Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Esoterismo (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=92)
-   -   Sigilli, Vincoli, Sacramenti, iniziazioni minori (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3713)

Uno 12-12-2007 15.16.13

Sigilli, Vincoli, Sacramenti, iniziazioni minori
 
4 Allegato/i
Spesso sento un battezzato dire: "sto cercando una spiritualità indipendente ormai sono fuori dal cattolicesimo".
Sbagliato, prendendo un sacramento o sigillo di una tradizione questo continuerà a lavorare ed esercitare la sua funzione anche se noi non ne siamo coscienti. Non sto parlando di semplice cultura (che poi ci sarebbe da discutere su quanto semplice essa possa essere o quanto sia se presente impressa nelle cellule di chi la possiede, di qualsiasi tipo sia) mentale, suggestiva, parlo di effetti reali tesi a prepararci per una strada.

Per seguire il mio discorso bisogna ammettere almeno la possibilità che non tutti siamo in grado di vedere tutto attualmente, che ci sono delle forze che poi si concretizzano nel mondo in varie forme e tutti volendo siamo in grado di vedere queste manifestazioni ma non tutti ciò che le originano.
Detto molto sinteticamente, non era lo scopo dell'articolo, lo sarà di altri, ognuno di noi (a vari livelli/sfumature: energetici, concettuali etc )è il punto di incontro tra un mondo interno individuale e il mondo oggettivo esterno, visto da un'altro punto di vista non esiste dentro e fuori o meglio non esiste il confine comunque noi ci siamo immersi in questa realtà.

Esempino che facciamo prima? Ok aggiudicato.

Prendiamo il solito mare che ben si presta a quasi tutte le metafore, siamo nel mare, siamo il mare, ma la nostra identità che cos'è? Come possiamo vederci ed esplorare? Provate a immaginare una mano trasparente e poi via via tutto il corpo trasparente, interessante... se fatto bene alcuni potrebbero provare un senso di leggerezza altri di smarrimento, ma ora non ci interessa quanto pensare che non potremmo toccare, sentire, vedere etc... niente... il nulla cioè il tutto, ma noi non saremmo coscienti, potremmo anche provare uno stato di beatitudine ma in quel momento non saremmo coscienti neanche di quello, se tornassimo ad avere il corpo ne ricorderemmo qualcosa forse.... i punti di entrata e di uscita "nel nulla".

Ma allora tornando al nostro mare, cosa siamo noi nella metafora? come facciamo ad avere coscienza di noi?
Dobbiamo aggiungere un elemento, un retino chiuso, ma di rete, quello che sta dentro il retino è ciò con cui ci identifichiamo, il nostro strumento per esperire la vita, conoscere, assaporare. L'acqua passa, entra e esce secondo determinate modalità, noi possiamo "osservare" (in realtà non lo facciamo così attivamente) la nostra rete che si muove... se non ci fosse la rete del retino non ci sarebbe neanche movimento, senza movimento non ci sarebbe neanche tempo.

Ci sono infiniti discorsi che possono generarsi da questa metafora, a seconda di come la maglie della rete sono aperte o più strette (in ogni caso ci sono delle maglie nella rete più aperte di altre) cambia ciò che entra ed esce in noi, ciò che conosciamo come noi (c'è un'altra metafora, non completa, in forum che lega bene con questa , anche se allarga troppo rispetto questo discorso),ma il discorso che stiamo facendo in questo momento è un altro.

Alcuni fraintendimenti dicono che la massima evoluzione, ciò che si chiama "ritorno a casa" è semplicemente distruggere il retino, ciò avrebbe poco senso, perchè nasciamo in/con una struttura che si evolve in milioni di anni per distruggerla semplicemente?
In realtà abbiamo ben poca coscienza di questo retino (a tutti i livelli dal più denso al più sottile) lo usiamo ci andiamo in giro, o ci facciamo portare in giro ma quasi non lo vediamo, tant'è che alla fine di questa nostra vita il retino si scioglie iniziando dalla parte più densa andando verso quella più sottile che a volte in particolari condizioni sopravvive per un pò... cosa neanche poi così utile quanto non sarebbe utile un vestito di una persona defunta.




Fatte le premesse andiamo al sodo, prima nella metafora e poi nel tema dell'articolo.
Quale può essere un'evoluzione del nostro retino?
La Tradizione Perenne ci viene incontro anche se non abbiamo la possibilità di avvalerci di qualcuno già passato (almeno per il primo stadio, cosa che non è poco), ha preso varie forme e manifestazioni, vari nomi ma il concetto di fondo è lo stesso: prima di tutto in qualche modo dobbiamo prendere piena coscienza di quello che c'è all'interno del retino, anzi più esattamente della forma.

