Difficili rapporti sul lavoro
A.S.
mentre scrivevo il post mi sono resa conto che ho lasciato parecchio... lo dico per chi volesse leggere in una certa maniera e si dovesse ritrovare con il mal di stomaco... piango.gif Difficile è un eufemismo. E' praticamente da venir alle mani ogni volta... e giusto ieri a fermarmi uno schiaffo, che era già partito etericamente, è stato non so cosa, non lo so perchè dormivo in quel momento, infatti provando a ricapitolare non ricordavo niente di me stessa.. che balls! Perso completamente il lume. Scrivo qui in esperienze perchè in psico era troppo sfogamentogratuitoelamentoso, ma soprattutto perchè ho bisogno di una mano a trovare un modo per imparare a gestire la situazione, non sono capace, non sono in grado e non voglio mai più stare come son stata ieri e anche oggi. Distrutta. Sto parlando di una persona che si lamenta, parla male di tutto e di tutti, parla male con i clienti dell'azienda. Non si può parlare con lei neppure di lavoro perchè appena, appena ci si distoglie dalla sua visuale si scatena in lei un puerile, e per me sempre inaspettato, momento di isterismo nel quale la conclusione è che non riesco neppure a capire cosa lo scateni. C'è da dire che lavora nell'azienda da trenta anni e con la vecchia proprietà ha avuto sempre il controllo su tutto. Con la nuova gestione no, ed io che sono l'ultima arrivata ho accesso a molte più informazioni di lei visto il mio ruolo e la fiducia che sto guadagnando lavorando in una certa maniera (che cavolo!!!). Posso capire il suo umore su questa cosa, ma non è giustificabile lo stesso. Da quando sono arrivata io hanno dato inizio a dei cambiamenti già previsti ma che alla fine riguardando soprattutto la parte amministrativa, sto mettendo in pratica io, e questo probabilmente le crea astio. Un pò l'età e un pò il carattere. Ma chissenefrega sinceramente... si lavora malissimo con lei, non solo io ma tutti. Solo che io ci sto in stanza insieme. E poi la posso dire tutta? Puzza anche. Ieri succede che si stava lamentando di una cosa con il titolare e un collega più alto in grado di tutti (con il quale lei ha un pessimo rapporto - come con tutti nell'azienda - ed io ottimo). Siccome le cose non stavano proprio come le metteva lei, il collega mi chiama ed io che volevo solo farmi gli affari miei perchè già prevedevo gli eventi, vengo chiamata in causa. Dopo aver provato a tirarmi indietro non ho avuto la forza di non andare e dire quello che ritenevo corretto e come era ovvio che accadesse si scatena in lei l'inferno. Si arrabbia urla e strepita e inizia il supplizio. E' qui che sbaglio tantissimo io, le vado incontro aperta ed ingenua (perchè come ogni volta non mi aspetto simili reazioni in un ambiente di lavoro...) come una lepre che va in bocca al lupo, tendendogli la mano e dicendole che troveremo la soluzione. Mi insulta ed in quell'insulto mi arriva tutto il suo scarico (intendo quello del water) addosso. Son stata malissimo. Non sapevo come gestire tutta quella schifezza. Non sapevo se mandarla su o giù e come. Ero arrabbiatissima e non potevo, non dovevo, scatenarle niente addosso. Ma prenderla a schiaffi mi avrebbe fatto proprio un gran piacere. Finisce come ogni volta che io non voglio avere musi in ufficio e che quindi ricomincio a comportarmi normalmente e lei sempre un pò basita da sta cosa fa di conseguenza. Non è solo questo... è una che per tutto il tempo che lavora pensa a voce alta, ogni cosa che pensa la comunica al mondo, tipo che la si sente parlare sola anche in bagno.. Se sei al telefono lei urla, perchè in gola ha un megafono, e la sua voce è quella che deve sentire. Se stai parlando con qualcuno lei si mette in mezzo con le sue questioni, io in genre faccio come se non avesse detto nulla e continuo a parlare, ma gli altri non riescono e quindi l'ha vinta.... ma almeno se ne va... Ma questo lo sopporterei ..., sarebbe niente. Chiedo scusa per la lungaggine, volevo che fosse chiaro il personaggio e la situazione. Mi dispiace per chi ha letto con un certo modo che gli sia passato qualcosa dello sfogo che ho avuto bisogno di fare. Aiuto... come si fa a gestire una persona così? Ci devo lavorare, ho bisogno di comunicare con lei. p.s. dopo lo sfogo di lei, sono andata a prendere per le orecchie il collega che mi ha tirato in mezzo facendogli notare che ha sbagliato visto il soggetto e che la situazione va gestita diversamente. |
