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dafne 13-02-2009 15.34.15

ciak si gira
 
Vorrei provare a descrivervi una cosa, spero di riuscirci perchè non sono nemmeno sicura di aver capito bene cos'è successo.

Stavo sgridando mio figlio, mi è capitato un altro paio di volte che mentre lo sgrido riesco a "sentire" quello che dico e mi accorgo che metto in scena gli stessi atteggiamenti, nei gesti e nei toni, del mio ex marito.
:bleah:
Ricordo bene quanto mi sono offesa un paio d'anni fà quando mia mamma mi ha fatto notare la cosa a distanza di tempo devo ammettere che è spaventoso come questi suoi "schizzi" io li abbia presi e assimilati nei dettagli. :bleah: :bleah:

La cosa nuova capitata l'altro giorno è che, appunto, stavo "sceneggiando" quando per una frazione di secondo mi sono resa conto di quello che stavo facendo/dicendo.
Oggi mi colpisce la quantità d'informazioni recuperate in un tempo che allora esisteva mentre adesso che ritorno indietro non trovo più perchè ho avuto giusto un'esitazione tra una parola e l'altra..

Mi sono resa conto che mi ero piegata minacciosamente in avanti, che gesticolavo, che usavo lo stesso tono del mio ex persino, ho pensato "oddio stò facendo come lui" (trovando quindi anche il "tempo" per recuperare e rivivere esperienze passate ) la cosa nuova è che per un momento in questa sospensione ho saputo che non volevo essere come lui ma...non sapevo come comportarmi strabuzza: non sapevo come reagire altrimenti.

Ragazzi io non riesco a spiegarla ma la sensazione è stata tremenda, un buco, un vuoto..non so..poi la "naturale" reazione è stata di lasciare un momento il piccolo e dirgli che ne avremmo riparlato dopo perchè in quel momento lì ero troppo arrabbiata.

Foglio bianco, la mia mente ha girato a vuoto...se mai mi dovesse ricapitare, se mai mi ritrovassi di nuovo in mezzo a un atteggiamento non mio e me ne rendessi conto nel mentre..che devo fare?

Non lo so piango.gif a quale io devo suonare il campanello?

vi è mai capitato?

Kael 14-02-2009 15.49.48

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65046)
vi è mai capitato?

Onestamente, ho la quasi certezza che non esista uomo su questa terra che non l'abbia fatto mai nemmeno una volta, anzi, direi che al contrario è raro non farlo. Siamo cresciuti imparando dall'ambiente che ci circondava, ergo i genitori in questo sono quelli da cui abbiamo maggiormente assorbito atteggiamenti e comportamenti, ma la cosa poi si estende a tutti, nonni, fratelli, amici, morosi, etc... e anche nelle piccole cose, tipo come si fuma una sigaretta o come si mette in atto un piccolo tic.

Tornando al tuo caso specifico, è molto probabile che gli atteggiamenti che il tuo ex usava con tuo figlio ti siano sembrati "funzionali", e dunque li hai assorbiti per metterli in atto a tua volta. Questo non è grave di per se, come al solito la cosa più importante è esserne consapevoli e non lasciare che avvengano inconsciamente.

Sfortunatamente, quando si dice ad una persona che è molto simile a suo padre o sua madre, questa si infuria a tal punto che lascia intendere di non esserne consapevole per niente....

jezebelius 14-02-2009 16.03.42

Si è capitato.
Oltre che riprendere quel che che Kael ha detto, mi pare che si possa fermarsi su un punto: l'osservazione in quel momento di quel che sta accadendo. Gia credo che possa essere un passo in più. abbraccio:

Sole 14-02-2009 17.43.58

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65046)

Ragazzi io non riesco a spiegarla ma la sensazione è stata tremenda, un buco, un vuoto..non so..poi la "naturale" reazione è stata di lasciare un momento il piccolo e dirgli che ne avremmo riparlato dopo perchè in quel momento lì ero troppo arrabbiata.

Foglio bianco, la mia mente ha girato a vuoto...se mai mi dovesse ricapitare, se mai mi ritrovassi di nuovo in mezzo a un atteggiamento non mio e me ne rendessi conto nel mentre..che devo fare?



E' chiarissima la spiegazione, accade e non ci si ritrova, anzi si dice "porca miseria! non sono io questo che parla" si sconvolge ma è un momento prezioso.
Cosa fare... beh osservare da dove e come viene fuori, che effetto faceva su di te (un pò quello che diceva Kael) che è probabilmente quello che vuoi che faccia su chi lo metti in scena, è come una specie di via sicura perchè conosci l'effetto. Una volta che però si consapevoli di aver assorbito un attegiamento altrui lo si può anche usare basta che sia cosciente in te e che non ci sia un meccanismo automatico.

