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Uno 25-06-2007 14.01.25

Comandamenti (Ebrei, Cristiani etc)
 
1. Non avrai altro Dio fuori di me
2. Non nominare il nome di Dio invano
3. Ricordati di santificare le feste
4. Onora tuo padre e tua madre
5. Non uccidere
6. Non commettere atti impuri
7. Non rubare
8. Non dire falsa testimonianza
9. Non desiderare la donna d’altri
10. Non desiderare la roba d’altri



Ok il tono è di comando... del resto sono comandamenti... sono adeguati ai tempi in cui sono stati scritti... ma se togliamo questo tono di comando e proviamo a vederne i sensi più profondi?

Iniziamo:

"Non avrai altro Dio fuori di me" in poche parole quanto senso... come tutto le chiavi di lettura sono infinite, dipende da chi legge, come legge etc... ma analizzando le semplici parole una base comune c'è.
"Non avrai", posso avere un Dio? Lo posso possedere?
Perchè usa il verbo avere piuttosto che un verbo adorare, amare, osannare... etc etc?

Io mi fermo qui... non per fare la lezioncina da quattro soldi.. sarei miserello... ma perchè oltre che bello che ognuno/a metta del suo è produttivo per il singolo e per il gruppo.

Grey Owl 25-06-2007 14.30.54

1. Non avrai altro Dio fuori di me

Provo a dire la mia... perche' siamo permeati di Lui... siamo nella creazione di Dio... e quindi abbiamo Dio...
Fuori di me... (parla Dio) e quindi fuori dalla creazione (che e' Dio stesso) lui non E'.
Come dire siamo nella Creazione di Dio e quindi altro Dio non vi puo' essere.

Scusate se e' semplicistico ma cosi' mi e' venuto...

cassandra 25-06-2007 14.40.17

1° comandamento
 
Credo che l'utilizzo del verbo "avere"sia collegato allo scopo dei Comandamenti, ovvero "imporre le Leggi per il cambiamento del popolo israeliano prima e dell'umanita'poi".
Infondo si tratta di regole e come tali, assumono un tono imperativo e di comando...
Personalmente penso che Dio si possiede se c'è la fede,se credi che Lui è in te ed in tutto cio'che ti circonda..in questo stato, riesci a sentirlo..ad averlo.
Riguardo all'adorare,amare,...ricordo l'esplicita richiesta di non osannare altri dei, falsi idoli (il Vitello d'oro è un esempio),credo che nel verbo "avere"si determini la sostanza della Sua richiesta.

griselda 25-06-2007 14.49.19

1. Non avrai altro Dio fuori di me

Per avere Dio devo stare dentro di lui io sono dentro Dio, per stare dentro Dio devo stare dentro le sue leggi. Se ne esco non ho più un Dio ma sono in balia degli dei.

Il verbo avere perchè essere bisogno diventarlo.

Ma potrei intepretarlo anche così:
L'io non ha Dio fuori di se perchè è dentro all'uomo è ciò che lo comanda e per Essere bisogna che l'io diventi Io. Io sono il signore Dio tuo non avrai altro Dio al di fuori di me. Solo l'Io può essere mentre l'io è avere.

Uno 25-06-2007 15.25.18

Non rispondo singolarmente ma prendo un punto in comune ai vostri post.
Se è Un Dio, può esistere qualcosa fuori di Lui?
Se è un Dio, se alla prima domanda si risponde no, se quindi siamo per forza dentro Lui come possiamo possederlo?

ellebi111 25-06-2007 16.25.34

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35190)
Se è un Dio, se alla prima domanda si risponde no, se quindi siamo per forza dentro Lui come possiamo possederlo?

Non si chiama più possederlo, ma farne parte...

jezebelius 25-06-2007 19.10.01

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35181)
1. Non avrai altro Dio fuori di me

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35190)
Se è Un Dio, può esistere qualcosa fuori di Lui?
Se è un Dio, se alla prima domanda si risponde no, se quindi siamo per forza dentro Lui come possiamo possederlo?

