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dafne 22-01-2008 13.10.34

chanelling e medium
 
Il channeling secondo le informazioni che ho raccolto negli anni è la capacità che hanno alcune persone, i medium, di entrare in contatto (facendo quindi da canale) con entità disincarnate, spiriti guida e persone defunte. Non mi è chiarissimo ma ho letto da qualche parte che ci sono divere "categorie" tra i medium, ci sono quelli che sono semplici anelli, e quindi ricevono le informazioni e stop e quelli che invece (e dovrebbero essere i medium) riescono anche ad instaurare un dialogo, uno scambio, con queste presunte entità.
Ora, credo che una prima differenza esista tra il tipo di contatto, se si contatta uno spirito defunto, uno spirito guida o un'entità molto più evoluta (è il caso del Palpito dell'Uno dove un tizio cadeva in trance ed entrava in contatto con un'entità estremamente più evoluta del genere umano). Altra differenza è il modo in cui si verificano certi contatti. Con il pendolo e le sedute spiritiche in genere si contattano le anime defunte mentre con la trance o la scrittura guidata si può entrare in contatto con anime disincarnate e con il compito di guidare, insegnare, spiegare.
Immagino che la maggior parte di chi legge, se dotato di un pò di buon senso, starà già sgignazzando, in effetti il mondo come lo conosciamo è farcito di sedicenti medium che operano, economicamente ovvviamente, per fare da tramite con l'invisibile.Il motivo peer cui ho postato quest'argomento è che credo che molto si legga e poco si sappia in realtà di quanto accada realmente. In un libro di Piero Angela anni fa (quindi non proprio un pinco palla qualsiasi) erano riportati dei fenomeni "paranormali" e tra questi veniva descritto un signore che aveva dei contatti con un celebre pittore morto, questo signore entrava in trance e dipingeva (in stato "normale non sapeva nemmeno fare una casetta) dei quadri che sono stati sottoposti all'analisi di diversi critici d'arte e tutti sono stati concordi che, per quanto sconvolgenti, quei quadri avevavo esattamente lo stesso tipo di pennellata, di scelta di colori e di tratto dell'artista scomparso.
Ho letto anch'io diversi libri di medium che entrati in contatto con entità più evolute hanno trasmesso il loro pensiero (Rohl ad esempio)
Ora, per parlarne con calma, che cosa significa essere un medium? Tempo fà mi hanno detto che non è sufficiente fare del channeling per essere un medium,mi hanno detto che ognuno di noi può entrare in contatto con i suoi spiriti guida ma che solo la medianità può permettere ad un individuo di essere tramite per spiriti più evoluti.
E poi, un'altra cosa mi chiedo, la medianità comprende anche quelle misteriose capacità paranormali (o psichiche) quali la telepatia, la telecinesi, la chiaroveggenza ecc? Sempre in un libro ho letto che ognuna di queste..ehm..qualità diciamo corrispondono a un grado di evoluzione a una certa consapevolezza raggiunta. Possibile?
leggo.gif

Astral 22-01-2008 14.19.40

Io sapevo che la differenza tra medium e Channeller è che il primo è uno strumento inconsapevole dell' entità spirituale, il secondo invece è uno strumento consapevole.

Per questo scrittura automatica, è automatica appunto perchè non sei tu, è qualcos'altro e di conseguenza non può appartenere allo channeler perchè è appunto "automatica".

Lo Channeler lo vedo molto più vicino al profeta, alla fine nella bibbia i profeti erano la voce di Dio, cosa o chi gli diceva quello che sarebbe successo?

In ogni caso credo che le attività spiritiche come le sedute, le scritture ed altro siano pericolose, poichè molto spesso si attirano entità basse, che possono spacciarsi per defunti, oppure larve astrali.

