Vibrazioni e pensieri
Scusa Uno se che ci tieni molto a questa sezione e non vorrei scrivere stupidate, ma volevo analizzare questa cosa.
Se io non penso, (situazione umana) ma la mia mente è attraversata dai pensieri che poi credo siano i miei ma invece attraversano la mia mente come un tunnell. Poi sta a me cosa farne di questi pensieri che arrivano se lasciarli passare senza fermarli oppure farli miei e prima o poi diventeranno azioni. Quando noi proviamo emozioni, di qualunque tipo siano, mi da l'idea che vibriamo, perchè io mi sento proprio vibrare ad esempio quando mi arrabbio, il mio essere vibra in modo distorto, perchè mi fa stare male. Questo tipo di vibrazione dato dalla rabbia attira un certo tipo di pensieri. Vedo proprio che arrivano di ogni tipo anche terrificanti. Mi domando quale possa essere l'antidoto a questi pensieri. Ok accorgersene è già qualcosa, non trattenerli andando con essi nel paese delle banane evita di farli entrare come azioni nella materia. Ma quando le vibrazioni sono continue a me da l'idea che sfianchino allora che fare? (e non dite che non si capisce che sapete che perdo le staffe icon_mrgr: scherzoooooooooo, però anche se il discorso è impostato male vorrei comprendere come avviene, in ogni caso repetita juvant):) |
Citazione:
Citazione:
|
Citazione:
|
Citazione:
In effetti è vero perchè io quando voglio stopparne il flusso o evitarli recito un mantra o una preghiera o addirittura quando canto questi si interrompono. :@@ fiori.gif |
Citazione:
Condizione umana normale di gran parte della gente è appunto assorbire e fare da sponda a pensieri che girano e che pochi nel bene o nel male creano veramente o comunque modificano su base di pensieri creati (poi vediamo queste cose) Quindi è come se le menti fossero dei secchi su cui vengono versati dei pensieri che circolano e con un mestolo (anche l'immagine di un aspersorio rende bene) li ridistribuiamo in giro. Prima di tutto la pulizia del secchio e di ciò che ci mettiamo dentro. Se i secchio è sempre pieno di tutto, liquidi vari anche un pò melmosi è praticamente impossibile distinguere nuovi liquidi che arrivano, melma per melma, anche se ci versi un bicchiere di acqua di sorgente l'effetto sarà minimo. Su un secchio non pienissimo e dove cerchiamo di mettere cose più pulite si vede subito se si versa un pò di fango o di acqua pulita. Il secchio però non si può chiudere.... se stai in un ambiente dove in tanti spruzzano i contenuti dei loro secchi in giro volente o no ne cade nel tuo secchio. Puoi però portare ogni tanto il secchio (non in senso di luogo fisico) in un ambiente tranquillo senza "pioggie", oppure stando in ambienti "piovosi" filtrare quello che entra nel secchio. Filtrare non significa far entrare quello che ti piace, questo è impossibile, entra comunque tutto, ma si può elaborare e purificare prima di farlo riuscire. Come? In tanti modi, ma quello accessibile a tutti è avere sempre un consistente ricambio di acqua pulita. Se ho un secchio di acqua pulita e ci verso un bicchiere di melma, si si sporcherà un pò tutta l'acqua del secchio, ma quando rifaccio uscire quel bicchiere non sarà più melma come prima, sarà acqua appena appena un pò torbida. Più versiamo in continuazione acqua pulita e più riusciamo a trasformare qualsiasi porcheria. Facciamo un servizio per noi e per il mondo. Se intingiamo il mestolo (o l'aspersorio) della metafora in un secchio di melma questo non sarà tanto bello da vedere, uno che osserva vede già da lontano cosa c'è nel nostro secchio... Il mestolo è la nostra personalità e ciò che manifestiamo e allo stesso tempo usiamo per interagire, quindi da un'altro punto di vista l'ego e da un'altro ancora l'anima, almeno quel pò che abbiamo di base o che siamo riusciti a formare. La metafora, tra le altre cose, illustra un principio importante anche se non tanto attinente con il tema, cioè che la mente attraverso diverse strutture (anche il cervello lo è oltre alla personalità etc..) agisce nel mondo e nella materia anche in quella che neanche tocca, similmente a come lo Spirito agisce in questo mondo pur non essendoci realmente. Mi fermo altrimenti il post diventa troppo lungo. |
Mi piace la storia del secchio... In questi giorni sto riflettendo proprio su questo meccanismo di svuotare il nostro inconscio sugli altri.
