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cassandra 04-04-2008 19.42.46

Dignità..
 
La Dignità,avere un comportamento dignitoso,essere degno..associazioni che mi vengono facili..ma che vorrei approfondire qui.Riflettendo sulla parola dignità ho pensato ad una specie di Valore che ogni essere vivente ha dal momento della creazione,o forse anche prima boh..come fosse una qualità che di partenza hanno tutti ma che si può "perdere",questo sia a livello interiore, che esteriore (sociale).. ne parliamo?
:H

cassandra 05-04-2008 17.18.38

Vado avanti và..riflettendo meglio,ho pensato che probabilmente la dignità non si perde,ma forse come altro,si spezzetta e sono alcuni pezzi a perdersi.. Una persona dignitosa potrebbe essere colei che agisce nel rispetto di Sè Stessa,non venendo a patti con la propria coscienza,ma adeguandosi ad essa? Il fatto che la dignità si ha.. si dice essere degno..mi darebbe la conferma che è qualcosa di interiore all'uomo,ma che allo stesso modo può avere anche valenza più esteriore,ad esempio un aspetto dignitoso,un lavoro,la posizione sociale..in questo caso però la vedo come qualcosa che è una via di mezzo tra il poco ed il tanto..forse una sorta di quanto basta?
Dignità.. mi chiedo anche se ha a che fare con la serietà,mi viene facile accomunarla alla correttezza..nonso.gif

RedWitch 05-04-2008 18.35.49

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra
............
Una persona dignitosa potrebbe essere colei che agisce nel rispetto di Sè Stessa,non venendo a patti con la propria coscienza,ma adeguandosi ad essa?

Sì credo di sì Cassi ; ho cercato l'etimo della parlola dignità e ho visto che ha a che fare con la nobiltà morale, e le qualità intrinseche dell'uomo... ci ho un po' ragionato su, secondo me la dignità è effettivamente qualcosa che ha a che fare con la parte più interna di noi stessi, dal mio punto di vista se si perde la dignità, si scende a patti con la propria Coscienza.

Quello che si vede all'esterno , ho idea che sia solo un riflesso dell'interno in questo caso..

Si dice "veste con dignità" anche se ha pochi mezzi.. in quel caso il vestirsi con dignità, non lo vedo come un mezzo per apparire nei confronti dell'esterno, ma un modo per rispettare sè stessi prima di tutto e gli altri... è un modo di amarsi in un certo senso.

La dignità la vedo connessa all'Essere e solo secondariamente all'avere.. Proprio una qualità strettamente legata a quello che si è nella parte più intima.. di cui all'esterno si puo' notare solo una piccolissima parte..

griselda 05-04-2008 20.37.32

E' il rispetto che l'uomo, conscio del proprio valore sul piano morale, deve sentire nei confronti di sé stesso e tradurre in un comportamento e in un contegno adeguati.
Come una persona che accusata ingiustamente rimane fedele ai suoi principi morali, o una persona che cade in disgrazia e non si strappa i capelli e nemmeno si abbassa ad accettare compromessi. La vedo come un qualcosa di interno di alto che si mostra in tutto ciò che si fa, essere degni del posto che si occupa della carica che si riveste.

Uno 05-04-2008 21.06.26

Se dignità fosse un'aspetto fisico sarebbe la testa alta.

Astral 05-04-2008 21.18.57

Dignità- Essere degni.

Essere adatto sembra qualcosa legato alla capacità, alla bravura, mentre essere degno, sembra qualcosa legato al rispetto.

Una persona capace è adatta a tutto ma non ha bisogno necessariamente di dignità.

La Dignità è l'aspetto che ci fa capire che siamo figli di Dio, in tutti gli aspetti.

Noi dovremmo sempre trattare gli altri con dignità e farci trattare con rispetto, ma a questo punto mi viene in mente la frase di Uno....

Camminare a testa alta...

Quante volte invece non ci sentiamo degni, e camminiamo a testa bassa? Quasi ci vergognamo, e non ci sentiamo degni.

A volte è la coscienza "sporca", altrevolte pensieri distorti della mente:

Una persona molto in sovrappeso non si sente degna di mostrare un po' di più il suo corpo al mare, ma gli esempi potrebbero essere tanti...

In questo caso cosa è vera dignità e cosa invece no?

Sole 08-04-2008 00.01.31

Il rito recita: "non sono degno di sedere alla tua mensa... "
Altre volte si sente dire che si è degni di essere al cospetto di qualcuno. La dignità è qualcosa che ci fa sentire senza paura di affrontare qualcosa.
Secondo me la dignità è integrità morale, forza e coraggio. Non c'è rigidità o bigottismo ma solo l'essere capace di affrontare le cose così come si presentano.

