Ermopoli

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griselda 23-04-2008 13.06.08

Un mostro che si chiama ansia
 
Cammino da sempre con un gigante sulle spalle che si chiama ansia.
Nonostante sia enorme gli avevo dato un sacco di nomi tranne quello giusto, insomma un mostro trasformista che mi ha schiacciato per tutta la vita. Persino se analizzo gli eventi della mia vita scopro che in qualche modo è stato questo mostro a farmi agire a mai io. Tutto quello che ho fatto e compiuto è stato compiuto e fatto sono l’anestetico di questo essere mostruoso che si nutre della mia energia tanto da rendermi pigra e così crearsi un mostro amico con il quale fare comunella a mie spese.
Ho portato talmente tanto peso che il solo guardarmi allo specchio avrebbe dovuto mettermi in allarme, ascoltando il mio corpo avrei dovuto vederne gli effetti: muscoli e tendini tesi all’inversomile.
Vi va di dirmi qualche consiglio pratico su come posso, non dico subito, liberarmi di questo mostro, che deve essere enorme, ma almeno come non alimentarlo costantemente come sono abituata ormai a fare dalla mia infanzia?
Ci sono dei passi da compiere che possa comprendere e soprattutto mettere in atto?
Non ho intenzione di impasticcarmi come la medicina ordinaria consiglia, non credo a questo tipo di cure che drogano la persona ulteriormente io voglio prendere in mano la mia situazione, non scappare dalla porta di servizio ancora una volta.
Tutti i consigli sono bene accetti, grazie infinite a tutti voi.
fiori.giffiori.giffiori.gif

Ray 23-04-2008 14.09.15

Ci sono tantissime cose che si possono dire su questo argomento e non è certo con un post (e neanche con un tread) che si possono dirimere tutte. Inoltre è bene a mio avviso tenere il discorso anche in termini generici... i consigli si possono dare ma ogni situazione è una storia a se e per affrontarla non bastano certo i pochi cenni che possiamo avere qui, poi ognuno con se stesso può riportare le cose nell'ambito della sua propria vita e situazione e vedere se gli servono o meno. Come dire che non possiamo aspettarci di trovare l'origine di un problema specifico (che andrebbe ricercato) in questa sede.

Una delle mille cose che si possono dire e che forse per iniziare può essere utile a molti, senza occuparci subito delle storie personali, è che l'ansia quasi sempre diminuisce di molto (o addirittura scompare) quando siamo concentrati. Non parlo solo di esercizi specifici di concentrazione (molto utili... il TA per esempio può avere buoni risvolti in questa cosa anche se come effetto secondario) ma anche e soprattutto della concentrazione con cui facciamo le cose. Stare nell'adesso, non nel senso di qui e ora che sennò qualcuno tira fuori l'aion icon_mrgr: , ma nel senso di svolgere le attività che ci capitano in quel momento con la massima intensità possibile, impedendo più che si può alla mente di svolazzarsene in giro (anche e soprattutto su quello che dobbiamo fare dopo) aiuta notevolmente.
Non che risolve alla radice (anche se se fossimo sempre sempre concentrati il problema almeno si trasformerebbe) ma fornisce, dopo un certo tempo, una maggiore quantità di energia e una maggiore autonomia nel riceverla che poi permette di compiere meglio altri passi. Da inoltre dei momenti sempre più lunghi di diciamo ristoro che poi possono diventare una forza aggiunta, un'arma, un ricordo a cui tornare, un punto di riferimento comportamentale, sia fisico che mentale.
Quindi per adeso m sento di consigliarti questo... di provare a stare concentrata, "ferma" in quello che fai, soprattutto se si tratta di azioni quotidiane e semplice, acquisite, dal lavarsi i denti al preparare da mangiare (poi da trasportare anche in altre più complesse). Senza per questo aspettarsi grossi risultati immediati... come dire che l'aspettativa che l'ansia cali perchè ci si sta concentrando toglie la concentrazione e ripuff nell'ansia.

Poi c'è la questione centrale del non avere paura dell'ansia, sulla quale c'è tantissimo da dire (messa giù così non vuol dire quasi nulla) ma che almeno in parte è connessa col non aspettarsi risultati e non temere di averne quando non si riesce o non si riesce del tutto ad operare bene. Si deve concedersi il tempo necessario a modificare meccanismi forti e antichi, quindi avere pazienza e cercare di valorizzare i momenti "buoni" senza demonizzare quelli in cui, nonostante gli sforzi, l'ansia c'è comunque.

Bon ripeto, ci sono altre mille cose da dire... un po' alla volta.

griselda 23-04-2008 15.11.32

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52497)
Ci sono tantissime cose che si possono dire su questo argomento e non è certo con un post (e neanche con un tread) che si possono dirimere tutte. Inoltre è bene a mio avviso tenere il discorso anche in termini generici... i consigli si possono dare ma ogni situazione è una storia a se e per affrontarla non bastano certo i pochi cenni che possiamo avere qui, poi ognuno con se stesso può riportare le cose nell'ambito della sua propria vita e situazione e vedere se gli servono o meno. Come dire che non possiamo aspettarci di trovare l'origine di un problema specifico (che andrebbe ricercato) in questa sede.

Innanzitutto grazie Ray, poi mi domando se potrebbe servirmi aprire un thread su ciò che mi mette ansia o che me l'ha messa in passato, oppure dovrei spingermi in terapia da un buon psicologo che mi aiuti ad arrivare dove non arrivo.


Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52497)
Una delle mille cose che si possono dire e che forse per iniziare può essere utile a molti, senza occuparci subito delle storie personali, è che l'ansia quasi sempre diminuisce di molto (o addirittura scompare) quando siamo concentrati. Non parlo solo di esercizi specifici di concentrazione (molto utili... il TA per esempio può avere buoni risvolti in questa cosa anche se come effetto secondario) ma anche e soprattutto della concentrazione con cui facciamo le cose. Stare nell'adesso, non nel senso di qui e ora che sennò qualcuno tira fuori l'aion icon_mrgr: , ma nel senso di svolgere le attività che ci capitano in quel momento con la massima intensità possibile, impedendo più che si può alla mente di svolazzarsene in giro (anche e soprattutto su quello che dobbiamo fare dopo) aiuta notevolmente.
Non che risolve alla radice (anche se se fossimo sempre sempre concentrati il problema almeno si trasformerebbe) ma fornisce, dopo un certo tempo, una maggiore quantità di energia e una maggiore autonomia nel riceverla che poi permette di compiere meglio altri passi. Da inoltre dei momenti sempre più lunghi di diciamo ristoro che poi possono diventare una forza aggiunta, un'arma, un ricordo a cui tornare, un punto di riferimento comportamentale, sia fisico che mentale.
Quindi per adeso m sento di consigliarti questo... di provare a stare concentrata, "ferma" in quello che fai, soprattutto se si tratta di azioni quotidiane e semplice, acquisite, dal lavarsi i denti al preparare da mangiare (poi da trasportare anche in altre più complesse). Senza per questo aspettarsi grossi risultati immediati... come dire che l'aspettativa che l'ansia cali perchè ci si sta concentrando toglie la concentrazione e ripuff nell'ansia.

Sto facendo il T.A. a volte mi aiuto anche con registrazioni audio in modo che l'ascolto mi aiuti a concentrarmi meglio e in effetti qualcosa fa perchè sento la tensione nel corpo alleggerita spesso.
Per quanto riguarda la concentrazione nelle azioni quotidiane, ho notato che non posso perdere di vista il mio corpo è esso che ( almeno a me pare) mi da dei segnali di stress. Spetta che mi spiego, Ieri mi sono concentrata sul post che volevo mettere in viaggi la concentazione mentale era li, ma ad un certo punto mi sono accorta che il corpo soffriva ero tesissima come stessi per dare un esame da cui dipendeva la mia vita, non so se è compensibile, dovevo dirmi ogni istante che non ero sotto accusa, che non avevo fretta, che non era una prova da superare, che dovevo farlo con calma e che non c'era nulla di urgente o di preoccupante, che non sarebbe stato comunque perfetto, tanto per farmi capire dovevo parlare con me per mollare la tensione che mi prende qualunque cosa io faccia, se mi distraggo il corpo si tende in maniera esponenziale. So che dietro ci sta anche l'ip che lavora e cerco di non darle importanza. Ma è tutto meccanico, automatizzato tanto che va da se, se per un attimo mi distraggo.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52497)
Poi c'è la questione centrale del non avere paura dell'ansia, sulla quale c'è tantissimo da dire (messa giù così non vuol dire quasi nulla) ma che almeno in parte è connessa col non aspettarsi risultati e non temere di averne quando non si riesce o non si riesce del tutto ad operare bene. Si deve concedersi il tempo necessario a modificare meccanismi forti e antichi, quindi avere pazienza e cercare di valorizzare i momenti "buoni" senza demonizzare quelli in cui, nonostante gli sforzi, l'ansia c'è comunque.