Credo lo facciamo tutti chi più e chi meno. Io lo sto osservando bene nel rapporto con il mio compagno. Non riesco più a sopportare le sue scenate di gelosia del tutto infondate e immotivate. Mentre prima avevo la pazienza di parlarne e convincerlo ecc... ora comincio subito a respingerle al mittente con furiose litigate, lui perchè convinto della sua tesi ed io invece perchè non voglio proprio nemmeno discutere su una situazione che so già dipende dalla sua insicurezza non risolta. L'ultima volta, cioè domenica scorsa, ho visto molto chiaro dentro di me di non voler fungere da bidone aspiratutto. Gli ho detto che o lavora su se stesso o lo mollo. E' geloso? problema suo. La mia potrebbe apparire una chiusura. In verità è che divento molto aggressiva e distruttiva, ci facciamo del male entrambi senza utilità stiamo male per giorni inutilmente e questo mi fa crescere dentro molto risentimento. Anche mia madre ha l'impellenza di svuotare il sacchetto pieno, e lo fa con prepotenza. Anche con lei stoppo la discussione con l'aggressività se proprio è davanti a me, altrimenti mi allontano fisicamente da lei fino a quando non lo svuota altrove, dalle mie sorelle per es. Un pò ciascuno non fa male a nessuno!!! icon_mrgr: Adesso la domanda ovvia: perchè questa necessità di svuotare sugli altri? Come si può stoppare il gioco senza aggressività e senza litigare? Il dover elaborare il litigio e liberarsi di quell'energia comporta tempo e altra energia che potrebbe essere impiegata meglio altrove. |
Citazione:
|
Citazione:
E' comunque vero che se non sono nostri pensieri ma pensieri che raccogliamo e ridistribuiamo senza elaborazione è sicuramente l'inconscio che si occupa di ciò. Citazione:
Citazione:
La nostra attenzione può essere usata per elaborare i pensieri che girano già per la nostra mente o per catturarne altri. L'attenzione è limitata da alcune caratteristiche della nostra struttura psico-fisico-energetica comunque su una scala di 100 possiamo (decidendo o meno) di destinare 50 all'elaborazione e 50 alla ricezione, oppure 60 e 30, 20 e 80 etc... A dire il vero, oltre alla ricezione e all'elaborazione c'è la trasmissione, ma questa è molto raramente fatta con attenzione, di solito si parla per parlare, per svuotare il secchio. Trasmettere con attenzione significherebbe poter decidere con la volontà che alcune cose del mio secchio non devono uscire in presenza di alcune persone perchè possono loro far del male. Questo comporta del dolore (non intendo per forza fisico, anche poi tutto è collegato) ma anche l'espansione del secchio. Comunque a primi stadi di crescita individuale è molto importante lavorare su quello che si fa entrare nel secchio e alla sua elaborazione. Una piccola precisazione, quando parlo di ricezione e trasmissione non intendo solo di e con le parole. E' sottointeso che chi sta percorrendo un cammino di crescita dovrebbe limitare il parlare finchè non sa cosa dice e non sa di rispargere acqua almeno un pò purificata, però non si trasmette solo con il parlare e di certi meccanismi non si diventaerà consapevoli fino ad un certo punto della strada. |
Mi sa che sino a quando non riesco a digerire il secchio pieno di melma(appiccicosa aggiungo io piango.gif) non mi entra niente. icon_mrgr:
Mi piacerebbe capire però in primis cosa sono le fonti pulite? Io risponderei Ermopoli ma booh nonso.gif io qui spesso mi abbevero perchè non so cosa fare e la mia mente melmosa piango.gif icon_mrgr: se la seguissi mi porterebbe la melma in casa. 8-) Vabbeh intanto cerco di digerire e nel frattempo rileggo ancora e ancora. fiori.gif |
Citazione:
Mio figlio maggiore ha queste caratteristiche. Quando ha un problema che non sa risolvere non mi chiede in maniera diretta ed esplicita ma mi trasmette il suo malessere, il suo turbamento con una telefonata fuori contesto ad esempio, o mi lascia "segnali" in giro o mi gira intorno con apparente indifferenza, ma io "sento" che ha qualcosa e devo essere brava ad indagare e intuire dalle poche parole che mi dice. Poi il problema viene fuori e lo affrontiamo ma è difficile, mi fa stare male ed in ansia a volte per giorni. E' a questo che ti riferivi ricezione e trasmissione non solo di e con le parole? |
Citazione:
La cosa si può girare sulle letture, sui multimedia, perfino sulle ferie etc.. lo so che messo così il discorso può dare adito a fraintendimenti, può sembrare che io dica che certi tipi di persone bisogna scansarle, non è così. Però se io vado in giro con un gruppo di naziskin, di tifosi violenti, di ideologicamente corrotti etc... se va bene non mi ci perdo, ma devo avere molta forza... ma chi me lo fa fare? Al contrario in rapporti 1 a 1 o molti a 1 se questa persona desidera pulire la propria mente il vantaggio è notevole sia per la fonte che per chi riceve. Sto parlando di fonti indirette, se parliamo proprio di fonte reale al minimo bisognerebbe trovare chi pensa (o ha emesso, codificato, scritto, trasmesso etc) realmente e non chi solo travasa pensieri dell'etere. Citazione:
Se non esce con le parole esce con i gesti, i comportamenti, gli esempi etc... Tuo figlio è un pò para###. In questa maniera scarica su di te la responsabilità. Se indovini quello che vuole e questo qualcosa funziona bene come lo immagina non ti deve nulla, neanche un pò di gratitudine, mica te l'ha chiesto... Se la cosa non funziona come si aspetta, se tu non capisci quello che voleva etc... la colpa è tua. Se quel qualcosa che vuole un domani crea dei problemi ad altri o a lui lo stesso è colpa tua perchè lui non ti aveva chiesto nulla. Lascialo sbrodolarsi un pò quando ha un problema, insegnagli a chiedere, anche perchè se non impara poi avrà problemi nella vita ad iniziare dalle relazioni più strette con l'altro sesso fino a cosa più banali. |
Citazione:
Per cui anche per tutto ciò che leggiamo ascoltiamo, facendo questo ci sintonizziamo su certe frequenze o anche mettiamo dentro roba che poi può farci male. Dovrei saperlo perchè molte letture adolescenziali e anche testi di canzoni hanno condizionato il mio modo di pensare. Ecco perchè anche per i ragazzi anche se pare discriminante è importante selezionare le frequentazioni, le letture e gli ambienti. Grazie fiori.gif |
Citazione:
E' il mio senso di colpa che mi fa fare in quattro per lui in cerca di un briciolo del suo amore che mi ha chiuso quando mi separai da suo padre. Lui lo sa e mi rigira il coltello. Mi sento in debito con mio figlio per tutta la sofferenza (ed è stata davvero tanta) che ha sopportato passivamente. Però così facendo continuo a fare il suo male. L'Uomo sa distaccarsi meglio dall'emotività spingendo nel momento e nel modo giusto i figli dal nido e farli volare da soli, rassicurando magari la donna che è il loro bene. Io con una mano lo spingo e con l'altra lo trattengo. Che lagna le madri a volte! Però è vero che non si può essere due genitori in uno anche se forse dovremmo averle entrambe le capacità. Grazie per la tua risposta. |
Citazione:
Fantasticandoci ho pensato alle volte in cui mi sembra di sentire arrivare un pensiero come fosse una nuvola che viene e passa e a quelle invece in cui rifletto e i pensieri seguono l'ordine del mio ragionamento. |
Citazione:
Un altro modo di porre la questione, credo più vicino alle possibilità di tutti i giorni, è quello di chiedersi quanto di nostro ci sia nei pensieri che emttiamo. In realtà, anche se acchiappiamo un pensiero dall'etere, a meno di essere molto molto automatici e quindi di riemetterlo così come è arrivato, lo modifichiamo, elaborandolo più o meno. C'è dell'altro... molto dipende da dove becchiamo quel pensiero, da che "altezza vibrazionale". A questo proposito però avrei una domanda perchè c'è una questione per la quale l'esempio del secchio mi sta stretto e non riesco a mettere assieme tutti i pezzi. La mia esperienza, o meglio l'interpretazione di essa, mi dice che uno stato emotivo funziona da magnete, attirando, trattenendo ed elaborando in certi modi piuttosto che in altri determinati tipi di pensiero. Ad esempio se sono arabbiato attirerò pensieri aggressivi e li elaborerò con la mia particolare impronta, dando loro la mia traccia di aggressività, il mio modo di viverla ed esprimerla, per altro finendo per credere che siano miei. Inoltre però, lo stesso stato emotivo attiva anche un'altra parte, che se ben formata può essere molto forte, che attira pensieri in un certo senso opposti ai primi... come dire che lo stato di rabbia può attivare in me un altro stato che attira pensieri chessò di perdono. Come la metto sta cosa nel secchio? |
Citazione:
|
Citazione:
"Non identificandoti nel secchio" |
Citazione:
|
Citazione:
|
Citazione:
|
Citazione:
Citazione:
|
Citazione:
Comunque prova a costruirti col pensiero un'immagine semplice, tipo una figura geometrica e a tenerla ferma (ci possono volere settimane per riuscirci, ma basta un po' al giorno). Quando la domini un po' prova a modificarla, cambiando colore, dimensioni, facendola ruotare ecc. A questo punto, togliendo el caratteristiche una a una si può avere sentore della matrice. Ma in ogni caso ti basta qualche giorno di un esercizio così per avere un termine di paragone: il sapore e la consistenza e lo sforzo di quando fai la figura contro i pensieri che ti attraversano per associazione di qualche percezione. Dopo un po' inizi a distinguere un po' meglio i pensieri non tuoi. |
Da domai proverò sicuramente vediamo cosa ne cavo, grazie
|
Ora sparo la mia... icon_mrgr:
Quando si è nel dormiveglia, o comunque non nel sonno profondo, a volte c'è la sensazione che "arrivi" un'immagine, un pensiero... è il nostro subconscio oppure sono pensieri che arrivano da fuori? Non troppo forte per favore! martello.: |
Citazione:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.01.28. |
Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271