Il lavoro non è un diritto è un dovere
Ho aperto qui ma non se va bene in caso domando scusa.
Prendo la palla al balzo e rilancio perchè mi interessa molto questo discorso. Citazione:
E qui mi domando se fare la casalinga mamma factotum (giardiniere imbianchina etc) sia un lavoro o no, anche se non retribuito come gli altri. I diritti credo che si riferiscano alle capacità in pratica ciò che si eredita materialmente e no. Cercare i doveri probabilmente vuol dire prendersi cura di chi ci sta intorno. Per ora altro non mi viene, voi ? :C: |
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" La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società." |
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oggi mi pare che non si sia più possibilità di scelta o sia comunque molto limitata, quando c'è. Citazione:
Sono d'accordissimo con te che impostato tutto in modo da poter applicare quello che è scritto in quelle parole renderebbe tutto migliore. Sempre per il solito mio ragionamento sono convinta che educare un bambino alla costituzione creerà un uomo del domani che avrà in sè certi principi. Come abbiamo un Credo religioso questo dovrebbe essere il credo per l'atlra parte di noi quella materiale e vorrei far un censimento per sapere se sono l'unica ignorante la costituzione. :( |
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Innanzitutto si dovrebbe partire dal presupposto che lavorare è un dovere, quindi la scelta del cazzeggio non è contemplata. Altro presupposto è che si dovrebbe, con la propria attività, migliorare la società. Quindi la scelta dovrebbe porsi tra le cose di cui la società ha bisogno. Se, ad esempio, alla società oggi servono 3 medici e 10 spazzini e ci sono 5 medici disoccupati, due dovrebbero fare gli spazzini, almeno momentaneamente. Poi sarà la società che dovrebbe impegnarsi a rendere l'ambiente più possibile adatto alle manifestazioni dei cittadini. Chiaro che quello dei medici e degli spazzini è un esempio banale e che le cose sono più complesse, ma volevo porre l'attenzione sull'atteggiamento. |
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Io sono passata a cavallo di un società dove a dodici anni si andava a lavorare se non si aveva la possibilità di studiare, possibilità che può essere intesa anche come qualità personali. Nonostante le proprie limiatazioni scolastiche potevi crearti una posizione potevi avere una tua attività che ti permetteva di sopravvivere e contribuire all'andamento della società. Oggi questo non è più possibile, oggi tutti devono studiare anche per fare il muratore. Se da un parte possiamo dire che la cultura serve sempre, però ci ha portato a se ho studiato voglio qualcosa di più, ma quel qualcosa di più non è possibile. La gente vuole di più perchè gli si chiede di più. La società non può vedere nel futuro però può creare università a numero chiuso a seconda delle necessità. Insomma ho detto due cose la mia ignoranza in merito non mi permette di certo di determinare con precisione cosa sia giusto, ma penso che esistano persone in grado di farlo e di costruire una società impostata sul rispetto della costituzione, invece vedo adesso vado OT scusate parlamentari al parlamento che si tirano le cartacce questo è VERGOGNOSO chi ci rappresenta dovrebbe dare il buon esempio, invece che dare bassa dimostrazione di sè, almeno per gli stipendi che paghiamo loro se proprio non arrivano per spirito. Penso che ci siano talmente tante cose in cui sarebbe il caso di rimettere mano, perchè sono scivolate troppo in basso e la colpa sia da suddividere un po' per tutti a seconda proprio delle capacità, della posizione e della conoscenza. Tenere la gente nell'ignoranza serve a poterla gestire a proprio comodo dall'altra rimanere nell'ignoranza è non volersi prendere responsabilità e delgare sempre agli altri e così permettere loro di fare il bello e il brutto. Questo è quanto, penso. |
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pero' vorrei riportare l'attenzione sulla frase iniziale del thread: Citazione:
quel che non mi è chiaro è il discorso dei "diritti reali", perchè li abbiamo di nascita ? è una questione di eredità? Anche i doveri, perchè devo cercarli? non è la vita stessa che mi mette di fronte ai miei doveri? (di moglie, di madre, di lavoratrice?), non capisco bene cosa significhi "cercare i doveri" |