Bon ripeto, ci sono altre mille cose da dire... un po' alla volta.

Direi che nell'ultima parte parli di lasciarsi andare o sbaglio e di accettare tutto ciò che viene, l'ansia deriva dalla paura e l'ansia l'alimenta è un circolo vizioso.
Ci vedo acnhe la paura di aver perso il controllo che poi controllo di che, che non ne ho su nulla?
Spunta da cose banali come aver dimenticato una cosa banale, di aver fatto qualcosa dimenticamedomi di qualcosa di cui dovevo tenere conto, quindi anche dall'autogiudizio giusto?
Lo so, lo capisco che per ovviare al problema bisogna lavorare su tante cose ma per iniziare seguirò i tuoi consigli: TA e concentrazione, perchè se mi metto davanti un infinità di cose me la vedo spuntare all'orizzonte($) grazie Ray.fiori.gif

Ray 23-04-2008 15.32.03

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 52499)
Ieri mi sono concentrata sul post che volevo mettere in viaggi la concentazione mentale era li, ma ad un certo punto mi sono accorta che il corpo soffriva ero tesissima come stessi per dare un esame da cui dipendeva la mia vita, non so se è compensibile, dovevo dirmi ogni istante che non ero sotto accusa, che non avevo fretta, che non era una prova da superare, che dovevo farlo con calma e che non c'era nulla di urgente o di preoccupante, che non sarebbe stato comunque perfetto, tanto per farmi capire dovevo parlare con me per mollare la tensione che mi prende qualunque cosa io faccia, se mi distraggo il corpo si tende in maniera esponenziale.

Ecco, questo è un bell'esempio di quel che intendevo. Stavi facendo il post ma la mente stava facendo altro, tanto che dialogavi con te stessa... ma non stavi scrivendo di viaggi? icon_mrgr: fiori.gif

Concentrazione non vuol dire tensione eccessiva, anzi dovrebbe incorrere un certo rilassamento, almeno del corpo. Certo che una certa tensione c'è... siamo tesi verso qualcosa, ma possiamo restare raccolti, concentrati appunto. Diciamo che anche se la mente e il corpo lavorano (e quindi una certa tensione muscolare non eccessiva può starci) dovrebbero fare la stessa cosa... occuparsi assieme di quel che TU stai facendo, non che lo fa il corpo e la mente automatica ti suggerisce robe tipo devi fare bene o non stai facendo bene o cose così. O meglio, la mente automatica può anche suggerire, siamo noi che non dovremmo dargli più di tanta retta e continuare a fare. Ripeto: non che questo sia solutivo ma rafforza tantissimo e da energie per altro.

Si, c'è anche una sorta di lasciarsi andare, anche se non è il termine perfetto a mio avviso. Ma in qualche modo dobbiamo lasciarci concentrare... è come se l'altra parte facesse resistenza alla nostra concentrazione... ma anche qui, se guardiamo sto fatto troppo, rischiamo di distrarci da quel che facevamo. Sarebbe da mettere intensità in quel che facciamo con serenità, senza darci importanza eccessiva... importanza verso i risultati... fare per fare, magari perchè fa bene (e se non fa pazienza).

Il discorso sulla pazienza che si faceva tempo fa è connesso. Pazienza non è solo saper aspettare ma anche dire "eh bon" quando le cose vanno come vanno e non come vorremmo... si dice "pazienza..."

Mi ricordo di una frase di un qualche maestro orientale, non so più chi, che diceva che il segreto per la serenità è la collabrazione incondizionata con l'inevitabile... bon, bello sarebbe, intanto possiamo darci da fare un po' senza preoccuparci troppo. fiori.gif

griselda 23-04-2008 16.24.49

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52500)
Ecco, questo è un bell'esempio di quel che intendevo. Stavi facendo il post ma la mente stava facendo altro, tanto che dialogavi con te stessa... ma non stavi scrivendo di viaggi? icon_mrgr: fiori.gif

Adesso risondo solo a questo pezzo.
manata.gif eggià? Sai cosa: ho sempre paura di aver dimenticato qualcosa, di dimenticare qualcosa insomma te la li che spunta fuori e manco me ne accorgo. Cioè forse scambio l'impegno per perfezione? martello.:
A questo punto ho dei seri dubbi di sapere cosa sia la concentrazione :U anzi non l'ho mai compresa anche se avete tentato di spiegarmela in un altro thread, probabilmente dovrò impararla.
La pazienza è la famosa compensazione alla mancanza? :@@
Va bon, granzie ancora Ray intanto vedo di allenarmi con il TA probabilmente allenandomi li qualcosa imparerò.
fiori.gif

Ray 23-04-2008 20.59.35

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 52501)
Adesso risondo solo a questo pezzo.
manata.gif eggià? Sai cosa: ho sempre paura di aver dimenticato qualcosa, di dimenticare qualcosa insomma te la li che spunta fuori e manco me ne accorgo. Cioè forse scambio l'impegno per perfezione? martello.:
A questo punto ho dei seri dubbi di sapere cosa sia la concentrazione :U anzi non l'ho mai compresa anche se avete tentato di spiegarmela in un altro thread, probabilmente dovrò impararla.
La pazienza è la famosa compensazione alla mancanza? :@@
Va bon, granzie ancora Ray intanto vedo di allenarmi con il TA probabilmente allenandomi li qualcosa imparerò.
fiori.gif

Prima ero concentratissimo su una partita ad un videogioco che stavo facendo. Ho ottenuto un punteggio pessimo (certamente per colpa della sfiga sisi) e inoltre in se la partita e tutto il videogioco non serviva ne alla mia crescita individuale ne al mondo... anzi non serviva proprio a nulla. Però ero immerso e non avevo ansia e, da un certo punto di vista non potevo averne finchè restavo concentrato. Certo, se avessi avuto un impegno e per via della partita avessi rischiato di fare tardi, una parte di me avrebbe tarlato...

vabbeh tutto questo forse non c'entra nulla ma mi andava di dirlo, in ogni caso la concentrazione è un mezzo anche se ottenerla può sembrare un fine se sto dedicandomi ad impararla.

Scambiare impegno per perfezione è scambiare il fare con il risultato. Si può fare con impegno e ottenere perfezione (sempre relativa) oppure no, così come si può fare senza impegno e ottenere qualsiasi risultato, anche se con l'impegno è più probabile un risultato un po' migliore. Ma il suggerimento è proprio di non occuparsi del risultato, ma della modalità con cui facciamo.

Una mancanza si potrebbe compensare solo con un'altra mancanza, oppure riempirla ma allora sarebbe eliminare la mancanza, rimediarvi. La pazienza è però una modalità con cui afforntarla a volte.

L'idea del TA è buona per come la penso, ma non puoi fare TA tutto il giorno o troppo spesso (anche se...). Invece se usi anche la questione delle piccole cose fatte con concentrazione e intensità hai qualcosa che puoi applicare in qualsiasi momento...

Shanti 23-04-2008 21.19.16

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
Stare nell'adesso, non nel senso di qui e ora che sennò qualcuno tira fuori l'aion icon_mrgr: , ma nel senso di svolgere le attività che ci capitano in quel momento con la massima intensità possibile, impedendo più che si può alla mente di svolazzarsene in giro (anche e soprattutto su quello che dobbiamo fare dopo) aiuta notevolmente.

Per come io la vivo infatti l'ansia è una paura sempre spostata nel futuro, nel dopo: mi prende quando so che devo affrontare una situazione soprattutto nuova, ma non ho la minima idea di quello che mi aspetterà. Concentrarsi su quello che si sta facendo aiuta molto infatti, cerco di farlo in ogni cosa quando so che non ho via di fuga a quello che tanto mi spaventa e mi aspetta, perchè è l'unico modo per non far tornare la mente lì. A volte addirittura mi tranquillizzo pensando che ho davanti ancora un po' di tempo, cerco di godermi quello, manco dovessi morire. E sì... la tensione rimane, se mi fermo ad ascoltare il corpo ci trovo di tutto.
Gris.. abbraccio:

Astral 23-04-2008 22.21.46

Anche io ci soffro un po' e ti capisco, perchè penso sempre al futuro, e sopratutto mi creo degli ostacoli prima del tempo, e questo non mi fa godere il presente.