Mi pare che gia sia stato detto...ma aggiungo anche la mia interpretazione.
" Non avrai" e " fuori" secondo me vanno presi per ciò che mostrano vale a dire " avere " e "l'esterno" potrebbero essere sinonimi cioè qualcosa che " non " va fatto.
Avere come contario di Essere e " fuori" come contario di " dentro".
Per cui...azzardando si potrebbe dire: " Essere Dentro ".
Si ma " Dentro " cosa?
Se Dio è nell'uomo, adottando il " come in alto cosi in basso" o " a sua immagine e somiglianza" l'uomo stesso è la emanazione della Creazione e quindi E' un Frammento di Dio. Se ne può dedurre, allora, che per Essere ( con/in ) Dio, bisogna Essere Dentro la sua Creazione e quindi Dentro l'uomo, Ri-conoscendo Dio Dentro di Se.
Il " me" è riferito, secondo me, alla Creazione e quindi a Dio stesso.
Se Dio è Luce quello che è fuori di Lui è mancanza di Luce ma in ogni modo fa parte di Lui.
"Possedere" in questo caso specifica che per farlo bisogna Essere quella cosa, altrimenti non si Possiede.nonso.gif

Ray 25-06-2007 20.21.28

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35190)
Se è Un Dio, può esistere qualcosa fuori di Lui?
Se è un Dio, se alla prima domanda si risponde no, se quindi siamo per forza dentro Lui come possiamo possederlo?

Si potrebbe anche rispondere si alla prima domanda. Potrebbe essere uno di molti. Ciò implicherebbe una scelta. A questo punto si comanderebbe di avere un unico Dio e inoltre che sia lui e non altri.
A questo punto "non avrai altri Dio fuori di me" potrebbe significare che esiste un fuori di lui a noi accessibile ma che in quel fuori non dobbiamo avere dei.
Il possedere potrebbe essere interpretato un "avere come"... nel senso che si può avere come moglie, come figli ecc. e quindi si può avere come Dio lui e non altri. (prego notare che sto usando i verbi al condizionale)

C'è anche un altro punto interessante: dice avrai... tempo futuro. In altri comandamenti parla al presente (o all'infinito ma sempre presente)... chissà potrebbe essere una promessa.

Uno 25-06-2007 21.45.11

Perchè "altro Dio" e non "altri Dei"?

Questo sbarella il discorso del tentativo di fronteggiare il politeismo.

Il resto lo prendo in considerazione dopo :)

Shanti 25-06-2007 22.06.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35190)
Se è un Dio, se alla prima domanda si risponde no, se quindi siamo per forza dentro Lui come possiamo possederlo?

Forse perchè se riesco a smettere di cercarlo fuori di me mi rendo conto che già lo possiedo, è in me, mi permea.
Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Perchè "altro Dio" e non "altri Dei"?

Questo sbarella il discorso del tentativo di fronteggiare il politeismo.

Continuando a sbarellare icon_mrgr: mi viene in mente il fatto che se io Shanti sono un'emanazione del mio Spirito Monade, con quel comandamento potrei rivolgermi a Lui.

Kael 26-06-2007 01.05.57

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35181)
"Non avrai", posso avere un Dio? Lo posso possedere?
Perchè usa il verbo avere piuttosto che un verbo adorare, amare, osannare... etc etc?

Quell'avere lo vedo come lo stesso Dio che si offre, che si sacrifica per i suoi figli.
E' Dio che "si fa avere", che si dona totalmente... e chiaramente ognuno potrà ricevere in proporzione a quello che è capace di sopportare, o per meglio dirla per quello che è il suo grado di sviluppo.

Uno 29-06-2007 09.43.20

Sha si è avvicinata al punto anche se al contrario icon_mrgr:.
Se immaginiamo una gerarchia piramidale che parte dal Dio assoluto e discende fino gli ultimi livelli, se siamo coscienti del fatto che è impossibile conoscere direttamente livelli troppo distanti dal nostro (sia sopra che sotto, a meno che non abbiamo la capacità di cambiare "densità" a piacere) e facile comprendere che ci si potrebbe ingannare e rendere nostro Dio qualsiasi essere a noi superiore, mentre invece questo è solo un rappresentante a noi accessibile di quello che realmente è. In questo modo Dio è presente ovunque ma noi abbiamo una capacità variabile di essere presenti a Lui.
Con il post di Kael in relazione a questo appena scritto chiariamo anche l'avere, nel crearci già una Sua scintilla è in ognuno di noi...
Il verbo al futuro, come fatto giustamente notare da Ray, indica la possibilità di perdere di vista questo concetto, man mano che la nostra evoluzione procede, aumenta la nostra conoscenza ed iniziamo a focalizzarci su quello che più vicino a noi troviamo... addirittura per qualcuno non serve neanche un essere realmente superiore... basta una squadra di calcio con il suo centravanti per far un olimpo di dei. Quindi è un ammonimento per il futuro a quello che saremo destinati a diventare... si possiamo dire che sotto c'è anche la promessa

