Malelingue
Reduce da pranzo di Natale a casa di suoi parenti.
E' la seconda volta che mangio con loro in occasione di qualche ricorrenza ed è la seconda volta che alla fine del pranzo sono completamente satura di pettegolezzi e giudizi taglienti su questo e quell'altro. Ma si può passare il pranzo di Natale a parlar male di questo o di quello e a ripetere ogni due secondi:" buonissimo questo, buonissimo quello, la miglior cucina..." Capisco apprezzare ma ogni due secondi mi sembra una cosa un filo strana:U Finito il pranzo siamo saliti in macchina e mi sono messa la radio a palla, avrei avuto bisogno di un bagno con mezzo chilo di sale purificatorio. Poi abbiamo imitato sua zia e abbiamo riso entrambi perchè alla fine anche lui avverte la dose di ipocrisia e falsità che serpeggiano in queste occasioni, anche se meno di me perchè è più abituato. A Pasqua sono stata colta di sorpresa e ci sono rimasta male stavolta sapevo bene o male quello che mi aspettava e quindi ho sorvolato di più. Per fortuna alla sera eravamo a casa mia in scioltezza e serenità! Ma come ci si deve comportare davanti a questi atteggiamenti? Io sono stata zitta e ho mangiato guardando l'orologio... Se divento così sparatemi vi prego:bleah: |
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Il fatto è che si tratta della famiglia del tuo ragazzo, e quindi difficilmente potrai defilarti da questi pranzi.. 1/2 volte l'anno mi sembra accettabile come compromesso, nel frattempo puoi imparare con il loro corso accelerato "l'arte del pettegolezzo in 3 mosse" diavolo.g: scherzo Edera, è capitato anche a me di trovarmi in situazioni fastidiose anche se non per via di pettegolezzi all'enensima potenza e non è mai bello trovarcisi in mezzo, ma tant'è capita... |
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Questo è un discorso che coinvolge praticamente tutti, anche quelli che non si rendono conto della cosa.
Se non direttamente con il pettegolezzo, comunque all'interno delle famiglie si creano fazioni, antipatie e "microscopi" sotto i quali viene passato tutto l'operato altrui. Purtroppo ci sono due sole possibilità: fare finta di nulla nelle occasioni di incontro oppure ridurre sempre più queste occasioni fino magari arrivare anche ad eliminarle completamente. La scelta, non semplice, dipende da molte cose, prima di tutto se si è in coppia dipende da due persone quindi generalmente prevale il far finta di nulla se l'altro/a. Il far finta di nulla è la scelta che va per la maggiore perchè l'impressione è che è una scelta non definitiva al contrario del taglio o del "putifierio". Il fare finta di nulla potrebbe anche non essere così negativo a patto che si accetti una volta per tutte, cioè si faccia realmente finta di nulla e si voglia dedicare del tempo ad occasioni che danno poco e nulla. Al contrario cercare di cambiare le cose senza "scappare" potrebbe non essere possibile, potrebbe non esserlo in via duratura etc... Spesso, se ci fate caso, l'effetto gruppo e "baccanale" è deleterio, ci sono persone che prese da sole sono amabili (abbastanza almeno) ma messe insieme ad altre determinate persone si scatenano e/o entrano in certi meccanismi senza rendersi conto. |
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SI è vero , spesso in queste occasioni vengono fuori invidie e tante altre cose malcelate,si scannerizza tutto poi ci sono casi in cui alcuni passano sotto al microscopio di tutti ed altri invece sono immuni ed intoccabili, perchè difesi a prescindere, magari dai genitori, dei microscopi un pò taroccati insomma. La fuga non sempre è possibile, a meno di litigare , troncare i rapporti ecc, far finta di nulla, se è solo "per finta", si può reggere in caso di incontri sporadici, molto saltuari. Per quanto mi riguarda andrei cercando una soluzione, una scissione definitiva e risolutiva, anche per l'avvenire che valga in tutti i contesti, famiglia, amici, lavoro , senza litigi o fughe ecc. Ci sto lavorando un pò su, poi vi terrò aggiornato sui risultati ed eventuali progressi icon_mrgr: |
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Gli regalerei degli specchi in grado di riflettere la loro immagine reale, forse qualcosa cambierebbe. |
