesso solare, e quelle del centro motore ed istintivo nel midollo spinale. Non metto in dubbio che ciò non è comprovabile, tantomeno dalla stessa anatomia (che è ben lungi dall'essere una scienza completa) quindi anche se tali centri sono per noi al momento inaccessibili, possiamo sempre studiarli osservarne le funzioni... A chi non è mai capitato ad esempio di sentire un "groppo" alla bocca dello stomaco quando è particolarmente emozionato? Quello è il centro emotivo che lavora con un surplus di energia.

Inoltre, uno dei principi più importanti è che ogni centro ha una differente velocità.
Il più lento è il centro intellettuale.
Vengono poi il centro motore ed istintivo, che sono velocissimi rispetto al centro intellettuale.
Il più rapido di tutti però è il centro emotivo, anche se raramente lavora alla velocità che gli è propria ma in genere lavora alla velocità dei centri motore ed istintivo.
Si può facilmente constatare ad esempio, per chi è bravo a battere a macchina, che non può "seguire" con la mente la velocità delle dita... vanno troppo rapide per il centro intellettuale. Analogamente, quando si beve una grappa, il calore al petto è istantaneo anche se al nostro interno avviene tutta una trasformazione, la sostanza viene analizzata, sottoposta a tutta una serie di controlli, scambi chimici e così via...

La differenza di velocità si esprime con un numero che ha un senso cosmico, ossia rientra in numerosi processi cosmici, e li divide uno dall'altro.
Tale numero è il 30.000. Ciò vuol dire che i centri motore ed istintivo sono 30.000 volte più rapidi del centro intellettuale, e a loro volta sono 30.000 volte più lenti del centro emotivo che lavora alla velocità che gli è propria.
Che significa questo? Che più veloce è un centro, più tempo ha a disposizione.... ciò che per il centro intellettuale è un secondo, per il centro istintivo sono circa 8 ore...

Uno 05-11-2006 13.46.07

Ho disertato questa discussione fin'ora, riprendo un punto in alto.
Quando mentre pensiamo svolgiamo delle attività fisiche (es scarabbocchiare o camminare) è proprio perchè non siamo in grado di concentrare tutto sul pensiero (se è questo che vogliamo)... cerco di esprimere meglio, quanto un problema ci sta a cuore (definizione illuminante) lo ragioniamo in una maniera talmente coin-volgente che ci fa usare potenzialità di solito inespresse, mettiamo in moto la capacità di reperire un flusso maggiore di elaborazione (che non si limita al razionale ma appunto coinvolge tutto l'Essere), recepiamo un flusso energetico maggiore del nostro normale e nella migliore ottimizzazione tutta la nostra individualità dovrebbe agire.... quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione (o almeno la sua accezione materiale razionale) però appunto come dicevo il corpo si trova a gestire un flusso che va oltre il limite abituale, quindi cerca lo scarico di parte di tale attività per non collassare.
Questo non è sbagliato completamente perchè se non ci si prepara appositamente meglio di così non si può fare, ma appunto non è la migliore cosa che si può fare.


l'altro punto sull'intelligenza, istinto ed intuito merita un pò più tempo per essere approfondito

A92 05-11-2006 15.52.10

sono d'accordo

volevo precisare inoltre che nel caso specifico in cui si pensa a qualche cosa intensamente, ci si concentra su di essa, ci viene istintivo di metterlo su carta, per riflettere e riordinare le idee. Questa operazione è più profonda di quanto si possa pensare a prima vista in quanto l'operazione di riflessione è "gestita" dalla luna.
Mi spiego meglio: se è vero che l'uomo è tutt'uno con l'universo, se è vero che ciò che è in alto è come ciò che è in basso ecc ecc, l'astro che riflette per eccellenza è la luna. Sappiamo che la luna è associata alla mente, mentre il sole al cuore. Quindi, se il sole è artefice della conoscenza del cuore, cioè quella del "tutto" quella "perfetta" e quella raggiunta direi per "illuminazione", la luna si occupa invece di influenzare il ragionamento e la riflessione. D'altro canto ricordiamo che il papiro è una pianta tipicamente lunare, papiro sul quale noi ci chiniamo per scrivere e quindi riordinare le idee.
A92

Sole 05-11-2006 23.12.29

Scrivere su di un foglio l'ho sempre visto come una elaborazione di pensieri.. un modo di catturarli senza distrarsi.

