Ermopoli

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Ray 21-02-2011 11.22.07

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96773)
In questo la persona che deve prestare attenzione potendolo fare uno alla volta dovrà scegliere la priorità che a volte non coindide con la reale priorità. In questi casi qual è il meccanismo che ci fa scegliere l'uno anzichè l'altro?

La priorità di chi sceglie.

diamantea 21-02-2011 23.44.34

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96774)
La priorità di chi sceglie.


Sicuramente avrò fatto una domanda banale.

Ray 22-02-2011 00.28.46

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96779)
Sicuramente avrò fatto una domanda banale.

Dici? Eppure a me non sembrava di aver dato una risposta banale. Vabbeh, diverse percezioni.

diamantea 22-02-2011 00.49.03

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96780)
Dici? Eppure a me non sembrava di aver dato una risposta banale. Vabbeh, diverse percezioni.

Non ho mica detto che la tua risposta è banale, lo stai dicendo tu. Diverse percezioni accettiamolo, capita a volte nella comunicazione fra due persone.

Faltea 22-02-2011 13.36.21

Mi stavo chiedendo...
Se si ha proprio la necessità (e se manca il fatto di non avere qualcuno con cui parlare) di sfogarsi, cosa succede?
A parer mio si accumula a tal punto da sfogare questo eccesso sotto altre forme (ipertensione, allergie, malattie varie)
Ho una collega che ha questo problema, per un po' l'ho ascoltata poi mi sono accorta che era un trita e ritrita...
Penso che lo sfogo debba servire anche ad evitare di ripetere l'errore protagonista della discussione, chi ti ascolta ti consiglia oppure mentre ti sfoghi già lo stesso parlarne ti può fornire la soluzione.
Ma chi si sfoga e non ascolta se stesso e nemmeno chi ti consiglia... non vi è scambio.. non vi è progresso
E' un cerchio che si chiude, quanto male può fare questo? Esiste una soluzione?
Dal canto mio ho smesso di ascoltarla, so che ne ha bisogno ma non potendola aiutare (perché non si fa aiutare chiudendosi ai consigli) ho mollato.
Mi risucchiava vitalità più che energia, mi sentivo spenta dopo i suoi sfoghi, depressa e rammaricata (per lei, per i suoi figli e per i suoi problemi) poi questo è diventato rabbia quando mi sono accorta che non mi ascotlava, che non ascoltava se stessa, non cambiava gli atteggiamenti che la portavano a questo malessere.
Poi indifferenza (protezione nei miei confronti, per me stessa). M'è rimasto un senso di sconfitta, un tempo mi riusciva di far "presa" su queste persone ed in qualche modo "aiutarle" ora con il passare degli anni mi sono accorta che i vari blocchi e malesseri si radicano a tal punto che sembrano sorreggere la persona stessa, senza queste problematiche sarebbero vuoti? Non so...
Forse ho solo perso fiducia in me stessa di conseguenza non la trasmetto agli altri...


Bestia che poemaicon_mrgr:

RedWitch 22-02-2011 19.25.47

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 96787)
Mi stavo chiedendo...
Se si ha proprio la necessità (e se manca il fatto di non avere qualcuno con cui parlare) di sfogarsi, cosa succede?
A parer mio si accumula a tal punto da sfogare questo eccesso sotto altre forme (ipertensione, allergie, malattie varie)

Sì anche secondo me se si trattiene oltre quello che si puo' il primo segnale arriva dal corpo, con somatizzazioni varie, ma questo avviene anche se ci si sfoga senza cavarne mai nulla di buono, senza l'elaborazione di cui si parlava qualche post sopra, sfogandosi si ha un beneficio temporaneo, ma si fa presto a ri-riempire. E poi mi vengono in mente quelle persone sole, che quando trovano qualcuno, appena disposto ad ascoltare parlano subito dei loro guai, del loro personale.

Citazione:

Ho una collega che ha questo problema, per un po' l'ho ascoltata poi mi sono accorta che era un trita e ritrita...
Penso che lo sfogo debba servire anche ad evitare di ripetere l'errore protagonista della discussione, chi ti ascolta ti consiglia oppure mentre ti sfoghi già lo stesso parlarne ti può fornire la soluzione.
Questo è proprio l'esempio di quello che diceva Uno più sopra, lo sfogo, l'altro puo' servire per fare spazio temporaneamente, e nel frattempo lavorare sul resto (prima di riprendersi il fardello), e chi ti ascolta, magari ti da una mano a riordinare i pacchi.. sempre come si diceva qualche post più su...

Citazione:

Ma chi si sfoga e non ascolta se stesso e nemmeno chi ti consiglia... non vi è scambio.. non vi è progresso
E' un cerchio che si chiude, quanto male può fare questo? Esiste una soluzione?
Se chi si sfoga non vuole cambiare, nessuno puo' farlo per lui.. l'unica soluzione è volerla trovare, e lavorare per farlo, altrimenti è davvero solo uno scaricare sull'altro (e fa male ad entrambi).