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Eliminare del tutto queste situazioni visto il suo coinvolgimento emotivo con la famiglia è impossibile, cambiare loro è altrettanto impossibile, ridurre queste situazioni al minimo e dopo sfogarci assieme è possibile ma devo vedere quanto sono in grado di accettare di passare del tempo in situazioni per me sterili. Oltre a fare finta di niente devo anche dire due parole, usare un minimo di educazione, non posso entrare in sciopero e rinchiudermi nel mio mondo immaginario se decido di accettare queste situazioni. L'alternativa è il putiferio, soluzione radicale e dolorosa che implica l'accettazione consapevole delle conseguenze sul rapporto. Fin'ora ho usato una specie di via di mezzo, vado d'accordo con loro e parlo con lui di quello che vedo e sento. Quando abbiamo finito, siamo andati a fare gli auguri a uno dei suoi amici più cari (un uomo di mezza età schizzofrenico) pioveva, sono uscita dall'auto appositamente per prendere la pioggia dicendo : 'Purificami, purificami, purificami!' E sono corsa ad abbracciare questa persona, gli sono letteralmente saltata in braccio al che lui mi fa: 'te si mata' (trad. sei matta in dialetto) e io : 'Sì e te sei l'unico che mi capisce.' Al che almeno abbiamo riso tutti. |
Io preferisco il putiferio. icon_mrgr:
Ho subito talmente tanto dalle malelingue, sia tra il parentado che nel vicinato che mi sono fatta certi calli robusti. Alla malalingua ricambio con un confronto diretto o spifferando tutto al diretto interessato se si tratta di cose gravi. A volte "un pelo diventa una trave" di bocca in bocca, meglio una ceretta preventiva... ;) Meglio non raccontarmi nulla, non tengo segreti sulle fonti delle malelingue 8-). A volte non dico nulla per non creare situazioni ingestibili ma tengo d'occhio la fonte. A causa delle malelingue si sono rovinati matrimoni, amicizie, rapporti di lavoro, e qualcuno si è pure suicidato. |
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Le signore poi di una certa età, ah beh non ne parliamo servono cappone condito da pettegolezzi, probabilmente non sanno più divertirsi in altri modi. Non è nemmeno quello che viene detto quello che mi urta di più è il modo accusatorio, falso-moralista, falso-cristiano, vero-demoniaco. |
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Del resto, se fosse possibile che qualcuno possa, anche solo con l'esempio, indurre un cambiamento in chi non vuole cambiare, sarebbe una forma di violenza. Un esempio potrebbe anche essere funzionale, ma solo se c'è di fronte qualcuno che ha un terreno fertile. È anche vero che, seguendo la saggia parabola del contadino, se ormai ci siamo in una determinata vicenda bisogna seminare anche se il seme va sulla roccia, ma il "problema" è a monte, cioè se usare quel tempo partecipando a quegli eventi o invece cercarne un uso migliore. Non siamo isole, quindi a meno di non diventare misantropi totali a volte capita per far contento qualcuno di frequentare delle persone che, molto crudamente e realisticamente parlando, ci fanno solo perdere tempo. Ma è diverso farlo solo quando proprio necessario ed inevitabile o farsi risucchiare in certe situazioni ogni 3 per 2. Le chiacchiere non si riducono Kael, si riducono quelle che arrivano a te che ai loro occhi sei passato dalla parte dei chiacchierati se prima non c'eri. Ci sono persone che non possono essere destabilizzate, si può fare solo con chi sta cercando chi le destabilizzi. Si.... volendo con un pò di maestria si riesce a pizzicare anche un pezzo di legno, ma a che scopo se dopo due minuti le cose sono come prima? Ed intendo al 100%, se fosse al 99,9999% varrebbe ancora la pena di tentare di raccogliere la sfida, suona male detta così, lo so, ma c'è un motivo per cui uso queste parole. |
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E poi mi crea disagio perché non so che dire, quindi fisso i tortellini o faccio delle espressioni idiote. Dimenticavo oltre al gossip amoroso va forte quello patologico e funebre. C'è sempre qualcuno che conosce qualcun'altro che ha un paio di cancri in giro, se almeno chi ne sta parlando fosse in grado di sentirsi davvero dispiaciuto o addolorato a riguardo.. Il più delle volte è solo becero e nascosto gusto del macabro. |
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Ad ogni modo sono anch'io per il ridurre al minimo o, se possibile, tagliare del tutto con certi ambienti. Però se è proprio inevitabile ci provo sempre, non a cambiarli, ci mancherebbe e non ho questa pretesa, ma a rendere l'ambiente un po' più confortevole (per me stesso, lo reputo un mio diritto), non mi interessa che non sparlino più, ma almeno che non lo facciano in mia presenza che poi come Edera non digerisco il cappone. Ripeto, ci provo sempre, provo anche a spostare il discorso su altro, se poi vedo che è inutile e sempre là si torna lascio perdere. Non ho pretese di pizzicare il legno, mi limito, nei limiti del consentito, a provare a manipolare un po'. |
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La mia classica espressione di quando mi trovo a disagio è di un licantropo affamato. In genere non mi trovo in queste situazioni, evito accuratamente di trovarmici. Evito di mettere la paglia col fuoco. |
In questi giorni ho visto vittime di malalingua sia il mio compagno che il mio maestro del coro, e sempre dalla stessa lingua, una cantante straniera che pensa di averla solo lei (l'ugola...e non solo!)