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione

Quindi se tentiamo di tenerlo fermo (il corpo) nei nostri precessi intellettuali o emozionali stiamo integrando il centro interessato?
Forse integrare nn è la parola corretta... stiamo facendo lavorare al meglio il centro. QUesto potrebbe essere un modo per comprendere e riuscire a muovere volontariamente, anzi, consapevolmente i centri senza lasciare che interferiscano l'un l'altro?

Mi sembra di capire che alla fin fine i centri sono una scoperta dell'Osservazione e il loro funzionamento corretto sia il frutto di essa.

Kael 05-11-2006 23.37.56

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha....

Come dice Uno, la resa massima... La resa... arrendersi... mettersi al servizio...
Il corpo dovrebbe "arrendersi" alla mente in questo caso...
Ma purtroppo, per arrendersi, bisogna avere un alto grado di resistenza...

Grey Owl 06-11-2006 12.46.56

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Vien spesso chiesto dove risiedano questi centri all'interno dell'uomo. Si può dire che essi compenetrino totalmente l'intero organismo, nella sua forma, anche se poi ognuno possiede il suo "centro di gravità", ossia la zona dov'è più concentrato.

Secondo il mio vedere... non sono all'interno anche se lo sono...
Sono eteri... energie... vibrazioni... sono un flusso continuo... non un centro... vi e' una convergenza verso quel centro... ma non e' un centro generante....

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
La sede, o centro di gravità, del centro intellettuale è nel cervello, quella del centro emotivo nel plesso solare, e quelle del centro motore ed istintivo nel midollo spinale.

Il centro emotivo e' composto da tre parti... plesso solare, cuore, gola...

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Non metto in dubbio che ciò non è comprovabile, tantomeno dalla stessa anatomia (che è ben lungi dall'essere una scienza completa) quindi anche se tali centri sono per noi al momento inaccessibili, possiamo sempre studiarli osservarne le funzioni... A chi non è mai capitato ad esempio di sentire un "groppo" alla bocca dello stomaco quando è particolarmente emozionato? Quello è il centro emotivo che lavora con un surplus di energia.

Il "groppo" alla bocca dello stomaco e' detto anche "pugno" nello stomaco... mentre il "groppo" alla gola e' altra cosa... poi vi e' anche il "tuffo" al cuore... o anche il "colpo" al cuore...

Non me ne voglia Kael... ma sul "centro" emotivo si puo' e si deve ampliare la discussione...
Un ultima cosa... il sangue e il sistema simpatico a cosa risiedono nella tua schematizzazione?....


AGGIORNAMENTO:
Mi scuso per l’intromissione al tuo dire… in effetti rileggendo il 3d non mi ero reso conto che… sei giunto alla trattazione del rapporto fra centro istintivo e centro motore… in tutto quello che hai scritto concordo pienamente… trovo interessante questo approccio analitico della macchina umana (come la definisci tu)… attendo nuovi scritti… bello il 3d… mi verrebbe da dire… appassionante…
Alle mie domande di prima non badare… sono forvianti in questo punto della trattazione.

...

