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centomila 05-02-2011 17.43.37

Glossario alchemico.
 
E' sorprendente! Da quando ho del tutto abbandonato ogni ricerca alchemica........vengo, in qualche modo, coinvolto in questa , non lo nego, affascinante materia.

Oggi pomeriggio, leggendo un libro di San Francesco, leggo la seguente affermazione del santo assisiate: separare la materia preziosa da quella vile.

E cosa è, per Francesco, questa azione? Attribuire ogni bene a Dio (e all'uomo ogni male: lo definisce putrido e fetido).

Ho voluto condividere con voi questa cosa. E anche, qualora arrivassero altre spiegazioni così chiare e sintetiche, fissarle nella sequenza cronologica. A beneficio di tutti.

diamantea 05-02-2011 19.51.18

Questa separatezza per me significa che l'uomo finchè è tale può solo fare il male visto che il bene è solo di Dio. Può cercare di imitare il bene di Dio convincendosi di fare il bene ma di fatto sta facendo comunque il male.

C'è un detto che dice: se fai il bene scordatelo e se fai il male ricordatelo.

centomila 05-02-2011 22.00.17

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96344)
Può cercare di imitare il bene di Dio convincendosi di fare il bene ma di fatto sta facendo comunque il male.

Oddio, secondo Francesco, l'uomo può fare il bene sul serio ma.......per ordine e conto di Dio.

Cito testualmente:
Come nelle immagini del Signore e della beata Vergine dipinte su tavola si onora e ricorda Dio e la Madonna, e il legno e la pittura non attribuiscono tale onore a se stessi; così il servo di Dio è come una pittura, cioè una creatura di Dio, nella quale è Dio che viene onorato nei suoi benefici.
Il servo di Dio, dunque, simile ad una tavola dipinta, non deve riferire nulla a se stesso: l'onore e la gloria vanno resi solo a Dio solo, mentre a se stesso attribuirà vergogna e tprmento, poichè sempre, finchè viviamo, la nostra carne è in contrasto con i benefici di Dio.

diamantea 09-02-2011 20.53.58

Oggi durante la Messa in suffragio di mio padre il prete ha letto questa Lettura:

Dal Vangelo secondo Marco 7,14-23
In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo”.
Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: “Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?”. Dichiarava così mondi tutti gli alimenti.
Quindi soggiunse: “Ciò che esce dall’uomo, questo sì contamina l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”.

L'ho copiato fedelmente, mi sembra non discordi con quanto affermato da San Francesco, e forse anche da quanto sta emergendo dall'Opera al Nero, non vorrei sbagliarmi, mi ha colpito parecchio perchè lo trovo in sintonia con quanto mi sta emergendo ultimamente, mi chiedo dov'è e cos'è il bene di cui sono convinta di fare e se dal cuore dell'uomo esce solo lordura meglio non dare nulla piuttosto che continuare a contaminare.

Poi in altre letture afferma che attraverso la preghiera quotidiana si mantiene il cuore pulito attraverso lo Spirito Santo che trasforma il cuore di pietra in cuore puro di Amore altrimenti il cuore umano torna subito ad essere di pietra. Insomma non si discosta dal lavoro alchemico mi pare.


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