Poi lasciamo perdere il fenomeno channeling di chi dice che riceve messaggi da angeli o dalla madonna, e invece crea tutto con la propria testa.

leggo.gif

turaz 22-01-2008 14.57.22

siamo in grado noi di giudicare non avendo mai vissuto tali esperienze?
a mio avviso no.

ciauzz

dafne 22-01-2008 15.07.44

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 48213)
siamo in grado noi di giudicare non avendo mai vissuto tali esperienze?
a mio avviso no.

ciauzz


Santo cielo Turaz allora non dovremmo poter parlare neanche di Coscienza, di Illuminazione, di Spirito, metà se non di più degli argomenti di questo forum andrebbero chiusi. Senza contare che non ti sei fatto la domanda più corretta prima di esprimere a tua volta un giudizio. E cioè sei sicuro che nessuno qui ne abbia avuto esperienza?
:C:

turaz 22-01-2008 15.21.11

forse ho esagerato ma la mia era una frase generale non riferita al particolare di ciascuno di noi.
c'è differenza "palpabile" tra chi ne parla senza conoscerne le peculiarità e chi ha vissuto tali esperienze a mio parere e osservazione.
già il "dubbio" su un qualcosa fa capire che l'esperienza non c'è stata o che quantomeno è stata travisata o interpretata da parte di chi ne parla.
A mio avviso su questo argomento è già stato detto di tutto e di più.
E per un non-mistico comprendere un mistico è assai difficile.
tutto qua.
tutte le parole che stiamo dicendo "svaniscono" nel momento in cui si fa esperienza di una cosa.
questo per esperienza personale.
tutto cade davanti all'esperienza.
le parole possono servire per arrivare ad essa.
ma è solo essa che conta alla fine e a seguito di essa si ricomincerà a scrivere su di essa con un mondo interiore completamente differente.
sembra un paradosso ma non lo è.
si giudica prima... per arrivare all'esperienza (ma ci si arriva solo bloccando il giudizio negativo su un qualcosa)
dopo l'esperienza si scrive ciò che si è provato spinti da altro.

griselda 22-01-2008 16.16.43

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 48208)
Io sapevo che la differenza tra medium e Channeller è che il primo è uno strumento inconsapevole dell' entità spirituale, il secondo invece è uno strumento consapevole.

Per questo scrittura automatica, è automatica appunto perchè non sei tu, è qualcos'altro e di conseguenza non può appartenere allo channeler perchè è appunto "automatica".

Lo Channeler lo vedo molto più vicino al profeta, alla fine nella bibbia i profeti erano la voce di Dio, cosa o chi gli diceva quello che sarebbe successo?

In ogni caso credo che le attività spiritiche come le sedute, le scritture ed altro siano pericolose, poichè molto spesso si attirano entità basse, che possono spacciarsi per defunti, oppure larve astrali.

Poi lasciamo perdere il fenomeno channeling di chi dice che riceve messaggi da angeli o dalla madonna, e invece crea tutto con la propria testa.

leggo.gif

Sono vicina al pensiero di Astral perchè credo che sino a che non siamo "puliti" noi ciò che attirermmo sarebbe solo ciò che ci rispechia in qualche modo, quindi mi terrei lontano da tutto ciò. Sicuramente in un percorso di crescita interiore qualcosa può avvenire e credo possa avvenire se si è pulito a fondo e in ogni caso non vadano cercate.
nonso.gif

dafne 22-01-2008 17.07.09

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 48224)
Sono vicina al pensiero di Astral perchè credo che sino a che non siamo "puliti" noi ciò che attirermmo sarebbe solo ciò che ci rispechia in qualche modo, quindi mi terrei lontano da tutto ciò. Sicuramente in un percorso di crescita interiore qualcosa può avvenire e credo possa avvenire se si è pulito a fondo e in ogni caso non vadano cercate.
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sono d'accordo su tutto,sono esperienze che non vanno cercate, una sola domanda.
E quando capitano?
:C:

Astral 22-01-2008 17.24.46

Qui cito la frase che diceva Uno nei sogni:

Se un esperienza capita naturalmente non è mai pericolosa. Che cosa dovrebbe capitare poi?

Non sono cose che capitano a caso, e comunque chi sente voci o cose del genere non sempre ha doti di medianità, può essergli anche partito qualche rotella.

Possiamo noi giudicare?

Credo proprio di si, dato che si tratta della nostra persona, e che molte pratiche, sopratutto sollecitate dalla curiosità o dalla brama di qualcos'altro sono sempre deleterie.