Sole 06-11-2006 14.29.12

Oggi vagavo nel sito e il primo tread che ho aperto è stato questo che parlava di una favola postata da Uno e sotto c'era un suo commento, mi sembra che insieme possano chiarire un paio di cose così copio e incollo
(icon_mrgr:)

Citazione:

"C'era una volta un piccolo re" postato da Uno

Cera una volta un piccolo re, era convinto di possedere un grande regno in realtà aveva un piccolo paese, ma non riusciva neanche a controllarlo per intero, allora lo aveva diviso in tre regioni di cui si è perso il nome nella notte dei tempi per comodità chiameremo loro e i loro governatori con gli stessi tre nomi: Azrof sulle valli, Aznegilletni sui monti, Eroma sul mare.
Il piccolo re tentava di governarle ma in realtà queste si facevano guerra tra loro e la Azrof finchè stava sulle valli le sfruttava bene coltivava e produceva il giusto alimento, quando invadeva i monti territorio di Aznegilletni non riusciva a sfrutttarli come sapeva fare questo, con la caccia della selvaggina, lo stesso dicasi quando invadeva il mare territorio di Eroma, non sapeva pescare come questi, la stessa cosa succedeva agli altri due quando invadevano il territorio che non era loro.
Il piccolo re non riusciva a tenerli sotto controllo e indicibili disatri scaturivano dalle continue guerre interne, oltretutto ciò era al massimo del danno negli scambi commerciali con gli altri paesi. Immaginate per esempio quando un'altro paese chiedeva del pesce e rispondeva Azrof con verdure coltivate nel mare.
Però le favole sono a lieto fine e un bel giorno arrivò un'Imperatore che si stava costuruendo un'armatura che cambiava colore, in certi paesi dove tramontava il sole era Dorata, in altri dove nasceva il sole era Diamantata.... ma questa è un'altra fiaba.... dicevamo quest'Imperatore arrivò un pò per conto suo (perchè aveva il suo interesse) e un pò perchè ad un ricevimento il piccolo re inconsciamente gli aveva esposto i suoi dubbi, le sue frizioni interiori, quei piccoli tormenti che lo scioccavano, senza di questi l'Imperatore signore assai democratico non si sarebbe permesso.
Quando l'Imperatore si presentò maestoso alla portaa del castello del piccolo re questo in un primo tempo tentò la resistenza e alla fine si arrese....
Da quella volta L'imperatore comanda con astuzia, bontà e forza allo stesso tempo, controllando dalla torre tutto il regno che è diventato un'impero, il piccolo re ubbidisce all'Imperatore e si rende molto utile soprattuto nelle trattative con altri paesi... l'Imperatore non tratta con gli altri paesi non direttamente, è un pò snob....
E vissero tutti felici e contenti.....

P.s. L'imperatore sta ancora costruendosi l'armatura, nella sua grande potenza senza le risorse del regno non poteva farlo.
__________________
Commento (sembra un koan: storiella più commento .. sembra..)

Kael 07-11-2006 12.47.32

Grey, come avrai visto stavo parlando solo del centro emotivo inferiore...

A proposito... scusa se mi permetto... (ti uso come cavia icon_mrgr: ) ma ti sarai accorto che PRIMA hai risposto, e solo dopo hai letto interamente il thread... Questo apre una nuova questione: i centri, oltre essere duali (positivo e negativo) sono a loro volta divisi in tre parti: intellettuale, emotiva e meccanica. Questo significa che ogni centro è diviso in sei parti effettive.

Se prendiamo il centro intellettuale, la dualità è affermazione e negazione, si e no.

La parte meccanica del centro intellettuale include tutto il lavoro di registrazione delle impressioni, dei ricordi e delle associazioni. Questo è quello che dovrebbe fare normalmente, se cioè le altre parti facessero ognuna il loro lavoro. Non dovrebbe mai rispondere agli interrogativi, non dovrebbe mai tentare di risolvere i problemi di nessun genere, nè prendere mai alcuna decisione. Sfortunatamente, è sempre pronta a voler fare di testa sua ma, fortunatamente, è anche abbastanza facile riconoscerla: Non sa contare fino a due (dualità appunto)
Caratteristica principale: non richiede nessuno sforzo per operare.

