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Uno 13-12-2011 11.58.17

I pazzi fanno quello che vogliono....
 
I pazzi fanno quello che vogliono i saggi sanno quando farlo.

Sembra un aforisma, magari lo è, magari qualcuno famoso lo ha detto, io non lo so però ed eventualmente chiedo scusa per il furto, comunque è un interessante spunto.

Mi fermerei così quasi quasi.... qualsiasi cosa aggiunga sarebbe in più, comunque....
Se diamo per buono quello che ho scritto (che ognuno ci ragioni su) il problema, principale poi ce ne sono altri, dei pazzi è che fanno qualcosa in un contesto temporale sfasato dal nostro, mentre i saggi hanno il senso del ritmo ed in questo modo riescono a fare cose che ad altri sono precluse perchè non trovano il momento giusto.

Faltea 13-12-2011 13.23.29

Un pazzo non si fa tanti problemi quali la morale, stare al proprio posto, parlare nel modo giusto, uguale il saggo..
Veniamo frenati non solo da una questione temporale, ma anche perché ci facciamo "tante menate avanti procedere".

Particolare il concetto che un pazzo ha un contesto temporale sfasato rispetto al nostro, non ci avevo mai pensato sotto questi termini.
Vengono definiti pazzi perché ciò che fanno non ha logica, ma l'avrebbe se trasportassimo quel loro atteggiamento in uno spazio-temporale corretto...
Uno che corre nudo sulla strada, lo definirei matto come un cavallo. Ma se lo sposto in un frangente diverso ha la sua logica. Se scappasse da una casa in fiamme..

Uno 13-12-2011 13.53.32

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 107060)
Un pazzo non si fa tanti problemi quali la morale, stare al proprio posto, parlare nel modo giusto, uguale il saggo..
Veniamo frenati non solo da una questione temporale, ma anche perché ci facciamo "tante menate avanti procedere".

Invece se ci pensi è sempre una questione temporale, il più delle volte il "normale" si fa le menate come dici tu fin quando non ce la fa più e poi scoppia, ma fuori tempo e oltre a non ottenere l'effetto desiderato da di matto in quel momento.
Le "menate" in alcuni contesti temporali sono necessarie ed utili per poter interagire con gli altri, il problema è quando le si mantengono anche non si dovrebbe.

Faltea 15-12-2011 13.15.31

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107065)
Invece se ci pensi è sempre una questione temporale, il più delle volte il "normale" si fa le menate come dici tu fin quando non ce la fa più e poi scoppia, ma fuori tempo e oltre a non ottenere l'effetto desiderato da di matto in quel momento.
Le "menate" in alcuni contesti temporali sono necessarie ed utili per poter interagire con gli altri, il problema è quando le si mantengono anche non si dovrebbe.

Ho colto in pieno ciò che vuoi dire.
Se trovassi il 3d che in cui si parlava di provvidenza ti spiego il perché... se qualcuno ha il link lo ricorderò nei miei pensieri serali abbraccio:

griselda 16-12-2011 03.16.15

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107048)
I pazzi fanno quello che vogliono i saggi sanno quando farlo.

Da questa frase nasce la considerazione che non vi è differenza tra le due categorie tranne nei tempi dell'agire.
I primi tengono certi comportamente o atteggiamenti sempre, mentre i saggi solo quando è necessario.

Entrambi non si preoccupano delle conseguenze ma i saggi le conoscono e le mettono in conto valutandone i rischi benefici, pro e contro e scegliendo di conseguenza.

Uno 16-12-2011 12.44.19

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 107181)
Da questa frase nasce la considerazione che non vi è differenza tra le due categorie tranne nei tempi dell'agire.
I primi tengono certi comportamente o atteggiamenti sempre, mentre i saggi solo quando è necessario.

Entrambi non si preoccupano delle conseguenze ma i saggi le conoscono e le mettono in conto valutandone i rischi benefici, pro e contro e scegliendo di conseguenza.