Quando queste cose capitano ( ad esempio si è un canale) la domanda non esiste: in fondo se riesci a canalizzare entità di elevata saggezza, sapranno consigliarti loro o no?diavolo.g:

dafne 22-01-2008 17.41.31

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 48231)

Quando queste cose capitano ( ad esempio si è un canale) la domanda non esiste: in fondo se riesci a canalizzare entità di elevata saggezza, sapranno consigliarti loro o no?diavolo.g:


a parte la battuta sulle rotelle...bella bella..
le entità generalmente non consigliano, in riferimento alle scelte di vita intendo, se lo fanno non sono voci "neutre" ma un altro modo del nostro subconscio di direzionarci. Credo.
Nessuno si è ancora esposto a spiegarmi cosa sono le entità però diavolo.g:
Spiriti dei morti, entità basse, larve astrali, forme pensiero, elementali, spiriti guida...alle volte mi spaventa solo l'elenco.
E poi,come si fà ad essere strumenti inconsapevoli? intendi con la trance Astral?
:C:

griselda 22-01-2008 18.41.17

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 48229)
sono d'accordo su tutto,sono esperienze che non vanno cercate, una sola domanda.
E quando capitano?
:C:

Credo quando non c'è più chi vorrebbe averle. Non so se si capisce. Ma è una mia opinione eh.
fiori.gif

turaz 22-01-2008 18.45.11

quando "sei" e non quando "vuoi" così mi viene da dire

RedWitch 22-01-2008 18.48.01

Anche io sono vicina al pensiero di Astral e Gri, penso che sia meglio non cercare certe esperienze...

Tempo fa, un'amica, mi disse qualcosa che più o meno suonava così: quello che noi crediamo un contatto con i nostri defunti, in realtà è "roba morta".. qualcosa che non ha nulla a che vedere con la persona che conoscevamo (o che non conoscevamo ma che si spaccia per un defunto). Se qualcosa che non ha vita, entra in contatto con la vita, dal mio punto di vista è facile che cerchi di prendere qualcosa per continuare ad esistere pur non essendo viva...
.. ora, accettando il discorso che ciò che è persona, non continuerà ad esistere dopo la morte... propendo per il discorso "larve" (non avevo mai sentito il termine larve astrali, ma credo che parliamo della stessa cosa).

Inoltre, finchè non siamo del tutto puliti, credo che sia difficile entrare in contatto con qualche Entità superiore..

Purtroppo c'è molta confusione intorno a questi argomenti, proprio per questo, andarci coi piedi di piombo, anche quando queste cose "capitano" , perchè credo che sia anche molto facile rimanere affascinati dall'idea di poter essere in contatto con qualcosa che non si puo' vedere.. (questo lo dico per esperienza personale, mi scuso se puo' risultare antipatico per qualcuno..)

:C:

Astral 22-01-2008 20.17.18

Larve Astrali perchè si riferisce al piano astrale credo, che è quello dopo quello fisico.

Comunque sono daccordo con te Red, queste larve vogliono mantenersi in vita, proprio come un parassita.

A volte li prendiamo per spiriti maligni, ma non sempre lo sono, e si nutrono delle nostre paure, ect. etc.

Ovviamente non è che quello che dico è scientificamente provato, ma mi sono informato abbastanza.

In ogni caso penso che non esista al mondo persona che contatti queste entità ( o vorrebbe contattarle) per i propri scopi: spiare, sapere il futuro, atteggiarsi a veggente o medium, oppure nei casi di disperazione avere un contatto con un proprio caro.

Certo sicuramente fare una seduta spiritica da l'idea più del sensazionale e magico rispetto ad un Eterno Riposo recitato in silenzio.

Sole 22-01-2008 23.56.09

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 48247)
Larve Astrali perchè si riferisce al piano astrale credo, che è quello dopo quello fisico.

Penso che sia perchè è un embrione di corpo astrale formato, un agglomerato di non so cosa che vaga in cerca di vitalità da ciucciare.
Dei vampiri.

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 48247)
Certo sicuramente fare una seduta spiritica da l'idea più del sensazionale e magico rispetto ad un Eterno Riposo recitato in silenzio.

C'è una grande differenza. Da una parte non si accetta e rispetta la morte dall'altra si lascia andare e ci si abbandona alla vita.

