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'ayn soph 24-03-2007 10.05.12

Commenti della prima pagina (Caos - Ordine)
 
La bellezza del caos è troppo grande per l'uomo,
egli può apprezzarla, a volte, se la sopporta,
ma può riprodurre solo quella dell'ordine.

____________

L'uomo ha bisogno di regole o Principi per progredire e passare da uno stato o livello inferiore fino a livelli man mano superiori e giungere finalmente alla perfezione.

Quindi la perfezione è una prerogativa dell'uomo evoluto e che può fare a meno di Principi.
Il Caos invece è la condizione base nella quale si trova l'uomo e al quale piace stare senza regole in una condizione pericolosa, diverso è invece la perfezione di cui parlavo sopra che può essere anche Caos ma un Caos equilibrato e programmato, il quale sarebbe l'altra faccia della medaglia dell'Ordine.


Uno 24-03-2007 13.07.13

Le regole e i principi (che a seconda di dove mettiamo l'accento ne determiniamo la manifestazione fisica o meno) non sono proprio la stessa cosa, le regole sono le conseguenze dei principi, loro (principi) le determinano.
Facciamo un esempio.... io creo un giardino (creo è una barola grossa in questo caso, ma per far capire), nella mia mente c'è il principio... che poi si allarga a raggiera nei principi di come questo giardino sarà. Inizierò dal terreno, mettiamo che io sia in un altopiano africano pressochè disabitato e quindi che possa fare come voglio. inizierò a recintare una zona, oppure la lascerò confluire nel resto, però nel mio piano quellla sarà la zona del giardino. Studierò la composizione della terra... la lavorerò, toglierò i sassi etc.... questo a zone... non potrò mai fare tutto in un colpo.... anche perchè mi sono messo in testa di partire da semi semplici che ho in quella zona e poi con le piante che crescono lavorare incroci, tenere sementi, provare esposizioni diverse, forme di aiuole diverse in base al tipo di piante che ci metto etc etc....
Man mano che creo aiuole in cui metto certe piante e altre no, man mano che determino vialetti dove si cammina e zone dove ci vanno solo fiori etc inizio a creare delle regole.... chiunque entrerà in quel giardino dovrà sottostare a quelle regole... gli unici esonerati sono per esempio quelli che lavorano per la manutenzione... se devo andare a potare una pianta devo entrare nella sua aiuola, quelli hanno gli stivali per il fango, guanti per le spine etc, cioè sono attrezzati...

Non ho finito, il caos e l'ordine sono ancora rimasti fuori...... ma prima lascio decollare il discorso

'ayn soph 24-03-2007 13.48.58

Si certo intendevo che i Principi sono cmq Regole che esistono a prescindere, mentre invece le regole o leggi le creiamo noi per poter convivere in ordine con gli altri perché immagino che stando completamente da soli faremmo a meno di tutte le regole.

L'esempio che fai è giusto e rende l'idea, ma questo è un esempio di creazione programmata e guidata nei minimi particolari, cosa che era la mitologia del Paradiso Terrestre ma qui forse già esiste un altro post.
Voglio dire che nello stato in cui ora noi siamo vigono le leggi per mandare avanti la "baracca" e soprattutto ce ne è bisogno la dove esistono ambienti molto degradati che senza di quelle non potrebbero evolvere.

Sole 24-03-2007 23.25.23

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 31949)
La bellezza del caos è troppo grande per l'uomo,
egli può apprezzarla, a volte, se la sopporta,
ma può riprodurre solo quella dell'ordine.



Quel giardino di cui parli, Uno, è la manifestazione della forma?

Nel caos è tutto mischiato, esiste tutto ma non può essere "visto" se non dividendo ogni elemento che lo compone, è così possibile identificare la forma. Non si manifesterebbe altrimenti.
Una volta che si è formato è necessario racchiuderlo in leggi/regole per poterlo mantenere. Mantenere l'Ordine. L'ordine sarebbe come una sorta di magnete che tiene unito ciò che è stato separato dal caos.

