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Ma ora ho dubbi, lo hai collegato a esoterismo, e certo Lucy non se ne occupava.Potresti chiarire? |
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Ad esempio la cosa della posizione eretta non vedo come possa collegarsi con l'uso di strumenti. Molte scimmie manipolano oggetti ma, allo stesso modo degli uomini, lo fanno da sedute. Come dire che non c'è bisogno di stare in piedi per costruire qualcosa, c'è bisogno di altro. Infatti dette scimmie, seppur manipolando non producono strumenti, anche se riescono ad usare degli oggetti in luogo di strumenti. Inoltre altri animali, non solo le altre scimmie antropomorfe, stanno erette, ma questo non modifica di per se il loro stato evolutivo. Questo è solo un esempio... in realtà la maggior parte degli argomenti portati a favore della teoria dell'evoluzione dell'uomo derivante da Darwin a mio avviso non sta in piedi. Vedi la perdita del pelo, la modifica del comportamento sessuale... tutte cose che non solo non sono necessaarie alla sopravvivenza, anzi la mettono a rischio in un ambiente non modificato. Quindi mi viene da chiedermi se abbiamo prima modificato l'ambiente e poi ci siamo adattati o viceversa o chissà cosa. Poi, ma per altri motivi e lo dico a mo' di battuta, questo definirci sapiens sapiens è una barzelletta. |
Iintendevo l'uso delle mani , che poi questo sia secondario dal tuo punto di vista allo sviluppo delle capacità cognitive, di sicuro è un discorso aperto. Ok, non sappiamo con certezza se discendiamo da un tipo di scimmie antromomorfe, o se proprio non ci sia alcun collegamento per quanto il corredo genico sia assai simile. Niente è dimostrato, e comunque è la posizione di una parte della scienza in tale ambito, pur essendo gran parte superata la teoria della evoluzione di Darvin. Volevo che Uno chiarisse cosa intendesse per evoluzione fisica legata alla evoluzione tecnologica, condizione essenziale se ho ben capito per la evoluzione spirituale.
OT: è tutto da dimostrare che sia solo barzelletta la evoluzione antromomorfica dell'uomo rispetto a parenti comuni nel resto del regno animale. |
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Risponderà Uno, comunque l'evoluzione spirituale comporta anche dei cambiamenti di tipo fisico e psichico... la struttura deve perfezionarsi poter meglio accogliere lo spirito. Quindi, chiaramente, dei apssi avanti collettivi in questo senso porrebbero l'individuo in una condizione di partenza più adatta. Resta da stabilire se un miglioramento del fisico dal punto di vista spirituale corrisponda e in che misura col comune modo di intendere un fisico milgiore. |
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Non so se sia giusto farlo, se ci sono vie alternative, ma nelle capacità umane che riscontro, evolute o meno, a volte non c'è altro da fare che tagliare se non si ha la forza di trainare, o essere tagliati fuori se intralciamo il cammino altrui. L'esperienza può essere utile in chi taglia, come prova di forza e di coraggio nell'andare avanti liberandosi degli ostacoli, ed anche in chi precipita nel fare l'esperienza di essere tagliato fuori, se non perisce può sempre ritentare. |
Il corpo credo debba prepararsi per ogni tipo di attività che non serve alla natura, cioè alla sopravvivenza della specie.
Lo sport ha bisogno di una preparazione fisica, certi tipi di lavori, lo studio di strumenti musicali ecc. Così se l'evoluzione spirituale non serve alla natura il corpo lo si deve preparare come per quelle attività fisiche straordinarie alla sopravvivenza. Un pò come preparare il corpo per sopravvivere in certe condizioni ambientali estreme, solo chi ha uno stato psico-fisico preparato o adatto può sopravvivere a certe stimolazioni ambientali. |
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Tuttavia ognuno può precipitare per conto suo. Se si è in cordata e chi è avanti si ferma immagino si possa aggirarlo e lasciarlo li, ma certamente non si può buttarlo giù. |
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Io penso che, come ho detto per la montagna, prima di tagliare la corda bisogna essere sicuri che non ci sia alcuna altra possibilità altrimenti sarebbe crudeltà che si riverserebbe indietro almeno credo eh. Poi se invece non ci sono altre possibilità credo che la cosa sia unica da scegliere. Tu dici che potrebbe essere una esperienza necessaria sia per uno che per l'altro e penso ci possa stare ma in questo caso non può essere "la via" ma una delle tante per conoscere/rsi. Ma non il bene dell'altro o del gruppo? Mah non mi è chiaro nonso.gif |
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Mi chiedo anche come viene considerato rispetto all'essere spirituale una sacerdotessa druida, in tempi in cui non vi era teconologia avanzata nel senso di strumenti lontani da quelli reperibili in natura come può essere un misuratore eletronico. Penso all'antico egitto e i faraoni, dei quali abbiamo testimonianza di una spiritualità. Forse che anche loro erano preparati nel corpo e nella mente a quella pulizia ed essensialità che li contrandistingueva dalla gente comune. Certo gli schiavi erano considerati alla stregua degli animali, era normale. E' relativo allora il concetto di evoluzione in relazione al tempo e alle possibilità in potenza che un popolo può avere, ed è possibile chiamare spirituale la dimensione in cui popoli "meno evoluti" sono vissuti?