Entità deriva dalla parola latina Mens che è la contrazione di Meus e di Ens e vuol dire il mio Ente la mia Entità. La Mente. Se non sbaglio la mente per i latini raffigurava anche l'ego: IO
Per IO possiamo intendere non solo l'ego nefasto di cui si parla tanto ma lo stesso Se. Allora le entità che entrano in contatto con me altro non sarebbero che io stessa che comunico con me stessa da un piano potenziale ad un altro, in questo caso dal piano Mentale.
Le mie sono conclusioni personali..
Qual'è il problema? Uno che ci sono un milione di imbroglioni e farabutti che costruiscono vere e proprie associazioni mondiali dicendo di contattare elevatissime entità che parlanno loro e al pubblico, due che chi pur in buona fede si illude e non sa chi, come, cosa contatta.. se contatta.
A volte sono semplici intuizioni, immagini. A volte si rischia di bruciarsi perchè non si gioca con il fuoco, e loro lo sono. Mosè salì giovane sul monte e tornò con i capelli bianchi.

Io non sarei allarmistica, ma prudente.

Astral 23-01-2008 00.13.37

Quindi credi che sia impossibile contattare entità, e che in realtà contattiamo soltanto parti di noi stessi?

In questo caso non sono daccordo, non credo che nell'Universo esistiamo soltanto noi, e la nostra mente.


Per il resto invece sono daccordo.

:C:

Sole 23-01-2008 00.38.53

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 48262)

In questo caso non sono daccordo, non credo che nell'Universo esistiamo soltanto noi, e la nostra mente.


Intendevo la Mente. Intendevo un Arjuna che dialoga con Krishna. Il dialogo era tra se e Se.
Credo piuttosto che siano loro a contattare noi quando è necessario, vedi gli Angeli che portano messaggi, oppure ci danno un passaporto per contattarli, ma che parta da noi dovremmo essere almeno Santi o quanto meno avere la capacità di sopportare il Fuoco di cui son fatti. MI sa più l'idea che siano loro che scendano a noi piuttosto che noi sporchi e putridi salire a loro.

:C:

Grey Owl 23-01-2008 06.51.58

Ho cercato per per anni il contatto con le entità, lo si chiama channelling o medianità. Quindici anni fà seguendo gli insegnamenti di Baba Bedi e imparando quella che lui chiamava terapia vibrazionale ho iniziato a seguire corsi tenuti che venivano tenuti da marito e moglie residenti nella mia zona. In breve tempo diventai loro assistente nei corsi e a loro dire ero predisposto alla medianità. Entravo in contatto col mio spirito guida e facevo contatti ma senza chiedere nulla in cambio, chi me lo chiedeva facevo un contatto parlando con la mia guida e chiedendo della guida di quella persona. Poi ci fù il periodo che vedevo le entità ed altre cose. Una sera mi spaventai per quello che sentii ma non abbandonai la ricerca di contatti con le entità, anzi cominciai a vedere queste entità. La prima domanda che mi ponevo era se fosse il mio subconscio a parlare oppure l'entità? Iniziai con la scittura automatica ma poi passai alla diretta verbalizzazione del messaggio dell'entità tamite la mia bocca. Divenne un modo di vita, di affrontare le cose, mi sentivo molto fortunato.

La verità è che volevo sentire e vedere le entità, entravo in un mondo che non conoscevo. Da almeno due anni non faccio più contatti e non forzo nulla anche perchè (ora lo vedo meglio) era un modo per dormire e non un dono piovuto dal cielo. Ero spesso con la testa tra le nuvole e non consideravo il mio corpo, la vita tra le persone. Dormire alla grande...piango.gif