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Però il lavoro si va a mischiare tra di noi perchè lei fattura ai clienti e io faccio contabilità. Per cui se una cosa non va sono io a verificarla e a comunicarla. Ma non è mai stato un problema quello, cioè..... si arrabbia ma poi fa. Non può fare diversamente Quote:
Ho risposto anche ad alcune di queste altre domande. La questione della fiducia non la ritengo importante, per cui neppure mi pongo la domanda, nel senso che ognuna ha il suo ruolo e ha fiducia in base a quello. Io scindo moltissimo tra personale e lavorativo. Hanno fiducia in lei per il suo ruolo e in me nel mio. Io so più cose di lei nel mio ruolo e lei più di me nel suo. E mi piacerebbe pure imparare qualcosa del suo lavoro perchè completerebbe il mio su un apetto che non ho mai esperito. Ma come cavolo si fa con una così.... _____________________________ Alla fine quello che mi interessa davvero trovare in questo thread sfogoso è la capacità di interagire con questa persona/genere di persone. Sarebbe una crescita notevole per me trovare la modalità (offline?) per schivarla o per essere sempre in posizione di vantaggio o quanto meno riuscire a non beccarmi lo scarico. Invece io mi trovo sempre in svantaggio perchè quello che mi interessa è il lavoro mentre lei prende tutto, tutto, tutto.... pure l'aria che si respira, sul personale. Questo genere di persone non sono capace di gestirle, c'è qualcosa in me quindi che deve cambiare, che deve crescere o spostarsi... ma penso proprio crescere. Io qualcosa intravedo, ma non metto a fuoco, magari leggendomi riusciute a vedere tra le righe qualcosa che inconsciamente ho scritto e non so. |
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Sei tuttavia prigioniera e sofferente e dunque chiamata ad uno sforzo enorme per cavarti d'impaccio. Un sacrificio vero e proprio. Io la vedo così: per me (è una donna vero?) sono in lei scattate delle dinamiche emotive tremende determinate dal cambiamento sostanziale che sta avvenendo. Non trascurare la potenza dirompente dei cambiamenti, anche in te! E quindi sta persona qua è profondamente rimescolata dentro, direi scossa. E penso dunque che ti puoi scordare un rapporto professionale basato, appunto, solo sulla professionalità. Qua sono in gioco dinamiche emotive autentiche e devi quindi giocare sull'emotività profonda. Coinvolgimento personale dunque. Ciò che aborri! Eppure, a mio modesto avviso, lo devi fare se vuoi incamminarti sul sentiero della pace. Devi convincere sta persona qua che le sei amica! E per farlo devi diventarlo sul serio! Impossibile fingere. Io la vedo così. Auguri! icon_mrgr: P.S. per me, anche se in questa fase è forse secondario, c'è un significato spirituale profondo da ricercare in questa prova che sei chiamata a vivere. P.P.S. Forza e coraggio! C'è di peggio nel mondo del lavoro.........fiori.gif |
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Non le sono nemica. Ha tutto il mio aiuto e sostegno in qualsiasi momento. Il punto è che non vuole e penso che nemmeno possa accettarlo. Ma forse non ne ha neppure bisogno. Sta bene nel suo delirio. Io vedo in lei talemnte tante problematiche cristallizzate che infilarmici in mezzo è una follia. In passato mi è già successo di dover entrare moltissimo nel perosnale con una collega per arrivare a risolvere blocchi sul lavoro. Ci riuscii brillantemente con lei. Ma si trattava di tutta altra persona, ricettiva e propensa. Qui non c'è proprio materia su cui lavorare secondo me... le ho già teso la mano diverse volte. Quote:
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Forse prima non c'era chi controllava perchè faceva lei l'una e l'altra cosa.... Comunque se se la prende sempre sul personale può significare che non si sente sicura, e allora sfoga in questo modo. Gestire un rapporto così è difficile, forse usando tatto e pazienza, dandole accesso alle informazioni che hai e chiedendo che lei ti dia accesso alla sue, potreste trovare un punto d'incontro, anche se molto difficile e non so se fattibile. Anche nel mio lavoro, che è diverso dal tuo, ma sempre con colleghi si ha a che fare, si lavora, come dire, a compartimenti stagni nel senso che ognuno si tiene strette le prorie informazioni e non si sa bene cosa fa l'altro e come lo fa, salvo quando i dati si incrociano e allora può capitare che ci si accusi a vicenda di aver sbagliato o tralasciato qualcosa, fioccano le critiche e quant'altro... ma parlando di solito ci si chiarisce e la cosa finisce lì, anche se poi si resta arroccati nelle proprie posizioni. Ti auguro di trovare presto una soluzione accettabile per tutte e due. fiori.gif |
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Nello specifico della frase che citi intendevo distinguere i ruoli e che mi interessavano poco competizioni sul personale, cioè chi era meglio agli occhi del capo, non era quella la questione. Le dinamiche che si scatenanno in me è esattamente il tema del Thread come ho detto poi in seguito. Comunque, tanto per sfogarmi ancora un pochetto.... e mollare emozioni negative , la situazione quotidiana è tipo questa: io:- M. come mai mi ha dato questo foglio? M.:- ah guarda se non lo vuoi non te lo do più e non chiedermi più niente! (a questo punto è necessario che io investighi ulteriormene visto che non so cosa sia il foglio e che non glielo avevo chiesto) io: M. le ho solo chiesto cosa è il foglio e perchè lo da a me per capire cosa ci devo fare! M.: non domandarmi niente! Io non voglio sapere niente. Bon, va avanti così per 5 minuti abbondanti finchè alla fine riesco a farle sentire con le orecchie la domanda ed ottenere una risposta. Più o meno è così sempre. La vedo duretta per me! Quindi: 1. ci sono mie dinamiche da esplorare ed in fretta ed è lo scopo del thread. 2. come si gestiscono questi personaggi nel frattempo, altro scopo del thread non secondario. |
Degli errori che ho fatto riguardano la eccessiva disponibilità che le ho mostrato successivamente alla sua reazione. Parlo anche di altre volte.
Ogni volta le sono andata incontro in un certo senso consolandola, cercando di trovare una situazione accomodante per tutti. Invece avrei dovuto lasciarla macinare in se stessa. Invece dandole importanza ho trasferito su di me la responsabilità del suo malessere. Così sia nelle piccole circostanze che in quelle giganti crisi dovrei mollare la situazione prima ancora che si presenti o appena si presenta. Probabilmente non reggo il malessere altrui, devo intervenire. Senso di colpa? Forse, ci penso. |
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PS: per le dinamiche tipo quelle del foglio che ti da e non ti dice cos'è e perchè te l'ha dato, non so se la gerarchia di dove lavori lo permette, ma io farei così: le scrivo una lettera interna dove le allego copia del foglio e le chiedo perchè me l'ha dato e che le scrivo perchè a voce non mi risponde e mando per conoscenza la lettera al capo. E' un rischio, ma potrebbe darsi che basta farlo una volta. Anche il fatto che tu le dai del lei e lei del tu... io metterei distanza, se non ti da del lei dalle anche tu del tu. |
Aggiungo una cosa perchè penso di non aver espresso chiaramente il mio pensiero.