Kael 24-03-2007 23.42.57

Io la vedo così:

Caos = Non Manifesto
Ordine = Manifesto

Nel Caos le cose non esistono ancora, ma Sono (in potenza) e si manifesteranno in base al Principio.
"La bellezza del Caos è troppo grande per l'uomo, egli può apprezzarla, a volte, se la sopporta" ... Quel sopporta credo si intenda in Coscienza, dal momento che l'uomo, essendo manifesto, può apprezzare il non manifesto solo in coscienza.
"Ma può riprodurre solo quella dell'ordine"... mi pare chiaro che nel manifesto si può riprodurre solo il manifesto e dunque non il Caos...

Trovo analogie con questo anche nella psiche umana:
Nel conscio c'è ordine.
Nell'inconscio c'è il Caos.
Sopportare il proprio inconscio non è da tutti, è faticoso, si rischia di "perdercisi" dentro, di venirne risucchiati... Ma è nel conscio che poi l'uomo può riprodurre i suoi Principi e ad un certo livello creare...

Ray 25-03-2007 12.38.27

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 31985)
Caos = Non Manifesto
Ordine = Manifesto

In alchimia il caos corrisponde alla Materia Prima, non nel senso di "punto di partenza" in questo caso ma nel senso di "materia indifferenziata" dalla quale si manifestano/si sono manifestate tutte le varie forme di materia.
L'alchimista cerca di estrarre il caso dall'ordine, ovvero cerca di accedere alla materia prima contenuta in quella su cui sta lavorando per aiutarla poi a ri-manifestarsi in forma perfetta (oro). "Questa materia è presente ovunque ed è quasi sempre disprezzata" è una delle possibili indicazioni che spesso si tovano, anche se vuol dire anche altre cose.

Microcosmicamente o psichicamente o internamente o come volete, l'alchimista fa esperienza del caos quando riesce ad accedere appunto all'inconscio... ma il caos primordiale (la Grande Opera è anche una cosmogonia) è quel "nucleo" dell'inconscio in cui si accede ad uno stato "prenatale" quandi si è appunto ancora del tutto indifferenziati... la morte per la rinascita.

Quel che si potrebbe guardare è il fatto che il conscio non sia poi così ordinato, almeno nella maggior parte dei casi. Così come solo l'oro è il metallo perfetto, ha prodotto il miglior ordine possibile dal caos o, se si vuole vederla in altro modo, è il massimo livello di maturazione possibile per un metallo, anche il conscio deve maturare per diventare perfetto. L'alchimista accelera questa maturazione, questa evoluzione, solvendo i metalli in materia prima e ri-coagulandoli in metalli sempre più perfetti fino all'oro. Così per la psiche... siamo piombo, rame ecc. e dobbiamo fare oro. Quindi l'ordine conscio in realtà, finchè non è perfetto, non ha "esaurito" tutto il caos... il cosmos non è ancora fatto.

Il caos prenatale deve essere bellissimo per chi lo regge dato che contiene in se ogni possibilità senza ancora averne manifestato nessuna. Il concetto di caos come materia prima e stato prenatale a mio avviso apre gli occhi sull'identità etimologica di materia e mater...

'ayn soph 25-03-2007 13.16.59

Quoto Ray
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Allo stato latente potremmo sentire o potrebbero convivere il caos e l'ordine,
la differenza è poi l'applicazione, cioè il creare situazioni che rispecchiano tali grandezze.
Quindi nella manifestazione concreta è proprio lì che si vede la differenza tra la mente caotica e la mente ordinata.
Se già di mio, come personalità posseggo un alto grado di definizione e di ordine è ovvio che in pratica tutto quello che faccio lo trasformo in oro (Re Mida), ma se anche non possiedo una perfezione ordinale potrò cmq mettere ordine man mano che manifesto la realtà, ammesso che possieda le capacità alte o sia collegato con la mia vera essenza o trascendenza.

Sole 23-07-2007 17.10.05

Per l'estate abbiamo questa:
Citazione:

Le nostre orme durano il tempo di una marea cosmica, ma testimoniano che la sabbia può prendere anche forme diverse da quelle che le da l'acqua e il vento.
.