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Quanta gente va al lavoro è fa il minimo indispensabile? Io dico una percentuale altissima non danno mai il massimo nessuno lavora come se lavorasse per sè eppure dovrebbe rendersi conto che lavora per sè, perchè se prospera l'azienda starà bene anche lui perchè potrà manterene il proprio lavoro e mangiare e vestirisi etc. senza parlare poi di prendersi delle responsabilità. Ma avere diritto al lavoro è importante nel senso di avere la possibilità di lavorare, da dare a chiunque sia una persona di buona volontà. Mentre il lavoro per via che è un diritto è stato come tutti i diritti preso buttando via il dovere, mentre un diritto porta con se il relativo dovere nell'espletarlo nel migliore dei modi anche solo come ringraziamento verso Dio di averlo un lavoro. Difatti se poi capita di perderlo è li che ci si rende conto di cosa voleva dire averlo. Quindi non mi discosto molto dal tuo pensiero. Mi associo per le domande finali del tuo post che poi sono quelle del post di Uno. :) |
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Scegliersi un lavoro, oggi come ieri se ben mi ricordo, è cosa difficile...il cazzeggiare non è così comune come si vuol far credere, se lo possono permettere i figli di papà che non hanno comunque necessità di lavorare. Il più delle volte giovani e meno giovani devono lasciar perdere i propri ideali e si adattano a qualsiasi lavoro e questo è estremamente castrante perchè se, da una parte ti permettere di essere autosufficiente, dall'altra ti taglia ogni altra possibilità. Mi sembra che sia Uno che Ray, abbiano una visione molto discriminante nei confronti dei giovani e del lavoro, sarei più cauta nel fare della famosa erba tutta un fascio! la mia vita lavorativa l'ho condizionata alle esigenze pratiche, mettendo da parte talenti che avrei potuto spendere meglio e così avviene ancora oggi, se non peggio, credo che non sia affatto una bella cosa di cui andare fieri. E' vero che tutti i lavori nobilitano eppure c'è differenza tra ciò che mi si addice a ciò che è completamente estraneo a me al punto da arrivare ad odiare l'ambito lavorativo, con tutte le conseguenze emotive che ne derivano! |
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In piu' le famiglie non fanno nulla di quanto possono per far afrontare la realta' a questi ragazzi i quali restano in quella fase infantile del paradiso in terra che la famiglia sbagliando garantisce. Quella fase che parte dall'allattamento e fisisce se finisce dopo i 30!!!!!! In sostanza questi ragazzi continuano a sognare e scambiano la fantasia con la realta'. Sara' che e' una fatica aver a che fare con i ragazzi ma le famiglie non riescono a far crescere questi giovani . Eppure la realta' puo' dare piu' soddisfazioni delle fantasie. E' vero pero' che i diritti fondamentali sono un diritto /dovere come la liberta' , la salute ecc. il lavoro e' uno di questi . |
A volta i ragazzi fanno ma fanno sconclusionatamente quasi sperando di fallire per tornare a sognare e per tornare a sognare le inventano di tutti i colori dando colpe a tutti .
Ho un nipote che ama i cavalli e vuole portare la gente a fare le passeggiate e anche guadagnarci . Peccato che con questa attivita' non si vive ma la colpa e' di chi non crede in lui .....dice! Sapete cosa fa nel frattempo ......il maniscalco cioe' ha imparato a ferrare i cavalli , infatti in giro e' pieno di maniscalchi!!!! gli dico. Gli dico quanti cavalli troverai da ferrare per viverci. Non lo sa , e' un problema che non si pone perche' la realta' non la vogliono affrontare . Punto . E cosi' tanti , non solo mio nipote che sta parecchio indietro ma e' un problema serio di crescita . Quella che serve a tanti adulti peraltro quindi.... Ah non e' finita perche' lui dice che se fara' delle stalle in un terreno di sua moglie , si e' anche sposato anni 28!!! , potra' tenere i cavalli di proprieta' altrui e guadagnare con quello soldi sicuri. E secondo voi chi glieli deve dare i soldi per fare le stalle ? Mica vuole fare un mutuo e rischiare di suo, no , glieli deve dare la famiglia ....che altrimenti non lo ama . |
Prababilmente chi vede il cazzeggio è perchè ha una visione più vasta, io nel mio piccolo, nella mia realtà di cazzeggio non ne ho incontrato, perchè conosco solo gente che ha bisogno di lavorare per vivere e non ha soldi in più da permettere il cazzeggio di cui sopra ai figli. I miei amici che hanno figli all'università e non sono fuori corso, la domenica lavorano nei supermercati o in altri posti per guadagnarsi quei pochi soldini con cui comprarsi i divertimenti.