Citazione:

Dal canto mio ho smesso di ascoltarla, so che ne ha bisogno ma non potendola aiutare (perché non si fa aiutare chiudendosi ai consigli) ho mollato.

Se si sfoga senza mai muoversi realmente credo che tu abbia fatto l'unica cosa che potevi per te stessa (e anche per lei), poi non si sa mai, puo' essere che lei cambi atteggiamento e allora potrai ascoltarla di nuovo.

:C:

griselda 22-02-2011 19.54.53

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 96787)
Mi stavo chiedendo...
Se si ha proprio la necessità (e se manca il fatto di non avere qualcuno con cui parlare) di sfogarsi, cosa succede?

Credo che si possa addirittura impazzire o dare di matto o comunque far subire al proprio sistema nervoso un tilt un corto ciruito. E questo dipende dalla gravità legata al peso di quel che si vorrebbe condividere, trovare qualcuno a cui appoggiare un po' di quel peso, che magari non si ha la forza/capacità di lavorare/elaborare ma nemmeno di portare da soli.
Esempio chi ha un grosso peso sulla coscienza, chi è venuto a conoscenza di un segreto altrui che non voleva conoscere...o comunque qualunque cosa che non riesce a reggere da soli pena lo squiibrio....
Sono casi rari ma esistono e niente hanno a che fare con quelle persone che raccontano i loro guai solo per mangiare a sbaffo un po' di energia...

Faltea 23-02-2011 13.28.49

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 96795)
Se si sfoga senza mai muoversi realmente credo che tu abbia fatto l'unica cosa che potevi per te stessa (e anche per lei), poi non si sa mai, puo' essere che lei cambi atteggiamento e allora potrai ascoltarla di nuovo.
:C:

Era così evidente che mi sento un tantino in colpa?
abbraccio:
Proprio non reggevo più...

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 96797)
Credo che si possa addirittura impazzire o dare di matto o comunque far subire al proprio sistema nervoso un tilt un corto ciruito. E questo dipende dalla gravità legata al peso di quel che si vorrebbe condividere, trovare qualcuno a cui appoggiare un po' di quel peso, che magari non si ha la forza/capacità di lavorare/elaborare ma nemmeno di portare da soli.
Esempio chi ha un grosso peso sulla coscienza, chi è venuto a conoscenza di un segreto altrui che non voleva conoscere...o comunque qualunque cosa che non riesce a reggere da soli pena lo squiibrio....
Sono casi rari ma esistono e niente hanno a che fare con quelle persone che raccontano i loro guai solo per mangiare a sbaffo un po' di energia...

Mi piace questa definizione... mangiare a sbaffo un po' di energia... sembra molto vampirico.diavolo.g:

Mi sono chiesta spesso se esista una volontà..
se una persona possa coscientemente dire "ora vado e mi ricarico assorbendo l'energia di tizio o caio" o se sia solo una conseguenza naturale data dalla carenza/mancanza

griselda 23-02-2011 17.40.02

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 96806)
Mi sono chiesta spesso se esista una volontà..
se una persona possa coscientemente dire "ora vado e mi ricarico assorbendo l'energia di tizio o caio" o se sia solo una conseguenza naturale data dalla carenza/mancanza

Mah penso che tutto sia possibile.
Se però sei cosciente di questo dovresti avere un Etica che te lo impedisce, se sei consapevole non ne hai bisogno.
Ma se uno lo fa apposta credo che sia un vampiro di professione e tenda vero la notta e il nero ma è una mia considerazione estemporanea.

diamantea 26-02-2011 00.05.20

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96773)
In questo la persona che deve prestare attenzione potendolo fare uno alla volta dovrà scegliere la priorità che a volte non coindide con la reale priorità. In questi casi qual è il meccanismo che ci fa scegliere l'uno anzichè l'altro? Il discorsi di compatibilità di cui parlavi? E in casi di flussi diversi come parla Nike la comunicazione viene impossibilitata per cui alcuni persone vengono ignorate più a lungo?

Vorrei riproporre la mia domanda ma prima ho bisogno di chiarire con te Ray cosa è successo qualche post fa.