Ci sono due aspetti in questa storia: la tua ricerca personale delle dinamiche e la questione lavorativa. Per la seconda, datoche entrambe siete pagate per fare gli interessi dell'azienda, ci sono delle responsabilità da assumersi. Lei non sta facendo gli interessi dell'azienda a comportarsi così, ma d'altronde se tu caschi in queste trappole e le permetti di fare sti disastri non li fai neanche tu. Quindi, se proprio non ti riesce di gestire la situazione i titolari dovrebbero essere informati e prendersi l'onere di gestire loro la cosa, fosse anche appesantendo la burocrazia interna al fine di rendere corretti i rapporti e chissenefrega di quelli personali. Per la prima mi pare tu stia indagando bene... |
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Però ho paura sinceramente delle dinamiche che questo potrebbe scatenare. E finchè non mi passa la preoccupazione per questo non posso agire. Almeno non credo sia prudente vista già la situazione. Non so.. |
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Ci porrò massima attenzione, e spero di cambiare automatismo al più presto. Sta donna mi fa lavorare tantissimo. Mi crea una tensione altissima. Quote:
Grazie! Vedo di impegnarmi a rimanere sveglia su questa cosa specifica. ____ Lo scrivo per dargli forma: che io mi sveni o meno non troverò la sensazione d'amore. |
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Per quanto riguarda il "lei" e il "tu" e tutte le altre (a questo punto) angherie ed il disinteresse dei capi.........mi pare di capire che hai paura a far valere i tuoi sacrosanti diritti perchè non vuoi essere accusata da nessuno di non saper gestire la situazione. A vederla da fuori l'azione corretta è quella suggerita da Uno da applicare in ogni frangente. Non lo fai NON perchè sei addormentata o perchè sei vittima di automatismo ma semplicemente perchè hai paura delle conseguenze. Con l'aria che tira oggi ti capisco Sole tuttavia parrebbe che tu debba eseguire l'azione corretta che, oramai tutti noi, vediamo con chiarezza. Se davvero hai la coscienza pulita (puoi saperlo solo tu) allora ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Per come la vedo io la vecchiaccia str. diavolo.g: (quanto mi ami per averlo detto eh?icon_mrgr: ) si prenderà paura e si ridimensionerà alla svelta. Dovesse tuttavia creare una situazione schifosa con interessamento dei capi vedrai che riuscirai a far valere le tue ragioni con loro. Vedrai che se esprimi con estremo garbo e però fermezza il concetto: "voglio vedere chi trovate che lavora con una persona così" tutti quanti si assumeranno le loro responsabilità. Ma, secondo me, non arriverai a quel punto perchè la tua adorabile dirimpettaia lo fiuterà. Ciao! P.S. in ogni caso, domani mattina, tanto per cominciare, chiedi gentilmente, anzi amorevolmentediavolo.g: a M. :"M. posso darti del tu? Visto che lavoriamo gomito a gomito e condividiamo tutto pensavo che potesse aiutarci ad avere sempre maggiore affiatamento". La ragione è del tutto tua, infatti è prassi che negli uffici i colleghi si danno del tu. |
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Condivido i passi fin'ora descritti ma per prendere tempo nel mentre che ci lavori su, disrmala.
