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Kael 29-11-2007 13.24.52

Errare
 
Come giustamente fatto notare da Turaz in un'altra discussione, errare ha sia valenza di "andare in giro senza meta", ma al tempo stesso anche quella di sbagliare (da errore appunto)
E' parecchio interessante sta cosa, e forse aiuta a capire meglio il concetto di "sbaglio", che molto spesso fa scervellare le persone per poi non portarle a nessuna conclusione soddisfacente..
Da questo punto di vista, l'errore sopraggiunge quando stiamo procedendo senza meta... stiamo errando appunto, e questo porta a perdersi... a deviare dal vero, a brancolare nel buio...

Come dire, se c'è coscienza, se si ha bene in mente il proprio obiettivo, non si può errare... ci si potrà rendere conto in futuro magari di non aver inseguito il bene migliore, ma allora il problema è stato di obiettivo e non di mira...
Come dire:
Se con la pistola miro ad un bandito e lo colpisco in pieno, non è un errore.
Se con la pistola miro ad un ostaggio e lo colpisco in pieno, non è un errore nemmeno questo.
L'errore è se miro ad un bandito e colpisco un ostaggio...

Se miro ad un ostaggio credendo di fare cosa giusta, questo posso capirlo solo in seguito col famoso senno di poi, ma è un qualcosa di cui non posso incolparmi perchè al momento dell'azione la mia coscienza non andava oltre...

jezebelius 29-11-2007 14.29.12

Si potrebbe anche aggiungere che l'Errare, appunto, ha probabilmente anche un'altra valenza.
Il fatto che si " sbagli" in un certo senso e che quindi si vada in giro senza meta, potrebbe essere riferito anche alla identificazione di un comportamento da tenere per capire altro. Intanto si sbaglia in quanto " devo" sbagliare per rendirmi conto che una data cosa non va fatta ossia che quello è uno sbaglio, altrimenti non ne avrò coscienza.
Potremmmo dire quindi da questo punto di vista, che lo sbaglio è tale per permettere di definire l'obiettivo ovvero la strada per raggiungerlo.
Se non ci fosse lo sbaglio che in questo caso può essere inteso come una sorta di solco e allo stesso tempo come " avvertimento" che ne sto uscendo, forse si potrebbe attribuire a questo concetto, addirittura una valenza positiva.
Ad esempio all' errare nel deserto si potrebbe attribuire sia valenza negativa, nel senso di non seguire o peggio perdersi in quel luogo, e sia una valenza positiva, nel senso di significato implicito vale a dire: " ora che hai fatto esperienza del deserto, sai cosa significa".

turaz 29-11-2007 14.34.00

infatti errare.per conoscere.. serve per capire ove concentrarsi poi...(preso dal punto di vista positivo) a mio parere

falco 29-11-2007 16.09.11

Sbagliare e' umano,perseverare e' diabolico

turaz 29-11-2007 16.21.33

per poter dire "persevero" devi prima prendere coscienza dello sbaglio.
ecco perchè a mio avviso è così importante osservare le situazioni di "sbaglio" ripetute nella propria vita.

falco 29-11-2007 16.22.45

scusate per la semplice battuta,mi e' venuta spontanea.
comunque sono d'accordo con voi,e che per esperienza alla fine mi dispiace un po' per quelle persone che hanno subito in qualche modo le mie scelte.

turaz 29-11-2007 16.28.38

la frase errare è umano perseverare diabolico a mio avviso va vista un pò in questa ottica.
se io non ho coscienza dell'errore continuo a perpetrarlo inconsapevolmente (pertanto sono nel buio)
ma se apporto luce alla cosa quindi prendo coscienza dell'errore a quel punto dovrei agire per evitarlo e impegnarmi a tale scopo.
se non lo faccio consapevolmente scelgo di andare contro soprattutto me stesso e quindi ripeterò un'esperienza consapevolmente danneggiando in primis me stesso.

RedWitch 29-11-2007 17.02.38

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 44319)
Se miro ad un ostaggio credendo di fare cosa giusta, questo posso capirlo solo in seguito col famoso senno di poi, ma è un qualcosa di cui non posso incolparmi perchè al momento dell'azione la mia coscienza non andava oltre...

E' interessante il tuo punto di vista Kael, visto in quest'ottica l'errore assume un'altra valenza da quella a cui siamo abituati ..quello che tendo a fare (non credo di essere l'unica) quando vedo un errore con il senno di poi è quello di macinarci sopra, condannandomi senza appello icon_mrgr:, peggiorando la situazione, dato lo spreco che ne consegue e l'alimentazione dell'importanza personale ..
Invece effettivamente se nel momento in cui si agisco credo di fare la cosa giusta, e con il senno del poi mi accorgo che non era il bene maggiore, ma in quel momento ho fatto al meglio delle mie possibilità, se la mia coscienza non va oltre, passare il tempo a condannarmi dopo non serve, serve se mai "abbracciare l'imperfezione" (mi era piaciuta questa frase di Uno..) e rimboccarsi le maniche per quando si ripresenterà una situazione simile a quella in cui ho commesso l'errore...