Per me la tua risposta non era banale ma ovvia, pensavo fosse per inciso quando dico dovrà scegliere la priorità che a volte non coindide con la reale priorità.
La tua risposta striminzita mi ha spiazzata, mi ha rimandato la sensazione di chi non perde tempo a dire una cosa così ovvia che rende la domanda banale e inutile.
Già nel post 246 dell'Autostoppista ti ho parlato della mia a volte difficoltà di capire nel ristretto anche se ti sono veramente grata della tua attenzione.
Ma quello che mi ha lasciato ancora più male è stato il vabbèh
nel prendere atto che fra noi c'è stata una diversa percezione, e in questo 3d si parla di comunicazione. Quel che ho percepito in quel momento è stato un lasciare andare senza interesse a chiarire, ho percepito fatica nel comunicare, sforzo che avrei dovuto fare e che non sentivo più dentro, come un'improvvisa stanchezza, demotivazione al dialogo perchè dall'altro lato non percepivo interesse.
Io non avrei risposto così ad una persona a cui tengo specialmente.
Però dopo ci sono stata male, mi ha creato un blocco e a me piace sentirmi fluida. Tu sai che mi piace la nostra comunicazione, ci tengo alle tue risposte anche se a volte per me faticose da capire, e spesso non richiedo nulla per non approfittare di te anche se vorrei tanto farlo, sono avida, l'attenzione la vorrei tutta per me lo so. Però mi accontento e non è poco quello che ricevo.
Uno nel 3d delle domande mi ha aiutato a chiarimi le idee così non voglio lasciare questa cosa sospesa, come un'ombra fra noi, potevo dirtelo in privato ma ho preferito così perchè questo sia un momento di crescita e di vera condivisione con tutti. Siamo pure in tema con il 3d.

Ora tornando alla mia domanda, per me la comunicazione è fondamentale nel lavoro specialmente. Ci sono ambiti in cui esistono parametri chiari che indicano la priorità come nei PS degli ospedali. Ma altri ambiti in cui questi parametri non sono chiari, per cui la priorità può essere arbitraria e non corrispondere alla reale priorità, creando anche danno.
Una premessa per rendere più chiara la domanda. Si parla di diversi flussi e di compatibilità. Ti chiedevo quanto incidono nella decisione arbitraria per dare priorità all'uno invece che all'altro e come poter superare la cosa che io penso sia subita passivamente, nel senso che non ne siamo coscienti.

Ray 26-02-2011 02.14.09

Quello che è successo qualche post fa è successo solo a te. Io cerco di comunicare, a volte mi riesce meglio di altre. Se non ti piacciono le mie risposte non è un problema mio. Se non avessi interesse non risponderei.
In ogni caso confeziono i miei post con una certa cura e a volte una riga richiede più elaborazione di un papiro.

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96854)
Ma altri ambiti in cui questi parametri non sono chiari, per cui la priorità può essere arbitraria e non corrispondere alla reale priorità, creando anche danno.

La priorità è sempre arbitraria

dafne 03-03-2011 12.14.15

Citazione:

Il problema nasce quando si riversa su qualcuno e si continua come prima, poi la roba torna indietro e si cercano altri per ripetere il giochino.
Quello si sfoga un pò, ottiene un beneficio momentaneo, ma non sistema le cose.
Mi stavo chiedendo se anche la tendenza a venire in città e rispondere a un tot di post uno dietro l'altro, anche se con ottime intenzioni, possa rientrare in questo meccanismo, ossia ho un sovraccarico di energia per XY esperienze positive e le devo rielaborare. Se posto e poi ci lavoro funziona se invece posto solo per disperdere quest'energia in più poi mi torna tutto indietro?
Nello specifico se non vedo interventi successivi a quello che ho scritto, a tutto quello che ho scritto non ho l'attenzione che volevo e in automatico mi parte la frustrazione. Si? (l'aggressività che nasce dal non ricevere l'attenzione che si vorrebbe)
Se le risposte ci sono si placa momentaneamente il bisogno ma la necessità di spacchettare rimane con anche il carico delle risposte, eventuali, ricevute.
Giusto?
Acc quanti degli interventi che faccio mi servono a mettere in ordine il magazzino e invece quante solo a smistare un pò di pacchi? dry.gif


Citazione:


Ammettiamo che noi prestiamo attenzione sempre nello stesso modo (che non è ma poi vediamo) se chi vuole attenzione ci manda roba, inizia a lavorare, in tempo reale, su quello che gli rimane e si riprende subito anche quello che gli stiamo tenendo al minimo non ci stanchiamo, torniamo minimo come prima, se invece ci consegna il fardello, non fa nulla e cerca di non riprenderselo, almeno momentaneamente, ci massacra.
Presto attenzione molto raramente, al di là del sentirmi un cecio lesso visto che vorrei avere senza mai dare (già notata altrove stà cosa......) credo che potrebbe anche darmi un ulteriore segnale sul surplus di roba che ho in magazzino.
Dici che si può rielaborare mentre uno ci carica dei suoi pacchi. Ma come? Cercando in quel che ci sta dicendo dei punti di comunione, di similitudine e lavorando su quelli?
Quindi anche nei post degli altri se li leggiamo e cerchiamo di farli nostri, nel senso di dargli lo spazio per scaricarli, possiamo farlo e farlo bene se siamo in grado di lavorarli?
O è meglio comunque finchè non si è svuotato un pò il magazzino interiore cercare di caricarsi il meno possibile anche degli altri?
Mi sà che qui mi son persa....