A volte per calmare l'ansia può essere utile lo sport, l'alimentazione, ed il rilassamento del corpo. Infatti molto spesso le tensioni muscolari possono predisporre all'ansia.

Ovviamente però le radici vanno viste con un lavoro interiore più che fisico, comunque si può diminuire, ma eliminare non saprei...

Ci sono ansie di cui tutti soffriamo: la guerra, le malattie, la povertà, la solitudine. Nessuno è immune. La differenza è che chi soffre d'ansia magari ci pensa troppo e gli da un peso eccessivo.

:C:

griselda 23-04-2008 22.46.59

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 52507)
Per come io la vivo infatti l'ansia è una paura sempre spostata nel futuro,

Si Sha hai ragione, io ho la sensazione per ogni cosa che faccio ( questa è patologica) che non vedo l'ora di finire, sono spostata sulla fine, non mi godo il momento, non so come farlo credo di non averlo mai imparato.
Se gioco al videogioco sono talemente in tensione che sono prosciugata dopo, non gioco per giocare ma per finire il livello passare al successivo.( questa è brama)
Se guardo un film giallo sono spostata sempre sull'indovinare chi è l'assassino, in compenso mi perdo sempre l'inizio del film perchè non riesco a concentrarmi subito.
Ho provato a non pensare a ciò che devo fare, tipo domani dovrò vedere una persona di cui non so nulla quindi non ci penso, faccio altre cose ma ogni tanto la mente mi riporta al mio impegno per far si che non mi dimentichi e quando ci penso una staffilata al cuore mi prende come una puntura al petto.
La mia ansia nasce dal non controllare una situazione, la paura di perdere il controllo della stessa credo.
Se rivado al mio passato ci trovo quest'ansia in tutte le mattine quando dovevo andare a scuola ero terrorizzata, quando mi alzavo dal letto era come se dovessi andare in guerra, se ripenso a quanta paura ho sempre avuto e non ho mai detto niente a nessuno tenendo tutto dentro altro che ansia poteva scaturirne. O quando un mio coetaneo mi minacciò per mesi di dire che avevo fatto qualcosa di cui mi vergognavo, a tutte le maestre, mi ricattava e io andavo a scuola con il terrore di lui e della sua minaccia. Ma questo è solo uno degli episodi che contraddistinguono la mia vita.
Li attiravo come le mosche.($)
Potrei metterli tutti qui in fila e crerei un'anaconda. icon_mrgr:
Aggiungete un padre ed una madre ansiosi e ne esce un bel cocktail.icon_mrgr: io.icon_mrgr:
Sono cresciuta a pane paura e ansia.
Vabbon non si piange sul latte versato mi concentro sulla concentrazione e quello che ne verrà verrà.
Mi è venuto in mente prima che da bambina mia mamma mi portò a fare degli esami tra cui uno strano esame con un boccaglio in bocca attaccata ad una macchina, dovevo respirare li dentro e mi pare che fosse un esame per la tiroide, poi mi diedero una cura di calcio, ma sono passati così tanti anni che non ricordo più.
Grazie ragazzi abbraccio:abbraccio:

griselda 23-04-2008 22.54.32

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 52511)
Anche io ci soffro un po' e ti capisco, perchè penso sempre al futuro, e sopratutto mi creo degli ostacoli prima del tempo, e questo non mi fa godere il presente.

A volte per calmare l'ansia può essere utile lo sport, l'alimentazione, ed il rilassamento del corpo. Infatti molto spesso le tensioni muscolari possono predisporre all'ansia.

Ovviamente però le radici vanno viste con un lavoro interiore più che fisico, comunque si può diminuire, ma eliminare non saprei...

Ci sono ansie di cui tutti soffriamo: la guerra, le malattie, la povertà, la solitudine. Nessuno è immune. La differenza è che chi soffre d'ansia magari ci pensa troppo e gli da un peso eccessivo.

:C:

Ecco in effetti era l'unica cosa che mi faceva stare bene, lo sport. Dovrei riprendere a fare qualcosa, beh certo oggi devo fare qualcosa di dolce con miei muscoli massacrati dalla tensione icon_mrgr: ma mi ha dato una buona idea grazie Astral abbraccio:
Ad esempio mi trovavo alla grande con i Tibetani mi facevano stare bene ma ho dovuto smettere per via di un dolore muscolare che ancora non ho risolto. Vabbeh troverò qualcosa di adatto, che non sia girare i pollici. icon_mrgr:
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stella 24-04-2008 22.27.33

Per quanto riguarda la mia esperienza con l'ansia, anch'io ne ho sofferto molto nella mia vita...
E l'ansia si associava sempre alla paura, paura di non farcela, paura del giudizio degli altri.
Così stavo sempre in tensione, sempre in pensiero per quello che mi aspettava, o che qualcosa mi sfuggisse al controllo, o per la paura di sbagliare qualcosa...
Mi succedeva anche che per dare una buona impressione di me agli altri mi davo degli standard che poi dovevo rispettare e questo mi metteva un'enorme ansia, e chiedevo scusa se avevo sbagliato qualcosa o se non c'ero riuscita, ma qualche volta me ne accorgevo soltanto io perchè gli altri non ci facevano nemmeno caso...
Ma per fortuna (e anche per lo sprone di persone amiche) c'erano dei momenti e anche delle giornate in cui quest'ansia rallentava la presa ed anzi spariva, ed erano quelli in cui potevo fare qualcosa per me, qualcosa che mi piaceva e di cui mi appassionavo, qualcosa che nessuno poteva giudicare perchè era soltanto mia, in questi passatampi mi sembrava di rinascere...
Visto che concentravo naturalmente lì tutta la mia attenzione, mi dimenticavo delle cose che mi creavano ansia....
Poi si sa veniva il momento di affrontarle, ma dopo questa ricreazione fisica e mentale le affrontavo più facilmente...
Quando si fa qualcosa per se stessi, qualsiasi cosa che piace, una passeggiata, un libro che ti prende, un lavoro a maglia, una cosa creativa tipo scrivere o disegnare, ascoltare musica, realizzare una ricetta di cucina, un gioco in compagnia dove ci si impegna per vincere in un sano agonismo che è anche divertente, il tempo passa più piacevolmente che stare a pensare...
Qualche volta capita anche che poi sto in ansia perchè per fare una cosa piacevole ho trascurato quello che dovevo fare, però pensandoci bene tante cose ce le imponiamo noi, ci diamo noi un sistema a cui se poi non riusciamo a stare dietro ci sentiamo in colpa...
Un periodo mi è successo anche di chiedere scusa se mi prendevo dei momenti nella giornata tutti per me... quasi togliessi qualcosa agli altri...

Ora non soffro più tanto di ansia perchè ho imparato a prendere le cose come vengono, dove è richiesto l'impegno ce lo metto, ma non pretendo più tanto da me per poi sentirmi in colpa perchè non sono riuscita...
L'ansia di perfezione è pretendere troppo da noi stesse, siamo quelle che siamo e dobbiamo accettarci e volerci bene...
Il voler migliorare è una cosa positiva, ma stando meglio con noi stesse miglioreremo naturalmente senza sforzo, se ci vogliamo bene scopriamo che se pensiamo un po' o noi non succede nulla di terribile e ci guadagnamo anche nelle altre cose.... e siamo più contente e più rilassate.

Ora cerco il più possibile di essere come sono, un giorno più in forma in cui riesco a fare tante cose, altri un po' meno... e gli altri mi accettano come sono, così un po' alla volta riesco a scacciare l'ansia anche se ti confesso non è ancora scomparsa del tutto, ma almeno così riesco a tenerla sotto controllo.

Un abbraccio

abbraccio:

stella 25-04-2008 09.50.30

Volevo aggiungere che poi c'è un'altra ansia più difficile da controllare, che è quella che danno le preoccupazioni contingenti della vita, quando mi prende questa ansia non riesco proprio a rilassarmi qualsiasi cosa faccia, perchè il mio pensiero corre automaticamente sulla preoccupazione, in questo caso l'unico modo di tenerla a bada è di affrontare la cosa che mi preoccupa, o se non posso di accettarla, perchè l'ansia tende a ingigantire le cose in un modo tale che le sentiamo come una minaccia incombente, e più si ingigantiscono più ci fanno paura più cresce l'ansia...
Ma ho visto anche che affrontandole l'ansia sparisce perchè l'ansia è soprattutto un pensiero, quando si agisce l'attenzione si sposta sull'azione quindi il pensiero ansioso si blocca.