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Ma forse non c'entra nulla con l'argomento. |
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Prima di leggere Ray, avrei risposto: aspetto :D e basta. Invece lui pone anche il caso di poter aggirare e lasciare lì l'altro... quindi la possibilità di continuare a salire sulla montagna più o meno indipendentemente dall'altro. Uno, se ho capito bene, sopra diceva che la concretizzazione dell'evoluzione spirituale è individuale, che dipende dalla volontà del singolo, pero' mi chiedevo quale fosse la responsabilità del singolo nella propria cordata, chi sale con noi. Ovvero, per essere più chiara, se io ronfo beatamente a valle ma in teoria dovrei salire, gli altri in qualche modo ne fanno le spese? e in che misura? Per risponderti non taglierei nessuna corda, a meno che la morte di un singolo non fosse strettamente necessaria per la sopravvivenza di molti. E forse nemmeno in quel caso avrei il coraggio. |
Mi ha colpito il fatto che lo Spirito in se non evolve.
Si tratta sempre del rapporto che abbiamo con lo Spirito ed in particolare del nostro modificare il corpo per ricevere lo Spirito. Ma cosa consiste il preparare fisicamente il corpo? Non è certo farsi i muscoli in palestra oppure prepararsi per una maratona. Forse si tratta di irrobustire i nervi, la chimica del corpo? Ed anche, l'evoluzione spirituale è individuale e nessuno può sostituirsi nel lavoro per noi. Ma sopratutto non è prescritto dal medico, non è obbligatorio evolversi spiritualmente. Quello che mi domando allora è... chi o cosa preme nell'uomo per cercare di evolversi spiritualmente? Perchè l'uomo vuole evolversi spiritualmente? Per tornare all'esempio, cosa spinge l'uomo a scalare la montagna? |
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Per cui alla tua domanda togilerei il punto interrogativo. :) |
Come caratteristiche fisiche non si intende biondi o bruni, alti o bassi, forti o deboli etc....
Sono caratteristiche che all'occhio meno attento o che ignora sono praticamente invisibili. Si potrebbe parlare di nervi, sangue, dna ed altro, ma non è qui ed ora il caso, l'importante è sapere che nessuno è precluso a prescindere ed anche se qualcuno potrebbe nascere avvantaggiato è comunque possibile per chiunque ottenere quelle caratteristiche necessarie, basta volerlo veramente (ed agire di conseguenza). Chi preme Grey? Mi sembra evidente anche se la risposta potrebbe sembrare banale. E' lo Spirito che preme e nello stato naturale noi lo rifiutiamo ad intensità ed opposizioni variabili. Ne abbiamo paura. In teoria è corretto l'approccio di alcune filosofie oggi un pò troppo semplificate: non c'è nulla da fare, basta accettare. In teoria ho scritto, perchè anche il solo accettare è già un'azione da compiere, azione che necessità di determinate cose tra cui volontà e la capacità (tra cui possiamo mettere anche fisica) di farlo. Sopra scrivo nello stato naturale ma in questo caso l'opposto non è innaturale, lo definirei naturale complesso, organizzato. Metaforicamente un bosco è naturale, non lo è meno un bosco piantato dall'uomo, ma è, appunto, organizzato, più complesso. |
Sul discorso della cordata, di chi si ferma ecc, volevo dire che sono le situazione ordinarie di qualunque gruppo, che sia la squadra di calcio, la scuola, un team di lavoro ecc.
A mio avviso se è vero che ci può essere qualcuno che va meno forte degli altri è vero anche che ci sarà chi va parecchio più veloce, che permette alla fine di compensare il tutto , magari non nel brevissimo periodo, ma alla lunga penso possa accadere una cosa del genere. Quindi come vediamo uno indietro di noi, dovremmo vedere anche chi è davanti e aiuta sia noi che quello indietro.Per conto nostro credo si debba cercare di aiutare, di spronare, c'è una bella frase nel Vangelo che dice "gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date", poi alla fine se dai e dai qualcuno non si muove proprio più, come diceva Ray, si può lasciare lì, non è che possiamo lanciarlo di sotto. |
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Diciamo che il suo limite di "evoluzione" sarà quello, il tuo sarà procedere per la strada, magari incontrando un'altra persona che fa il cammino con te e ti aiuta a proseguire. Citazione:
Siamo così separati dallo spirito a tal punto da rifiutarlo? Come un agente esterno.. |
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Magari non ha forgiato le scarpe giuste oppure gli manca qualcosa e quindi questo la rallentare. L'importante come diceva Red è che non sia di peso agli altri. Però Uno pare che abbia detto che è idividuale...quindi non dovrebbe. Anche se pensandoci da ieri mi è rimasto un piccolo tarlo....e cerdo che ci sia qulacosa che non colgo. Anche se mi dico che il saperlo potrebbe anche peggiorare le cose. A meno che di essere pronti a sopportare il proprio peso.:@@ Quote:
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Oppure me ne accorgo lo stesso, nel senso che ci sono/saranno dei segnali inequivocabili in tal senso? Personalmente sono sempre stato abbastanza orgoglioso del mio fisico, ma come faccio a sapere se in ottica evolutiva è una "chiavica"? |
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Potrà sempre riprovare a fare il percorso ma non con la stessa cordata, migliore o peggiore, sicuramente diversa e questo credo faccia una differenza. |
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