:C:

dafne 15-02-2009 00.50.11

oh ecco...e io che pensavo di doverlo (potendo) rimuovere e basta...quindi dovrei cercare di capire perchè quel tale atteggiamento m'è sembrato funzionale al punto da assorbirlo e che cosa mi scatena dento e nel mentre magari cercare di tratteggiare la reazione "giusta" che vorrei/potri mettere in atto nel punto del foglio bianco...

abbraccio: grazie abbraccio:

dafne 15-02-2009 00.59.38

bon sarà una delle mie ma...perchè gli atteggiamenti aggressivi o violenti attecchiscono in noi con maggior forza e vengono mascherati con maggior cura?

Non credo sia un problema solo mio mi guardo attorno, ascolto altra gente e ho la sensazione che atteggiamenti negativi si imprimano con più facilità, sbaglio? Forse è solo il deprimente quadro della vita che è retta maggiormente da schemi negativi?

sigh

Ray 15-02-2009 01.32.02

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65084)
...quindi dovrei cercare di capire perchè quel tale atteggiamento m'è sembrato funzionale al punto da assorbirlo

Ecco. A questo punto potrebbe essere utile una riflessione su cos'è un atteggiamento e cosa, di conseguenza si può considerare "non mio" e cosa no.

Un atteggiamento, almeno nel senso con cui viene usato qui, una specie di "modus comportandi" è solo il modo di esprimere qualcosa... non quel qualcosa.
Forse, ancor più di atteggiamento, è un comportamento, ossia l'esprimere una determinata cosa in un determinato caso, magari con la modalità imparata altrove.

Quindi si è riconoscuto funzionale un comportamento in quanto modo adatto di esperimere una determinata cosa, il modo è "non mio", ma la cosa...

(il che ovviamente non implica che non ci siano altre cose e non si preferirebbe esprimere altro in quei determinati casi... ma solo spiega il perchè del facile attecchimento).

dafne 15-02-2009 17.58.30

Uhm non mi è chiarissima la diferenza tra comportamento e atteggiamento..forse il primo a differenza del secondo è che si manifesta in tutti i casi mentre l'atteggiamento è una manifestazione legata a un qualcosa in quella precisa situazione?

Però però..qualcosa suona, la prima rielaborazione che posso fare è che quel tale attegiamento veicoli ottimamente la mia rabbia, la mia aggressività.
Posso fare un passo in avanti e rendermi conto che non è strettamente legata alla rabbia di quel momento ma è una frustrazione antica, mai sfogata.

Ecco se ho capito il senso dell'atteggiamento (certa reazione in un certo caso)non mi sento ascoltata dai bimbi, anzi presa in giro >dal passato potrei direi che mi sono a volte sentita non ascoltata e ho sempre vissuto le mie scelte come imposta da altri, come se fossi obbligata a comportarmi in un certo modo e non potessi ribellarmi.
Ora è possibile che il modo totalitario di imporsi del mio ex marito sia sembrato a questa parte frustrata un ottimo modo per ribellarsi a questa vecchia sensazione d'impotenza.

Riassumendo, ci provo, quando si verifica una situazione che mi riporta a un certo senso d'impotenza di quando ero ragazzina, sperimento un atteggiamento che non è il mio, che non sarebbe il mio, di aggressività verso i bimbi (ad es)
l'atteggiamento non è mio ma lo è la spinta che lo muove, la necessità di manifestare un vecchio senso di frustrazione (obbligo di sottostare alle imposizioni della famiglia per esempio)
per molto tempo non ho potuto sfogare questo grumo di rabbia poi incrocio il mio ex marito che di rabbia invece non ne trattiene un grammo e la sua reazione su di me io l'assorbo e la rielaboro poi inconsciamente per buttar fuori la rabbia repressa...su chi non mi ribatte ovviamente, finche anche loro (sempre per mantenersi nell'esempio dei bimbi) non assorbono questo schema e me lo rimbalzano addosso....perchè non conoscono altro mezzo per sfogare la loro frustrazione..
piango.gif
forse un pò troppo semplicistica come l'ho scritta, ma qualcosa suona, ora mi chiedo, se non sono andata fuori dai binari, adesso che ho visto stà cosa che devo fare?
Mettermi in immediato allarme quando le discussioni con i bimbi cominciano ad accendersi e cercare di evitare di cadere nel solito schema...forte però, si dice proprio così, cadere in uno schema..chissà perchè.

L'unica reale soluzione è la ricapitolazione vero?

