Ammissione
""Non vergognamoci di dire ciò che non ci vergognamo di pensare""
Michel Montaigne In tutti i sensi possibili ed immaginabili. Capita o è capitato a tutti, ad esempio, di vergognarsi di dire a se stesso di provare certe cose o certe emozioni negative. Figuriamoci se riusciamo a dire agli altri qualsiasi cosa che giudichiamo inedeguata a chi vogliamo sembrare. Io ci vedo riferirmenti in molti sensi dell'esistenza e lo metto qui tanto per non dimenticarlo. :C: |
Capiti proprio a punto Sole, proprio pochi giorni fa nelle esempio delle amicizie, ho constatato quanto dire quello che non ci piace possa essere preso come un attacco personale, o addirittura peggio.
Per quanto ci riguarda l'interno di noi stessi: sono del parere che le emozioni negative vanno viste, infatti quando abbiamo un graffio sul corpo, non facciamo finta che non esiste, perchè non dovremmo vedere le emozioni negative, ed anche se ci vergognamo è dovuto al fatto che vorremmo vedere solo bellezza dentro di noi, e in fondo in fondo questa cosa ci ricorda dove stiamo andando. Gli unici pensieri negativi nel quale penso che vanno ignorati invece sono quelli automatici che non siamo noi, vanno soltanto visti, ma lasciati subito andare, perchè se si soffermiamo un po' sopra a questi, possono procurare spiacevolezze. Almeno è ciò che penso. :C: |
Citazione:
Poi c'è anche la mancanza di ritegno di chi non si vergogna di pensare certe cose ma non le dice... ma forse è più paura che vergogna, o al limite conformismo sociale (del tipo vedo camminare una bella ragazza, ho un certo pensiero di cui non è che mi vergogno, ma non glielo vado a dire). |
Beh forse c'è un confine tra vergogna e pudore: in genere magari può essere anche salutare avere vergogna di essere nudi in pubblico, oppure delle proprie cose intime, e forse ciò di cui veramente ci vergognamo è nella parte intima, quella che nascondiamo.
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L'aforisma mi ricorda molto quel "sapersi mostrare"... Un mostrarsi inteso all'Universo più che agli altri (dove capita più spesso di di-mostrare)
Il "dire" infatti non è necessariamente collegato agli altri, si usa "dire a se stessi" che non è la stessa cosa di pensare. Se penso la cosa resta comunque nel mondo delle idee, un mondo eterico ed astratto in cui non abbiamo ancora piena responsabilità, se invece "dico a me stesso" è una concretizzazione di quell'energia pensiero attraverso la Parola, un mostrarsi reale per quello che si è all'Universo... |
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