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sinceramente non penso si tratti "solo" di questo. |
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l'Antico testamento che impone all'uomo le leggi , sta al Nuovo Testamento che e' la massima realizzazione dell'Uomo Gesu' attraverso il sacrificio per amore , come il superIo di Freud sta all'individuazione di Jung . E questo dimostra anche la differenza tra offrire , sacrificare perche' si deve secondo morale corrente e sacrificare , offrire per un'esigenza intima di liberazione . O e' un po' troppo forte assimilare l'Antico Testamento al superIo ? |
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La pienezza di Spirito. Il sacrificio per me non sta tanto nel "lasciare il Figlio" ritirando la proiezione quanto nel fare completamente spazio in se stessi allo Spirito e nel fare completamente la Sua Volontà. |
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Per altro non classificherei le proiezioni in buone e cattive. Anche quando ci riferiamo al meccanismo con cui proiettiamo le parti di noi che non vogliamo vedere, quindi rimosse, inconsciamente lo facciamo per ri-conoscerle... e infatti usiamo lo stesso meccanismo che usiamo per conoscerle/conoscerci. Che poi è quello per conoscere anche l'altro-da-noi. In pratica, quando rimuoviamo qualcosa, lo ri-releghiamo al rango del non noto e torna nel cannone delle proiezioni. Ipoteticamente, conoscendo intermente noi stessi e i modi in cui funzioniamo, potremmo decidere cosa e come proiettare e quindi cosa e come relazionarci. Potremmo forse anche ritirare momentaneamente tutte le proiezioni per un attimo e vedere quindi la Realtà così com'è, ma credo non sarebbe una percezione di quelle usuali. |
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Mi stavo domandando se il mio relazionarmi con persone mica tanto nella norma, volesse farmi prendere coscienza che non sono così perfetta come invece mi spingo ad assere costantemente. Solo che il mio modo di relazionarmi è stato per buona parte della mia vita inconsciamente legato all'accettare e quindi amare quelle parti di me che invece testardamente voglio appioppare a cazio, tizio e sempronio perchè il mio clichè non ammette ciò :@@ martello.: icon_mrgr: In pratica la proiezione serve per conoscersi, ci relazioniamo con gli altri per conoscere noi stessi. Potrebbe essere utile, onde accettare la proiezione, smettere di giudicare cazio, tizio e sempronio, in modo particolare sapendo che poi di noi sempre si tratta. Perchè il giudizio impedisce di accettare ciò che si vede come nostro mi immagino Ma se noi abbiamo tutto in potenza ma manifestiamo una parte di noi, vale in questo caso? Ad esempio in me ho la gris ladra ( il solo scriverlo mi da un fastidio) allora vedrò ladri ovunque sino a che non prendo coscienza che ho quella parte, che è mia. Ma una volta che prendo atto della gris ladra (ovvero se mi viene l'impulso a rubare, non è detto che io lo debba seguire, motivo per cui spesso ci si vuole dimenticare di parti di noi) e le sorrido punto senza ne dire ne fare niente, prendo solo atto che è dentro di me e fine della storia. Spetta o le dovrei anche dare da mangiare (aiuto la mia mente domanda in continuazione help me icon_mrgr:) tipo rubo un fiore dal giardino del mio vicino e lei è a posto che le basti o no. :@@ Mi fermo qui perchè già è tantissimo Mi rispondi vero o tu o qualcun altro altrimenti che faccio domande a fare? Cioè |
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Si tratta di rivendicazioni egoistiche cioe' proprie dell'Io . Forse per questo Uno dice che e' possibile cambiare proiezione e riferirla ad oggetti che non rappresentano l'ombra di noi stessi . Se non proiettiamo per avere ma per essere dovremmo automaticamente realizzare l'unita' dell'essere . |
già "accettare" tranquillamente tutto ciò che attiriamo nella vita non sarebbe male.
dato che essendo noi, ci permette di conoscerci e magari di capire come integrarci. |
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e penso che solo in qual caso lo spirito agisce (sia fatta la Tua Volontà che dicevo prima) Altrimenti sei una sorta di mago nero |
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Qui siamo in psicologia sicche' il fatto che la psiche abbia un aspetto naturalmente religioso che proviene dalla forza dell'incoscio indeterminato ed profondo (come e' l'immagine che abbiamo di Dio ) non significa che si parli di religione cioe' del legame dell'uomo con Dio . Questo e' altro argomento destinato ad altra sede . Pertanto se questi fenomeni psichici sono dettati da Dio o dallo Spirito e' questione che non va trattata in questa sede . |
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Immaginare di ritirare tutte le proiezioni anche se solo momentaneamente non mi riesce... e mi spaventa un po', posto che sia possibile, se il mio ragionamento sull'ombra tiene, dovrebbe essere come quando a mezzogiorno non vediamo l'ombra perchè l'abbiamo sotto i piedi ... |
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In effetti la proiezione di noi sulle cose deriva da un'atteggiamento egoistico di avere attraverso uno svuotamento di contenuti dell'oggetto . Questo viene riempito dalla proiezione di noi nell'oggetto . E' una immedesimazione nell'oggetto . Qui l'oggetto e' svuotato di ogni forza e qualita' per recepire la nostra immagine . Ma c'e' un'altro modo di rapportasi all'oggetto ed e' quello di ritirarsi dalla forza di atrazione dell'oggetto , astraendolo , introiettandolo dentro di noi in forma generale ed astratta al fine di neutralizzarlo . Qui l'oggetto e' visto da noi come una forza dinamica che spaventa e per difesa lo si ritira dentro di noi astarendolo e quindi neutralizzandolo . E' una fuga dal mondo per difesa ed adattamento in quanto il mondo e' un continuo trauma per l'essere a causa dei continui mutamenti fuori controllo . Nel primo caso ottimisticamente ci si tuffa nel mondo dopo averlo svuotato di significato , votati alla sua conquista ma subendone l'attrazione si perde se stessi oggettivizzati nel mondo . E' il caso di chi dedica tutto se stesso al ruolo collettivo che vuole avere , di adattamento sociale . Nel secondo caso spaventati si scappa dal mondo e si crea un mondo artificiale dentro di noi dove prevale il nostro essere ma il mondo resta sconosciuto con grave dissociazione rispetto alla realta' . Questi 2 atteggiamente sono compresenti e volta a volta si manifestano a seconda del temperamento di ciascuno . C'e' comunque un legame demoniaco tra noi e le cose e le persone con le quali ci rapportiamo e la reazione che prevale determina i nostri atteggiamenti piu' esteriori di immmersione nel mondo o di ritiro dal mondo con i vari inconvenienti che ne derivano . |
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