Raccolta differenziata
Nonstante tutto quello che è stato giustamente rilevato qui, è importante però dare pane al pane e vino al vino, a dimostrazione ulteriore, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non è lo strumento ma come lo si usa (come che è strettamente legato all'intenzione e alla disciplina).
Un un quartiere popolare di Trieste, che per nascita particolarmente sfigata (intorno agli anni 70) si è trovato in breve tempo ad un livello di degrado impensabile (una delle più alte percentuali di casi sociali d'Italia) è stato a lungo oggetto di vari programmi di riqualificazione. Uno di questi, secondo me importante, mirava a creare un certo spirito di corpo nel quartiere, da contrapporre alla tendenza all'autoghettizzazione. Vabbeh, arrivo al punto. Tra le varie cose che questa gente ha organizato c'è stata (e c'è) una raccolta differenziata seria. Con relativo controllo dello smaltimento. Dai dati risulta che in due anni la percentuale dei rifiuti domestici così trattati è arrivata all'80% e oltre. Grazie a questi risultati hanno chiesto e ottenuto un calo della tarsu (la tassa comunale sulle immondizie) e, a quanto pare non simbolico ma proporzionato all'effettivo risparmio da parte degli enti. Bon, non mi dilungo, era solo per dire che esempi come questi dovrebbero far pensare... da una parte che se davvero si volesse si potrebbe fare molto, dall'altra che beh... si dovrebbe prima costruire la necessaria disciplina per portare avanti una cosa così... |
Come avviene il controllo dello smaltimento?
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Dunque, posto che può darsi che mi sbagli su qualche dettaglio (mi informerò bene cmq), il meccanismo dovrebbe essere questo:
Data la particolarità geografica del rione è stato abbastanza semplice installare dei raccoglitori differenziati quasi uno per portone. Poi li pesano. L'ente preposto allo smaltimanto dei rifiuti diciamo normali raccoglie solo i bottini diciamo normali e quelli vanno all'inceneritore. Bruciano si e no il 20% che nel rione vicino (rapportato al nr di abitanti ecc.). Le altre raccolte sono gestite da una coop, la quale pare abbia passato notevoli controlli e che lavori bene... ovvero che riesca a riciclare molto, quasi tutto quel che raccoglie. Il resto non so, ma suppongo vada all'inceneritore a spese della coop. |
E' davvero imbarazzante quando con tanta buona volontà ti metti e fai la raccolta ogni giorno, dividi, pulisci e cerchi di reciclare il più che puoi ... e poi ti trovi davanti quel pacchettino di plastica con un pecetta di carta appiccicata talmente bene che .. che non puoi staccarla, e dove la metti? Nel cestino normale, dove la vuoi mettere?
Lodevole l'iniziativa di questo quartiere di cui parla Ray , però, però, però non è giusto così. Non è il cittadino che deve provvedere a sfiancarsi per poter vedere riciclato un inutilissimo pacchetino di plastica che poteva essere rispsarmiato alla fonte, ma è il governo che dovrebbe istituire una normativa davvero a favore del riciclaggio. Ad esempio: non devono esistere plastiche con carte attaccate. Non devono esistere i sacchettini di plastica dentro i sacchettini di plastica dentro i sacchettini. Le buste della spesa devono essere borse più volte utilizzabili e non di pessima fattura che si rompono prima ancora di arrivare a casa, Una normativa in questo senso permetterebbe ai più di fare un buon lavoro con la differenziata. Inoltre deve essere legge per ogni comune che ci siano i cassonetti per ogni isolato, ma anche qui sorge un problema gestionale. Ad esempio a Roma non ci sono i cassonetti per la differenziata, o meglio ce ne sono pochi e molto distanti per cui è come se non ci fossero considerando le distanze di Roma, ne viene che la raccolta non viene fatta a dovere. L'idea dei detersivi alla spina dovrebbe essere divulgata e sponsorizzata dai comuni visto che sono i primi ad incassare le multe se non si fa la differenziata (parlo di alcuni centri italiani) per fare in modo che si compri meno plastica. Tutto questo che ho detto è mera utopia perchè le industrie di plastica sono tante e potenti, quelle dell'alluminio pure. Per questo dico che ci prendono in giro con questa storia della raccolta differenziata, perchè farla non conviene a nessuno, solo al cittadino e all'ambiente, per cui.. Da parte mia continuo, cerco di limitare l'utilizzo di detersivi al minimo indispensabile, ma è dura riuscire a non comprare plastica. |
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