Questo non toglie che fuori dal mio ambiente non possa esistere questo cazzeggio. |
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Conosco un maniscalco, (ora avrà una 50ani di anni, non è un lavoro facile e devi saperlo fare ferrare i cavalli è un arte, se sbagli rovini un cavallo e si guadagno tanti soldi almeno dalle mie parti, specie se sei bravo. Questa persona ha lasciato un lavoro sicuro tanti anni fa e noi tutti lo abbiamo biasimato oggi non dico che è diventato ricco ma sta molto bene finanziariamente. OT L'importante secondo me non è non avere sogni da realizzare anzi ben vengano ma è non restare con le mani in mano sperando che si realizzino da se. Fai nel frattempo altri lavoretti e poi intanto costruisci per il tuo sogno ma senza aspettare ne la manna ne babbo natale, ma tirandoti su le maniche. |
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Ha lasciato un bel lavoro per fare queste cose e per stare con la famiglia , la sua ....vuol fare anche la figura del bravo marito e bravo padre . |
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Però mi sa che abbiamo allargato troppo. scusa.gifscusa.gifscusa.gif |
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Una società sana è quella che risponde con il lavoro per i giovani che escono dalle scuole che li hanno preparati ad affrontare il mondo del lavoro. Un perito industriale cerca lavoro in un'azienda, il laureato in legge cerca lavori attinenti alle sue materie, un laureato in medicina farà la stessa cosa! Studiare comporta anni di sacrifici, ora con la laurea breve, dovrebbero essere duo o tre di meno ma, poi, in realtà non è così. Far studiare i propri figli è un desiderio di molti genitori, ed è un desiderio sano perchè lo studio, a qualsiasi livello venga fatto, apre le menti, aiuta a crescere, da gli strumenti necessari per muoversi in un mondo di lupi. Questo elementare diritto di avere un inserimento lavorativo in settori adeguati alla preparazione fatta non esiste da molto tempo in Italia, purtroppo! La ricerca di un ambito lavorativo soddisfacente non è cazzeggiare, è temere di dover trascorrere la propria vita tra quattro pareti a svolgere lavori depressivi, alienanti, giorno dopo giorno finchè i capelli imbiancano e si diventa ormai secchi e inariditi. Occorre coraggio per entrare in una grande azienda a stipendio fisso, otto ore al giorno, mille euro al mese, a tempo determinato, senza alcuna fantasia, senza alcuna possibilità di avere l'opportunità di essere creativi, di dare il meglio, di fare cose utili e piacevoli. Dico ai giovani di provare l'indipendenza, di correre dei rischi, di mettersi in proprio, magari per poco denaro ma li invito a crearsi il proprio futuiro con le loro mani, dedicarsi all'artigianto, al turismo, ad una piccola attività commerciale, insomma nelle loro scelte di oggi c'è la vita di domani, c'è il loro futuro, sono ad un bivio che tutti abbiamo passato e che a tutti ha portato angoscia perchè eravamo consapevoli di lasciare dietro il meglio di noi. E questo non è cazzeggiare! |
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Un diritto mi fa pensare al raggiungimento di un equilibrio come ad esempio il deambulare diritto del bambino che ha imparato a stare in piedi e muoversi con abilità. Il diritto è qualcosa che si raggiunge con la fatica il sudore di qualcuno che ha lottato prima per poterlo raggiungere tipo il diritto al voto e molte altre cose dove gente ha addirittura dato la vita per ottenere quel beneficio, quel diritto che migliora la qualità della vita dell'uomo. La costituzione sancisce i diritti degli italiani. L'uomo da quando viene al mondo dovrebbe avere dei diritti il primo per la sopravvivenza poi per la crescita fisica spirituale e mentale per poter camminare diritto. Questo però contempla il dovere che deve essere suddiviso tra l'insegnare e l'imparare. Il dovere di espletare nel migliore modo possibile a seconda delle proprie possibilità e predisposizione ogni impegno. |
Il diritto è qualcosa che ho di partenza e che quindi posso perdere. Il dovere è qualcosa che devo guadagnarmi.