dafne 23-01-2008 12.27.23

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 48269)
Ho cercato per per anni il contatto con le entità, lo si chiama channelling o medianità. Quindici anni fà seguendo gli insegnamenti di Baba Bedi e imparando quella che lui chiamava terapia vibrazionale ho iniziato a seguire corsi tenuti che venivano tenuti da marito e moglie residenti nella mia zona. In breve tempo diventai loro assistente nei corsi e a loro dire ero predisposto alla medianità. Entravo in contatto col mio spirito guida e facevo contatti ma senza chiedere nulla in cambio, chi me lo chiedeva facevo un contatto parlando con la mia guida e chiedendo della guida di quella persona. Poi ci fù il periodo che vedevo le entità ed altre cose. Una sera mi spaventai per quello che sentii ma non abbandonai la ricerca di contatti con le entità, anzi cominciai a vedere queste entità. La prima domanda che mi ponevo era se fosse il mio subconscio a parlare oppure l'entità? Iniziai con la scittura automatica ma poi passai alla diretta verbalizzazione del messaggio dell'entità tamite la mia bocca. Divenne un modo di vita, di affrontare le cose, mi sentivo molto fortunato.

La verità è che volevo sentire e vedere le entità, entravo in un mondo che non conoscevo. Da almeno due anni non faccio più contatti e non forzo nulla anche perchè (ora lo vedo meglio) era un modo per dormire e non un dono piovuto dal cielo. Ero spesso con la testa tra le nuvole e non consideravo il mio corpo, la vita tra le persone. Dormire alla grande...piango.gif

Grazie Grey per avere condiviso questa tua esperienza, volevo raccontare la mia ma ho nicchiato perchè parlare di certe esoperienze è sempre un pò difficile. abbraccio:
La mia esperienza è stata un pò diversa, avevo circa 14anni e stavo studiando in salotto, mi sono "immagata" a guardare il cielo e le nuvole fuori dalla finestra e all'improvviso la penna che tenevo in mano si è mossa sul foglio. Devo dire che subito non mi sono impressionata, piccoli scatti sul foglio mi sembravano come scosse elettriche che partivano dal braccio. Poi la penna ha fatto degli scarabocchi e man mano che andava avanti il movimento diventava più fluido. Ricordo con precisione la sensazione di avere il braccio ma di non controllare il movimento, lì è cominciato a sembrarmi strano che degli scatti di nervi potessere fare ghirigori così lunghi.
Ad un certo punto la penna ha scritto un ciao. Ho mollato tutto, mi sono alzata e sono uscita. Per farla breve la curiosità mi ha riportato sul foglio a riprovare e man mano che provavo lo scritto diventava più leggibile, non tanto sul foglio quanto nella mia mente. La "fortuna" ha voluto che la mia insegnante del liceo di ginnastica fosse, come dire, pratica di certe cose e mi ha insegnato a controllare l'ansia e, soprattutto, a evitare certi contatti. Ricordo che in un primo momento lei come me era piuttosto scettica. Un giorno parlando con mia madre di questa cosa è capitato che mi dicessero "dimostra" e ricordo con precisione che ho comunicato allora con una zia di mia madre che l'aveva cresciuta quando era piccola, ricordo con precisione mia madre (che non ci ha MAI parlato della sua infanzia perchè non se la vuole ricordare) scoppiare in lacrime perchè questa zia mi aveva detto che da piccola non voleva mai pregare. Ricordo anche con precisione il disagio che ho provato in quel momento. La mia insegnante invece allora mi fece, pardon, fece a quella che si presentava come una guida una domanda stranissima, come risposta ottenni che era troppo presto perchè potessi sapere certe cose e questo convinse la mia insegnante che mi disse di non comunicare più con i defunti (i morti sono morti lasciali dove sono, mi disse) mi insegnò degli esercizi di respirazione e di riequilibrio con i chackras e mi chiese di scrivere sempre, di non lasciare che le comunicazioni avvenissero solo a livello di pensiero. In seguito ho attraversato fasi altalenanti in cui ho scritto e fasi in cui mi sono rifiutata di crederci.
Non credo di avere mai avuto sufficiente sicurezza per affrontare la cosa, e continuo a dirmi che se c'è qualcosa di vero in tutto ciò un giorno o l'altro avrò gli strumenti per verificarlo.
ps
così, pour parler,un ricordo che è affiorato più o meno un mese fà, un giorno la mia insegnante mi dice che per risolvere i miei problemi di salute (avevo spessissimo l'influenza) avrei potuto contattare le guide e chiedere un consiglio, ricordo che sollevai un sopracciglio quando scissi il consiglio e la mia insegnante mi disse di lasciar stare che il contatto non era pulito, avrei potuto ritentare in un altro momento.
Mi avevano consigliato di assumere del limone..... 8-)

:C: ancora grazie Gray, mi hai insegnato che non serve vergognarsi di ciò che abbiamo fatto o di quanto è successo nel passato. fiori.gif

Astral 23-01-2008 19.00.38

Ringrazio Sole per le delucidazioni, e sono daccordo che molto spesso semmai sono le entità a contattarci, e con il nostro grado spirituale non potremmo spesso reggere il confronto.