C'è in uso un modo di dire di quando si perde il controllo se si ha paura e si dice:" suvvia un pò di dignità" a queste parole c'è il richiamo alla presenza.

griselda 08-04-2008 00.47.11

Ci vorrebbe Kaelfiori.gif
ho guardato la parola d-igni-tà e mi pare contenga igni/fuoco però c'è una d davanti e non mi ricordo cosa vuol dire, a cosa serve.
nonso.gif

Kael 08-04-2008 12.19.56

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 51800)
Se dignità fosse un'aspetto fisico sarebbe la testa alta.

Quindi star dritti, in posizione eretta (c'era anche un thread al riguardo, sullo star "retti"... retti come "retta via")
Essere degni di qualcosa significa meritarselo, significa aver faticato e lavorato per ottenerlo. Presuppone quindi un cambiamento interiore che innalza al rispettivo grado di onori ed oneri...
Come dice Red quindi è legato all'Essere.

Dignità dunque come essere "Giusti" (col significato antico dell'uomo Giusto, Retto, conforme a quello che E')
Se sono degno infatti per qualcosa, sono "giusto" per quella cosa. "Fa" per me. Se invece non sono "giusto" per quella cosa, significa che non ne sono degno (e non sto parlando di capacità o predisposizioni per cui chi non sa ad esempio il cinese non è degno di impararlo, sto parlando di una "giustizia" relativa al grado dell'essere, per cui se imparare il cinese comporta tutta una serie di sforzi e fatiche, essere "giusti" per il cinese significa essere pronti a farlo.. come essere pronti a giocare in serie A, essere pronti a imparare degli insegnamenti, etc... Del resto essere degni ed essere pronti spesso significano la stessa cosa...)
Quando si parla di dignità in generale ci si riferisce all'essere uomini, e come recita un aforisma che ho letto spesso in home (ma di cui non ricordo adesso l'autore) l'uomo è l'unico animale che ha motivo di provare vergogna per quello che è... I cani infatti sono degni di essere cani, sono giusti per essere cani, cosi i gatti, i pesci, e ogni altra forme vivente.. Solo gli uomini non sono giusti per essere uomini. Non sono pronti. Sono esseri a metà, incompleti, che potrebbbero sfruttare molto di più le loro potenzialità. E' per questo che sono assai pochi quelli a poter camminare a testa alta...

jezebelius 08-04-2008 15.11.34

Mi pare la stessa cosa di quando si dice " Onore al Merito "!

Quindi, seguendo il filo di Kael, si potrebbe dire che chi " ha " una cosa o ricopre ad esempio un incarico di qualsiasi tipo, la possiede ma sempre in riferimento all'avere.
Il tutto discende però dall'Essere.
Soltanto quando sarò pronto per fare una cosa, questa potrà arrivare ma certamente non arriverà da se ma solo perchè " ho faticato " per ottenerla.

griselda 08-04-2008 15.24.05

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 51800)
Se dignità fosse un'aspetto fisico sarebbe la testa alta.

Camminare a testa alta vuol dire non farsi schiacciare dal peso dei propri problemi.
Se so perchè ho fatto una certa cosa ho coscienza di ciò non proverò più vergogna e non abbasserò più la testa, porterò il mio peso a testa alta perchè o so che non potevo fare diversamente oppure perchè so perchè l'ho fatto, ho dovuto fare una scelta.
Prendere coscienza di se e dei propri atti fa camminare a testa alta nonostate il peso che possa gravare sulle spalle in quel momento. Vuol dire prendersi le proprie responsabilità e questo fa si che nel bene o nel male si cammini a testa alta e non la si abbassi in cerca di scuse o di appoggi che scivolano e ci fanno per questo abbassare la testa.
abbraccio:

RedWitch 08-04-2008 15.58.41

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 51884)
................
Essere degni di qualcosa significa meritarselo, significa aver faticato e lavorato per ottenerlo. Presuppone quindi un cambiamento interiore che innalza al rispettivo grado di onori ed oneri...

Vedo anche io la dignità molto connessa con il meritare o meno qualcosa, mi è rimasta impressa una frase che Uno aveva scritto nel thread sul meritare " Nel bene o nel male merito tutto quello che sono, che ho", quindi il darsi da fare, per muoversi verso un cambiamento interiore è il primo passo credo verso il meritarsi, l'essere degni di essere uomini, quello che ci è dato in potenza ma che non sempre ci ricordiamo di essere, in questo senso vedo il discorso che facevo sopra della Coscienza, l'essere a posto con sè stessi, nei propri comportamenti, non doversi nascondere, abbassare lo sguardo per aver fatto/detto/pensato qualcosa non in accordo con il proprio Essere..
La testa alta la si puo' tenere quando si è a posto con sè stessi , quando di fronte a tutto quel che capita, si puo' guardare direttamente all'ostacolo, senza cercare vie di fuga o come diceva Gris senza abbassare lo sguardo per la vergogna .. ma la parte alta della testa la vedo anche connessa con un cammino compiuto, l'avvicinarsi a qualcosa che sta in alto...

A volte, si "vende" la propria dignità per così poco.. per un piccolissimo tornaconto.