La parte emotiva del centro intellettuale include l'emozione intellettuale, cioè desiderio di conoscere, desiderio di comprendere, soddisfazione di sapere e cosi via...
Richiede un certo sforzo (spesso agevolato dall'identificazione col soggetto stesso --->interesse, entusiasmo, ecc)

La parte intellettuale del centro intellettuale contiene in sé la capacità di creare, di costruire, di inventare.
Richiede un tale sforzo da non poter essere messa in moto senza volontà cosciente.


A questo punto, considerando i centri dal punto di vista dell' Attenzione, sapremo subito in quale parte ci troviamo. Senza attenzione, o con un'attenzione superficiale, saremo nella parte meccanica. Con un'attenzione attirata e trattenuta dal soggetto dell'osservazione saremo nella parte emotiva. Con un'attenzione controllata e mantenuta tramite sforzo dalla volontà, saremo nella parte intellettuale.

La butto là, dimmi se sbaglio. Hai risposto con la parte meccanica del centro intellettuale e, subito dopo, la parte emotiva dello stesso centro ti ha spinto a leggere per intero il thread, per il desiderio di sapere, conoscere. E infine, l'aggiornamento.... icon_mrgr: abbraccio:

Grey Owl 07-11-2006 13.22.12

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
Grey, come avrai visto stavo parlando solo del centro emotivo inferiore...
A proposito... scusa se mi permetto... (ti uso come cavia icon_mrgr: ) ma ti sarai accorto che PRIMA hai risposto, e solo dopo hai letto interamente il thread...

Kael... permettiti pure... anzi sono onorato di farti da cavia...

Citazione:

Originalmente inviato da Kael
La butto là, dimmi se sbaglio. Hai risposto con la parte meccanica del centro intellettuale e, subito dopo, la parte emotiva dello stesso centro ti ha spinto a leggere per intero il thread, per il desiderio di sapere, conoscere. E infine, l'aggiornamento.... icon_mrgr: abbraccio:

Si sbagli... ho letto tutto il thread... anzi me lo sono copiato su un foglio Word... l'ho letto attentamente... ho ammirato la tua esposizione e la tua forma chiara... ho avvertito la tua necessita' di esporre chiaramente il concetto... ho usato la parte emotiva e la parte intellettuale... ho risposto con domande che sentivo di farti... trascinato dal tuo dire... mi sono appassionato... lasciato trasportare dalla chiarezza dell'esposizione... poi mi sono reso conto che non portava a nulla frammentare una struttura cosi' ben sviluppata... non ci sono solo io a leggere la trattazione... chi sono io per disperdere il filo della trattazione?... ho quindi volutamente lasciato il commento "egoico" ed ho aggiunto la presa di coscienza di quello detto sopra...

Per concludere... la parte intellettuale-emotiva e' di per se' egoica... mentre la parte intellettuale-intellettuale ha preso coscienza che... il mio fare non era "utile" alla trattazione..hehehehehe

Kael 07-11-2006 14.16.05

Ben vengano invece vostri commenti e punti di vista diversi dal mio caro Grey... Lo scopo è mettere insieme... non lasciare diviso ciò che è già diviso.
Comunque, il pensiero per "associazione", ossia la parte meccanica del centro intellettuale, è molto più usata di quanto si creda... Con l'osservazione si può vedere quanto spesso stiamo pensando senza il minimo sforzo... un pensiero del tutto superficiale che risponde con frasi fatte, slogan da partito politico, ecc.. Ad ogni domanda siamo portati a rispondere di getto si o no... e solo dopo interviene una riflessione più accurata del problema, osservandolo da più punti di vista.
Anche qui in forum possiamo osservare come potremmo rispondere in tre modi differenti allo stesso post, a seconda di quale parte usiamo. Certo però che, per usare appieno ogni centro, dovremmo saper unificare tutte le sue sei parti...

Grey Owl 25-11-2006 16.07.47

Sarà che sono egoico o egoista... chissà?... ma sarei curioso di sapere altro sui centri e attività umane...
Kael... se trovi il tempo e l'ispirazione giusta mi piacerebbe che tu continuassi nell'esposizione... l'argomento è d'interesse non solo per me... sono sicuro che altri possano cogliere interessanti spunti per le loro ricerche e le loro sintesi...