Non nominare il nome di Dio invano

I cabbalisti ci sguazzano su questo comandamento, ma si può vedere anche più semplicemente.
Nominare significa dare un nome, perchè diamo dei nomi a cose e persone?

RedWitch 29-06-2007 09.59.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35445)
Non nominare il nome di Dio invano

I cabbalisti ci sguazzano su questo comandamento, ma si può vedere anche più semplicemente.
Nominare significa dare un nome, perchè diamo dei nomi a cose e persone?

Direi per riconoscerle, identificarle, per poterle distinguere le une dalle altre e per potersi capire, altrimenti non potremmo comunicare.

Grey Owl 29-06-2007 10.27.16

Ma anche per crearci degli schemi mentali... delle false certezze... quando identifico controllo... quando metto l'etichetta ne ho delimitato i confini nella mia mente.

Di fatto cosi' comunichiamo con nomi che identificano cose che per ognuno sono differenti e quindi ci illudiamo.

Non nominare il nome di Dio invano... perche' Egli non ha confini... non ha limiti... non ha etichette.

:C:

turaz 29-06-2007 11.53.01

in un certo qual modo mi ispira questo:
mettendo "nomi" lo si definisce e lo si limita.
pertanto non ha senso limitarlo
quando "sei" comprendi che dio è tutto e che le parole non bastano a descriverlo.
pertanto qualsiasi "classificazione" è solo "Pane" per la mente...

ciauzz

jezebelius 29-06-2007 12.41.54

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35445)

Non nominare il nome di Dio invano

I cabbalisti ci sguazzano su questo comandamento, ma si può vedere anche più semplicemente.
Nominare significa dare un nome, perchè diamo dei nomi a cose e persone?

Nominare secondo me significa anche, cosi buttandondomi, " investire" di un Ruolo un soggetto( mi fermo al momento all'essere umano ) ad esempio..nomino il sindaco.
A questo verranno riconosciute qualità particolari che ad altro soggetto, non investito di quel ruolo, non saranno riconosciute.
Quindi in un certo senso...si potrebbe fare riferimento alle qualità, dunque al " potere" attribuito a quel ruolo.
Perchè diamo dei nomi?
Per attribuire, anche se non lo sappiamo, delle " qualità ", un ruolo, a quella persona o a quella cosa( che in un certo senso, come detto anche da altri è una sorta di limitazione).

Se " Nomino " un Dio nominerò...le sue qualità ovvero il suo Ruolo; per di più se lo faccio "invano" ( probabilmente inteso nel senso..di vanità..quindi in merito a ciò che potrebbe passare, essere di passaggio ) rappresenta una caratteristica ma non " l'Interezza". nonso.gif

Ray 29-06-2007 15.36.00

Concordo con tutti sul nominare=limitare però il comandamento dice di non nominare il nome, non di non nominare Lui. Quindi un nome ce l'ha già (e se volessiamo andar per logica quel nome non è "Dio" o la frase ha poco senso).

A mio modo di vedere, tra le altre cose, il comandamento comunica la necessità di non sprecare...

turaz 29-06-2007 15.44.50

infatti si tratta anche di un "non sprecare".
non si spreca forse energia tentando di "definire" mentalmente dio?

cassandra 29-06-2007 15.52.15

non nominare Dio invano
 
Io in questo comandamento leggo la richiesta che Dio fa all'uomo di non essere strumentalizzato...
Molti credenti lo invocano per il raggiungimento di fini egoistici, si nascondono dietro il Suo nome per appagare i propri desideri ed è forse a questi in particolare che è rivolta l'esortazione.
Riguardo al fatto di dare un nome...potrebbe essere un modo per renderlo alla nostra portata,materializzarlo per riconoscerlo, sentirlo vicino,reale... per quanto sia impossibile, il nome Dio non esiste dato che Egli è ingenerato.