(uhm... ci penso su, eh) |
Il diritto al lavoro è qualcosa su cui molte altre generazioni hanno lottato e sancito nella costituzione.
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Che differenza c'e' tra giocare e fare un lavoro sul serio? Il gioco e' importante ma evidentemente e' diverso che lavorare. |
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Se non si vuole fare lavori depressivi tra quattro mura, c'è sempre la possibilità di buttarsi in un ambito più soddisfacente, con tutto quello che questo comporta, rischi compresi. Altrimenti, cercare di dare il meglio nel proprio lavoro, senza dimenticarsi che se fatto onestamente, ogni lavoro è onorevole. Citazione:
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A dire il vero la frase su cui intendevo ci si potesse aprire un 3d era quella sui diritti innati ed i doveri acquisti e non sul lavoro inteso come fonte di reddito. Grii stessa penso abbia aperto in esoterismo perchè voleva parlare del lavoro in senso esoterico e non cose tipo operai e padroni, buste paga e ferie etc...
Comunque ci sta tutto perchè partendo dalla vita reale si può per analogia scoprire i Principi Universali che regolano tutto. Prima di tutto vediamo la costituzione italiana che io ritengo scritta da uomini saggi e quindi degna di essere compresa senza interpretazioni. Citazione:
Riconosce, vuol dire che già c'è, non è lo stato che deve dare questo diritto, non è il titolare di una impresa che deve dare questo diritto, in sostanza diritto non significa qualcosa che qualcuno deve darmi al massimo in alcuni ambiti (l'informatica per esempio, poi vi spiego*) qualcuno deve ridare, nessuno può dare un diritto, lo si può solo ridare se si toglie. Riconosce il diritto al lavoro, non al lavoro come dirigente, il mio lavoro ideale, lavoro, un lavoro punto. Non ad essere un lavoratore, questo solo io posso. Tutto il resto cioè le possibilità, la scelta etc... sono sotto i doveri e non a caso. Diritto significa che una cosa si può raggiungere con la via breve dritta, diretta senza giri o impedimenti. Se ci fosse una qualsiasi condizione per fare o avere una cosa significherebbe non averne diritto. Noi tutti abbiamo diritto alla vita, che siamo bianchi, neri, intelligenti, stupidi, belli, brutti etc etc... nessuna condizione, nessun ma e nessun però può mettersi in mezzo, questo è un diritto. Allo stesso modo abbiamo diritto al lavoro (almeno secondo la costituzione italiana, ma prima o poi scopriremo che è qualcosa che va oltre e rientra nelle leggi universali) ma per essere un diritto non c'è nessuna condizione, se ho diritto al lavoro ma solo quel particolare lavoro, non è più un diritto, non più il diritto al lavoro, ma il diritto a poter diventare ingegnere per esempio**. Già essere.... i diritti sono a fare non ad essere... anche sopra ho scritto diritto alla vita, non ad essere vivi, questo non lo abbiamo di nascita e nessuno può regalarcelo. Mi fermo perchè l'argomento è meno stupido di quello che può sembrare a prima vista. *= In informatica quando si nasce come utenti di un qualsiasi sistema (i programmi stessi sono utenti del sistema) si avrebbero tutti i diritti, cioè per semplificare: leggere, scrivere e cancellare (che implicitamente significa anche modificare) ovunque e comunque su qualsiasi file. Poi per la gestione dei sistemi si restringono di diritti di accesso ad alcune funzioni in base all'utente ed ai suoi compiti e/o possibilità. Quindi se io per esempio rendessi amministratore di Ermopoli qualcuno, non gli starei dando i diritti amministrativi, semplicemente gli starei ridando ciò che il sistema automaticamente toglie all'iscrizione. **=Diritto che avrei anche di nascita, solo che viene congelato finchè non studio, cioè posso diventare e solo in fine essere, ma essere non è un diritto, la possibilità di essere è un diritto. |
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Questa e' invece la pretesa di tanti ragazzi : il diritto ,con obbligo di tutti di accontentarli , ad essere felici strabuzza: . |
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