Non riesco a capire come trai certe conclusioni da quella frase.
Vi è differenza tra le due categorie eccome, è il modo di agire che è uguale per tutti (pazzi, normali, saggi) ma cambiano i tempi.
I matti non si preoccupano delle conseguenze ma i saggi si e dopo lo dici pure. Non è questione di sempre, di mai o di qualche volta, è una questione di momenti giusti e momenti sbagliati.
Se canto sotto la doccia, al karaoke o simili è un momento giusto, se canto per strada non è giusto non è sbagliato dipende da tanti fattori, ma se canto ad una lezione universitaria mentre un professore parla è sicuramente un momento sbagliato, se sono matto lo faccio comunque se mi va se sono un saggio a meno di qualche validissimo motivo (che tramuterà il momento in giusto) non lo farò, se sono una persona normale normalmente non lo farò ma potrei avere 2 minuti di pazzia (qui evidente, ma in certi altri casi non così evidente).

In sostanza volendo estremizzare al massimo non ci sono cose giuste e sbagliate a prescindere ma ci sono momenti giusti e sbagliati per fare le cose. Al limite si potrebbe dire che certe cose hanno pochissimi momenti giusti, forse per nulla e questo alla fine renderebbe quelle cose non giuste a prescindere la stessa cosa al contrario.


E' un concetto apparentemente semplice, però afferrato ribalta molte concezioni e mette in ordine alcune cose che altrimenti rimangono sempre dubbie.

griselda 16-12-2011 13.13.00

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107188)
Non riesco a capire come trai certe conclusioni da quella frase.

Sì che lo sai :) ora però penso di saperlo anche io e ti ringrazio di avermelo fatto notare spero rimanga registrato fiori.gif


P.S. Scusa non resisto: un po' pazzerella però lo sono dai :D

diamantea 17-12-2011 01.34.32

Breve OT.
L'ultima di stasera a proposito di pazzi.

Cosa fa un uomo che parla con Dio?
Prega...

E se dice che Dio gli parla?
E' pazzo!

Il Folle 19-12-2011 06.04.11

Il saggio è dunque fortemente legato nel Fare allo spazio/temporate mentre il pazzo (che se ricordo bene è diverso da folle) se ne frega altamente come se quello che lui è fosse parte di un altra dimensione?

Faltea 19-12-2011 14.10.23

Il pazzo, se ho capito bene, non si preoccupa di essere in una dimensione diversa fa quello che sente anche se è totalmente fuori luogo e fuori tempo.
Secondo me non è in una diversa dimensione, condivide la stessa con noi, ma con tempi diversi.

Bodhi 20-12-2011 00.36.23

dal discorso che avete fatto si deduce che tutti i pionieri sono stati dei pazzi. Secondo questo ragionamento non è giusto fare da pionieri perché sicuramente ci sarà qualche saggio che 300 anni più tardi nei tempi giusti e nel modo giusto dirà quel che ha da dire. Il saggio però prende sempre dai pionieri gli spunti per poter edificare la sua opera. Se non ci fosse stato il pioniere, punito o semplicemente dimenticato dalla massa (ma coltivato silenziosamente da un sottobosco di gente improbabile), il saggio non avrebbe potuto costruire granché.

Uno 20-12-2011 10.32.54

Citazione:

Originalmente inviato da Il Folle (Messaggio 107242)
Il saggio è dunque fortemente legato nel Fare allo spazio/temporate mentre il pazzo (che se ricordo bene è diverso da folle) se ne frega altamente come se quello che lui è fosse parte di un altra dimensione?

Siamo tutti in diverse dimensioni, le differenze sono in quante e quali dimensioni un individuo è più immerso e focalizzato.

Citazione:

Originalmente inviato da Bodhi (Messaggio 107270)
dal discorso che avete fatto si deduce che tutti i pionieri sono stati dei pazzi. Secondo questo ragionamento non è giusto fare da pionieri perché sicuramente ci sarà qualche saggio che 300 anni più tardi nei tempi giusti e nel modo giusto dirà quel che ha da dire. Il saggio però prende sempre dai pionieri gli spunti per poter edificare la sua opera. Se non ci fosse stato il pioniere, punito o semplicemente dimenticato dalla massa (ma coltivato silenziosamente da un sottobosco di gente improbabile), il saggio non avrebbe potuto costruire granché.