Grey mi ha messo curiosità sul fatto di contattare lo spirito guida, cosa intendevi?

turaz 23-01-2008 19.03.07

spiriti guida?
tempo fa una persona che ha contatti sin da quando era bambina mi disse che il mio è una ragazza da me conosciuta in vita morta di leucemia a 17 anni.
disse che la vedeva al mio fianco darmi luce.

ciauzz

griselda 23-01-2008 19.47.14

Mi sorge spontanea una domanda: è possibile che tutto ciò di cui stiamo parlando avvenga dentro se stessi? Spesso si parla di uscire dal corpo, di parlare con Entità e mi sono spesso domandata dove siano? Sono per caso nel nostro inconscio? O dove?
:C:

Astral 23-01-2008 20.48.26

In effetti per avere un dialogo vero con un entità, dovresti essere ricettivo e ascoltare "Veramente" una voce che parla, o accorgetene da determinate cose, è un contatto che non può essere inventato.

Invece credo che la maggior parte delle volte quello che viene chiamato contatto dello spirito guida, sia sempre la stessa persona che prima fa l'interrogante, poi cambia ruolo e fa l'interlocutore.

Uno 23-01-2008 22.18.07

Spirito guida è ciò che altre terminologie (errate) definirebbero un'altra nostra incarnazione.
Non è poi tanto semplice entrare in contatto con questo, la maggior parte delle volte sono autosuggestioni, come tutto il chanelling.
Non sto dicendo che chi lo fa o lo ha fatto sia un pazzo/a, se fatto in un certo modo, con una capace guida (umana, incarnata intendo) può essere molto meglio della psicanalisi, si potrebbe paragonarla a ciò che Jung definiva immaginazione attiva.
Il problema nasce quando si fa per gioco, e/o illudendosi di avere chissà quale potere, si lasciano emergere con troppa passività parti di noi che potrebbero prendere il controllo (anche marginale, anche non evidente) alla fine significherebbe non vivere realmente questa vita.
Intendo che se di una complessità enorme che è il nostro essere, in questa vita manifestiamo una determinata parte, ciò che definisce il nostro io, un conto è esplorare il resto attivamente, un conto è farlo passivamente.
"Attivamente" che ho usato potrebbe confondere, è un'attività diversa da quella comunemente definita occidentalmente, si avvicina più a quella orientale che è comunque diversa dalla passività.

dafne 24-01-2008 11.39.19

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48300)
Intendo che se di una complessità enorme che è il nostro essere, in questa vita manifestiamo una determinata parte, ciò che definisce il nostro io, un conto è esplorare il resto attivamente, un conto è farlo passivamente.
"Attivamente" che ho usato potrebbe confondere, è un'attività diversa da quella comunemente definita occidentalmente, si avvicina più a quella orientale che è comunque diversa dalla passività.


Potresti essere un pò più chiaro su questo "attivamente" per favore?
abbraccio:

Ray 25-01-2008 00.48.10

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 48315)
Potresti essere un pò più chiaro su questo "attivamente" per favore?
abbraccio:

Provo ad affrontare il discorso, poi quando Uno avrà il tempo di intervenire ci aiuterà.

Noi occidentali quando diciamo "attivamente" ci riferiamo ad una diretta occupazione della nostra attenzione, un movimento (anche interno), una partecipazione pressochè completa di quel che chiamiamo di volta in volta "io". Il mutare continuo di questo "io" è parte della causa che ci impedisce, alla fin fine, di Fare.

Tuttavia ci sono azioni non svolgibili da quel che comunemente identifichiamo con "io"... sono quelle azioni, anche di sola percezione (l'optimum è contemplazione) che svaniscono se facciamo attenzione nel nostro modo solito.
Esiste per esempio un "ascolto diffuso" della nostra interiorità che si perde nonappena concentriamo l'attenzione (il nostro piccolo io di turno viene attratto).

