Nuove frontiere dei graffiti o murales
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Non ricordo se abbiamo già parlato di murales (forse non direttamente), comunque ritengo che dietro una presunta arte ci sia una buona dose di prepotenza.
Le motivazioni dei graffittari (adesso mi pare che nella consuetudine moderna di "inglesizzare" e "stranizzare" si chiamino anche writer, o forse sono una categoria a parte, booh..) sono che debbono essere liberi di esprimersi :U Bene, mi pare più che giusto, possono lavorare per un numero sufficiente di anni a comprarsi un qualsiasi tipo di edificio e poi disegnarlo ogni giorno e/o per tutte le pareti come vogliono diavolo.g: Per quanto riguarda monumenti che ormai sono patrimonio dell'umanità non se ne parla proprio, come loro ritengono di aver il diritto di sfogare la loro "arte" io ho il diritto di usufruire di quell'arte dei tempi passati così com'è. Oggi apprendo dal tg che si stanno concretizzando nuove frontiere complice la tecnologia. In sostanza utilizzando dei fasci laser proiettano su qualsiasi tipo di edificio scritte e disegni, poi le fotografano e quindi il palazzo torna/rimane pulito come prima. C'è una piccola prepotenza anche in questo, se io turista mi trovo proprio in quella serata ad essere in zona per vedere quel monumento e debbo vederci una specie di discoteca non è il massimo della libertà soprattutto se il giorno dopo sono chissà dove e non avrò la possibilità di tornarci.... comunque piuttosto che la deturpazione permanente posso sopportarlo. Potrebbe anche essere interessante esplorare che significa questa pretesa di espressione artistica e anche a cosa poi si riduce, in sintesi è ancora un bisogno di affermare la propria esistenza, l'illusione di acquisire un briciolo di immortalità: più persone sanno che esisto, più qualcosa di me rimane/va in giro. In realtà l'immortalità non funziona così, non sono le opere a renderci immortali, è l'immortale a rendere tali le sue opere. |
Tutti i tipi di arte mi piacciono ma sono d'accordo che ogni cosa ha il suo posto ed ogni posto la sua cosa. icon_mrgr: Per cui vengano i Murales nei cortili delle scuole, insomma in spazi in cui nessuno ha da ridire e queste persone possano esprimere il loro sentire senza invadere altri spazi in cui non vengono accettati.
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Qui nella mia città ciclicamente c'è un "protagonista" di turno che in particolare si diverte a riempire i muri della città con il suo nome disegnato sempre nella stessa maniera, credo che anche questo sia un modo per affermare la propria esistenza (sono passato da qui icon_mrgr:), poi ci sono parti della città, come ad esempio i muri di contenimento di un fiume che è quasi sempre in secca che sono ormai ricorperti da questi disegni più o meno grandi.. alcuni sono anche belli, ma appunto, non mi pare che sta gente lavori, si compri una parte di muro e poi ci disegni , affermano un diritto senza accollarsi i doveri, fanno subire a tutti la loro "arte", e se una cosa è subita non puo' essere chiamata arte... anche in un condominio le parti comuni sono "di tutti" e non possono essere toccate, figuriamoci un palazzo storico ... Citazione:
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Mhm...per quanto mi riguarda, sui Murales e quindi sui " writer" in generale posso dire che non mi dispiacciono e non mi dispiacerebbero. Sicuramente però il tutto o il disegno fatto nei "dovuti limiti " e, soprattutto, non su palazzi o monumenti storici. A dire il vero non approvo manco questa trovata tecnologica, se fatta su monumenti che invece, secondo me, vorrebbero esprimere altro e, per altro verso, il turista, come dice Uno, vorrebbe "vedere" altro.
Potrebbe invece, quest'arte fatta con criterio - in quanto se limitata da confini secondo me è sempre interpretabile quale espressione, benchè non sia considerata il massimo; se si pensa ad un quadro, la cornice, può essere intesa in vari modi ad esempio - " recuperare" o anche valorizzare, come poi è avvenuto per certi quartieri di alcune città, zone deturpate dal degrado. Una semplice proprosta potrebbe esser quella che ha per fine la ri-valorizzazione, con strumenti moderni, di quella che è la periferia dove talvolta, sinceramente, al posto di cumuli di immondizia lungo i muri preferirei vedere un disegno ben fatto. Va da se che quando accenno ad un disegno ben fatto, appunto espressione, non ricomprendo cose del tipo " firme dell'autore", come nel caso che Red ha accennato, o altro che non abbia - o meglio l'ha, ma è esclusivamente egocentrica secondo me - l'intenzione di comunicare. Cambia il modo di volere imprimere se stessi, per dire " ci sono", ma gia se si pensasse a farlo in altra maniera, forse sarebbe un passo avanti. |
Farei un distinguo fra writers e vandali.
I primi si appropriano di spazi urbani pubblici abbandonati, spesso di periferia, e li colorano. I secondi sono quelli che si arrogano il diritto d'imbrattare con scritte o disegni proprietà private o edifici storici. Per i primi ho ammirazione: spesso i loro lavori sono molto validi e contrastano il grigiore di molte zone abbandonate. In fondo è anche un modo per riappropriarsi di spazi che dovrebbero essere di tutti e sostenere: "ci siamo anche noi". Per i disegni di luce, esiste da qualche anno a Torino un concorso che premia i progetti migliori e permette quindi ai vincitori di realizzarli. E' un tipo di arte non invasiva, soprattutto se limitata nel tempo. (A volte a certi obbrobri stabili che adornano certe piazze si deve fare per forza l'abitudine). |
In effetti, sui " writers", come hai potuto capire, non ho nulla da dire. L'importante è che si mantengano entro certi limiti espressivi e che abbiano per fine il recupero, come hai fatto notare, di quelle zone che altrimenti continuerebbero ad essere " perse".
Quello che non mi va giu, sono i " vandali", cioè quelli che mettono la loro firma, o escono fuori dal settore " recupero zona periferica o altro", per mostrare qualcosa. Una cosa credo sia l'arte come pura forma di espressione, altra è invece la deturpazione di posti talvolta belli con la " firma" del vandalo di turno che " ammazzano " il palazzo storico. Insomma come si diceva su! :C: |
Io non riesco a distinguere granche' tra writers e vandali, nel senso che come anche dicevo sopra, ci sono zone della citta' in cui vivo (tipo argini di un fiume in periferia) semi abbandonate, ma comunque l'imbrattare i muri e' perseguibile ... ultimamente qui ho visto che ci sono giovani che disegnano su dei pannelli movibili e poi ne fanno delle mostre , e questo mi sta bene, puo' essere una forma d'arte che comprendo o meno ma i pannelli li comprano, li pagano, ci disegnano e poi espongono (e magari li rivendono). L'argine del fiume, per quanto abbandonato e' un'area comune.. e come tale andrebbero chiesti dei permessi.
Per esempio qui ci sono scuole d'arte che ogni anno ridipingono i muri di alcuni sottopassaggi, riproducono opere d'arte, ne fanno quasi delle mostre esterne, ma nel giro di poco tempo passano altre persone e li rovinano con firme nere o simili... Ho sentito di recente che stanno pensando di prendere seri provvedimenti con chi imbratta muri , palazzi o aree comuni, e onestamente non mi sento di dar loro torto... |
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