RedWitch 25-04-2008 11.00.45

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 52538)
Per quanto riguarda la mia esperienza con l'ansia, anch'io ne ho sofferto molto nella mia vita...
E l'ansia si associava sempre alla paura, paura di non farcela, paura del giudizio degli altri.
Così stavo sempre in tensione, sempre in pensiero per quello che mi aspettava, o che qualcosa mi sfuggisse al controllo, o per la paura di sbagliare qualcosa...

Anche io conosco bene l'ansia, ci ho convissuto per così tanto tempo che adesso quando sto bene troppo a lungo mi preoccupo e la vado a cercare.. icon_mrgr: sembra una sciocchezza, ma in realtà in un certo senso sono affezionata alla sofferenza e a quello che per me rappresentava (e rappresenta a volte..)
La dico tutta.. per me, il fatto di preoccuparmi sempre per gli altri, era un non voler vedere i miei di problemi, e anche il fatto di voler apparire a tutti i costi la buona di turno, un gioco al massacro che si basava sull'immagine che credevo di dover dare al fuori... tu Stella hai detto che all'ansia si associava la paura, io ho come l'impressione che fosse il contrario.. la paura diventava ingestibile e si trasformava in ansia (panico per me).
Anche in quel "tutto sotto controllo", mi ci ritrovo molto ... il controllo pero' non era al mio interno, ma sull'esterno e finchè è così, finchè si cerca di gestire (inconsciamente) gli altri, di dare loro un'immagine di perfezione (quella che noi crediamo sia perfezione agli occhi degli altri), tutto quel che si ottiene è di vivere costantemente sotto pressione (una pressione che ci generiamo da sole pero'.. gli altri ci "filano" molto meno di quanto immaginaniamo e non gli importa poi molto se un altro è "perfetto" o meno.., ma se trovano uno sempre disposto a correre per loro, possono approfittarsene inconsciamente o meno...)

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 52546)
Volevo aggiungere che poi c'è un'altra ansia più difficile da controllare, che è quella che danno le preoccupazioni contingenti della vita, quando mi prende questa ansia non riesco proprio a rilassarmi qualsiasi cosa faccia, perchè il mio pensiero corre automaticamente sulla preoccupazione, in questo caso l'unico modo di tenerla a bada è di affrontare la cosa che mi preoccupa, o se non posso di accettarla, perchè l'ansia tende a ingigantire le cose in un modo tale che le sentiamo come una minaccia incombente, e più si ingigantiscono più ci fanno paura più cresce l'ansia...
Ma ho visto anche che affrontandole l'ansia sparisce perchè l'ansia è soprattutto un pensiero, quando si agisce l'attenzione si sposta sull'azione quindi il pensiero ansioso si blocca.

Avete mai notato che nell'urgenza, è come se non ci fosse tempo per avere ansia? se capita qualcosa fra capo e collo, di poco piacevole, ma per cui c'è la necessità di muoversi, di fare per risolvere subito , non c'è tempo per pre-occuparsi perchè ci si deve occupare subito della cosa... mentre se c'è il tempo per pre-occuparsi la mente ingigantisce la cosa, che diventa enorme e ci si fantastica sopra (si immaginano un sacco di possibilità che poi non corrisponderanno mai a come andrà effettivamente la cosa) e questo da quel che ho visto su di me è sempre deleterio... ci lasciavo un sacco di energie in tutti quei "se", "ma" e immagini spaventose che mi si paravano davanti.. dunque quel che cerco di fare è cercare di vivere il meno possibile nel futuro , in quel possibile futuro che è nella mia mente , e quello che consigliava Ray a Gris qualche post sopra, per me si è rivelato un buonissimo metodo. Il problema dell'ansia è alla fin fine che si vive sempre spostati nel futuro.. non ci si gode mai il momento presente, e anche se c'è all'orizzonte una grossa novità (che sia negativa o positiva), la cosa importante credo sia si prepararcisi, ma senza vivere già in quell'ipotetico momento perdendosi le piccole cose..

ps: Il dedicare del tempo a sè stessi Stella credo sia un ottimo modo, per volersi bene e per spostare l'attenzione su sè stessi almeno in un momento della giornata, piuttosto che sempre e solo sugli altri e sulle loro esigenze...

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griselda 14-05-2008 13.44.14

Mi è successa una cosa e vorrei capire se è possibile che succeda ciò che mi è successo insomma comprendere meglio sta cosa.
Lo stres mi porta l'ansia e l'ansia mi porta lo stres mi pare di aver visto.
Ma mi è capitato di essere stressata ed in andare in ansia e essere catapultata nel passato. Mi spiego meglio,( forse icon_mrgr: se ci riesco eh) degli eventi mi hanno messo in surpluss ed è arrivato lo stres non sono riuscita a staccarmene e mi è presa l'ansia, ma un ansia non per ciò che avevo risolto, li nonostante l'ansia che avevo, ho fatto ciò che dovevo fare. Ma mi è scivolata o questo è quello che mi è parso, dove sono più debole, dove ho una mancanza. Ovvero è come se quell'ansia mi avesse rispedito nel passato, uff non riesco a dirlo bene. Mi sono ritrovata in ansia per qualcosa che al momento non esisteva, come se l'ansia provata mi avesse fatto rivivere il passato, chissà forse in quel passato dove mi capitò di viverla? Può essere o sono seghe mentali? Avete presente l'abbinamento automatico? Provo questa sensazione e la mente mi ripresenta tematiche che nulla hanno a che vedere con il presente, ma nel presente penso che succeda o possa succedere, il tutto automaticamente senza avere una spiegazione plausibile. Come se l'ansia mi ripresentasse le varie possibilità in cui l'ho provata e li partono i fantasmi.
A quel punto sono già dopata e tutto quello che ne consegue è sonno che crea l'assurdo.($)
Mi rendo conto che non è chiaro non riesco a dirlo meglio.
:C:

griselda 13-06-2008 15.45.57

Allora uno dei miei demoni è senz'altro la paura che genera l'ansia....
Abbiamo visto che la concentrazione aiuta a non perdersi nelle pippe mentali a rimanere nel qui e ora.
Oggi mentre mi osservavo, osservavo i miei pensieri, appena qualcosa si scostava da ciò che mi aspettavo tentava di prendere possesso di me, sussurrandomi cose spiacevoli se le avessi ascoltate mi avrebbe preso l'ansia e mi sarei stressata.
Mi sono allora messa a guardare l'acqua scorrere e a vedere i miei pensieri trasportati via dalla corrente, ad osservare gli insetti, e le foglie bucate da essi e piano piano la paura si affievoliva, ma come smettevo di concentrare l'attenzione su altro da me la vedevo riapparire con i suoi soliti sussurri. Tra l'altro mi suggeriva anche cose assurde, come se cercasse in tutti i modi possibili un varco per entrare ed impossesarsi di me. E' stata un lotta, proprio una vera lotta per non cedere alla tentazione se appena mi distraevo zack quando non riuscivo più a concentrarmi cercavo di aiutarmi con la razionalià rido1.gif(scusate ma viene da ridere al solo nominarla)
Insomma è stata come una partita a scacchi e per oggi è andata abbastanza bene. fiori.gif

Mi domando come si sarà insinuato in me questo demone? E se serve ricapitolare tutti gli episodi infantili in cui l'ho vissuta?
Magari li metterei qui se va bene, o no?

Carlotta 11-04-2009 23.40.56

l' ansia
 
:o Anch'io sono una persona ansiosa e vorrei migliorare perchè molte volte mi sta fare male senza che poi succeda nulla di quello che la mia mente prevede.Vi porto un esempio: oggi abbiamo accompagnato nostro figlio in Trentino a raccogliere dei ginepri. Ci siamo fermati presso una ripidissima salita sulla quale c'era la linea ferroviaria , lui si è arrampicato su come uno stambecco e dal momento che dal basso non riuscivo a vederlo mi sono arrampicata anch'io; è passato il treno, io ero sul bordo della linea ferroviaria (chissà cosa ha pensato il macchinista) e , con le gambe che tremavano, son scesa. Mio mariro non era assolutamente preoccupato, giustamente asseriva che il ragazzo non è scemo e si sa arrangiare.Dopo circa un'ora è riapparso, ferito alla mano perchè ha sradicato una pianta senza mettersi i guanti ma sano e salvo.Questo è solo un esempio, ma tante volte in situazioni analoghe, la mia mente comincia a partire per la tangente pensando solo a cose nefaste che potrebbero succedere. Poi mi sforzo di non pensaci, se ho la possibilità di farlo mi concentro su qualcosa per far passare il tempo e aspettare che l'episodio si concluda felicemente, ma vorrei capire perchè l'ansia mi fa pensare solo a cose brutte, anche se non credo di essere una persona pessimista.martello.: martello.:

Kael 11-04-2009 23.58.06

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 67411)
vorrei capire perchè l'ansia mi fa pensare solo a cose brutte, anche se non credo di essere una persona pessimista.martello.: martello.:

Io credo che sia l'inverso, cioè sia il pensare a cose brutte che ti genera ansia...