Purtroppo per lei è capitata male sulla mia strada perchè ho scatenato un inferno. diavolo.g: Lei da brava musulmana come si vanta di essere se avesse detto ciò che ha detto in Italia lo avesse riferito nel suo Paese sarebbe già a pezzettini. Da noi rischia solo una denuncia per calunnie aggravate, ed insieme a lei pure la comare che ha contribuito a divulgare le voci malevoli. Io mi chiedo perchè, cosa ci sta dietro, qual è questo bisogno di divulgare certe malignità gratuite che possono arrecare danni morali alle persone, alle famiglie, che godimento e soddisfazione può esserci dietro le malignità? Ora che si ritrovano entrambe in difficoltà, perchè ho scatenato un putiferio e la verità è venuta fuori, loro sono al bando, l'una straniera che si è inventata le calunnie e l'altra come divulgatrice di queste calunnie peccando di estrema stupidità nell'aver creduto ad una arrivista senza scrupoli, mostrandosi solo come una pettegola di paese, senza tenere conto della stima che godono questi due personaggi e che lei conosce bene entrambi. La straniera rimpatrierà a breve, mentre l'altra rimarrà al bando nell'ambiente del teatro. Ora piangono insieme, hanno paura della denuncia e di eventuali danni da pagare. Chissà forse impareranno la lezione. Intanto stasera, ci vedremo faccia a faccia con entrambe, forse griderò: "hanno ammazzato a comare Lola e a mamma Lucia"! strabuzza: |
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Inoltre per quel poco tempo in cui si sta raccontando la malefatta si ha l'attenzione di chi ascolta addosso... Chi ama nutrirsi di queste cose pende dalle labbra di chi le racconta, cosa sempre appettitosa. Siccome non si è in grado di essere interessanti, di catalizzare l'attenzione in altri modi si usano questi strategemmi. Aggiungiamoci una buona repressione sessuale e di istinti pulsionali mai dichiarati nemmeno a se stessi che provocano quella leggera eccitazione nell'ascoltare i raccontini malefici, più piccatini sono meglio è.diavolo.g: Nel caso dei pranzi e delle cene poi questo può essere un buon modo per coprire il silenzio, il non avere niente da dire di sensato o ben argomentato. |
Il pettegolezzo è un forma di controllo. O almeno ci si illude di controllare l'ambiente.
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Magari le tue domande stimolano qualcosa che tutti insieme si può sviscerare pian piano.
Intanto si potrebbe partire da questo estratto di Edera e approfondirlo un pochino. Citazione:
La persona pettegola però, ha bisogno di sapere tutto di tutti, ed in effetti vuoi o non vuoi alla fine riesce e sa tutto di tutti. Non serve nemmeno che inventi le storie salvo poi modificarle secondo la sua visione dei fatti, distorta, e per renderle più stuzzicanti ottenendo un tornaconto maggiore. E' gentilissima quando ti domanda ogni sorta di fatti tuoi... E' affabile quando vuole entrarti in casa... è cortese quando vuole offrirti un favore ceh non hai chiesto o non ti serve... e fa la vittima quando la metti a distanza. Generalemtne una persona che non vuole essere complice di queste maldicenze finisce nel calderone nero ad essere rimestato. |
Nel tempo mi sono fatta l'idea che la malalingua proietta immagini di ciò che ha dentro e reprime. Ci sono persone che non si rendono contro di cosa fanno e del perchè lo fanno.
Stanno a contatto con queste immagini represse dei loro desideri e per i motivi che si sono anche trattati nell'Autostoppista si proiettano verso l'esterno. La malalingua costruisce vere e proprie immagini sull'ignaro destinatario e divulgandolo condiziona le menti di chi ascolta a formarsi quella immagine nella mente. Vediamo ciò che ci viene proiettati e non quello che realmente è. Kael ha detto da qualche parte che bisogna avere occhi nuovi per poter vedere, aggiungo oltre lo schermo che ci è stato messo davanti. |
Riflettevo sulle malelingue... in fondo L'esempio portato da Edera è un modo chiaro eclatante di riconoscere una malalingua e starne lontano oppure difendersi.
Eppure c'è una categoria di malelingue più sofisticata, meno riconoscibile e quindi più pericolosa che condiziona di più le menti condizionabili, sono quelle vocette innocenti dette qua è la ogni tanto, infilate nel discorso, persone anche colte a modo, che davanti ti fanno una faccia di amiche, che sembrano occuparsi di te e dei tuoi problemi con vero cuore ma appena possono lanciano una freccia, senza troppa forza, con parole dolci, sanno aspettare il momento, dove pensano di non essere sentite dal diretto interessato. Non è che sono solo ipocrite, questo sarebbe meno dannoso, è che insinuano voci malevoli come fossero perle di saggezza, verità inconfutabili. Mettono idee velenose ma con garbo, sulla situazione giusta. Queste persone sono le più ben mimetizzate, meno riconoscibili, vere pettegole da cortile in salotto. |
In un certo senso credo ci siano vari livelli sempre più sottili... In realtà io stessa con questo post ho parlato male di alcune persone ma forse c'è una differenza tra uno sfogo e una malelingua anche se forse si dovrebbe mirare a non parlare alle 'spalle' di altri in nessun modo. A me succede perchè non sono abbastanza forte da trattenere o da deviare le situazioni in cui mi trovo immersa quindi ho scaricato con questo post
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