Nella frase sono indicati 3 elementi manca il quarto che è il fuoco. Il fuoco che forgia.
Le orme forgiate dal fuoco cristallizzano e ad alte temperature la sabbia indurisce e diventa vetro. Noi siamo la sabbia, siamo sottoposti al vento all'acqua che ci erode. Gli elementi esterni che tolgono le nostre tracce ma che il fuoco acceso può rendere forti e resistenti.
La interpreto così.

turaz 23-07-2007 17.31.59

bene.
allora mettiamo che da una parte si forma un vetro e dall'altra un altro vetro.
cosa fanno i due vetri?
cozzano tra di loro?

Uno 23-07-2007 18.04.38

Manca la definizione di "una parte" e "l'altra parte"...
Oggi hai la fissa di vedere parti che cozzano, si scontrano... daiii una spennellata di amore marca Turi e tutto torna icon_mrgr:


Sole quello da te descritto è il secondo passo, io mi limitavo come pensierino da home al dichiarare che normalmente il vento e l'acqua rendono il nostro fare molto insulso... peggio di un mandala sulla sabbia, ma proprio come questo se lasciamo un impronta per quanto non duratura ha un senso... che non è lasciar qualcosa di noi (anzi il fine dovrebbe essere il contrario) ma creare... dare forma a qualcosa e in questo (e durante questo) connetterci al divino.

turaz 23-07-2007 18.09.47

infatti a mio avviso non cozzano.
ma c'è chi desidera che cozzino.
cozzano quando invece di guardare a quanti bellissimi vetri esistono si pensa che uno solo sia quello "bello" e tutti gli altri facciano "pena"....

Uno 23-07-2007 18.21.51

Nel post di Sole non ho letto sta cosa nonso.gif

turaz 23-07-2007 18.35.50

non sto mica parlando di sole... sto parlando in genere

Sole 24-07-2007 16.24.48

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 36580)

Sole quello da te descritto è il secondo passo, io mi limitavo come pensierino da home al dichiarare che normalmente il vento e l'acqua rendono il nostro fare molto insulso... peggio di un mandala sulla sabbia, ma proprio come questo se lasciamo un impronta per quanto non duratura ha un senso... che non è lasciar qualcosa di noi (anzi il fine dovrebbe essere il contrario) ma creare... dare forma a qualcosa e in questo (e durante questo) connetterci al divino.

Come dire che anche il più piccolo dei gesti se fatto con l'intenzione di migliorarci e di Essere potrà essere cancellato solo nella forma.
In qualche modo risponde alla mia domanda sulla memoria e la sua resistenza nel tempo.


Citazione:

Originalmente inviato da Turaz
bene.
allora mettiamo che da una parte si forma un vetro e dall'altra un altro vetro.
cosa fanno i due vetri?
cozzano tra di loro?

Turi, quando due Individui si incontrano vorrei davvero essere presente ed ascoltare, deve essere una esperienza meravigliosa.


Mi vien da ridere perchè ho immaginato due maestri Zen che dialogano tra di loro a scambi di koan :U e noi li a pensare che fanno baruffa tirando frasi a caso

turaz 24-07-2007 16.43.26

non li vedi mai due individui che si incontrano?
io basta che guardo in strada e ne vedo molti

Uno 24-07-2007 16.58.59

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36619)
non li vedi mai due individui che si incontrano?
io basta che guardo in strada e ne vedo molti

Togliti gli occhiali rosa allora... ben pochi si incontrano realmente, ciò non toglie che l'intento nostro debba essere per noi cercare di incontrarci... e per gli altri desiderare che si incontrino

turaz 24-07-2007 17.01.04

mmm sei sicuro di quanto asserisci?