Invece, soprattutto rileggendo l'articolo sul "non avere azione" possiamo capirci qualcosa in più, esiste uno stato di attenzine attiva diffusa che a noi occidentali sembra passività ma in realtà non lo è perchè il nostro nucleo di coscienza non si disperde mentre restiamo "passivi".
Il difficile è proprio restare attivi nella passività, non disperdere il nucleo di coscienza mentre si contempla, si ascolta... insomma in modo impreciso si potrebbe chiamarlo uno "stare passivi ricordandosi di se".

RedWitch 28-01-2008 11.35.37

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48300)
..............
Non sto dicendo che chi lo fa o lo ha fatto sia un pazzo/a, se fatto in un certo modo, con una capace guida (umana, incarnata intendo) può essere molto meglio della psicanalisi, si potrebbe paragonarla a ciò che Jung definiva immaginazione attiva.
.................

A me, se e quando fosse possibile interesserebbe approfondire il discorso dell'immaginazione attiva, forse qui è Ot, ma se qualcuno che conosce l'argomento avesse voglia di introdurlo.. lo seguirei con interesse..

Grazie fiori.gif

dafne 29-01-2008 11.42.03

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 48361)
Provo ad affrontare il discorso, poi quando Uno avrà il tempo di intervenire ci aiuterà.

Noi occidentali quando diciamo "attivamente" ci riferiamo ad una diretta occupazione della nostra attenzione, un movimento (anche interno), una partecipazione pressochè completa di quel che chiamiamo di volta in volta "io". Il mutare continuo di questo "io" è parte della causa che ci impedisce, alla fin fine, di Fare.

Tuttavia ci sono azioni non svolgibili da quel che comunemente identifichiamo con "io"... sono quelle azioni, anche di sola percezione (l'optimum è contemplazione) che svaniscono se facciamo attenzione nel nostro modo solito.
Esiste per esempio un "ascolto diffuso" della nostra interiorità che si perde nonappena concentriamo l'attenzione (il nostro piccolo io di turno viene attratto).

Invece, soprattutto rileggendo l'articolo sul "non avere azione" possiamo capirci qualcosa in più, esiste uno stato di attenzine attiva diffusa che a noi occidentali sembra passività ma in realtà non lo è perchè il nostro nucleo di coscienza non si disperde mentre restiamo "passivi".
Il difficile è proprio restare attivi nella passività, non disperdere il nucleo di coscienza mentre si contempla, si ascolta... insomma in modo impreciso si potrebbe chiamarlo uno "stare passivi ricordandosi di se".

Ho letto diverse volte Ray e stò cercando di capire, provo a rispondere anche se è un pò ostico. Alle volte ho la sensazione che qui come in altri post si stia girando attorno ad un unico concetto solo che non ci arrivo.
Una domanda alla volta
Questa passiva attività è simile a quella del guardare le nuvole o non c'entra nulla?
fiori.gif grazie per la pazienza

turaz 29-01-2008 11.58.14

secondo me quando si cerca di spiegare con parole si rischia di non far arrivare quanto si intende dire.
vediamo se ho compreso io.
parla di una sorta di equilibrio tra "osservare" e nello stesso tempo agire
centrati in se stessi penso si colleghi a quella famosa bolla alchemica vista in altro 3d

Ray 29-01-2008 22.54.01

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 48597)
Questa passiva attività è simile a quella del guardare le nuvole o non c'entra nulla?

Si si che c'entra. Li si parlava di parole... appena la mente da un nome alla forma il flusso si ferma. La cosa è analoga, appena l'attenzione si fissa si ferma il flusso delle percezioni. Infatti fissa, blocca.
In questa attiva passività il nucleo resta "fermo" (virgoletto perchè non è proprio la parola che cercavo) ma l'attenzione non agisce, nel senso di muoversi. E' impreciso comunque... non so bene spiegarlo, il che mostra che non ho ancora le idee ben chiare, comunque continuerò a pensarci.
Ha anche ragione Turaz quando parla di equilibrio... nel senso di stesso peso tra attività e passività.
E' come una passività ben determinata in un ambito ben determinato. La determinazione dell'ambito è la parte attiva.