Le volte che sei riuscita a concentrarti realmente su altro, benchè in ansia, non sei stata meglio?

Carlotta 12-04-2009 21.57.52

Sì, senz'altro se mi concentro su qualcosa di diverso riesco a dominare la mia paura; quello che mi chiedo è: perchè mi devono venire in mente simili pensieri?nonso.gif

RedWitch 12-04-2009 23.06.26

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 67436)
Sì, senz'altro se mi concentro su qualcosa di diverso riesco a dominare la mia paura; quello che mi chiedo è: perchè mi devono venire in mente simili pensieri?nonso.gif

Perchè non riusciamo a vivere pienamente il presente... ma siamo spostati ad un futuro imminente e tremendo.. che poi non si avvera quasi mai, per fortuna.
Dirti il perchè questo accada non lo so, e non so nemmeno se accada a tutti, e in che misura, ma se per natura si è ansiosi (come me) capita spesso. Se cerchi di stare il più possibile nel tuo presente, senza lasciare che la mente vada dove vuole, le cose migliorano fiori.gif

Kael 14-04-2009 10.38.39

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 67436)
Sì, senz'altro se mi concentro su qualcosa di diverso riesco a dominare la mia paura; quello che mi chiedo è: perchè mi devono venire in mente simili pensieri?nonso.gif

Quello che ti ha detto RedW è sicuramente importante, ecco che se ancora non si riesce a dominare la mente concentrarsi il più possibile su altro aiuta molto.
Ad ogni modo credo che questa discussione possa esserti molto utile: Fatti male che godo!, in particolare questo post di Uno che copio:
Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Esiste una sorta di vampiro interno, la nostra ombra detta in altro modo, che pur essendo noi ha una sua indipendenza e ha bisogno di nutrimento per continuare a vivere, paradossalmente a noi serve quest'ombra, senza saremmo carne morta, vegetali non dualisitici ("dualistici"come va di moda dire oggi) ma senza poter vivere realmente.

La risposta alla tua domanda è che simili pensieri vengono in mente proprio per nutrire questa parte, e che in quanto parte di noi, deve essere nutrita. Ciò che possiamo fare è darle in pasto coscientemente alcune cose che non ci piacciono o di cui possiamo fare a meno, altrimenti questa si prende da sola quello che vuole, e spesso ciò ci genera ansia perchè non siamo noi a deciderlo e ci troviamo investiti da pensieri macabri e schifosi...

dafne 28-10-2010 11.49.23

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 52497)

Poi c'è la questione centrale del non avere paura dell'ansia, sulla quale c'è tantissimo da dire (messa giù così non vuol dire quasi nulla) ma che almeno in parte è connessa col non aspettarsi risultati e non temere di averne quando non si riesce o non si riesce del tutto ad operare bene. Si deve concedersi il tempo necessario a modificare meccanismi forti e antichi, quindi avere pazienza e cercare di valorizzare i momenti "buoni" senza demonizzare quelli in cui, nonostante gli sforzi, l'ansia c'è comunque.

Eh scritto pare così semplice...spero sempre che una volta decisa una cosa, capito un meccanismo, puff! magicamente tutto si risolva. dry.gif

Di ansia soffro anch'io, sono così ansiosa che oramai non sento quasi più nulla e quando mollo un attimo il controllo (perchè non ce la fò più) mi fà male quasi tutto e poi mi scatta la paura e la rabbia.

O forse è la frustrazione che mi genera paura ma bon, direi che rispetto ai suggerimenti di Ray capirlo in questo momento non è essenziale.

Ho provato a concentrarmi in quel che faccio ma ci sono momenti (come nell'esperienza del supermercato che avevo scritto) in cui sono distratta da mille cose, dalle voci dai rumori dai pensieri e vado completamente in tilt dry.gif
Ho provato ad ascoltarla quest'ansia, senza darle nomi e quel che ne ho ricavato è un dolore fisico preciso e netto come un bollo doloroso prima appena sopra l'ombelico e un'altra volta all'altezza, più o meno, dello sterno. Sono fitte molto dolorose che allievo respirando e cercando di non pensare.(sarà un caso che mi è tornata la gastrite?8-) )

Altre volte invece, specie se non sono nelle vicinanze di un letto, cerco di camminare immaginandomi puntolino nella città, non sò spiegarmelo bene ma se cerco di allargare la visuale alle vie parlallele e m'immagino altre strade e persone e case mi cala l'ansia, non sò perchè, forse mi sento meno sotto il controllo di me stessa diavolo.g:
L'unica cosa che devo evitare è di pensare a delle persone care (o meno care:H ) perchè se entro nella sfera personale riconinciano a vorticare i pensieri.

Ecco, ci stò provando, e purtroppo non riesco a dirmi "pazienza" e qesta cosa mi fà stare quasi peggio, ho l'aggressività che scappa da tutte le parti e hai voglia a tenerla buona. Però ci provo, se ho capito qualcosa questo dovrebbe essere il mio motorino d'alimentazione per il momento..leggo.gif

Ray 28-10-2010 13.36.26

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 91629)
Ho provato ad ascoltarla quest'ansia, senza darle nomi e quel che ne ho ricavato è un dolore fisico preciso e netto come un bollo doloroso prima appena sopra l'ombelico e un'altra volta all'altezza, più o meno, dello sterno. Sono fitte molto dolorose che allievo respirando e cercando di non pensare.(sarà un caso che mi è tornata la gastrite?8-) )

Rilassarsi, respirare e restare in ascolto è qualcosa che da certamente buoni frutti anche se, come hai visto, non con i tempi da bacchetta magica che ogni ansioso (e non solo lui) vorrebbe. :)
In ogni caso, quando cambia l'atteggiamento mentale e invece di scappare dalla sensazione gli si va incontro, qualcosa cambia anche subito.

dafne 04-11-2010 15.52.51

Provo a fissare.
Oggi ho preso una decisione, naturalmente appena dopo che l'ho presa ha cominciato a sfuggirmi con mille "e se" ed "e ma" ...
Come prevedibile m'è partito il mal di stomaco, ero in attesa del bus e ho ascoltato.
Salto tutti passaggi vari per fissare questa cosa.
Ho percepito l'ansia come un buco, il mal di stomaco era il corpo che reagiva a uno stato di allarme.
Più cercavo di sentire e pù il mal di stomaco si acuiva. Poi ho scartato una caramella e si è allentato, per tornare più forte appena ci ho pensato :U

Volevo stare immobile e allo stesso tempo sapevo che solo muovendomi sarei riuscita a sbloccarmi. Mentre cercavo disperatamente di tenere sotto controllo i pensieri tipo "sei la solita def...ehm..daf icon_mrgr: " , evitando ti tempestare chiunque di telefonate o messaggi ho legato il buco al mio grumo di pensieri bloccanti.

Acc mi stò intortando, quando l'ho vista sta cosa sembrava più chiaradry.gif ma esiste un problema -> il broblema è una novità -> devo agire su una novità -> non sò come agire entro in crisi -> genero un vuoto= cosa faccio?

Quando arrivo a quel cosa faccio mi muovo in un campo che è decisionale e che per X motivi non sò gestire. Il vuoto che crea questa mancanza di decisione deve essere colmato.
Genera l'ansia e viene colmato da un certo solito tipico comportamento che è quello del lasciarsi decidere.

Ora potrei chiedermi quando è stata la prima volta che ho smesso di decidere visto che da piccola piccola non avevo problemi a socializzare e a dire cosa volevo. Probabilmente un episodio più di un altro mi può essere illuminante ma in buona sostanza se penso a quel buco che nasce quando nasce un problema non posso che pensare che stò scappando da me stessa. Il vuoto è il vuoto di quel direttore dei lavori che dovrebbe saper gestire, o tentare di gestire, le decisioni.