Sole 24-07-2007 17.10.12

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36619)
non li vedi mai due individui che si incontrano?
io basta che guardo in strada e ne vedo molti

Ecco, bello. Questa tua risposta mi da modo di provare a comprenderci.
Ho scritto Individuo non individuo.
Purtroppo spesso parliamo non tenendo conto dell'altro ed usiamo le parole dandogli la nostra accezione, così non ci si capisce.
Questa cosa tra Individui non accade. Si comprendono facilmente usando le stesse parole. Per quello dicevo che sarebbe un'esperienza meravigliosa, immagina che semplicità e scorrevolezza.. che armonia di intenti

Per Individuo intendo un Essere Unito in una Unità perfetta e salda in Se.
Non ne incontro molti purtroppo.. ma già non lasciare che il vento porti via le nostre orme è muovere dei passi verso quella direzione.
Per cui interpreto la frase in questo senso, muoversi verso l'Individualità a piccoli passi, piccoli gesti, muovendosi..


Speriamo di non andare fuori tema....

Uno 24-07-2007 17.11.50

Se no non lo scrivevo.
Se ti sembra che non sia vero continua a vedere gente che si incontra... Magari evita pure di vedere i telegiornali... vedrai, l'effetto aumenta.


Edit: rispondevo a Turi

turaz 24-07-2007 17.15.12

individui o Individui che differenza fa?
Sicura che il tuo dire ne conosco pochi non significa
"non trovo individui che si incontrano come io penso dovrebbero fare?"
e non trovi che magari allo stesso modo l'altro individuo osservando te direbbe
"toh guarda quella li pensa chissà cosa e poi non si rende conto che alla fine si perde in un bicchier d'acqua"?

p.s. le mie sono solo domande senza nessun intento denigratorio

Sole 24-07-2007 17.19.29

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 36624)
individui o Individui che differenza fa?

Ho scritto sopra cosa significa per me, il resto del tuo post quindi non ha motivo di essere se si riferisce la cosa al mio senso di Individuo. Se ora mi dici cosa sia per te un individuo forse iniziamo a tentare di comprenderci... altrimenti non c'è modo, ci sono solo i vetrini che vuoi che si rompano:C:

turaz 24-07-2007 17.34.43

prendo per buona la tua definizione.
cosa significa per te "Essere unito in un'unità perfetta e salda in se"?

griselda 24-07-2007 21.36.30

Cosa ci vedo io.
 
Le nostre orme durano il tempo di una marea cosmica, ma testimoniano che la sabbia può prendere anche forme diverse da quelle che le da l'acqua e il vento.


Le orme di una civiltà dura il tempo di una marea cosmica ( non so cosa sia forse un anno precessionale?) ma testimoniano che la sabbia può prendere diverse forme in questo ci vedo sia gli uomini e quello che costruiscono con essa. Ma come il vento e l’acqua corrodendo disegnano forme nel calcare così le emozioni e lo Spirito disegnano le forme umane. E di conseguenza orme diverse alcune orizzontali ed altre verticali

Sole 11-01-2009 16.26.46

bigsnowfl:

Citazione:

Gli alberi mettono i capelli bianchi, i laghi si fermano per far pattinare i bambini, le vie giocano a nascondino e senza paletti rimangono invisibili, a volte anche a chi le conosce.
E' la frase della Home per questo inverno.
Mi ha colpita non poco sia per il momento che sto passando che per l'immobilità che mi ha trasmesso.
L'inverno gela, questo inverno poi sembra ricoprire di ghiaccio tutto, tutto si ferma sotto il ghiaccio e si cristallizza. Il ghiaccio rallenta ogni processo della natura ed è la natura infatti che si ferma con l'immagine del lago che si lascia camminare sopra.
Così, senza il calore del fuoco e della spinta vitale, ogni stada che prima era nota diventa nascosta, non la si ritrova più.
Avete mai quella sensazione di immobilità e di silenzio in un paesaggio innevato? Ecco vicino a quella sensazione si accosta anche la purizza e la sofficità che il bianco regala. Un momento di pausa di riposo.
Se seguissimo i ritmi della natura ora dovremmo rallentare ogni funzione vitale, ogni battito, dovremmo cristallizzare tutto quello che abbiamo fatto fin ora, fissarlo purificarlo sotto il silenzio e sotto il candore della neve ma la neve anche nasconde.. stare perciò attenti a non andare in letargo.


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