Ricordate sempre che la forma determina la sostanza e viceversa, ne parliamo in diversi posti sul forum, anche i dati su un pc hanno un certo valore, significano determinate cose perchè sono immagazzinati in una certa forma.

Forma non si esaurisce con grafica, estetica, questa è la punta dell'iceberg quello che arriviamo a percepire, ma la forma racchiude e determina tutta la struttura dell'entità e/o oggetto.

Come abbiamo visto nell'articolo sulle Vie della mano destra e sinistra ci sono due modi per fare questo, per prendere coscienza della nostra forma, chiudere il retino con determinate modalità in modo che potendo osservare la materia, lo spazio o come preferite, nell'interno di esso vediamo la forma che questo assume (non limitate tutto al figurato come detto sopra, va oltre), questo è ciò che potremmo assimilare alle vie della mano destra, l'altro modo è lo stesso chiudere le maglie in un certo modo, modalità (che potremmo dire opposto all'altro ma sarebbe riduttivo ed impreciso) ma per lasciare aperte solo alcune "porte" dove la pressione (che andrà super alimentata, e con impressioni "coloranti") intensificandosi ci fa comunque prendere prendere coscienza della Forma. Immaginate quel esame in cui vi iniettano una sostanza che ha un contrasto molto alto nelle apparecchiature e quindi rende visibili i circuiti di circolo.
Come già detto nell'altro articolo il problema è che raramente si va fino in fondo da una parte o dall'altra, ci si ferma sempre su una via di mezzo che ci fa vedere se va bene un pezzettino di Forma. Le varie Tradizioni, filoni dell'unica Tradizione, hanno "inventato" dei metodi di cui, per ora, potremmo discutere solo per la parte più esteriore, già forse non completamente comprensibile senza una buona dose di apertura mentale.
Qui entriamo a pieno nel tema dell'articolo, fin'ora eravamo nella indispensabile premessa.
Ogni Tradizione attraverso i suoi officianti (non sempre, quasi mai oggi, consapevoli) pratica delle operazioni sui suoi seguaci, su chi si affida ad esse, oggi va di moda chiamarle tutte iniziazioni, e anche se aggiungendoci un "minori" non sarebbe completamente errato, io trovo che la parola originale Sigilli, oggi rimasta quasi solo in Magia (una delle Tradizioni), sia più illuminante nel senso di tali operazioni. Dopo la premessa credo che vi sarà facile comprendere il senso di questi sigilli, è un'azione che attraverso l'Officiante (che è semplice strumento) utilizza la forza della sua Tradizione ed una ritualità che ha una sua Forma per chiudere una "porta", un passaggio, una particolare maglia della rete del retino su detto.
Ora è impossibile prendere ogni tipo di iniziazione-sigillatura di ogni Tradizione per vedere in concreto cosa fa, ma in linea di principio generale gli scopi sono gli stessi in goni caso, una sorta di "protezione" dal mondo esterno per quella "porta", per dar modo all'individuo di rinforzare e conoscere quella zona di se, inoltre automaticamente i flussi che non passeranno più in quell'entrata/uscita saranno deviati in altri quindi contemporeanemente aumenterà il passaggio in maglie strette e che comunemente hanno poco "traffico". Questi sono solo i passaggi intermedi che preparano allo scopo finale, danno modo alla struttura di potenziarsi, certo presi da soli i sigilli non servono a nulla altrimenti tutti i pieni sacramentati (per usare qualcosa di "più" conosciuto) sarebbero diversi, invece se alle sigillature corrisponde anche un chiudere "dei rubinetti", un lasciarsi vivere, un non muoversi la struttura va verso la decadenza, punto.
Se si arriva alla fine delle sigillature dei punti cruciali ecco che la rete aprirà tutte le maglie anche quelle quasi chiuse, metaforicamente possiamo immaginare un uomo che tappandosi bocca, naso e tutti gli orifizi maggiori impari a respirare solo con la pelle. Questa prima parte del processo evolutivo è ciò che descrivo come Risveglio, oggi erroneamente chiamato illuminazione.