Io l'ho licenziato e adesso quando si presenta il nuovo quel vuoto viene colmato da qiuella fuffa di zucchero soffiato che mi ciuccia all'estremo e mi lascia sempre la spossante sensazione di essere tutta sbagliata.

Con la musica si attenua, con il movimento anche, questo mi fà pensare che se entrano in campo altre parti diverse dal ragionamento (ragionamento inteso come pensieri circolari già esistenti, non che ci ragiono davverodiavolo.g: ) quel vuoto viene colmato da altro, meno distruttivo.

Ad un certo punto il mal di stomaco è diventato fame :U ma non languorino eh, fame da svenimento :o ho ascoltato anche quella e quando mi sono accorta che una caramella bastava per scatenare l'acidità ho pensato che era di nuovo quel vuoto con un altro vestito...e m'è tornato il mal di stomaco!

E più mi dico che non mi fido di me, che mi sono inbruttita, che sono pigra, che sono vigliacca ecc ecc e più il mal di stomaco peggiora, come se allontanassi ad ogni parola quella parte che dovrebbe entrare in campo e sistemare le cose.

Non sò se sono andata fuori tema con questo post ma tutto deriva da un'osservare l'ansia e quindi lo posto qui. Anche se tanti fili che stò tirando ultimamente mi pare portino verso una comune direzione..... leggo.gif

RedWitch 05-11-2010 19.29.16

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 91955)
Provo a fissare.
Oggi ho preso una decisione, naturalmente appena dopo che l'ho presa ha cominciato a sfuggirmi con mille "e se" ed "e ma" ...
....

In questi giorni ho riletto il thread dell'esercizio della ballerina, e ho trovato questa specie di trucchetto per "fregare" la mente, che sto sperimentando... in genere quando parte l'ansia, con i se i ma, la mente prende la sua strada ed io ne sono schiava, fino a quando non mi concentro su altro, e ... torno coi piedi per terra. Nell'esercizio della ballerina, c'è un momento in cui il si sospende il pensiero, e poi la ballerina inverte il giro. Quindi, credo che sospendere per un momento il pensiero, possa produrre un piccolo reset, che mi permette di riprendere il controllo e ragionare, invece che essere sommersa dai pensieri che aumentano lo stato d'ansia. Un po' come quando sono presa da un vortice di pensieri neri, li butto fuori parlando e qualcuno inverte il giro , cambiando argomento completamente...

Posto che non è che abbiamo sempre a disposizione l'immagine della ballerina, possiamo pero' provare anche senza.

Sono in fase di sperimentazione di questa cosa, ma non mi sembra incompatibile con l'ascolto dell'ansia.

Se ti va di provare con me, o chi vuole, poi ne riparliamo fiori.gif

dafne 05-11-2010 19.41.59

Ma sai che la ballerina era venuta in mente anche a me? Anche se l'avevo collegata a quello spostamento che percepisco in me quando prendo posizione su me stessa.
Anche nel sogno dell'abbraccio avevo percepito quel piccolo vuoto ma non sapevo se potevo collegare le cose o se stavo facendo il mio solito minestrone.

Ci provo sisi, qualsiasi cosa per attenuare stà sottile angoscia con cui vivo per la maggior parte della giornata icon_mrgr:

abbraccio: :C:

griselda 16-11-2011 13.57.23

Stamattina ho visto che se all'ultimo momento faccio la cosa che mi viene portata dalla coscienza come una sveglia che mi dice: drinnn va che devi fare questa cosa!
Mi sono preparata in un attimo ero fuori di casa. Poco tempo per pensare all'ansia tutta concentrata sul guidare e sull'arrivare in tempo, in pratica l'ufficio immaginavo sarebbe chiuso 15 minuti dopo, e la strada per arrivarci poteva necessitare dai 10/15 minuti quindi vado concentrata e decisa.
Arrivo sul posto guardo il cartello all'entrata e dice che chiude alla dodici per la fretta non ho messo neppure l'orologio per cui la cosa che devo fare è spingere la porta e....:wow: si apre :) bene dico quel che devo... aspetto risposta...ascolto...sono tutta tesa e sto attenta....mi dice che mi fa un promemoria....e scrive sul bigliettino....io ascolto sino a che mi dice che è un promemoria appena apro la bocca per rispondere una battuta autoironica bon l'attenzione è svanita tanto che non ricordo l'orario che mi dice e che per fortuna è sul bigliettino.
Ma la cosa peggiore è che tutto questo l'ho ripreso quando, dopo aver salutato, salgo in auto e mi sarei picchiata la testa sul cruscotto perchè non ricordavo cosa mi aveva detto cosa era successo....l'ansia la tensione etc ho rivissuto tutto ma ho un buco tra la fine dell'ascolto e il mio parlare e la rabbia che ho ancora adesso per esser così come sono.

Non essendo rilassata nel fare le cose appena mi distraggo un attimo sciologo i cani che si perdono e poi vai a costruirti l'autostima così si si eccome!blink.gif

griselda 16-11-2011 15.05.38

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 106134)
Non essendo rilassata nel fare le cose appena mi distraggo un attimo sciologo i cani che si perdono e poi vai a costruirti l'autostima così si si eccome!blink.gif

Ce l'avevo con la parola e la scacciavo scio! logo! icon_mrgr: vabbeh

Avere la sensazione di essere troppo grossa dentro e piccola fuori che il fuori non mi contiene e strabordo o come si dice voler non posso...quel tizio diceva datemi una leva che sollerverò il mondo io dico datemi un chiodo che voglio inchiodare la mente!!!!!martello.:martello.:martello.:

griselda 14-12-2011 17.09.55

Ieri sera dovevo andare a fare un esame, durante il pomeriggio faccio quel che devo concentrata e non penso alla visita.
Arriva l'orario e mi preparo faccio tutto di rito e nel mentre....tutta concentrata su quel che faccio, mi rendo conto che sto in apnea e tento di respirare per rilasciacre la tensione ma è pure peggio la tensione alla pancia ed allo stomaco è tremenda mi guardo e sono gonfissima sembro incinta di otto mesi strabuzza: la causa non nel cibo ma è nello stress ora ne ho la prova eclatante. Al minimo stress o tensione creo aria al mio interno strabuzza:che mi gonfia impedendomi di respirare pare un paradosso e creandomi ancora più stress e mi sento invasa dall'ansia.
Ricevo una telefonata e mi viene detto che dovrò andare da sola è ancora peggio la tensione aumenta non provo nemmeno a pensare ad dopo sto solo lì con la mia pancia e stomaco gonfi il cuore che batte sempre più forte e ascolto il mio corpo....un attimo dopo anche una vena della gamba sinistsra inizia a pulsare ed a farmi male a quel punto mi spavento (tanto per peggiorare le cose icon_mrgr:) allora mi metto semi straiata alzo la gamba in modo da far fluire il sangue e tento di calmarmi, ma ora persino il naso mi si chiude tutti segnali che sto per andare in panico...prendo i fiori di bach mi caccio un gola una capsula all'olio di menta (grazie Filo) poi mi sdraio e mi metto a respirare piano molto lentamente come mi ricordavo mi avesse detto Ray...respiro di pancia.....e tento di rilassare tutti i muscoli e butto fuori l'aria a bocca aperta fino in fondo....finalmente mi calmo...anche perchè devo uscire è l'ora di andare quasi....bon poi vado la pancia si ristabilisce abbastanza nel senso che si sgonfia un po' man mano e tutto rientra nella norma più o meno...
Arrivata dal medito durante l'esame mi dice che ho la nebbia dentro che non può vedere benissimo...che sono piena d'aria, la voce è stupita penso dall'enormità dell'aria che rileva....mi dice se sto in un periodo stressante? strabuzza:
Gli rispondo sinteticamente che penso sia per via dell'ansia...sono sempre ansiosa.... me la mostra anche e mi fa vedere che ce ne è tantissima.

Poi vabbeh finita la visita, finita la tensione rido di me e sulla mie possibilità di arrivare a casa usando il gas al mio interno a mo' di mongolfiera e sulle mie possibilità di movimento con questo che è un vero problema fisico oramai....

griselda 11-02-2012 01.52.46

Sono entrata a far parte di un gruppo di psicodramma da circa un anno.
Ho iniziato per vedere di affrontare l'ansia.
Per cercare di mollare un po' il controllo.
Devo dire che come al solito dopo un po' che faccio qualcosa l'ansia se ne va perchè inizio a sapermi muovere all'interno di quella cosa, qualunque essa sia.