Si perché lei USA quest'arma contro di te, contro i tuoi colleghi e persino con i capi (probabilemnte la vedono come un'incubo quando inizia a strepitare per questo non vogliono essere presi in mezzo) è il suo modo per difendersi dalla responsabilità dell'errore.. urla e la lasciano perdere... Non farlo anche tu, o la disarmi con l'ignorarla completamente quando comincia ad urlare (gira i tacchi e riprendi il discorso dopo) o la prendi in contropiede controbattendo le sue urla con una serafica calma. Più lei urla più tu parli piano... Concordo con Rey sulla lettera in duplice copia e sul discorso del foglio.. non prenderti anche le sue responsabilità abbraccio: |
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Le urla... se mi urla contro si è buon sistema quello di abbassare il livello, tanto non ti sente nemmeno se urli, cambia poco. Ma se sono al telefono e lei urla è il problema.. vabbeh, è il meno. ______ Comunque, mi son beccata la paura che accennavo a riguardo di cosa è. Si tratta di opportunismo. In effetti mi fa comodo lei in certe cose e uso il suo onnipotentismo. E non è nemmeno troppo inconscia la cosa. Questo sfruttamento oltre a venirmi contro sottilmente, visto che ne sono semicosciente, mi viene contro anche perchè le dò un potere che invece le voglio togliere. Quindi in me c'è una contraddizione tra "io". Da qui la paura e il correrle dietro. L'ho scritto per completezza, penso che l'indagine si debba orientare in questo senso. Ho già iniziato e ho visto primi profitti in me. Grazie a tutti del supporto, mi è stato utilissimo. fiori.gif |
Come e cosa ho fatto:
Come mi ha suggerito Uno sul modo d'agire rispetto al fermarsi prima... ho fatto. I primi tempi facevo fatica. MI fermavo, mi zittivo, non reagivo con una gran fatica mi accorgevo di arrivare a casa strastanca. Poi un giorno ci fù l'ennesima scena assurda e mi disse delle cose che mi fecero riflettere sul fatto che anche lei stava reprimendo e facendo del suo meglio per reagire alla situazione nuova. Quello era il suo meglio perchè era esasperatamente sotto pressione. Naturalmente non ho capito subito come avrei dovuto essere ed infatti le tenni il muso per via dell'eccesso per una settimana, settimana in cui stavo male per l'energia sprecata a tenere il punto. Dopo di che .. qualcosa ho visto che cambiava, ho mollato per verificare come poteva andare. Ora è rilassata, la coinvolgo un pò di più, lei mi coinvolge di più e se sta per uscirsene con una delle sue e ha capito che posso offendermi, noto che si ferma verso la fine e mi sorride per mostrarmi che è apposto. Credo, anzi sono convinta che lei semplicemente non sappia governare i suoi istinti e sotto pressione non regge ed io... onestamente... non sono una che te ne fa passare mezza. Chiacchera, urla come sempre... ma lo fa anche l'altro collega che tanto la critica e poi rifà uguale.. serve a niente dirlo, sto imparando ad isolarmi. Mi devo adattare io all'ambiente... ed è questa la questione alla fine. Io mi devo adattare all'ambiente e non far adattare l'ambiente a me. Spero che questo equilibrio sia sano e buono. |
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Questo in una situazione normale, immagina nelle situazioni di tensione cosa esce. Credo sia per resistere a questo genere di ambienti che mi sono creata una specie di mondo mentale isolato |
Ti comprendo Sole, a me capitò una situazione analoga, e l'unico modo per risolvere è stato portarla davanti ai capi e poi fammi cambiare collega, minacciando di andarmene. Ovviamente la tua situazione è diversa e lavorativamente parlando forse più importante.
Non ti conosco, ma leggendoti sul forum, mi sembri una che si sa controllare e che si sa anche isolare quando vuole, sopratutto in un clima cosi negativo, dove se ti fai coinvolgere troppo, ti becchi questi male. Invece sono contento che in un certo senso l'hai portata tu sul tuo terreno. |
Se c'è una cosa che non reggo è il turpiloquio. Quando sento parlare in modo volgare con l'utilizzo di imprecazioni, parolacce o bestemmie (usate come intercalare)... evito! Quando posso evito, quando non posso mi arrabbio e chiedo rispetto per me. Capisco che nel tuo caso è tuo padre e la cosa si complica ma è deprimente lavorare in un'ambiente così.
Nel mio lavoro è importante tenere un contegno professionale, lavoro in un ufficio tecnico con 40 tecnici tra periti ed ingegneri. E' ammesso solo al direttore tecnico un sovradosaggio di testosterone, infatti è concesso solo a lui di urlare, offendere e minacciare i tecnici che col tempo hanno compreso che si tratta di un abbaiare ma non morde (quasi) mai. Forse il camice bianco aiuta a calarsi nel "personaggio" del tecnico professionista e difficilmente ci si lascia andare a comportamenti non idonei alla professione. Poi durante la pausa di mezzogiorno ci si concede lo svacco meritato. icon_mrgr: |
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