Ray 29-06-2007 15.57.37

Concordo col concetto di Cassandra a proposito dei fini egoistici, ma la frase non dice di non nominare Dio ma di non nominarne il nome, dal che si deduce che il nome esiste eccome.
Uno dei motivi dello sguazzo dei cabalisti...

Sole 29-06-2007 15.59.45

Non so perchè ma mi torna in mente la divin/azione con le nuvole.

Dare un nome è dare forma e quindi circoscrivere a ciò che possiamo e siamo in grado di vedere, e questo è stato detto più volte. Lo facciamo perchè non sappiamo trattenere il senso della cosa e diamo un nome per possedere la cosa stessa nella nostra memoria. Questo però ci impedisce di conoscerla sotto i vari aspetti.

Ci vedo altro ma non è così semplice come da richiesta icon_mrgr:.
Trattenere un suono in se permette di farlo convibrare all'interno del corpo stesso e nelle parti più sottili. Infatti se siamo pieni di rabbia urliamo per buttare fuori. In questo caso non sprecheremmo una bella carica..

Sole 29-06-2007 16.01.53

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 35464)
Concordo col concetto di Cassandra a proposito dei fini egoistici, ma la frase non dice di non nominare Dio ma di non nominarne il nome, dal che si deduce che il nome esiste eccome.
Uno dei motivi dello sguazzo dei cabalisti...

C'è un passo bellissimo del Vangelo di Filippo che dice che il Cristo ha in se il Nome di Dio.

jezebelius 29-06-2007 16.15.40

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 35465)

Dare un nome è dare forma e quindi circoscrivere a ciò che possiamo e siamo in grado di vedere, e questo è stato detto più volte. Lo facciamo perchè non sappiamo trattenere il senso della cosa e diamo un nome per possedere la cosa stessa nella nostra memoria. Questo però ci impedisce di conoscerla sotto i vari aspetti.

Allora...a quanto mi pare di aver capito cercando di fare una sintesi da quanto detto...è anche una esortazione a non sprecare.
Come diceva Turaz la "definizione " ossia cercare di circoscrivere ciò che non si può...è forse anche sprecare ( almeno questo è quello che ho capito ).
Partendo però dal fatto che un Nome Dio l'abbia( tanto è vero che vi sono alcuni rituali che usano determinati " Nomi" ma ve ne è anche Altri che non possono essere usati se non da coloro che posseggono caratteristiche particolari ( usati..non in senso egoistico insomma come si diceva prima) allora mi sorge un dubbio.
Partendo dal presupposto che ogni Nome( sia ad un soggetto e sia ad una cosa ma anche ad un Dio ) " racchiude" una vibrazione, è naturale pensare che questa vibrazione quanto più in Alto si va, tanto è più maggiore e quindi non può essere " utilizzata da tutti ".
In questo allora chi non Sa Utilizzarla...spreca ossia indirizza male o anche non ha le caratteristiche necessarie per "racchiuderla ", in pratica non sa gestire il potere che da questa ne deriva...
Per questo ( anche ) invano... vale a dire come detto sopra...in maniera vana..!

turaz 29-06-2007 17.02.20

ma certo cassandra.
ma in quello scritto di filippo non vi è nulla di esoterico
nome di dio=YHWH=YOD HEI WAW HEI

YESHOUAH in ebraico si scrive YOD SCIN HEI WAW HEI

noti nulla?
il nome di dio è compreso nel nome yeshouah con l'aggiunta di scin che in ebraico sta per "fiamma divina"

cassandra 29-06-2007 18.25.39

Ho detto la mia :) ...non conosco lo sguazzo dei cabalisti per adesso,ma la domanda che mi sono posta piu'volte era ed è, Dio il nome lo ha scelto da solo, o per logica che poi con il Divino c'entra poco,dovrebbe esserci qualcuno precedente a Lui che glielo ha dato?...martello.: ma non voglio portarvi fuori strada...
Spero mi aiuterete ad ampliare il mio sapere al momento giusto o indicandomi traed attinenti.
Turaz: yhwh lo conosco e significa Io sono colui che è...per il resto non ho capito cosa vuoi dire...


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