Il problema, se così si può chiamare, perchè è anche interessante e da studiare, è che in queste serate le cose che vengono presentate e a cui partecipo, non sono mai uguali, per cui, se per un certo verso l'ansia mi ha mollato perchè conosco le persone, il non riuscire a controllare quel che si farà e la mia performance fa agitare l'ansia anche se rimanendo sotto il livello di guardia.

Però mi sta capitando una cosa strana che non so bene come inquadrare e quindi l'agitazione mi è salita.
Ci sono un tot di partecipanti e in conduttori sono tre.
Mi sono resa conto che il vederli confabulare (credo lo facciano per mettersi d'accordo su cosa fare, questo razionalmente) mi mette ansia mi crea una sorta di agitazione e dentro mi nasce una sensazione di pericolo. E il pensiero legato alla sensazione è: ci usano per scopi che non conosco...e quindi ho paura. blink.gif
Non sono rilassata.
Poi però l'ambiente esterno è amichevole e di scambio per cui metto a tacere quella sensazione e faccio quel che la serata invita a fare.

L'ultima volta c'è stata una fase della serata in cui c'era uno scambio di contatto vicendevole, contatto con le mani del corpo altrui, del partner del momento.
Per tutto il tempo sono stata alla ricerca mentale delle sensazioni che il corpo avrebbe dovuto mandarmi e a parte un po' di disagio nel contatto con i piedi e per il fatto che era una donna ad accarezzarmi ma molto blando non ho sentito niente. E ogni tanto come un riflesso del disagio che però non manifestavo mi si muoveva il dito indice della mano destra, un solo scatto ogni tot :@@
L'unica cosa che sentivo era il forte calore delle sue mani che in attimo mi hanno scaldato mani e piedi ma essendomi già successo un'altra volta con altre persone non ci ho badato più di tanto nel senso che ho contenuto la mente cercando di godermi il fatto di aver le mani calde.
Poi però mentre avevo gli occhi chiusi ho percepito il calore delle sue mani muoversi sopra il mio corpo e questo mi ha drizzato le antenne, poi quando mi ha messo le mani sulla pancia e poi sul cuore ho sentito una sorta di fastidio non era energia quella che ho sentito perchè non saprei definire energia, ma calore strano.
Immediatamente nella mia mente si è formata una idea: o è pranoterapista o ha fatto il reiki.
La cosa strana è che non ho mai fatto nessuna applicazione ne di pranoterapia ne di reiki.
Appena ha finito gli domando se ha fatto reiki e mi dice sì, ma mi assicura che non me lo ha fatto in quel momento. (evidentemente devo essermi mostrata agitata)
Le rispondo che sono contenta perchè non mi piace quel tipo di energia.
Però poi sono andata in ansia e la mente ha iniziato a muoversi all'impazzata domandandosi cosa mi aveva fatto, cosa mi poteva succedere ......insomma la sensazione di non aver avuto il controllo e sopratutto di non averne mi ha mandato in tilt.
La paura di essere alla mercè di chiunque mi ha agitato tantissimo chissà quanto ho disperso, poi mi sono detta che tanto il controllo che posso avere è solo quello su me stessa e che mi arriva ciò che mi merito e un po' la cosa si è calmata.

Ma volevo mettere qui la sensazione di quel che ho provato di non poter controllare niente e che questo ha creato l'agitazione....
L'altra cosa strana è stata rendermi conto che il mio corpo era freddo alle estremità chee tiepido per i resto, mentre la testa e la faccia scottavano mi hanno dato il senso di dove va tutta la mia energia piango.gif
Insomma se prima andavo forzandomi per via dell'ansia ora mi si è pure aggiunta la paura blink.gif

Poi però mi domando se le sensazioni che provo quel che si trasforma in ansia è solo la mancanza di controllo o c'è altro di cui non sono cosciente io ma che il mio essere percepisce?
Dove sta la differenza?
Perchè nel caso del reiki era fondata la sensazione ma sul resto come capire se è solo mancanza di controllo o se percepisco altro a cui non so dare un nome?
Il mio istinto mi dice: molla tutto, perchè in quel gruppo c'è qualcosa di poco chiaro.
La razionalità mi dice: ma smettila è solo ansia che sale perchè non hai il controllo di tutto.
A chi devo stare a sentire?
C'è un modo ?

Sole 11-02-2012 11.20.40

Capisco molto bene le sensazioni che hai. Non è facile discernere in questi casi, ci sono passata e ancora ci casco.
Quello che ti posso dire è che la paura apre il varco a tutto ciò di cui hai paura. E' un coltello a doppia lama. La paura ti mette in allarme sfruttarla vuol dire concentrarsi su di se, riprendere coscienza di se e del qui ed ora tanto quanto ci è possibile, riprendere la percezione di dove sei tu in quel momento. Se si è dentro di se e non dispersi.. poco o niente può influenzarci. Sei in casa e fai entrare chi vuoi tu.

Purtroppo oggi giorno è veramente difficile non aveve a chefare in un gruppo con qualcuno che abbia qualche iniziazione strana e il reiki va per la maggiore. Non sanno che anche se pensano di non farlo lo hanno sempre attivo perchè non lo controllano, ma questo non deve in alcun modo spaventarti. Se tu non vuoi, niente, ma proprio niente può influenzarti. Un minimo di curiosità inconscia e la porticina è socchiusa. Questa cosa è tanto vera quanto difficile da realizzare dentro di se. QUando ti capita puoi provare a fare una specie di Training, ti concentri su di te più che puoi, sul corpo sui piedi.. sprofondali nella terra più che puoi e osserva ciò che accade all'esterno se riesci.. sennò fregatene, intanto basta che chiudi casa.
Stessa cosa puoi fare per cercare di discernere in questo gruppo cosa è bne eper te o cosa non lo è. Se resti concentrata su di te riesci a trovare cosa è tuo e cosa non lo è.

Per il resto.. ripeto ti capisco, io addirittura no potevo vedere scritto il nome ne toccare libri tanto ne ero scottata... ma mi son dovuta fare forza anche perchè mi veniva sempre a cercare... :C:

griselda 11-02-2012 19.30.36

Sole non so come ringraziarti abbraccio: perchè mi sentivo anche paranoica, ma conoscendomi(sotto questo aspetto), per esperienza, so che se il mio istinto dice... lo devo ascoltare , per lo meno devo analizzarlo, proprio perchè prima non lo facevo invece, lui mi dice quando qualcosa non va poi chiaro con la mente non devo partire per la tangente, ma come dici tu restare nel momento. Infatti quando mi ha "massaggiata" io non mi sono rilassata ed espansa ma al contrario sono stata concentrata sul corpo ecco perchè mi sono arrivati quei segnali, almeno credo.
(Le sensazioni di lei sono stata di un corpo rilassato mentre di una mente in attività)
La percezione che ho avuto infatti è stata di invasione di penetrazione non richiesta....e per questo credo che il mio istinto...mi abbia mandato l'input.
Mi rimane da provare quel che mi hai consigliato ovvero di rimanere su di me ben piantata in terra (essendo sdraiata potevo immaginare che le radici uscissero da tutto il corpo e mi ancorassero al pavimento) se dovesse ricapitare di sentire quell'energia/calore. Non credo di essere stata curiosa, nemmeno un po' anzi ero infatidita avrei voluto dirle di smettere ma per non inficiare il lavoro degli alltri ho lasciato continuare (su questo devo lavorare ) oltretutto dovrò dire a questa persona che non gradisco le sue mani su di me.
Devo dire che la mia curiosità riguardo al reiki è solo sempre stata sul cosa va ad aprire ma non ho intenzione di sperimentare niente a riguado e non voglio essere attraversata da quell'energia punto, che per carità può anche guarire ma che poi ti chiede il conto. Se la tengano.

Il gruppo in effetti mi serve molto per vedere delle dimaniche e provare a contrastarle, ma anche per osservarmi come mi muovo all'interno. Quando sono là inoltre cerco sempre di non perdermi via di rimanere presente per quel che riesco, logico.
Di quanto io riesca a resistere a farmi coinvolgere e quanto riesco a forzarmi di fare cose insomma mi creo un po' di tensioni...però quella della paura proprio così netta non l'avevo considerata. In pratica il radicamento a terra dovrebbe schermarmi.
Pensavo non c'è come il senso di urgenza per ottenere le cose quindi mi allenerò. :)

griselda 12-02-2012 16.49.52

Credo che la mia ansia sia spesso generata da qualcosa che è percepita dal mio essere di cui io non sono cosciente.