Kael 25-11-2006 18.05.46

Appena possibile porterò sicuramente avanti il thread Grey, però mi pare che ci siano già parecchi punti che sono stati toccati solo superficialmente e andrebbero approfonditi per bene.. Anzi, direi proprio che andrebbero "spremuti" come dei limoni... sennò niente "succo" del discorso... non ci "abbeveriamo"... e restiamo con la "sete"...

PS: Soprattutto, questo è un lavoro che andrebbe fatto su se stessi più che in forum... certo, qua c'è il completamento, ci si scambia le proprie impressioni e si cerca di metterle insieme... ma senza un'osservazione diretta su se stessi in ogni momento della giornata, per studiare il lavoro dei centri, poco rimane... (con questo intendo che ogni singolo post, anche di poche righe, può essere il risultato di mesi interi di osservazioni...) Per questo trovo giusta una pausa (qui) per dare tempo a tutti di osservarsi e, se possibile, riprendere pure anche punti in alto...

:C:

Sole 17-12-2006 23.30.34

Interrompo il filo per una cosa che mi sembra interessante per capire meglio i centri.

Gurdi distingue, e tiene a sottolinearne l'importanza del comprenderlo,
tra provare e sentire.

Fa appartenere la prima (provare) al centro motore e la seconda (sentire) al centro emozionale.

Riflettendoci un pò ricollegherei il provare ad un reagire inconsciente ed involontario automatico a stimoli esterni. Il sentire invece è una vera e propria interazione tra noi e l'esterno. Non lo subiamo ma lo viviamo.

Attendo lumi... fifone18.:

Sole 17-12-2006 23.54.19

Rifettendoci meglio, in effetti entrambi possono essere subiti se si è incoscienti.

La differenza sta in un provare fisico e in un sentire sentimentale.

Ray 18-12-2006 00.05.47

Banalmente è la differenza tra

sensazione (azione dei sensi) ed
emozione (azione del sangue)

poi il parlar comune fa al solito confusione e le emozioni si sentono e si provano e le sensazioni pure ecc. ecc.

Quel che invece richiama attenzione, a mio avviso, è il fatto che le sensazioni possono produrre emozioni (tocco il fuoco, caldo - dolore - paura) e le emozioni possono produrre sensazioni (paura - scarica di adrenalina - calore)... questo forse è da approfondire.

Altra cosa che merita attenzione è il fatto che sia sensazioni che emozioni siano azioni. Qualcosa che si compie. Certo, se dormiamo subiamo, ovvio. Ma dormendo, in questo caso, ci perdiamo la consapevolezza del fatto che in entrambi i casi siamo noi che agiamo e non qualcosa che agisce su di noi. Per le sensazioni, ancor pià che per le emozioni, sembrerebbe l'opposto a prima vista...

griselda 18-12-2006 00.08.54

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 21281)
Tanto per fare un esempio, è fin troppo conosciuto il fatto che Napoleone pensasse camminando su e giù per la stanza... ma questo è chiaramente un esempio di mal utilizzo dei centri. Il centro intellettuale metteva in moto anche il centro motore, e questo gli provocava il bisogno di camminare...
Ovviamente, per pensare non serve camminare. Non serve nemmeno ticchettare con un dito sul tavolo o fumare una sigaretta, ma questi sono tutti esempi di come "funzioniamo" male nel nostro complesso, e spesso ci troviamo a sfogare tramite altri centri l'energia che non sappiamo utilizzare appieno in un unico centro...

Ti domando scusa se torno un attimo indietro però ciò che hai scritto qui mi ha acceso una lampadina...e mi sorge spontanea una domanda è possibile che il mio centro intellettuale metta in moto il bisogno di muovere le mandibole? strabuzza:
fiori.gif :C:


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