A volte si risulta degni di qualcosa per discendenza... per esempio un principe che diventa re , perchè è il figlio del precendente ... in questo senso come vedreste il discorso dignità? Una volta salito al trono, dovrà meritarsi poi di rimanerci, saper gestire ciò che gli è stato dato per discendenza (ed è a rischio di rivoluzioni per malgoverno), ma apparentemente il diritto, è solo di nascita in questo caso...

:C:

jezebelius 08-04-2008 16.14.08

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 51896)

A volte si risulta degni di qualcosa per discendenza... per esempio un principe che diventa re , perchè è il figlio del precendente ... in questo senso come vedreste il discorso dignità? Una volta salito al trono, dovrà meritarsi poi di rimanerci, saper gestire ciò che gli è stato dato per discendenza (ed è a rischio di rivoluzioni per malgoverno), ma apparentemente il diritto, è solo di nascita in questo caso...

:C:

Secondo me questo discorso che accenni ha a che fare si col merito, anche, ma per discendenza che poi, alla base, altro non individua che un " passaggio " di una caratteristica intrinseca da padre a figlio.
Per questo, allora, gia il fatto di esserne il figlio, come dire, attribuisce una dignità. Questa dignità, poi come giustamente fai notare, abbisogna di una trasformazione in qualcosa di altro o forse un diverso grado di dignità, in evoluzione.
Il figlio è gia re, in potenza, e se vogliamo questo " merita " la stessa dignità del padre da parte dei sudditi a volte; ma sta poi al figlio stesso meritare il titolo e nel contempo "svilupparlo " ancora di più rispetto alla base del padre. Degno insomma di quel che ha ricevuto..

griselda 08-04-2008 17.31.41

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 51896)
Vedo anche io la dignità molto connessa con il meritare o meno qualcosa, mi è rimasta impressa una frase che Uno aveva scritto nel thread sul meritare " Nel bene o nel male merito tutto quello che sono, che ho", quindi il darsi da fare, per muoversi verso un cambiamento interiore è il primo passo credo verso il meritarsi, l'essere degni di essere uomini, quello che ci è dato in potenza ma che non sempre ci ricordiamo di essere, in questo senso vedo il discorso che facevo sopra della Coscienza, l'essere a posto con sè stessi, nei propri comportamenti, non doversi nascondere, abbassare lo sguardo per aver fatto/detto/pensato qualcosa non in accordo con il proprio Essere..
La testa alta la si puo' tenere quando si è a posto con sè stessi , quando di fronte a tutto quel che capita, si puo' guardare direttamente all'ostacolo, senza cercare vie di fuga o come diceva Gris senza abbassare lo sguardo per la vergogna .. ma la parte alta della testa la vedo anche connessa con un cammino compiuto, l'avvicinarsi a qualcosa che sta in alto...

A volte, si "vende" la propria dignità per così poco.. per un piccolissimo tornaconto.

A volte si risulta degni di qualcosa per discendenza... per esempio un principe che diventa re , perchè è il figlio del precendente ... in questo senso come vedreste il discorso dignità? Una volta salito al trono, dovrà meritarsi poi di rimanerci, saper gestire ciò che gli è stato dato per discendenza (ed è a rischio di rivoluzioni per malgoverno), ma apparentemente il diritto, è solo di nascita in questo caso...

:C:

Bello Red, in effetti il principe dignitario è colui che ha avuto l'esempio del padre e che dovrebbe portare avanti il modus imparato. Purtroppo come si è visto in passato non sempre sono riusciti a farlo come a dimostrare che la dignità va, anche se l'abbiamo in potenza, meritata, va voluta, va cercata.
fiori.gif
La testa alta mi fa venire anche in mente il galateo dove si studia e si pratica per riuscire a camminare con la stesta alta il portamento diritto, attraverso regole ed insegnamenti, insomma un lavoro atto ad avere un portamento eretto.
:C:

Ray 08-04-2008 22.37.25

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 51896)
A volte si risulta degni di qualcosa per discendenza... per esempio un principe che diventa re , perchè è il figlio del precendente ... in questo senso come vedreste il discorso dignità?

La faccenda dell'ereditarietà della cariche sociali deriva, nelle società tradizionali, dal fatto che la carica dipendenva dalle qualità spirituali... rango spirituale e rango sociale andavano di pari passo, al contrario di quel che avviene adesso nella degenerazione. Quindi si ereditava non una posizione sociale (quella era di conseguenza) ma un equipaggiamento psicofisico di un certo tipo che poi veniva sviluppato durante l'apprendistato a quella carica o funzione che si era chiamati a svolgere dalla nascita. Finito l'apprendistato si veniva iniziati a quella carica (espandibile in un discorso sull' "iniziazione regale").

Quindi dignità come corrispndente di rango spirituale, di livello di perfezonamento raggiunto ma anche di equipaggiamento in dotazione (che per altri versi è comunque un livello raggiunto).

Testa alta è anche vicina al cielo, collegata al cielo, indirizzata verso di lui, e non piegata verso la terra.


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