Non è per forza necessario per arrivare a questo punto dover essere seguaci di qualche Tradizione.... anche se come si evince dalla partenza alla fin fine solo di nascita lo siamo, che ne siamo consapevoli o meno, che ci piaccia o meno, fosse anche solo (e non lo è) geneticamente.
Comunque dovremmo avere almeno una struttura pisco-fisica nata già con determinate caratteristiche, che potrebbe anche arrivare da sola (nel senso solo con i primi approcci che comunque la tradizione gli ha dato) a questo punto.
So per esperienza i casi sono rarissimi e per certi versi non avrei neanche voluto scrivere questa parte per evitare che qualcuno la usi per autocompiacersi, però non potevo non dire tutte la cose così come stanno.


Un breve escursus merita il discorso dei blocchi autoimposti, sono alla base dei cosidetti esercizi meditativi (parola che non vuol dire nulla, ma si usa quindi spero che serva a far capire di cosa parlo), per esempio quelle cose tipo "metti una mano sul cuore e fai così e colà". Questi non sono Sigilli, non sono imposti in virtù di una Forza Tradizionale (a meno che non siano appresi e innescati/avviati all'interno di una Tradizione), ma vivono in base alla forza stessa di chi se "li fà". Quindi conta la ripetizione, la costanza etc... Per questo suggerisco sempre di non fare cose a caso se non si sanno esattamente gli effetti che queste cose provocano, se è vero che basterebbe interrompere la ripetizione dell'esercizio è comunque tempo perso e in certi casi se si superano certe linee è praticamente impossibile tornare indietro, almeno da soli.

Un Sigillo blocca (e non solo, sigilla, ma blocca), un blocco non sigilla.
Non rientrano in questa categoria gesti particolari, per esempio (ma solo per fare un esempio) il Mea Culpa dove ci si batte il petto all'altezza del cuore, il battere non è bloccare, semmai attivare, risvegliare per ua determinata funzione.... in ogni caso questo (l'esempio) è comunque fatto all'interno di una Tradizione.


A questo punto (Risveglio, spesso parziale, non stabile) iniziano, soprattutto in questo periodo ad arrivare un pò di persone, non tantissime, ma alcune in più rispetto i secoli scorsi, purtroppo molte (se dovessi giudicare solo quelli con cui ne ho parlato ultimamente: nessuno o quasi, ma so che ci sono, ne ho conosciute in passato) di queste senza basi quindi al primo "bagliore" si fermano immediatamente credendosi Illuminati. Non sto parlando per questi, parlo per coloro che non sono a questo punto ancora, in modo che poi abbiano le basi per saper continuare.


Molto sinteticamente accenno, per ora e qui non mi addentrerò in molti particolari per diversi motivi, quando il retino "respira" da ogni maglia continuando a lavorare ci si prepara in diversi modi per arrivare (tentare, perchè non v'è certezza) preparati strutturalmente ad una nuova e questa volta completa sigillatura. Metaforicamente il bruco che si fa il bozzolo e poi diventa farfalla rende benissimo.

Questa sigillatura in seno ad una Tradizione, compiuta da un Gran Maestro è ciò che in termini moderni chiameremo demo, in termini più antichi morte iniziatica, la forzatura esoterica che ci permette di sperimentare l'esplosione del bozzolo (del retino che dicevamo sopra) mantenendone la memoria della Forma... ciò che in termini orientali a volte si dice Forma senza Forma, in termini occidentali a volte Corpo d'Oro etc...
Quando compiuto in "ambiente protetto" (non è che sia privo di rischi) il passaggio non si stabilizza, è solo l'assaggio, ciò che alcuni Maestri orientali chiamano assaggiare lo zucchero, solo L'Individuo (perchè parliamo già di un Individuo, un Risvegliato) può concretizzare la cosa nel resto della vita per il passaggio finale quando lascerà il corpo.
Ad onor di cronaca devo dire che anche questo passaggio non necessita per forza di una struttura Tradizionale, un uomo a contatto con la natura (intendo come tipo di vita, non per forza che abita in campagna) se predisposto può compiere tutto il percorso, però se è già difficile (quasi impossibile) solo Risvegliarsi da soli figuriamoci il resto.

Credo di aver messo anche troppa carne al fuoco in poche righe per oggi, in futuri articoli (o in discussioni sul forum) cercherò di rendere più chiari alcuni concetti

Uno 12-12-2007 16.21.27

Se desideri commentare e/o discutere sull'argomento di questo articolo c'è un thread nel forum di esoterismo http://ermopoli.it/portale/showthread.php?p=45580


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.12.36.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271