Ray 05-03-2011 01.30.56

Ritengo piuttosto probabile che io abbia delle cose da sistemare nate da questo scambio.

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96773)
In questo la persona che deve prestare attenzione potendolo fare uno alla volta dovrà scegliere la priorità che a volte non coindide con la reale priorità. In questi casi qual è il meccanismo che ci fa scegliere l'uno anzichè l'altro? Il discorsi di compatibilità di cui parlavi? E in casi di flussi diversi come parla Nike la comunicazione viene impossibilitata per cui alcuni persone vengono ignorate più a lungo?

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96774)
La priorità di chi sceglie.

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96779)
Sicuramente avrò fatto una domanda banale.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 96780)
Dici? Eppure a me non sembrava di aver dato una risposta banale. Vabbeh, diverse percezioni.

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96781)
Non ho mica detto che la tua risposta è banale, lo stai dicendo tu. Diverse percezioni accettiamolo, capita a volte nella comunicazione fra due persone.

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 96854)

Per me la tua risposta non era banale ma ovvia, pensavo fosse per inciso quando dico dovrà scegliere la priorità che a volte non coindide con la reale priorità.

Chiarisco che non ho trovato la domanda per nulla banale, anzi ho dovuto fare un certo sforzo per dipanarla. La risposta che ho dato è stata il risultato di questo dipanamento e di un riavvolgimento. Se insieme a questa operazione è passato anche altro e ho dato l'impressione che venisse calata dall'alto o che ci fosse poca considerazione per la domanda, chi l'ha posta o per l'argomento, non era mia intenzione cosciente (il che non esclude nulla ovviamente) e me ne scuso.
Al piccato "avrò fatto una domanda banale" non sapevo proprio cosa rispondere se non ribadire che secondo me non lo era dicendo che la mia risposta non mi sembrava tale e offrivo una via d'uscita con le diverse percezioni. Anche qui probabilmente potevo esprimermi meglio, sarebbe bastato forse un "vabbeh dai" ma ero un po' seccato e mi è venuta così. Se questo ha prodotto altro ribadisco la mia non intenzione.
L'ultimo pezzo di post che ho citato tuttavia dimostra che la mia risposta iniziale non è stata capita, oppure che io non ho capito il seguito o la domanda, quindi più sotto cerco di chiarire in modo più ampio.
Il resto dell'ultimo post che ho citato secondo me sta del tutto fuori dal tread (e non solo da quello) e mi ha parecchio irritato, ma questo è un problema mio. La risposta che ha generato la ribadisco, ma cerco di chiarire meglio anche la sua ultima parte.


La priorità o ci viene imposta da una serie di regole esterne oppure è interna. Qui chiaramente si parlava di priorità interne. Le priorità interne possono avere diversi gradi di coscienza... dall'essersela decisa al rispondere completamente ad una serie di istanze inconscie con tutte le sfumature possibili nel mezzo tra questi due opposti. In ogni caso la priorità a cui rispondiamo, soprattutto se interna, è arbitraria, in quanto decisa a funzoine di qualcosa, che conosciamo e comprendiamo questo qualcosa o meno. Ne segue che, quando scegliamo a chi dare una qualsiasi precedenza, rispondiamo sempre ad una nostra priorità, che ci rendiamo conto o meno di quale.
Ne segue che se ci osserviamo scegliere in modi non immediatamente comprensibili possiamo dedurne una priorità dalla quale a sua volta possiamo dedurre una convenienza dalla quale una serie di istanze.

diamantea 05-03-2011 15.51.08

Ray ti ringrazio per questo chiarimento, l'ho apprezzato davvero tanto. fiori.gif

Anche la risposta è più chiarificatrice, mi spiace di non aver saputo fare la domanda più chiara, a volte mi viene difficile trovare le parole giuste per esprimere quel che è ancora un'intuizione non pienamente elaborata, in questi casi forse non dovrei avere la fretta di chiedere.

centomila 19-03-2011 16.34.10

Aggiornamento.
 
Due sono i comportamenti che ho adottato: il primo è quello che ha suggerito Uno e cioè di prestare attenzione ad aspetti secondari che poi, a ben guardare, del tutto secondari non sono.

Il secondo è la consapevolezza che senza gli altri non sono nulla. Questo fatto andrebbe sempre tenuto presente perchè aiuta a sopportare più serenamente tante cose.

Solo il tempo dirà se la cosa è risolta certo è che, attualmente, le cose vanno meglio.

P.S.
Il trovare noiosi gli altri, anche se rispondente a realtà, nasconde il grave ed insidioso pericolo di suscitare la superbia.


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