Alla fin fine è una questione di sonno anche questa...
:C:

ps: secondo me il perseverare diventa diabolico se pur avendo coscienza che quello che sto facendo non è il bene maggiore, continuo imperterrita...

Uno 29-11-2007 19.28.45

Perseverare è comunque diabolico che sia cosciente o meno.
(Falco non far caso a Turi)

Sbagliare è Divino? Non avere coscienza è Divino? 8-)

turaz 29-11-2007 19.38.01

se non vedi... e sei inconsapevole la ripetizione è assai scontata :)
e per quanto sia "diabolico" (che gioca contro di te) mi fa venire in mente una frase un pò deturpata negli anni
"la mossa più abile del diavolo è farti credere che non esista"
ma per come è scritta a mio avviso si apre a distorsioni notevoli cariche di sensi di colpa e frustrazione.

stella 30-11-2007 19.55.33

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 44343)
se non vedi... e sei inconsapevole la ripetizione è assai scontata :)
e per quanto sia "diabolico" (che gioca contro di te) mi fa venire in mente una frase un pò deturpata negli anni
"la mossa più abile del diavolo è farti credere che non esista"
ma per come è scritta a mio avviso si apre a distorsioni notevoli cariche di sensi di colpa e frustrazione.


Per me questa frase significa che se non credi che esista l'errore, convito di essere nel giusto ripeterai lo stesso errore.... giocando contro te stesso.
Ma non credo che sia la stessa cosa che dire: "perseverare è diabolico" perchè in questo caso si sa di sbagliare ma si continua a farlo perchè forse ciò porta un qualche tornaconto.... se quello è l'obiettivo.
L'errare, il vagare senza meta discostandosi dalla strada giusta, è umano in quanto si procede per tentativi... e via via si può trovare la via giusta per raggiungere l'obiettivo.
Quello che mi chiedo è: si è sempre consapevoli che si sta errando oppure più spesso si erra convinti di essere nel giusto ???
E come si fa a sapere a priori che una strada è giusta e l'altra no se non si fa esperienza dell'errore ???

Uno 30-11-2007 21.15.32

Stella, facciamo un esperimento? Incaselliamo un sacco di cose in poche righe?

Metti che per compiere la tua realizzazione devi andare a Roma.
Se lo sai (che devi andare a Roma) prendi la strada diretta (dritta, giusta, in inglese dicono right che significa pure destra, il che ci collega anche alla via)
Se non lo sai erri errando per varie strade, alla fine se fai in tempo arrivi comunque a Roma, eventuali sinistri che ti capitano rallenteranno ma ti daranno anche modo di osservare cose che possono servirti per far esperienza, comunque gira di qua, gira di la alla fine capiti pure per Roma se non ti fermi prima e comunque vedi che li c'era la tua realizzazione.

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Alla fine quello che dico sempre è intanto essere decisi di andare fino in fondo che si scelga (o si sia per costituzione obbligati) la via della mano destra o della sinistra, secca o umida... non importa, l'importante è non fermarsi prima.

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"la mossa più abile del diavolo è farti credere che non esista"
non è per nulla distorta, mica che se pensi che esiste devi sentirti in colpa, se ne sei consapevole sai che appena ti addormenti ne perdi il controllo... volendo evitare l'idea del diavolo/entità (su cui però si potrebbe ragionare a parte e lo faremo) usa il famoso onnipresente ego :H

falco 01-12-2007 14.02.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 44422)
Stella, facciamo un esperimento? Incaselliamo un sacco di cose in poche righe?

Metti che per compiere la tua realizzazione devi andare a Roma.
Se lo sai (che devi andare a Roma) prendi la strada diretta (dritta, giusta, in inglese dicono right che significa pure destra, il che ci collega anche alla via)
Se non lo sai erri errando per varie strade, alla fine se fai in tempo arrivi comunque a Roma, eventuali sinistri che ti capitano rallenteranno ma ti daranno anche modo di osservare cose che possono servirti per far esperienza, comunque gira di qua, gira di la alla fine capiti pure per Roma se non ti fermi prima e comunque vedi che li c'era la tua realizzazione.


Ci sono state volte che ho voluto " sbagliare ",perche' volevo fare quell'esperienza,rischiando di perdere completamente me stessa,anzi per un po, e' stato cosi',ma poi sono riuscita a uscirne,come mi ero prefissa... l'unico cosa che so' e' che questi sbagli,questo errare,erano per fare esperienza...manata.gif ma non so' come usarla questa esperienza..ci devo pensare..sicuramente senza sbagli non sarei quella che sono adesso,in bene e un po' in male...ho imparato molte cose buone,sopratutto certi miei limiti,ma ho ancora delle scorie che non riesco a scollare.
Allora non so' quel'e' la vera realizzazione ,solo fare le esperienze che servono per imparare a conoscere qualcosa in piu' di me stessa?

Se faccio in modo di fermarmi nello sbaglio,cioe' di continuare a ripetermi,per me questo e' diabolico.diavolo.g:
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Questa discussione capita proprio a pennello con il momento che sto' passando...Cosa faro' nella vita..a cosa mi serve quel poco che so',come lo metto in pratica !
Uscita dal seminato?


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