Kael 30-01-2008 00.48.15

Riprendo le parole di Uno e provo a esplorare il concetto anch'io...
Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48300)
Intendo che se di una complessità enorme che è il nostro essere, in questa vita manifestiamo una determinata parte, ciò che definisce il nostro io, un conto è esplorare il resto attivamente, un conto è farlo passivamente.
"Attivamente" che ho usato potrebbe confondere, è un'attività diversa da quella comunemente definita occidentalmente, si avvicina più a quella orientale che è comunque diversa dalla passività.

Noi dunque siamo solo una piccola parte dell'enormità del nostro essere, quel che chiamiamo "io" non è altro che una piccola fetta o porzione di esso. Quindi, identificandoci solo con quella parte, definiremo "attivo" tutto ciò che da quella parte scaturisce, e viceversa "passivo" tutto ciò che arriva dalle altre parti..

Pertanto se un "io" vuole esplorare tutta la complessità del suo essere, si troverà per forza di cose a dover esser "passivo"... ossia dovrà sforzarsi di "lasciar entrare" nella sua coscienza le altre parti del suo essere... più o meno come una radio che cerchi di sintonizzarsi su altre frequenze. Ma questo al tempo stesso significa anche essere "attivi", perchè è egli stesso che sceglie di modulare la frequenza su un determinato range e di mettersi in ricezione passiva.
Farlo solo "passivamente" significherebbe invece subire tutto questo, come se una determinata frequenza entrasse "a forza" nel campo di ricezione della nostra radio e ci "costringesse" a subire per forza i suoi programmi, senza poter far niente per impedirlo (un po' come le edizioni straordinarie che si "intromettono" a forza nel segnale)... e di solito, quando si parla di medium o di channeling, è proprio questa seconda modalità la più diffusa, e quindi anche la più pericolosa... perchè non c'è volontà da parte del soggetto.

Astral 30-01-2008 13.39.31

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 48644)
di solito, quando si parla di medium o di channeling, è proprio questa seconda modalità la più diffusa, e quindi anche la più pericolosa... perchè non c'è volontà da parte del soggetto.

Ed oltre tutto puoi prendere certe trasmissione che non sono date sicuramente dalla propria grandezza dell'essere, o se vogliamo dal divino, ma posso ricevere dei segnali da entità o captare qualcosa...

Molte forme di malattia mentalità, pazzia, ossessione, sono date anche da un estrema ricettività del soggetto, ma una scarsa attenzione e forza interiore ( e se vogliamo anche capacità razionale) di filtrare ciò che arriva.

Quindi come antenna attiro e ricevo il messaggio ( antena sporca, entità sporche, antenna pulita entità pulita) e questo già la dice tutto.

Come ricevente, bisogna vedere la mia capacità di discernimento e sopratutto quando ricevo un messaggio si manifesta in che modo mi sento.

Mi viene in mente che alcuni carismatici cattolici, canalizzano in nome di Dio, e ciò che Lui avrebbe da dirti, rimanendo però coscienti.

Quando non si tratta di gente che con la mente si inventa le cose, mi stupisce il fatto che vengono a conoscenza di determinate cose che "normalmente" non potrebbero sapere.

Questo però non credo si possa chiamare medianità, poichè sono sempre loro che volontarmente possono deciderlo di dirlo o meno, ed inoltre è un po' più simile al modo antico dei profeti di comunicare la volontà divina.

Falketta 04-01-2010 01.15.00

A un certo punto del mio percorso di meditazione ho iniziato a "dialogare" con voci. Era un dialogo mentale, avveniva mentre praticavo, una parte di me era presente e ascoltava, a volte interrogava un'altra parte.
Poi però questa cosa è... tracimata: le voci hanno iniziato a partire appena chiudevo gli occhi, in qualunque momento della giornata. Ho vissuto un paio di mesi in cui ho pensato di uscire di senno, ero spaventatissima.
Quando le voci sono cessate, con esse è cessata anche la mia capacità di "dialogare"
Credo fossero parti di me che, in quel periodo, uscivano in modo incontrollabile


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