Ray 15-02-2009 19.43.46

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65095)
l'atteggiamento non è mio ma lo è la spinta che lo muove,

strabuzza: scusa.gif scusa.gif

fiori.gif

Ancora un passetto forse... e magari, mettendo assieme tutto, capisci perchè te lo sei preso, sto tizio.

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65095)
, adesso che ho visto stà cosa che devo fare

Continuare ad osservarti in quei frangenti... potrebbe essere cambiato qualcosa, oltre al fatto che con ogni probabilità adesso osservi meglio.


Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65095)
L'unica reale soluzione è la ricapitolazione vero

Arrivati al nocciolo, temo di si. O almeno io non conosco metodi altrettanto validi per recuperare quelle energie (o sciogliere i complessi, o come lo vuoi dire)

Uno 15-02-2009 21.35.22

Io la soluzione di queste dinamiche, quando avviene, molto spesso la chiamo rotture delle catene del passato.
Capita quello che spesso diciamo, se tizio ci dice e ci fa determinate cose, ogni volta che lo reincontriamo o che incontriamo qualcuno che gli assomiglia o che non gli assomiglia ma per qualche motivo ce lo ricorda etc.. tendiamo ad aspettarci che ci dica o faccia le stesse cose di tizio.

Oltre la ricapitolazione, sul piano pratico bisognerebbe imparare a fare ogni cosa come se fosse la prima volta che la facciamo, a parlare con le persone come se non ci avessimo mai parlato etc.....
Questo non significa in ogni istante mandare a ramengo le reali esperienze fatte, solo la memoria non elaborata....
Messa in altri termini (un pò complicati da capire) bisognerebbe fare come nel film Netx (http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=4358) solo che mentre li il protagonista è in grado di farlo nella mente a noi tocca farlo nella realtà. Cioè dovremmo a stimolo uguale ogni volta cambiare la nostra risposta finchè non troviamo la migliore, non dico in senso assoluto (per quello ci sarà tempo icon_mrgr:) ma almeno nel nostro contingente.
Questo se ci pensi (pensate) apre un fronte non facilmente accettabile, cioè che tutto sommato in un certo senso dobbiamo fregarcene dell'altro e di ciò che ci dice e fa, dobbiamo concentrarci su ciò che non facciamo, rispondiamo, ascoltiamo etc.... anche se dovessimo (faccio un esempo forte) dare una lezione a qualcuno che ci rompe le scatole, non dovremmo mai concetrarci su questo, ma sempre su noi stessi, perchè lo facciamo, se lo dobbiamo fare, se è la cosa migliore etc etc.... questo è l'unico modo per arrivare rapidamente a fare una determinata cosa nel modo migliore, quanto meno per noi in un determinato stato di essere, in determinato tempo.

Kael 18-02-2009 01.00.46

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 65100)
Oltre la ricapitolazione, sul piano pratico bisognerebbe imparare a fare ogni cosa come se fosse la prima volta che la facciamo, a parlare con le persone come se non ci avessimo mai parlato etc.....
Questo non significa in ogni istante mandare a ramengo le reali esperienze fatte, solo la memoria non elaborata....

Svuotarsi della memoria non elaborata dici? E dove risiede questa, nella mente istintiva? Quindi più che svuotarsi bisognerebbe cercare di ignorala, fino a che non avremo dati sufficienti per elaborarla?

Complessa la cosa, anche perchè la mente istintiva è quella che fa 1+1+1+1+1+1 etc.. e più passa il tempo più è difficile tornare indietro...

dafne 18-02-2009 02.27.39

E' complicato anche dal fatto che se devo concentrermi su me, su quello che faccio, se va bene ecc mi nego di fatto la possibilità di scaricare qualsiasi cosa sull'altro, tipo "è colpa dei bimbi che mi esasperano se sono isterica" icon_mrgr: icon_mrgr:

Dunque, io non sò veicolare la rabbia, non sò gestirla, per assurdo il mio ex pur nel modo allucinante che utilizza la gestisce meglio di me (non fosse altro che io poi stò malissimo mentre lui stà bene, si rilassa)

Quindi, cercando di seguire il tuo discorso, quando comincio ad arrabbiarmi con i bimbi dovrei mettermi nella posizione di non sapere come si svilupperà e andrà a finire (quindi bloccando i ricordi del passato) guardarmi mentre rispondo e...probabilemnte per almeno la metà delle volte...scoprire che non è necessario arrabbiarsi (metà...sono compiacente con me stessa stasera..icon_mrgr: )

Eh mica tanto facile...oggi se mi freno quando inizio a scaldarmi mi fermo perchè continuo a ricordarmi quella brutta sensazione che ho descritto sopra, dovrei cercare di mettermi in quello spazio bianco e inventarmi di volta in volta una risposta diversa? Questo intendi?


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