Non si deduce dal discorso che tutti i pionieri sono stati dei pazzi, lo deduci tu.
Il momento giusto non è determinato dalla morale, da religioni o che altro... se avessi letto con attenzione il thread avresti visto che questo era deducibile da ciò che ho scritto.
Comunque se è vero che un saggio può impazzire, un matto non può "saggire" (non esiste neanche il verbo). Non esiste verbo perchè saggi si può diventare ma non per cause esterne. Al contrario del comune credere l'esperienza fa diventare esperti non saggi, non direttamente almeno.

Il Folle 20-12-2011 11.40.06

Citazione:

I pazzi fanno quello che vogliono i saggi sanno quando farlo.
Rileggendo questa frase, mi viene da dire che il pazzo Fà senza consapevolezza, egli non è libero come può sembrare ma è vittima di demoni che lo manovrano come un burattino.

Il saggio sà, conosce se stesso, domina il suo io, conosce i suoi limiti e ogni sua azione non è frutto del caso ma è sempre focalizzata verso un obiettivo.

Dunque mi chiedo e vi chiedo, è giusto dire che il pazzo è un incosciente? Nel senso che non ha una coscienza o se ce l'ha non riesce a sentirla?

Bodhi 20-12-2011 16.56.30

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107278)
Siamo tutti in diverse dimensioni, le differenze sono in quante e quali dimensioni un individuo è più immerso e focalizzato.



Non si deduce dal discorso che tutti i pionieri sono stati dei pazzi, lo deduci tu.
Il momento giusto non è determinato dalla morale, da religioni o che altro... se avessi letto con attenzione il thread avresti visto che questo era deducibile da ciò che ho scritto.
Comunque se è vero che un saggio può impazzire, un matto non può "saggire" (non esiste neanche il verbo). Non esiste verbo perchè saggi si può diventare ma non per cause esterne. Al contrario del comune credere l'esperienza fa diventare esperti non saggi, non direttamente almeno.

ti chiedo allora di prendere come esempio Giordano Bruno e di scegliere in quale categoria inserirlo, grazie.

Uno 20-12-2011 17.22.06

Citazione:

Originalmente inviato da Bodhi (Messaggio 107304)
ti chiedo allora di prendere come esempio Giordano Bruno e di scegliere in quale categoria inserirlo, grazie.

Tra i saggi.

Bodhi 20-12-2011 19.37.37

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107278)
Il momento giusto non è determinato dalla morale, da religioni o che altro

Quindi da cosa sarebbe determinato? Dalla volontà di "Dio", ovvero da qualcosa che noi umani non potremmo giudicare, in quanto non siamo al suo livello per valutare qualcuno con chiarezza? Perché se il momento giusto non è determinato da tutto quello che hai citato qui sopra, allora non sarà mai possibile giudicare se una persona è matta oppure saggia.
Un altro esempio...esistono anche pazzi che possono conoscere le conseguenze di quello che fanno, ma semplicemente non se ne preoccupano. E' diverso dal non preoccuparsene in quanto si ignorano le conseguenze. E così ancora una volta il confine tra saggio e pazzo diventa inconsistente.


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 107306)
Tra i saggi.

mi hai fornito una risposta culturale o ragionata ?

Se ragionata, l'intenzione della tua risposta dipenderebbe a sua volta dalla risposta alla prima domanda che ho posto ("quindi da cosa sarebbe determinato"?)

Uno 21-12-2011 11.27.12

Il momento giusto per fare una cosa è determinato dal fatto che questa cosa in quel dato momento inter-viene nel caos a portare una scintilla di ordine anche se non fosse percepibile dalla massa.

I pazzi che conoscono le conseguenze delle loro azioni (pochi... anche tra i cosiddetti normali non è che ci sia tutta questa consapevolezza delle conseguenze) sarebbero uguali ai saggi? Perchè?

In merito a Giordano Bruno ti ho risposto in maniera oggettiva.


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