Pensavo ad altro ma non ho trovato un posto dove inserirlo con sicurezza perchè non ho bene chiare le idee, ma voglio fissare qui almeno i principi e poi vado a studiare ancora il resto.
Perchè non ho ben chiaro cosa sia un gruppo, cosa voglia dire farne parte e cosa in effetti sia l'eggregora che si forma da questo gruppo e il gregarismo (brrr un ismo :bleah:) che ne deriva.

Un gruppo lo paragono ad un cerchio e i suoi componenti a dei punti che si muovono al suo interno formando delle altre forme contenute in esso.
Se i principi che muovono questi punti saranno dei Principi le Forme la suo interno saranno armoniose, avranno una Forma Geometrica.
Sempre per come la vedo io eh.

Se invece in un gruppo cerchio entrano delle persone con finalità e principi diversi cosa ne esce?

Ecco io facendo parte di quel gruppo da cui è nata l'ansia in questi giorni ma che mi faceva suonare un campanello d'allarme anche prima mi fa domandare con cosa mi sto mischiando? Abbiamo gli stessi Principi? Abbiamo gli stessi fini? Gli stessi metodi?
La risposta è: no.
Allora la domanda diviene non essenso ancora consapevole di me cosa mi succede a far parte di altri gruppi?
Ok mi rispondo posso osservarmi e vedere. Però se non parto da cosa sono posso osservare ugualmente che effetto mi fa?
Di me so,guardando indietro....che sono stata spesso come quel personaggio del film di Woody Allen: Zelig...entrando in un gruppo ne prendevo le qualità tanto da non capire mai chi fossi perchè possedevo la capacità camaleontica di mutare all'interno di esso.
Bon ora le cose sono un po' cambiate un po' di consapevolezza di coscienza in più il sapere cosa voglio su certi temi mi da la forza e la volontà per rimanere fissa in quel punto ma per il resto?
Ok che non si può vivere in una gabbia dorata anche perchè poi si muore d'inedia e poi anche ci viene l'ansia alla prima uscita fuori gabbia...8-)

Poi le parole di Uno di questo post mi hanno ancora più fatto pensare...
Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 41100)
In un certo senso non hai torto... non ci sono impedimenti formali, ma nella sostanza io non frequenterei due scuole contemporaneamente, in sequenza si, se trovo una seconda (o terza etc) migliore e/o che mi da altro, però dovrei prima essere in grado di comprendere completamente ed interamente la prima (o seconda etc).

Faccio anche un esempio generico in quel gruppo si tende a tirare fuori le emozioni negative. Bon forse proprio per dare un aiuto a chi reprime e non sa di farlo potrebbe andare bene....ma il farlo a chi le sente e non vuole tirarle fuori facendo fare esercizi in modo da riversare nell'ambiente tutta quella materia invisibile a me una sera ha fatto stare male e anche fare all'uscita un incontro poco carino anche se passato senza conseguenze.

Oppure idee di ricapitolazione ma rivisitando una situazione non risolta o non chiarita ma da angolazioni diverse e secondo me senza fini definiti.
C'è all'interno un qualcosa che ricorda il Lavoro ma che non mi convince perchè mi da l'idea della confusione, come buttare all'aria che invece di creare ordine crea solo un gran polverone.
Insomma le mie percezioni, sensazioni ed emozioni non sono delle migliori.

Beh uno potrebbe dirmi perchè ci continui ad andare?
Perchè non mi posso chiudere in casa ed aver paura del mondo perchè è proprio questo che fa essere già morti prima di morire, però con tutte queste percezioni negative mi piacerebbe capire quanto c'è di mio e quanto di reale?
E se può essere peggiorativo per me frequentare quell'ambiente? (adesso poi pure il reiki mi ci voleva icon_mrgr:) Ma non solo porto dentro altri cerchi di lavoro estranei?

E solo ansia o qualcosa di vero c'è tra queste mio parole di analisi sommaria?

griselda 12-02-2012 22.52.26

Sai Sole, che pensavo al Padre Nostro...sia fatta la Tua Volontà.....e che quindi quel che mi sta parando davanti non è altro che quello che devo vivere...se scappassi via lo ritroverei altrove come per tutto il resto.
Quindi devo imparare invece a schermarmi come mi ha detto tu. fiori.gif

griselda 13-02-2012 13.44.48

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 109623)
QUando ti capita puoi provare a fare una specie di Training, ti concentri su di te più che puoi, sul corpo sui piedi.. sprofondali nella terra più che puoi e osserva ciò che accade all'esterno se riesci..

Sto provando a sprofondare i piedi....scusa volevo domandarti ma tu lo fai con lo stomaco? Oppure è solo una visualizzazione ed immaginazione e sensazione?
A me capita che mi trovo a spingere con lo stomaco per avere l'effetto blink.gif poi la sensazione deve essere credo di tutt'uno con il pavimento come se io e lui fossimo plastici....
E l'altra domanda era osservare all'esterno cosa? Le persone?
Non mi è semplice essere concentrata su di me e sull'esterno se lo faccio perdo quella del corpo nonso.gif

Sole 13-02-2012 20.01.46

Le sensazioni Grii spesso sono soggettive per cui le lascerei da parte.

Per me radicarsi vuol dire essere ancorati alla realtà, vivere il presente sentendoti nel punto dove si è. Essere presente nel presente, sentirti esattamten dove sono i tuoi piedi con tutta te stessa. Per me sprofondare i piedi a terra vuol dire essere nel luogo e nel momento in cui sei e non in altro. Sprofondare nel senso di "il più intensamente e profondamente e realmente che riesco a percepire la presenza, la fisicità, di me stessa".
Il TA sicuramente ti invita a sperimentare questa cosa a livello fisico. Lo puoi sfruttare in queste occasioni. Lo so che o ti concentri o ascolti gli altri.. ma puoi allenarti ad esempio in casa cercando di fare tutto quello che fai senza nessuna distrazione mentale, pur stando attenta all'ambiente intorno a te.

A volte mentre i monaci zen meditano, un loro fratello passa a bastonarli affinchè si ricordino di dove e quando sono.


Spero che questo possa chiarirti dei punti altrimenti chiedi pure perchè aiuterà a chriarire anche a me.

:C:

griselda 13-02-2012 21.29.49

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 109694)
Le sensazioni Grii spesso sono soggettive per cui le lascerei da parte.

Per me radicarsi vuol dire essere ancorati alla realtà, vivere il presente sentendoti nel punto dove si è. Essere presente nel presente, sentirti esattamten dove sono i tuoi piedi con tutta te stessa. Per me sprofondare i piedi a terra vuol dire essere nel luogo e nel momento in cui sei e non in altro. Sprofondare nel senso di "il più intensamente e profondamente e realmente che riesco a percepire la presenza, la fisicità, di me stessa".


fishing.g: eddai presa all'amo un'altra volta manata.gif pensavo parlassi sul serio per il radicamento....sprofondare nel pavimento nonono.gif
Quote:

Il TA sicuramente ti invita a sperimentare questa cosa a livello fisico. Lo puoi sfruttare in queste occasioni. Lo so che o ti concentri o ascolti gli altri.. ma puoi allenarti ad esempio in casa cercando di fare tutto quello che fai senza nessuna distrazione mentale, pur stando attenta all'ambiente intorno a te.
Beh questo lo faccio sempre nel senso che quando mi concentro sento il corpo dove è nel senso del dentro ai vestiti e al sedile se sono seduta i piedi sul pavimento se in piedi sulla pedaliera se sto guidando ma mica riesco a tenere l'attenzione su tutto contemporaneamente non sono mica un polipo icon_mrgr: (scusa non ho resistitoabbraccio:) però sposto l'attenzione velocemente questo sì come quando parlo o sono concentrata su quel che dice ho per un attimo sposto l'attenzione su di me a dove sono cosa sto facendo cioè è come un giro di contatti, se è diverso e non è così che bisogna fare non lo so e mi rimetto in ascolto
Quote:

A volte mentre i monaci zen meditano, un loro fratello passa a bastonarli affinchè si ricordino di dove e quando sono.
beh a me succede quando mio marito russa mentre sto facendo il TA però è molto meno poetico icon_mrgr:
Quote:


Spero che questo possa chiarirti dei punti altrimenti chiedi pure perchè aiuterà a chriarire anche a me.

:C:
Fatto :) grazie


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