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Grazie fiori.gif |
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Una domanda alla volta Questa passiva attività è simile a quella del guardare le nuvole o non c'entra nulla? fiori.gif grazie per la pazienza |
secondo me quando si cerca di spiegare con parole si rischia di non far arrivare quanto si intende dire.
vediamo se ho compreso io. parla di una sorta di equilibrio tra "osservare" e nello stesso tempo agire centrati in se stessi penso si colleghi a quella famosa bolla alchemica vista in altro 3d |
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In questa attiva passività il nucleo resta "fermo" (virgoletto perchè non è proprio la parola che cercavo) ma l'attenzione non agisce, nel senso di muoversi. E' impreciso comunque... non so bene spiegarlo, il che mostra che non ho ancora le idee ben chiare, comunque continuerò a pensarci. Ha anche ragione Turaz quando parla di equilibrio... nel senso di stesso peso tra attività e passività. E' come una passività ben determinata in un ambito ben determinato. La determinazione dell'ambito è la parte attiva. |
Riprendo le parole di Uno e provo a esplorare il concetto anch'io...
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Pertanto se un "io" vuole esplorare tutta la complessità del suo essere, si troverà per forza di cose a dover esser "passivo"... ossia dovrà sforzarsi di "lasciar entrare" nella sua coscienza le altre parti del suo essere... più o meno come una radio che cerchi di sintonizzarsi su altre frequenze. Ma questo al tempo stesso significa anche essere "attivi", perchè è egli stesso che sceglie di modulare la frequenza su un determinato range e di mettersi in ricezione passiva. Farlo solo "passivamente" significherebbe invece subire tutto questo, come se una determinata frequenza entrasse "a forza" nel campo di ricezione della nostra radio e ci "costringesse" a subire per forza i suoi programmi, senza poter far niente per impedirlo (un po' come le edizioni straordinarie che si "intromettono" a forza nel segnale)... e di solito, quando si parla di medium o di channeling, è proprio questa seconda modalità la più diffusa, e quindi anche la più pericolosa... perchè non c'è volontà da parte del soggetto. |
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Molte forme di malattia mentalità, pazzia, ossessione, sono date anche da un estrema ricettività del soggetto, ma una scarsa attenzione e forza interiore ( e se vogliamo anche capacità razionale) di filtrare ciò che arriva. Quindi come antenna attiro e ricevo il messaggio ( antena sporca, entità sporche, antenna pulita entità pulita) e questo già la dice tutto. Come ricevente, bisogna vedere la mia capacità di discernimento e sopratutto quando ricevo un messaggio si manifesta in che modo mi sento. Mi viene in mente che alcuni carismatici cattolici, canalizzano in nome di Dio, e ciò che Lui avrebbe da dirti, rimanendo però coscienti. Quando non si tratta di gente che con la mente si inventa le cose, mi stupisce il fatto che vengono a conoscenza di determinate cose che "normalmente" non potrebbero sapere. Questo però non credo si possa chiamare medianità, poichè sono sempre loro che volontarmente possono deciderlo di dirlo o meno, ed inoltre è un po' più simile al modo antico dei profeti di comunicare la volontà divina. |
A un certo punto del mio percorso di meditazione ho iniziato a "dialogare" con voci. Era un dialogo mentale, avveniva mentre praticavo, una parte di me era presente e ascoltava, a volte interrogava un'altra parte.
Poi però questa cosa è... tracimata: le voci hanno iniziato a partire appena chiudevo gli occhi, in qualunque momento della giornata. Ho vissuto un paio di mesi in cui ho pensato di uscire di senno, ero spaventatissima. Quando le voci sono cessate, con esse è cessata anche la mia capacità di "dialogare" Credo fossero parti di me che, in quel periodo, uscivano in modo incontrollabile |
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